OSCAR VENEZIA ha scritto:Non hai colto il senso di quello che volevo dire. Non era facilissimo, ma neppure impossibile
L'11 Settembre ha poco a che spartire con la liberazione italiana: l'accostamento non ci sta proprio.
Impensabile fare di quell'evento una festa nazionale, non c'entra la volontà di non "cadere nella spirale del vittimismo": la festività non avrebbe senso.
Il "punto di riferimento nazionale" invece c'è eccome: ogni anno ci sono importanti commemorazioni, minuti di silenzio, discorsi del Presidente, ecc.. Esattamente come avviene in Italia per ricorrenze analoghe: la strage di Piazza Fontana, la strage di Piazza della Loggia, l'abbattimento del DC-9 Itavia ad Ustica, la strage della Stazione ferroviaria di Bologna, le stragi di mafia, l'eccidio delle Fosse Ardeatine, la strage di Sant'Anna di Stazzema, la strage di Marzabotto, ecc.
Il 25 Aprile italiano dicevo che è un qualcosa di "enormemente più grosso" ed è analogo al 4 Luglio negli U.S.A. o a tante altre feste nazionali della liberazione.
Drogato_ di_porno ha scritto:Ritengo il 25 aprile inadatto come "festa nazionale". E' come se - a ruoli rovesciati - il giorno dopo la marcia su Roma mi avessero chiesto di riconoscermi nella "liberazione" dell'Italia dal vecchio partitismo/parlamentarismo/liberalismo in nome della ritrovata "riconciliazione nazionale". Ma riconciliazione de che? I vinti che di colpo abbracciano l'ideologia dei vincitori? Concettualmente assurdo.
Il fatto è che al momento Drogato gli sconfitti direi che rappresentino meno del 3-4% degli italiani se guardo quanto prendono alle elezioni i partiti di chiara ispirazione fascista e quanta gente partecipa alle loro manifestazioni.
Poi c'era gente che non era realmente fascista ma aveva benefici da quel regime: magari in quelle famiglie c'è ancora un po' di nostalgia ma ripeto, sono ben poche le persone che il 25 Aprile sono travolte dalla nostalgia per non essere divenuti uno stato vassallo della Germania nazista...
Io penso che buona parte di chi attacca il 25 Aprile o lo snobba sia gente che non è stata formata sull'argomento (gli hanno magari raccontato come alla tua vicina che i partigiani erano quasi tutti comunisti ed erano quasi sempre poco di buono e criminali) e gente che è liberale o minimamente liberale e ha quindi ribrezzo e qualche problema diciamo "etico" a stare dalla stessa parte di gente che a 25 anni dalla caduta del muro sfila ancora con la bandiera del blocco comunista (quello di Stalin, Kim Il Sung, Ceausescu, Tito, Castro, Pol Pot, ecc.).
Drogato_ di_porno ha scritto:Questo atto (costituirsi per salvare la vita ai genitori) mi suscita da sempre una forte emozione (c'è una statua commemorativa dei ragazzi legati e fucilati) ma senza andar lontano il mio vicino di casa (di destra) ha cresciuto la figlia dicendole che i partigiani erano delinquenti puttanieri e stupratori.
Basta leggersi un paio di libri di Storia seri, accettati dalla comunità dei ricercatori storici (non libri di giornalisti che scrivono di eventi storici o libri di scrittori autoproclamatisi storici emarginati dalla comunità dei ricercatori e considerati ricercatori da strapazzo), per sapere da chi erano costituiti i partigiani: una simile generalizzazione non può essere accettata da una persona mediamente acculturata. Il fatto è, come ho già detto, che il 25 Aprile è la festa della Liberazione, non la festa del ricodo partigiano: è divenuta la festa del ricordo partigiano, nemmeno ovunque a dire il vero (dipende da chi la organizza), per via dell'egemonia del PCI e del fatto che l'ANPI ha generalmente avuto un ruolo importantissimo nell'organizzazione delle varie commemorazioni (prende tra l'altro finanziamenti pubblici, come fosse un partito o una testata giornalistica di partito). Fino a qualche decennio fa esistevano organizzazioni di ex partigiani laiche, che non si rifacevano alla corrente comunista. Ora praticamente da quello che vedo c'è solo l'ANPI attiva.
Federazione italiana volontari della libertà (FIVL)
Diretta da personalità che si rifacevano alle
componenti cristiane del movimento partigiano italiano di liberazione
Federazione italiana delle associazioni partigiane (FIAP)
Federazione di partigiani che raccoglie tutte le associazioni partigiane ed in particolare quelle di
Giustizia e Libertà, che si richiamavano all'insegnamento di
Carlo Rosselli (il
Socialismo liberale) e quindi ai valori del riformismo, della democrazia e del liberalismo.
In dissenso dai "frontisti" aderenti all'ANPI, che appoggiavano lo
STALINISMO 
, aderivano ufficialmente alla FIAP reduci e simpatizzanti delle correnti partigiane:
-
Giustizia e Libertà -
Partito d'Azione;
-
Brigate Matteotti –
Partito Socialista e
Partito Socialdemocratico;
-
Mazzini -
Partito Liberale e
Repubblicano;
autonomi (molti soldati dell'Esercito che non avevano gettato le armi) ed anche
partigiani delle formazioni Garibaldi.
- Formazioni partigiane
anarchiche e
libertarie (ad esempio, quelle di
Carrara con Ugo Mazzucchelli).
In pratica alla luce di tutto ciò, il 25 Aprile è decisamente una festa unificante dato che ci sono dentro praticamente tutti tranne i fascisti e non come dicono alcuni "principalmente i comunisti" (fino a qualche anno fa sembrava esprimerlo pure Berlusconi, poi fece una delle sue solite e ripetitive piroette). Siccome i fascisti paiono avere attualmente un consenso inferiore al 3-4% ecco che basterebbe togliere al 25 Aprile la retorica di estrema sinistra e fare organizzare le varie manifestazioni in maniera il più possibile inclusiva, slegandosi dalle sigle di partito e dai facinorosi e mirando al ricordo dei valori di Libertà e Democrazia della guerra di Liberazione (chiaramente quelli del Sol dell'Avvenir sono divisivi ed inaccettabili per come sono andate le cose nei paesi dove si è adottata quell'ideologia: saranno sempre più minoritari nel paese, basta poi vedere anche in questo caso gli esiti delle elezioni, i trend che di anno in anno si confermano sempre più).
Simboli e fazzoletti di riconoscimento di gruppi partigiani liberali, non comunisti:
Liberali di Sinistra,
Partito d'Azione
Partigiani cattolici
Partigiani cattolici
Poi va anche specificato, per chi non lo sapesse, che l'ANPI ormai da tantissimo tempo tende più che mai all'inclusione: non vuole rappresentare solo la parte comunista anche se probabilmente molti dirigenti e militanti lo sono stati o hanno ancora qualche simpatia per quell'ideologia illiberale (diciamo che probabilmente molti di loro hanno quella
forma mentis). L'ANPI aderisce a molte commemorazioni in piena sintonia con altre associazioni del ricordo della Liberazione e dei partigiani che non hanno nulla a che spartire con l'ideologia comunista.
L'ANPI insomma è per molti versi un qualcosa di differente da ciò che era dopo le scissioni di fine anni '40.
Simbolo ANPI