le prostitute cinesi-prima esperienza

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ciuccer
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza

#961 Messaggio da ciuccer »

Anche io faccio spesso incontri sexy con escorts nella mia città. Frequento alcune escort ed un paio di volte sono stato anche in centri massaggi cinesi. La pulizia mi era sembrata nella norma, però a mio parere le ragazze cinesi non sono abbastanza sexy, diciamo che non accendono in me la stessa passione che mi provocano le escort accompagnatrici dell'est europa...

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dostum
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza

#962 Messaggio da dostum »

Finanziele


terminato con cinque condanne con il rito abbreviato, sette patteggiamenti, tre rinvii a giudizio e un’assoluzione il processo al “re di via Piave”, il giovane imprenditore cinese Keke Pan, l’unico ad essere ancora in carcere. Tranquillo e sorridente, scortato da tre agenti della Polizia penitenziaria, ha salutato i parenti e ha parlato a lungo con il suo difensore, l’avvocato Guido Galletti, anche dopo aver ascoltato dalla voce del giudice veneziano Massimo Vicinanza la sentenza che lo ha condannato a 7 anni e 8 mesi di reclusione e al pagamento di una maxi multa di 64 mila euro. Tra condanne e patteggiamenti in totale oltre 34 anni alla “banda”.

Oltre a quello che è stato indicato come il capo dell’organizzazione o meglio, della vera e propria azienda, dagli investigatori del Gico della Guardia di finanza, che hanno indagato con il coordinamento dei pubblici ministeri Roberto Terzo e Walter Ignazitto, a vedersi condannare ad una pena superiore a quella che la sospensione condizionale può cancellare sono stati la madre Li e lo zio Wu, quattro anni e mezzo e una multa di 48 mila euro ciascuno. Sono gli unici che il 13 dicembre di due anni fa sono finiti in carcere, mentre altri due erano stati raggiunti da un provvedimento di arresti domiciliari, si tratta della moglie veneziana dell’imprenditore cinese, Alessia Degnato, che ha patteggiato una pena di due anni e una multa di 44 mila euro, e il lidense Massimiliano Salinetti, indicato come uno dei più stretti collaboratori del cinese, ma il suo difensore, l’avvocato Renzo Fogliata, ha smantellato il castello accusatorio, facendolo assolvere per non aver commesso il fatto.

Gli altri nove erano stati raggiunti da un provvedimento di obbligo di dimora e la pena per loro è rimasta contenuta, comunque sospesa grazie alla condizionale. In tre hanno scelto di essere processati in aula - sono Paola Garbin, addetta all’ufficio anagrafe del comune di Cavarzere, Barbara Ferro, titolare di uno studio di consulenza contabile di San Donà, e il cavarzerano Amino Ferrarese - e sono stati rinviati a giudizio davanti alla Corte d’assise (l’udienza è fissata per il prossimo 29 settembre).

Tra coloro che hanno patteggiato una pena di due anni ci sono il consulente del lavoro di San Donà Maurizio Pasini, il titolare dell’agenzia immobiliare “Excelsior” di Cavarzere Francesco Frigato e il vigile urbano dello stesso paese Josè D’Angelo. Il giudice Vicinanza ha anche confermato la confisca della maggior parte degli immobili che la Guardia di finanza aveva sequestrato e che sono già nelle mani del Comune di Venezia, lo stesso per alcuni conti correnti bancari.

Dodici dei sedici imputati dovevano rispondere di associazione a delinquere: stando agli inquirenti avrebbero costituito un apparato organizzativo, di cui Keke Pan, era il capo, in grado di procurare l’ingresso e la permanenza in Italia di centinaia di cinesi clandestini, documentando falsamente l’esistenza delle condizioni richieste dalla legge per il ricongiungimento dei familiari, in particolare facendo risultare con documentazione fasulla un’idonea sistemazione abitativa e residenziale e un adeguato reddito grazie al lavoro.

Per ottenere lo scopo avrebbero predisposto falsi contratti di locazione di appartamenti e falsi certificati di idoneità abitativa. Keke Pan, inoltre, doveva rispondere di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione attraverso tre centri estetici, due a Mestre e uno a Cavarzere, dove alcune giovani donne cinesi, da lui reclutate vendevano il loro corpo. Infine, era accusato anche di falsa perizia per essersi fatto nominare interprete dal giudice nell’ambito di un’indagine in cui era finita in manette una sua collaboratrice per sfruttamento della prostituzione. Avrebbe suggerito alla donna quali risposte fornire al giudice e invitandola a non rivelare che l’appartamento in cui le prostitute ricevevano i clienti era di sua proprietà. L’imprenditore e i pubblici ufficiali indagati dovevano rispondere anche di corruzione.

Le indagini sono andate a buon fine anche grazie ad un finanziere che si è infiltrato nell’organizzazione di Pan, divenendo un suo fidato collaboratore.
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Blif
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza

#963 Messaggio da Blif »

Pan, ricordati degli amici!!!

Ille ego, Blif, ductus Minervæ sorte sacerdos (ბლუფ)

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dostum
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza

#964 Messaggio da dostum »

"NON ASCOLTALE COL CELLULALE MENTLE TLOMBANO SE NON VUOI FINILE DENTLO IL CELLULALE"antico detto cinese



Prostituzione, la maitresse ascoltava tutto per controllare le ragazze

La Spezia - Per evitare che le squillo facessero la “cresta” sulla tariffa pattuita con il cliente le costringevano a tenere il cellulare acceso, vicino a sé. Dall’altra parte c’era la maitresse che ascoltava quanto le ragazze concordavano.

La gang che gestiva le squillo cinesi in città, si muoveva così. Gestivano una ventina di giovani provenienti dalla Cina, le smistavano in un paio di appartamenti a Spezia. Il loro giro però si era allargato a dismisura, arrivando fino alla riviera di Levante, a Rapallo. E poi ancora San Fruttuoso, a Genova, e perfino a Milano.

Prezzi contenuti, 50 euro a prestazione, e appartamenti in periferia, per non dare nell’occhio, per non finire nella rete dell’autorità giudiziaria. Il sostituto procuratore Federica Mariucci ha ascoltato le telefonate della gang e letto le informative dei carabinieri per circa due anni. Ieri mattina, all’alba, è arrivato il momento dei blitz per l'operazione "Jiyuan" che in mandarino significa "bordello", "casa di appuntamenti".

I carabinieri del nucleo investigativo spezzino, guidati dal capitano Armando Ago, hanno eseguito un ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal gip spezzino Giuseppe Pavich nei confronti di Stefano Genovese, 54 anni, Yajing Tang 42 anni e Salvatore Luce, 62 anni con le accuse di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione in concorso, oltre a favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza

#965 Messaggio da boss »

io vorrei sempre andare con donne di almeno 45 anni

marziano
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza

#966 Messaggio da marziano »

ciuccer ha scritto:Anche io faccio spesso incontri sexy con escorts nella mia città. Frequento alcune escort milano ed un paio di volte sono stato anche in centri massaggi cinesi. La pulizia mi era sembrata nella norma, però a mio parere le ragazze cinesi non sono abbastanza sexy, diciamo che non accendono in me la stessa passione che mi provocano le escort accompagnatrici dell'est europa...
ma che significa "fare incontry sexy"? non sarebbe meglio dire "andare a puttane"? chiamiamo le cose con il loro nome.
mi puzza di fake/pubblicità occulta.
La verginità è un ottima cosa perché capisci meglio cosa è vero e cosa invece è falso.

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minosse
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza

#967 Messaggio da minosse »

@ marziano. il post, come spam, è già stato segnalato ai moderatori da giorni.

ritornando in tema.
ieri sera ero passato dalla tipa che avevo quasi ingravidato.
porcavacca se non ha squirtato. ha fatto una pozza che non finiva più sul futon!
dovrebbe chiamare un'idraulico per sistemare la "perdita".

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dostum
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza

#968 Messaggio da dostum »

Defliblillatole no glazie?

JESOLO - Colpito d’infarto mentre si trova con una massaggiatrice cinese. La vittima è un pensionato di 66 anni, padre di famiglia; l'episodio, sul quale stanno indagando i carabinieri, è avvenuto ieri mattina in piazza Brescia, al condominio "Europa".

In un appartamento del terzo piano, che dà verso la piazza, una donna di origine cinese accoglie uomini in casa per "massaggi muscolari", almeno questa è la versione che più si avvicina all'ufficialità. Erano passate le dieci quando è stato chiamato il 118: i sanitari, quando sono arrivati nell’appartamento, avrebbero trovato l'uomo steso a terra. Addosso aveva soltanto gli slip.
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dostum
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza

#969 Messaggio da dostum »

Vomelo

Gli agenti della Polizia di Stato in servizio all’Ufficio Immigrazione della Questura di Napoli, ieri sera, hanno arrestato la cittadina cinese 47enne Lin Xiaojun per essersi resa responsabile del reato di sfruttamento della prostituzione. L’indagine, scattata a seguito della richiesta del permesso di soggiorno della 47enne per lavoro autonomo, ha portato i poliziotti ad accertare che, presso il centro massaggi ”Il Padiglione delle Peonie”, nel quartiere Vomero, i clienti, tutti uomini, dietro il corrispettivo di 80 euro consegnati direttamente alla donna, oltre ad i massaggi potevano godere di una prestazione sessuale. Gli agenti quindi, giunti in via Luca Giordano, all’interno di un appartamento composto da 6 stanze ognuna con “lettino massaggi” e vasca idromassaggio, hanno quindi rinvenuto oltre alla titolare LIN, altre tre cittadine cinesi in abiti succinti intente a lavorare tra luci soffuse e musica di sottofondo. Gli agenti hanno inoltre accertato che le donne, dopo aver passato l’intera giornata al centro, dove la titolare forniva loro vitto e la necessaria istruzione per svolgere quel lavoro, terminato il turno, alloggiavano nell’appartamento della 47enne vicino al centro. I poliziotti hanno sequestrato il locale ed hanno arrestato la 47enne . Per la donna si sono aperte le porte del carcere di Pozzuoli.
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza

#970 Messaggio da dostum »

Pesalo


GABICCE (Pesaro e Urbino) - «La tariffa varia in base alle prestazioni richieste?». La donna all’altro capo del telefono risponde in un italiano stentato: «Sì, ma si può trattare». Ed ecco scattare l’appuntamento per il massaggio dell’amore fissato in quella casetta a luci rosse di Gabicce Mare in cui lavoravano, fino a pochi giorni fa, schiave del sesso con gli occhi a mandorla.
Quell’appartamento in via Vittorio Veneto, dove due stanze da letto e una cucina erano lo squallido boudoir di una lunghissima lista di uomini col vizietto della ragazza giovane e orientale, era il quartier generale di un 24enne cinese. Era stato lui, infatti, denunciato per favoreggiamento della prostituzione dai carabinieri della locale Stazione, a prendere in affitto quella casa e a gestire un giro di prostituzione da migliaia di euro al mese. Secondo i militari dell’Arma sarebbe stato il giovane finito nei guai a tessere le fila di una tratta di ragazze attirate dalla Cina con la promessa di un lavoro e di una nuova vita. Ma il lavoro che le aspettava in Italia era quello di vendere il proprio corpo per denaro che, tra l’altro, erano obbligate a consegnare al 24enne almeno fino al saldo del loro debito. Un debito enorme, per le tasche di quelle donne disperate (dai 20 ai 48 anni), che dovevano restituire i soldi del loro lungo viaggio. Inoltre, il cinese indagato, che risiede tra Modena e Reggio Emilia, gestiva gli affari facendo in modo che le ragazze si avvicendassero in un turnover continuo. In quell’ambiente misero, con mobili a buon mercato che tutto ricordavano tranne la magia delle lanterne rosse, si avvicendavano i clienti con un viavai che ha fatto scattare le indagini dei carabinieri. Questi ultimi hanno effettuato appostamenti e identificato numerosi amanti dei massaggi attesi all’uscita. Gli appuntamenti erano fissati via cellulare o, per i clienti più assidui, di volta in volta direttamente in loco. Di certo erano le inserzioni hot sui giornali di annunci ad essere il primo mezzo attraverso cui era possibile contattare il centro massaggi. Il tariffario variava dalle 50 alle 100 euro, in base alla prestazione richiesta. E gli introiti non mancavano visto che al momento del blitz dei carabinieri c’era una massaggiatrice 47enne con 650 euro nascoste nel reggiseno. La donna era nella casa da soli quattro giorni.
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza

#971 Messaggio da dostum »

Flosinone (mannaggia questo era pure comodo)


Massaggi e sesso, chiusi due centri orientali a Rieti e Frosinone. Quattro cinesi in manette, guadagnavano 20mila euro al mese
14 maggio 2014 ore 19:47

Offrivano massaggi cinesi molto particolari, promozionati su locandine e messaggi pubblicitari in maniera molto esplicita. Per questo i carabinieri del Comando Provinciale di Rieti hanno chiuso, nel corso di una operazione denominata “China Girls”, due centri massaggi a luci rosse, uno a Rieti, un secondo a Frosinone arrestando i quattro persone, tutte cinesi, per sfruttamento della prostituzione. Nei centri massaggi, infatti, secondo le indagini svolte dai militari, si praticava sesso a pagamento. Quattro persone, due uomini e due donne Xu Desheng detto “ALEX” 34 anni; Yao Fangfang detta “LISA” 26 anni ; Lu Zhiyong 26 anni; Huang Yuyan 35 anni. Le indagini hanno permesso di appurare che i quattro, gestori di due centri massaggi orientali, uno situato a Rieti in via della Verdura e l’altro a Frosinone in via G. Puccini, con le loro condotte avrebbero sfruttato, favorito ed agevolato la prostituzione di una dozzina di ragazze cinesi che vi lavoravano in qualità di massaggiatrici.
Immagine
Figura di spicco era quella di Alex il quale gestiva il centro di Rieti avvalendosi della collaborazione di Lisa e quello di Frosinone avvalendosi degli altri due indagati. I quattro, oltre a mettere a disposizione delle massaggiatrici i locali ove consumare i rapporti sessuali ed incassarne le singole prestazioni, si curavano di rinnovare periodicamente le inserzioni che pubblicizzavano l’attività su diverse piattaforme web.

Numerosa la clientela maschile che si recava nei centri massaggi orientali esclusivamente per ricevere prestazioni sessuali, dal professionista o imprenditore, all’impiegato o all’operaio e ai pensionati; molti del luogo ed altri di passaggio. Il tutto iniziava come un normale massaggio per il quale venivano chiesti 30 o 50 euro a seconda della durata (mezz’ora o un ora) che si concludeva con tutt’altra prestazione. Il passaparola tra i clienti ma soprattutto la pubblicità piuttosto esplicita sui diversi siti web, ha fatto si che il giro d’affari di ogni singolo centro superasse abbondantemente i ventimila euro al mese. Somme che poi venivano suddivise in percentuale tra i soci secondo le quote di partecipazione al capitale sociale.

Alle prime ore dell’alba, appreso che i quattro avevano intenzione di lasciare il territorio italiano, è scattata l’operazione che ha portato al loro fermo di p.g. ed al sequestro dei due centri massaggi.

Impiegati una ventina di Carabinieri che hanno operato a Roma (ove uno degli indagati era in animo di prendere un volo per la Cina), Frosinone e Rieti.
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza

#972 Messaggio da dboon »

"Gli italiani corrono sempre in aiuto del vincitore." Ennio Flaiano
“Cercava la rivoluzione e trovò l'agiatezza.” Leo Longanesi

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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza

#973 Messaggio da minosse »

porca vacca.

saranno 2 settimane, che a causa della thai non vado più con le mignotte made in china. e non ne sento nemmeno il bisogno.

ps. però, regge ancora la tresca con la china di wechat, anche se ora è in patria (torna dalla cina a metà giugno. lì saranno cazzi!)

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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza

#974 Messaggio da nik978 »

dboon ha scritto:24 ole su 24
7 giolni su 7

http://www.corriereromagna.it/news/rimi ... 4-ore.html
stanno sparendo, ma ci sono in cina posti così
Il classico è il "massaggio". QUINDI sauna, piscina, foot massagge e massaggio "normale" con però regalino finale.
(e ribadisco che sono posti per famiglie).
Quelli possono essere h24.

I bordelli secchi dove vai e scopi, sono meno e io qui a ningbo ne conoscevo solo uno che ha ciuso 2 anni fa, e comunque io non frequento più da moh...
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.

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dostum
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza

#975 Messaggio da dostum »

Malsica
Ah Minò nun fa così eh!



Ingannato dall'amore finisce nei guai per un giro di prostituzione

Giovane aquilano s'innamora di una sexy massaggiatrice cinese. La colpa: aveva aiutato a regolarizzare la sua posizione da immigrata

Ingannato dall'amore finisce nei guai per un giro di prostituzione
INGANNATO DALL'AMORE: FINISCE NEI GUAI PER UN GIRO DI PROSTITUZIONE. Una storia come tante, purtroppo. Lui, giovane aquilano s'innamora di una bellissima ragazza cinese. Pur di farla restare in Italia, dato che il permesso era in scadenza, convince la madre a dichiarare di averla alle dipendenze come lavoratrice domestica. Succede, però, che la ragazza finisce in un giro di prostituzione e sia lui che la madre vengono denunciati per "false dichiarazioni"

IL FATTO. Regolarizzata la posizione all'ufficio immigrazione succede che la giovane si trova spesso in un appartamento in via Ulisse Nurzia, ad Avezzano, dove però c'è un curioso andirivieni di uomini, sempre diversi, a qualsiasi ora del giorno. Il posto è piccolo e la gente mormora così si scopre che dietro quelle mura si nascondeva un giro di prostituzione. Durante gli appostamenti si scopre che la ragazza, tutte le mattine si recava sul posto, seguita da altre ragazze, accompagnate da un uomo a bordo di una autovettura. Dai controlli emerge che il proprietario dell’appartamento è la stessa persona che tutti i giorni si fa carico di accompagnare le ragazze “al lavoro” oltre che rifornirle, durante la giornata, di generi di prima necessità. Si tratta di un uomo che aveva dichiarato di avere alle proprie dipendenze, come lavoratrice domestica, una ragazza cinese che, come riscontrato dai rilievi fotografici, frequentava la casa di via Nurzia.

Scatta il blitz e quattro persone, una cinquantenne cinese, l'imprenditore marsicano 48enne, e ma dre e figlio finiscono nei guai.
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