Ecco, queste proposte sono il motivo per cui li ho votati e, forse, continuerò a votarli. Ovviamente senza nessuna speranza che questo paese intrinsecamente fascista, sessista e razzista possa approvare leggi che lo facciano diventare un po' più CIVILE.
Non sono né sessista, né fascista, né razzista. L'abolizione dell'ergastolo (che poi a meno che non sussista un "cumulo" di condanne, difficilmente si traduce in "fine pena mai") per determinate fattispecie di reati (mafia, terrorismo, traffico internazionale di esseri umani e riduzione in schiavitù) è per me INCONCEPIBILE. Fosse per me riaprirei le supercarceri di Pianosa e l'Asinara e per taluni soggetti butterei via la chiave. Altro che abolizione dell'ergastolo.
Sai cosa vuol dire avere un figlio sciolto nell'acido, un padre che salta per aria insieme a un' autostrada e alla sua scorta, una sorella ridotta in schiavitù sessuale?? Ma si, aboliamo pure l'ergastolo, anzi, aboliamo addirittura l'istituto della detenzione, tutti ai servizi sociali!!
Tu forse non sei fascita ma la tua risposta si.
Il fine ultimo della condanna deve essere la riabilitazione del condannato, l'ergastolo, come la pena di morte, è la negazione della possibilità di riabilitazione.
La costituzione parla di "tendere alla rieducazione del condannato" non di fine ultimo. E vietando esplicitamente la pena di morte, implicitamente consente l'ergastolo
An idle mind is the devil's playground/Si, ma la NATO? "Nel lungo periodo saremo tutti morti" John Maynard Keynes Membro dell'ala intelligente del forum dal 07/02/22
Allora lo decidi tu che il fine ultimo è la rieducazione? (A meno che non ti riferisci a fonti sovranazionali?)
Comunque nel nostro ordinamento sono presenti degli istituti che consentono all'ergastolano a certe condizioni di uscire prima e vivere una vita seminormale. Abolire l'ergastolo tout court mi sembra controproducente. Il mafioso che non collabora, l'assassino che non si pente devono restare in carcere, perché l'interesse prevalente è la sicurezza pubblica
An idle mind is the devil's playground/Si, ma la NATO? "Nel lungo periodo saremo tutti morti" John Maynard Keynes Membro dell'ala intelligente del forum dal 07/02/22
Rand Al'Thor ha scritto:Allora lo decidi tu che il fine ultimo è la rieducazione? (A meno che non ti riferisci a fonti sovranazionali?)
Purtroppo no, non lo decido io.
Ma se uno ci ragiona un attimo, basta proprio poco, è evidente che la riabilitazione è di gran lunga la soluzione migliore, quella che da i maggiori benefici con i minimi costi. Che poi non sia sempre possibile è ovvio a chiunque, ma escluderla in partenza è inumano e anche un po' stupido.
Rand Al'Thor ha scritto:perché l'interesse prevalente è la sicurezza pubblica
Mecojoni! nel ventennio avresti fatto carriera. A sto punto perchè non proponi il carcere preventivo per tutti? la sicurezza pubblica sarebbe garantita al 100%
Ti piace quando altri usano un ragionamento del cazzo?
An idle mind is the devil's playground/Si, ma la NATO? "Nel lungo periodo saremo tutti morti" John Maynard Keynes Membro dell'ala intelligente del forum dal 07/02/22
Rand Al'Thor ha scritto:Allora lo decidi tu che il fine ultimo è la rieducazione? (A meno che non ti riferisci a fonti sovranazionali?)
Purtroppo no, non lo decido io.
Ma se uno ci ragiona un attimo, basta proprio poco, è evidente che la riabilitazione è di gran lunga la soluzione migliore, quella che da i maggiori benefici con i minimi costi. Che poi non sia sempre possibile è ovvio a chiunque, ma escluderla in partenza è inumano e anche un po' stupido.
Rand Al'Thor ha scritto:perché l'interesse prevalente è la sicurezza pubblica
Mecojoni! nel ventennio avresti fatto carriera. A sto punto perchè non proponi il carcere preventivo per tutti? la sicurezza pubblica sarebbe garantita al 100%
Painkiller no so se ci sei o ci fai : Secondo te, uno condannato all'ergastolo o a pene pesantissime per reati contro la persona è o NON è un pericolo reale per la sicurezza pubblica?
E lo Stato,secondo te, fa male a cauterlarsi e a cautelarci tenendolo in condizioni di non nuocere?
Ultima modifica di Superfissato il 08/02/2014, 20:16, modificato 1 volta in totale.
Ecco, queste proposte sono il motivo per cui li ho votati e, forse, continuerò a votarli. Ovviamente senza nessuna speranza che questo paese intrinsecamente fascista, sessista e razzista possa approvare leggi che lo facciano diventare un po' più CIVILE.
Non sono né sessista, né fascista, né razzista. L'abolizione dell'ergastolo (che poi a meno che non sussista un "cumulo" di condanne, difficilmente si traduce in "fine pena mai") per determinate fattispecie di reati (mafia, terrorismo, traffico internazionale di esseri umani e riduzione in schiavitù) è per me INCONCEPIBILE. Fosse per me riaprirei le supercarceri di Pianosa e l'Asinara e per taluni soggetti butterei via la chiave. Altro che abolizione dell'ergastolo.
Sai cosa vuol dire avere un figlio sciolto nell'acido, un padre che salta per aria insieme a un' autostrada e alla sua scorta, una sorella ridotta in schiavitù sessuale?? Ma si, aboliamo pure l'ergastolo, anzi, aboliamo addirittura l'istituto della detenzione, tutti ai servizi sociali!!
Tu forse non sei fascita ma la tua risposta si.
Il fine ultimo della condanna deve essere la riabilitazione del condannato, l'ergastolo, come la pena di morte, è la negazione della possibilità di riabilitazione.
Ho una formazione giuridica e so bene secondo costituzione qual'è il fine( o meglio quale dovrebbe essere considerando le condizioni delle nostre carceri) della pena detentiva. Ma ho anche una profonda conoscenza della storia più o meno recente e dell'universo criminale. Dimmi tu come puoi rieducare degli individui come Radko Mladic e Radovan Karadzic, o per rimanere in Italia individui come Totò Riina, Giovanni Brusca o Gaspare Spatuzza. Un ripassino ai libri di storia e alle cronache giudiziarie non farebbe mai male anche e soprattutto in memoria delle vittime.
Sto seguendo, con molta attenzione e qualche flebile speranza, la nascita della lista civica che riconduce a Tsipras.
La sinistra italiana aveva bisogno di un volto "straniero", il leader di Syriza, per un proprio azzeramento-ricomposizione su nuove basi. È questione di uscire dalle nostre roccaforti fisiche e mentali, per mescolarci finalmente al mondo fuori e magari avvicinarlo un po' a quello, migliore, che dovrebbe e potrebbe essere.
di Alessandro Gilioli
Ascoltatelo, quello che dice Alexis Tsipras.
Ascoltatelo con tutta la cautela e la diffidenza che si merita ogni politico, certo, e senza ingenui o messianici esotismi. E ascoltatelo anche accettando serenamente le prese in giro di quelli che, senza avere ascoltato, attaccano: "Ah, voi di sinistra vi siete presi lo straniero perché non ne avete uno decente italiano".
Che poi è pure un po' vero, non dobbiamo avere paura di dirlo: la sinistra italiana da tempo non elabora una classe dirigente che vive in questo secolo. E quei pochi che forse ci sono (Barca e Civati, ad esempio) sono misteriosamente rimasti nel Pd di Renzi: e lì si tengono i loro meritati mal di pancia da autosequestrati.
Quindi sí, almeno per ora funziona così: con lo "straniero". Ma se Tsipras fosse il detonatore di un processo di cui in Italia si ha un gran bisogno (l'azzeramento-ricomposizione su nuove basi della sinistra), non c'è da stracciarsi le vesti: anzi, hic et nunc, ben venga lo straniero.
Poi, ovvio, non basta: perché subito dopo le maniche ce le dobbiamo rimboccare noi.
E rimboccarsi le maniche vuol dire prima di tutto cercare di capire con quali visioni e quali pratiche questa cosa può funzionare o meno, prima e dopo le elezioni di fine maggio.
Non parlo tanto del programma politico di Tsipras e della sua lista, che probabilmente potrebbe essere votato da diversi milioni di italiani, ma delle gambe su cui quelle idee cammineranno: quindi dei linguaggi e delle forme mentali.
Prendete, per capirci, l'esperienza fallimentare di Rivoluzione Civile, un anno fa. Non è che fosse "brutto" il suo programma in termini di diritti sociali e civili: anzi. Ma decisamente pessime sono state le pratiche messe in atto dai decisori di quella lista, annegati in un sistema cognitivo arcaico, egoista e suicida.
Alexis Tsipras, per quello che ho potuto ascoltare qui a Roma, sembra invece essere un contemporaneo: per linguaggio e per approccio antidogmatico ai problemi, ad esempio. Per quel mix di pragmatismo e utopismo che solo può portare a qualcosa di buono. Per coraggio e imprudenza: eppure anche realismo e concretezza.
A sentirlo parlare, ad ascoltare le motivazioni così basiche per cui fa politica, mi sembra più simile a tanti miei amici che stanno nel M5S (ma anche con Civati e perfino con Renzi) che non alla vecchia subcultura autoreferenziale della sinistra nostrana: quella che ancora ci portiamo dentro come una zavorra, incuneata nei nostri reticoli concettuali, nei nostri luoghi di riferimento, nei nostri tic quotidiani.
E, ammettiamo anche questo, si tratta di zavorra trasversalmente presente tanto nei partiti quanto nella famosa società civile.
Tra l'ascolto di Tsipras e la determinazione per costruire la sinistra italiana del XXI secolo c'è dunque da fare ancora questo piccolo grande passaggio umano e culturale. Che probabilmente non è neppure tanto questione anagrafica, "ageistica": quanto di testa, cioè di autopedagogia e di eterodossia anche rispetto a se stessi, al proprio stratificato passato.
È questione insomma di uscire dalle nostre roccaforti fisiche e mentali, per mescolarci finalmente al mondo fuori e magari avvicinarlo un po' a quello, migliore, che dovrebbe e potrebbe essere.
(8 febbraio 2014)
I was having fish n chips with my dad this week. He had cod, I had plaice. He said: good cod! I said, space is the plaice! - Sun Ra
oh....in svizzera hanno detto no agli immigrati.
quindi bisogna dire alla Kyenge che da ora in poi bisogna sfondare ai lati e non più al centro per andare in europa.
o lo fate voi o glielo faccio dire da borghezio....
"L'ho imparato molto tempo fa, non combattere mai con un maiale! Tu ti sporchi, e inoltre, al maiale piace". G. B. Shaw
Quei due anni di governo con Pecoraro Scanio e Mastella a raccattare voti all' ultimo secondo facendo rientrare i deputati dal cesso furono fenomenali.
Ma quello che mi ha impressionato e' la completa assenza di proposte in tema di riforme.
Il sistema e' ingovernabile? Lui lo accetta fatalisticamente e lo ritiene immodificabile. In economia uguale, si risolve a colpi di tasse. Questione energetica ? Non se ne parla.
Politica internazionale: europeismo acritico, qualsiasi problema "e' un problema europeo" :1) l' Europa se ne fotte di fare di risolvere le nostre questioni 2) e' l' avvallo di una tradizione deresponsabilizzante volta a far credere che vi sia qualcuno che ci toglie le castagne dal fuoco, perché' tutti si vogliono bene.
In sintesi : immobilismo su tutto tranne che sulle tasse.
Dal punto di vista comunicativo sembra di sentire i discorsi del parroco ,con le stesse ipocrisie.
Poi ti ricordi che prima c'era Berlusconi, con la finanza creativa di Tremonti, le leggi adpersonam, le stronzate leghiste su forcolandia e ti viene il sospetto che Prodi non sia cosi male
An idle mind is the devil's playground/Si, ma la NATO? "Nel lungo periodo saremo tutti morti" John Maynard Keynes Membro dell'ala intelligente del forum dal 07/02/22
OSCAR VENEZIA ha scritto:Quei due anni di governo con Pecoraro Scanio e Mastella a raccattare voti all' ultimo secondo facendo rientrare i deputati dal cesso furono fenomenali.
Ma quello che mi ha impressionato e' la completa assenza di proposte in tema di riforme.
Il sistema e' ingovernabile? Lui lo accetta fatalisticamente e lo ritiene immodificabile. In economia uguale, si risolve a colpi di tasse. Questione energetica ? Non se ne parla.
Politica internazionale: europeismo acritico, qualsiasi problema "e' un problema europeo" :1) l' Europa se ne fotte di fare di risolvere le nostre questioni 2) e' l' avvallo di una tradizione deresponsabilizzante volta a far credere che vi sia qualcuno che ci toglie le castagne dal fuoco, perché' tutti si vogliono bene.
In sintesi : immobilismo su tutto tranne che sulle tasse.
Dal punto di vista comunicativo sembra di sentire i discorsi del parroco ,con le stesse ipocrisie.
Per me manchi di realismo. Quel governo di fatto non aveva una maggioranza e le sue componenti erano troppo disomogenee, il primo a saperlo era Prodi, quindi parlare di riforme era solo tempo perso.
Dal punto di vista economico i fatti hanno dato ragione a Padoa-Schioppa. Quello che lui si proponeva di fare è quello che poi si è stati costretti a fare. La differenza è che allora non si era in recessione ne tantomeno in emergenza e si sarebbe potuto stabilire tempi e modi. L'impatto sarebbe stato meno devastante.
Quanto al discorso europeo, idem come sopra. In un mondo globalizzato un paese come il nostro con le sue debolezze è spacciato. Se pensi che possa uscire dalla crisi con le sue sole forze sei un illuso. Non abbiamo ne il personale politico ne la massa critica ne le risorse per farcela, l'unica speranza è appunto l'Europa. Tanto per fare un esempio se si riuscissero a fare gli eurobond si risparmierebbero di colpo tra i 10 e i 20 miliardi all'anno di interessi. Lascio a te fare un paragone su quante e quali manovre di politica interna sarebbero necessarie per avere la stessa cifra. Ti ricordo che l'Italia è uscita dalla crisi sui titoli di stato non certo con le sue forze ma grazie a 10 secondi di discorso del governatore della BCE.