L'ANGOLO DELLA POESIA
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Re: L'ANGOLO DELLA POESIA
Sarà facile, sarà poco. Con me ogni tanto funziona.
Re: L'ANGOLO DELLA POESIA
Giuseppe Ungaretti
SOLDATI
Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie
SOLDATI
Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie
...e il naufragar m'e' dolce in questo mare
- alternativeone
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Re: L'ANGOLO DELLA POESIA
Soprattutto ad aprile
...step into this room and dance for me
Brava persona.
Brava persona.
Re: L'ANGOLO DELLA POESIA
Giuseppe Ungaretti
NATALE
Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade
Ho tanta
stanchezza
sulle spalle
Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata
Qui
non si sente
altro
che il caldo buono
Sto
con le quattro
capriole
di fumo
del focolare
NATALE
Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade
Ho tanta
stanchezza
sulle spalle
Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata
Qui
non si sente
altro
che il caldo buono
Sto
con le quattro
capriole
di fumo
del focolare
...e il naufragar m'e' dolce in questo mare
Re: L'ANGOLO DELLA POESIA
Giuseppe Ungaretti
NOIA
Anche questa notte passerà
Questa solitudine in giro
titubante ombra dei fili tranviari
sull'umido asfalto
Guardo le teste dei brumisti
nel mezzo sonno
tentennare
NOIA
Anche questa notte passerà
Questa solitudine in giro
titubante ombra dei fili tranviari
sull'umido asfalto
Guardo le teste dei brumisti
nel mezzo sonno
tentennare
...e il naufragar m'e' dolce in questo mare
- alternativeone
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Re: L'ANGOLO DELLA POESIA
Max Gazzè
Io vado al mare
Voi che fate?
Io vado al mare
Voi che fate?
...step into this room and dance for me
Brava persona.
Brava persona.
- Miss Spring
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Re: L'ANGOLO DELLA POESIA
Robert Graves, She Tells Her Love
She tells her love while half asleep,
In the dark hours,
With half-words whispered low:
As Earth stirs in her winter sleep
And put out grass and flowers
Despite the snow,
Despite the falling snow.
She tells her love while half asleep,
In the dark hours,
With half-words whispered low:
As Earth stirs in her winter sleep
And put out grass and flowers
Despite the snow,
Despite the falling snow.
Hello cowgirl in the sand. Is this place at your command? Can I stay here for a while? Can I see your sweet sweet smile?
"La Miss sembra un attimo fuggente" (Drugo, 11-06-2013).
"La Miss sembra un attimo fuggente" (Drugo, 11-06-2013).
- pan
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- Località: Terronia settentrionale
Re: L'ANGOLO DELLA POESIA
Io non vorrei crepare
senza aver visto *almeno* i cani messicani neri
che senza sognare dormono a ciel sereno;
senza aver conosciuto ai tropici le voraci
scimmie divoratrici (le scimmie a culo nudo).
O anche i ragni argentati dai serici nidi felici
di spruzzi traforati.
No, non vorrei crepare ignorando se la presunta
monetina che spunta sotto la faccia della luna
stia a nascondere una seconda faccia a punta.
Se - dopo gran riflessioni - il sole e' freddo.
Se le famose quattro stagioni
son proprio quattro e non tre.
Senza aver passeggiato per il corso in vestaglia
guardando fissa la marmaglia dei guardoni.
Senza aver ficcato i miei coglioni
in ogni posto vietato.
Io non vorrei finire senza sapere la lebbra
(beh, si fa per dire)
o almeno la febbre dei sette mali che
più o meno certamente si acchiappano laggiù:
resterei indifferente al bene e al male
purché di tutta questa vasta delizia
l'assoluta primizia
fosse riservata a me.
E poi non basta, c'è tutto ciò che conosco,
che ho imparato ad amare: il fondo verde bosco
del mare dove le alghe sottili gareggiano nel
disegnare onde di walzer sugli arenili.
E ancora la terra, che a giugno crepita e sbotta
di odori, e le conifere, e un semplice pugno d'erba...
... e i baci di quella ! Si, insomma quella, signori.
Ursula.
Ursulotta. La più bella orsacchiotta
fra tutte le orse maggiori.
Quella per la quale proprio non vorrei crepare
senza averla avuta tutta. Goderla la bocca nella bocca,
i bei seni nelle mie mani, poi con gli occhi il resto e...
Basta! Questi son fatti miei. Si, taccio.
Morire ? Non posso, come faccio ? ( come si fa ? )
Come vuoi crepare senza che ancora si siano inventate
le cose che contano: le rose eterne, le giornate di un'ora,
i monti marini e le spiagge, beh, le spiagge montagnose.
La cuccagna finiti tutti i tormenti, i quotidiani
splendenti di colori, i bambini contenti e tutti i trucchi
ancora dormenti dentro i crani stipati di ingegneri ingegnosi,
socialisti associati, urbanisti urbanizzati e pensatori pensosi
Io non vorrei finire senza sapere la lebbra
Dio, quante cose da fare,
da intendere e volere
da contare e aspettare,
Mentre la fine già avanza in notti sempre più nere.
Striscia, con la schifosa sembianza di un rospo.
Eccola, non c'e' più scampo.
Gli occhi nei miei...
No, proprio no,
in non verrei crepare,
nossignori, nossignore,
non senza aver fatto conoscenza
del sapore tormentoso di cui sono geloso e goloso.
Il sapore più delicato che si possa sentire.
Il più forte.
Io non vorrei crepare.
Senza aver gustato il gusto della morte.
Boris Vian
senza aver visto *almeno* i cani messicani neri
che senza sognare dormono a ciel sereno;
senza aver conosciuto ai tropici le voraci
scimmie divoratrici (le scimmie a culo nudo).
O anche i ragni argentati dai serici nidi felici
di spruzzi traforati.
No, non vorrei crepare ignorando se la presunta
monetina che spunta sotto la faccia della luna
stia a nascondere una seconda faccia a punta.
Se - dopo gran riflessioni - il sole e' freddo.
Se le famose quattro stagioni
son proprio quattro e non tre.
Senza aver passeggiato per il corso in vestaglia
guardando fissa la marmaglia dei guardoni.
Senza aver ficcato i miei coglioni
in ogni posto vietato.
Io non vorrei finire senza sapere la lebbra
(beh, si fa per dire)
o almeno la febbre dei sette mali che
più o meno certamente si acchiappano laggiù:
resterei indifferente al bene e al male
purché di tutta questa vasta delizia
l'assoluta primizia
fosse riservata a me.
E poi non basta, c'è tutto ciò che conosco,
che ho imparato ad amare: il fondo verde bosco
del mare dove le alghe sottili gareggiano nel
disegnare onde di walzer sugli arenili.
E ancora la terra, che a giugno crepita e sbotta
di odori, e le conifere, e un semplice pugno d'erba...
... e i baci di quella ! Si, insomma quella, signori.
Ursula.
Ursulotta. La più bella orsacchiotta
fra tutte le orse maggiori.
Quella per la quale proprio non vorrei crepare
senza averla avuta tutta. Goderla la bocca nella bocca,
i bei seni nelle mie mani, poi con gli occhi il resto e...
Basta! Questi son fatti miei. Si, taccio.
Morire ? Non posso, come faccio ? ( come si fa ? )
Come vuoi crepare senza che ancora si siano inventate
le cose che contano: le rose eterne, le giornate di un'ora,
i monti marini e le spiagge, beh, le spiagge montagnose.
La cuccagna finiti tutti i tormenti, i quotidiani
splendenti di colori, i bambini contenti e tutti i trucchi
ancora dormenti dentro i crani stipati di ingegneri ingegnosi,
socialisti associati, urbanisti urbanizzati e pensatori pensosi
Io non vorrei finire senza sapere la lebbra
Dio, quante cose da fare,
da intendere e volere
da contare e aspettare,
Mentre la fine già avanza in notti sempre più nere.
Striscia, con la schifosa sembianza di un rospo.
Eccola, non c'e' più scampo.
Gli occhi nei miei...
No, proprio no,
in non verrei crepare,
nossignori, nossignore,
non senza aver fatto conoscenza
del sapore tormentoso di cui sono geloso e goloso.
Il sapore più delicato che si possa sentire.
Il più forte.
Io non vorrei crepare.
Senza aver gustato il gusto della morte.
Boris Vian
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)
Re: L'ANGOLO DELLA POESIA
dedicata a Drugo
A Filicudi
tutti nudi
a mangiare pesci crudi.
Stefano Benni , "prima o poi l'amore arriva"
A Filicudi
tutti nudi
a mangiare pesci crudi.
Stefano Benni , "prima o poi l'amore arriva"
nell'avatar un caloroso saluto da Eveline Dellai.
Re: L'ANGOLO DELLA POESIA
Akira sempre m'ispira (lei e le sue ova)...

Crapa Pelada fà la cassoeula,
ghe ne dà assé all'Asa Akira,
l'Asa Akira fà la frittada,
ghe ne dà assé al Crapa Pelada.


Crapa Pelada fà la cassoeula,
ghe ne dà assé all'Asa Akira,
l'Asa Akira fà la frittada,
ghe ne dà assé al Crapa Pelada.

Ille ego, Blif, ductus Minervæ sorte sacerdos (ბლუფ)
Re: L'ANGOLO DELLA POESIA
Boris Vian - Non vorrei crepare
Non vorrei crepare
Prima di aver conosciuto
I cani neri del Messico
Che dormono senza sognare.
Le scimmie dal culo pelato
Divoratrici di fiori tropicali
I ragni d’argento
Dal nido pieno di bolle
Non vorrei crepare
Senza sapere se la luna
Dietro la faccia di vecchia moneta
Abbia una parte puntuta
Se il sole sia freddo
Se le quattro stagioni
Siano poi veramente quattro
Senza aver tentato
Di sfoggiare un vestito
Lungo i grandi viali alberati
Senza aver contemplato
La bocca delle fogne
Senza aver ficcato il cazzo
In certi angoli bizzarri
Non vorrei crepare
Senza conoscere la lebbra
O le sette malattie
Che si prendono laggiù
Il buono e il cattivo
Non mi tormenterebbero
Se sapessi
Che ci sarà una prima volta
E troverò pure
Tutto ciò che conosco
Tutto ciò che apprezzo
E sono sicuro mi piace
Il fondo verde del mare
Dove ballano i filamenti delle alghe
Sulla sabbia ondulata
La terra bruciata di giugno
La terra che si screpola
L’odore delle conifere
Ed i baci di colei
Che mi fa stravedere
La bella per essenza
Il mio orsacchiotto, l’Orsola
Non vorrei crepare
Prima di aver consumato
La sua bocca con la mia bocca
Il suo corpo con le mie mani
Il resto con i miei occhi
Non dico altro bisogna
Restare umili
Non vorrei crepare
Prima che abbiano inventato
Le rose eterne
La giornata di due ore
Il mare in montagna
La montagna al mare
La fine del dolore
I giornali a colori
La felicità dei ragazzi
E tante cose ancora
Che dormono nei crani
Degli ingegneri geniali
Dei giardinieri allegri
Di socievoli socialisti
Di urbani urbanisti
E di pensierosi pensatori
Tante cose da vedere
Da vedere e da sentire
Tanto tempo da aspettare
Da cercare nel nero
E io vedo la fine
Che brulica e che arriva
Con la sua gola schifosa
E che m’apre le braccia
Da rana storpia
Non vorrei crepare
Nossignore nossignora
Prima d’aver assaporato
Il piacere che tormenta
Il gusto più intenso
Non vorrei crepare
Prima di aver gustato
Il sapore della morte…
Non vorrei crepare
Prima di aver conosciuto
I cani neri del Messico
Che dormono senza sognare.
Le scimmie dal culo pelato
Divoratrici di fiori tropicali
I ragni d’argento
Dal nido pieno di bolle
Non vorrei crepare
Senza sapere se la luna
Dietro la faccia di vecchia moneta
Abbia una parte puntuta
Se il sole sia freddo
Se le quattro stagioni
Siano poi veramente quattro
Senza aver tentato
Di sfoggiare un vestito
Lungo i grandi viali alberati
Senza aver contemplato
La bocca delle fogne
Senza aver ficcato il cazzo
In certi angoli bizzarri
Non vorrei crepare
Senza conoscere la lebbra
O le sette malattie
Che si prendono laggiù
Il buono e il cattivo
Non mi tormenterebbero
Se sapessi
Che ci sarà una prima volta
E troverò pure
Tutto ciò che conosco
Tutto ciò che apprezzo
E sono sicuro mi piace
Il fondo verde del mare
Dove ballano i filamenti delle alghe
Sulla sabbia ondulata
La terra bruciata di giugno
La terra che si screpola
L’odore delle conifere
Ed i baci di colei
Che mi fa stravedere
La bella per essenza
Il mio orsacchiotto, l’Orsola
Non vorrei crepare
Prima di aver consumato
La sua bocca con la mia bocca
Il suo corpo con le mie mani
Il resto con i miei occhi
Non dico altro bisogna
Restare umili
Non vorrei crepare
Prima che abbiano inventato
Le rose eterne
La giornata di due ore
Il mare in montagna
La montagna al mare
La fine del dolore
I giornali a colori
La felicità dei ragazzi
E tante cose ancora
Che dormono nei crani
Degli ingegneri geniali
Dei giardinieri allegri
Di socievoli socialisti
Di urbani urbanisti
E di pensierosi pensatori
Tante cose da vedere
Da vedere e da sentire
Tanto tempo da aspettare
Da cercare nel nero
E io vedo la fine
Che brulica e che arriva
Con la sua gola schifosa
E che m’apre le braccia
Da rana storpia
Non vorrei crepare
Nossignore nossignora
Prima d’aver assaporato
Il piacere che tormenta
Il gusto più intenso
Non vorrei crepare
Prima di aver gustato
Il sapore della morte…
Re: L'ANGOLO DELLA POESIA
Dove l'ho già letta, questa?
E sorridi! (Earl J. Hickey)
Di regole io ne conosco una sola: bisogna essere buoni, cazzo (K. Vonnegut)
Chi è senza peccato non ha un cazzo da raccontare (V. Costantino)
Di regole io ne conosco una sola: bisogna essere buoni, cazzo (K. Vonnegut)
Chi è senza peccato non ha un cazzo da raccontare (V. Costantino)
- Tasman
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- Iscritto il: 19/01/2009, 18:57
- Località: milano
- Contatta:
Re: L'ANGOLO DELLA POESIA
"Un giorno scriverò una poesia che non rammenti l’aria né la notte;
una poesia che ometta i nomi dei fiori, dove non ci siano né gelsomini né magnolie.
Un giorno scriverò una poesia senza uccelli né fontane, una poesia che eviti il mare
e che non guardi le stelle.
Un giorno ti scriverò una poesia che si limiti a passare le dita sulla tua pelle
e che trasformi in parole il tuo sguardo.
Senza similitudini, senza metafore, un giorno scriverò una poesia che profumi di te,
una poesia con il ritmo dei tuoi battiti, con l’intensità struggente del tuo abbraccio.
Un giorno ti scriverò una poesia, il canto della mia gioia."
DARÍO JARAMILLO AGUDELO.
una poesia che ometta i nomi dei fiori, dove non ci siano né gelsomini né magnolie.
Un giorno scriverò una poesia senza uccelli né fontane, una poesia che eviti il mare
e che non guardi le stelle.
Un giorno ti scriverò una poesia che si limiti a passare le dita sulla tua pelle
e che trasformi in parole il tuo sguardo.
Senza similitudini, senza metafore, un giorno scriverò una poesia che profumi di te,
una poesia con il ritmo dei tuoi battiti, con l’intensità struggente del tuo abbraccio.
Un giorno ti scriverò una poesia, il canto della mia gioia."
DARÍO JARAMILLO AGUDELO.
♫E penso..quanti affanni abbiamo tutti i giorni,e che fatica la serenità. ♪
Fabio Concato.
Fabio Concato.
-
- Veterano dell'impulso
- Messaggi: 2564
- Iscritto il: 05/01/2010, 17:19
Re: L'ANGOLO DELLA POESIA
Essi, tutti lo sanno
Chiedete ai pittori da marciapiede di Parigi
chiedete al sole su un cane addormentato
chiedete ai 3 porcellini
chiedete al giornalaio
chiedete alla musica di Donizetti
chiedete al barbiere
chiedete all'assassino
chiedete all'uomo appoggiato al muro
chiedete al predicatore
chiedete all'ebanista
chiedete al borsaiolo o al prestatore
su pegno o al soffiatore di vetro
o al venditore di letame
o al dentista
chiedete al rivoluzionario
chiedete all'uomo che ficca la testa
nelle fauci d'un leone
chiedete all'uomo che sgancerà la prossima
bomba atomica
chiedete all'uomo che si crede Cristo
chiedete alla cutrettola che la sera torna
al nido
chiedete al guardone
chiedete all'uomo che muore di cancro
chiedete all'uomo che ha bisogno d'un bagno
chiedete all'uomo con una gamba sola
chiedete al cieco
chiedete all'uomo che parla bleso
chiedete al mangiatore d'oppio
chiedete al chirurgo tremante
chiedete alle foglie sulle quali camminate
chiedete a uno stupratore o al bigliettario
di un tram o a un vecchio
che strappa le erbacce nel giardino
chiedete a una sanguisuga
chiedete a un domatore di pulci
chiedete a un mangiatore di fuoco
chiedete all'uomo più miserabile che riuscite
a trovare nel suo più miserabile
momento
chiedete a un maestro di judo
chiedete a un guidatore di elefanti
chiedete a un lebbroso, un ergastolano, un tisico
chiedete a un professore di storia
chiedete all'uomo che non si pulisce mai
le unghie
chiedete a un pagliaccio o alla prima faccia che vedete
chiedete chiedete chiedete e
tutti vi diranno:
una moglie brontolona affacciata alla ringhiera
è più di quanto un uomo possa sopportare
C.H. Bukowski
Chiedete ai pittori da marciapiede di Parigi
chiedete al sole su un cane addormentato
chiedete ai 3 porcellini
chiedete al giornalaio
chiedete alla musica di Donizetti
chiedete al barbiere
chiedete all'assassino
chiedete all'uomo appoggiato al muro
chiedete al predicatore
chiedete all'ebanista
chiedete al borsaiolo o al prestatore
su pegno o al soffiatore di vetro
o al venditore di letame
o al dentista
chiedete al rivoluzionario
chiedete all'uomo che ficca la testa
nelle fauci d'un leone
chiedete all'uomo che sgancerà la prossima
bomba atomica
chiedete all'uomo che si crede Cristo
chiedete alla cutrettola che la sera torna
al nido
chiedete al guardone
chiedete all'uomo che muore di cancro
chiedete all'uomo che ha bisogno d'un bagno
chiedete all'uomo con una gamba sola
chiedete al cieco
chiedete all'uomo che parla bleso
chiedete al mangiatore d'oppio
chiedete al chirurgo tremante
chiedete alle foglie sulle quali camminate
chiedete a uno stupratore o al bigliettario
di un tram o a un vecchio
che strappa le erbacce nel giardino
chiedete a una sanguisuga
chiedete a un domatore di pulci
chiedete a un mangiatore di fuoco
chiedete all'uomo più miserabile che riuscite
a trovare nel suo più miserabile
momento
chiedete a un maestro di judo
chiedete a un guidatore di elefanti
chiedete a un lebbroso, un ergastolano, un tisico
chiedete a un professore di storia
chiedete all'uomo che non si pulisce mai
le unghie
chiedete a un pagliaccio o alla prima faccia che vedete
chiedete chiedete chiedete e
tutti vi diranno:
una moglie brontolona affacciata alla ringhiera
è più di quanto un uomo possa sopportare
C.H. Bukowski
Elementare come un bacio in una favola (N. Fabi)
Quando morirò voglio essere sepolto vicino all'ippodromo per sentire la volata sulla dirittura d'arrivo (C.H. Bukowski)
Elementare come un' altalena libera (N. Fabi)
Quando morirò voglio essere sepolto vicino all'ippodromo per sentire la volata sulla dirittura d'arrivo (C.H. Bukowski)
Elementare come un' altalena libera (N. Fabi)