(OT) Vita da single
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Re: (OT) Vita da single
Allora in affitto non ci va più nessuno, non solo io.
"E' impossibile", disse il cervello.
"Provaci!", sussurrò il cuore.
"Vai via, brutto!", urlò la ragazza.
06/06/2019 FIRENZE LIBERA
https://www.youtube.com/watch?v=0Zp9AmCfWbI
"Provaci!", sussurrò il cuore.
"Vai via, brutto!", urlò la ragazza.
06/06/2019 FIRENZE LIBERA
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- CianBellano
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Re: (OT) Vita da single
Outquilini
Avevo infine scollegato il fornello elettrico dal piano della cucina, posandolo delicatamente nel corridoio. Gesto che mi costò enorme fatica e risultato di un acceso dibattito interiore. Alla fine me ne ero uscito con un "facciamolo", seguito da un "ed anche alla svelta", dato che uno dei coinquilini sarebbe potuto apparire da un istante all'altro.
Quel fornello adagiato sul pavimento era una dichiarazione tanto forte quanto plausibile e veritiera. Prendevo possesso delle aree un tempo comuni -con risultati sotto gli occhi di tutti- ma rinunciavo a cucinare con detti fornelli. I quali erano a disposizione di tutti tranne di chi, ironia della sorte, era l'unico ora a possedere la cucina, il salotto ed il bagno. Era tutto transennato, recintato, "a scompartimenti stagni" come mi piaceva ricordare a me stesso. Esausto com'ero dal lavoro immane appena concluso era piacevole solleticare la mia vanità con osservazioni di quel genere.
Non potevo più cucinare in modo convenzionale, ma ero finalmente a casa mia. Finalmente avrei potuto farmi la prima doccia che avesse per me un valore di doccia. Non avrei più sgattaiolato in un bagno non mio, dribblando gente che non avrebbe più, nemmeno una volta, fatto il possibile per rubarmi il turno o premere dall'esterno sulle pareti e su quella fragile porta, al fine di far crollare tutto. Con me all'interno forse anche nudo.
Era una porta veramente esile, non mi capacitavo di come avesse potuto reggere gli urti ed il peso di mille braccia bislunghe e battagliere, da mane a sera, nell'eterna disputa violenta riguardo alla supremazia igienica. Poi c'erano in gioco anche dei gran bisogni corporali. A ripensarci diventavo rosso dalla rabbia. Una bella doccia in completa tranquillità era la cosiddetta ciliegina sulla torta.
Ero l'unico che si era finalmente risolto ad agire. Non ci potevo credere. Ora potevo finalmente abbandonarmi anche a quelle riflessioni marginali, cosa impossibile nel mio immediato passato di individuo tormentato, da ingrediente secondario in quel tritacarne chiamato incautamente appartamento. Inoltre, negli ultimi giorni, ero completamente assorbito dal mio piano e dalla sua fulminea esecuzione. Da quel momento in poi avrei potuto assecondare ogni frivolezza che mi si fosse parata d'innanzi. Lo avrei potuto fare anche nudo, davanti alla tivù, messa sopra alla lavatrice in bagno, con la porta aperta. Avrei persino potuto indossare per tre giorni di seguito quella maglietta giallo sbiadito estremamente ritirata, così piccola che mi si vedevano le reni il giorno che ebbi l'ardire di indossarla. Quella maglietta mi piaceva un casino e l'avrei usata ancora e ancora brutti stronzi!
Vivete la vostra vita e lasciatemi in pace, voi che avete pure il fornello elettrico. Quel dannato fornello aveva un cavo elettrico e si attaccava praticamente ovunque. Fino all'ultimo vi ho dovuto salutare, spesso accennando anche un sorriso, un sorriso estorto. Non so mai controllarmi in questi frangenti e devo sorridere, è come se mi prendessi in giro da solo nel teatrino della vita, con voi schifosissimo pubblico di terz'ordine. Da quel momento sarei stato più serio e sincero con tutti, soprattutto me stesso. Una versione di me più credibile e determinante, una vera svolta personale.
Dopo la doccia (un qualcosa di straordinario), ero comodamente steso sul mio letto a rilassare i muscoli. Crebbe in me una discreta fame da fronteggiare, a conti fatti, con meno di nulla. Mi alzai di scatto e cercai la prima via d'uscita. Identificai nell'esterno del comprensorio abitativo, in cui mi ero intrappolato, la più sensata delle soluzioni alle mie esigenze di stomaco. Smontai tutte le transenne, accatastai i pannelli di compensato e tirai insieme tutte le luci semifisse di posizione. Nonostante le solide velleità rivendicative e dissuasive di quel complessissimo apparato, venne tutto riposto nella mia camera in meno di un'ora e mezza. La mia camera, già molto risicata, offriva ora alcuni metri cubi di spazio abitabile solo nelle immediate vicinanze del mio letto, il quale un'ora e mezza prima accoglieva i muscoli di una persona incredibilmente libera e felice. Uno che il proprio destino lo aveva indirizzato nel migliore dei modi ed incominciava a goderne le più prossime conseguenze.
Di fronte al supermercato il primo ed unico acquisto fu l'informazione sull'orario di apertura: Le Otto. Alle cinque e quaranta di mattina una persona come me non aveva nulla a che spartire con quella zona della città, se non nell'eventualità di procurarsi pancetta, uova, pane e formaggio dentro ad un supermercato chiuso per ancora più di due ore. Il pensiero appena formulato, con uova, pancetta ma soprattutto pane e formaggio, mi procurò grande noia e frustrazione. In aggiunta ero molto sporco e sudato a causa dei lavori di riposizionamento delle barriere che un tempo plasmarono la mia breve gloria. Avevo bisogno di una doccia e di qualcosa di non meglio precisato che mi facesse giungere intatto fino alle otto meno cinque, dove un viaggio della speranza mi avrebbe condotto al tanto agognato pane e formaggio (o in alternativa delle piccole confezioni di paté che riuscivo quasi sempre a nascondere nelle tasche con estremo agio).
Di ritorno in appartamento ecco quel rumore che tanto assillava le mie giornate: Acqua in forma di gocce che cade rumorosa senza soluzione di continuità. Ci avrei potuto puntare una somma considerevole (se ne fossi stato in possesso): qualcuno si stava godendo una doccia alla faccia mia, alla faccia di tutti. Ormai finivo gli ultimi scalini e approcciavo senza neanche accorgermi la cucina, la testa era china. "Ancora sto cazzo di fornello qui davanti?? Ma com'è possibile!!" esclamò ad alta voce il ragazzo della camera numero due. Incrociarlo mentre menava gran vanto in questo modo della sua molesta ignoranza e maleducazione, mi pose spalle al muro obbligandomi ad uscirne con un "Ciao, è incredibile tutto questo hai ragione, anche di là c'è qualcuno in doccia se non sbaglio. Ciao".
Espressi quelle poche parole, tutte d'un fiato, con spontanea determinazione e la consapevolezza che entrare nella mia camera e chiuderne la porta era il fine ultimo del mio agire. Ne avevo abbastanza di quelle persone, mi era passato persino un po' di appetito.
Avevo infine scollegato il fornello elettrico dal piano della cucina, posandolo delicatamente nel corridoio. Gesto che mi costò enorme fatica e risultato di un acceso dibattito interiore. Alla fine me ne ero uscito con un "facciamolo", seguito da un "ed anche alla svelta", dato che uno dei coinquilini sarebbe potuto apparire da un istante all'altro.
Quel fornello adagiato sul pavimento era una dichiarazione tanto forte quanto plausibile e veritiera. Prendevo possesso delle aree un tempo comuni -con risultati sotto gli occhi di tutti- ma rinunciavo a cucinare con detti fornelli. I quali erano a disposizione di tutti tranne di chi, ironia della sorte, era l'unico ora a possedere la cucina, il salotto ed il bagno. Era tutto transennato, recintato, "a scompartimenti stagni" come mi piaceva ricordare a me stesso. Esausto com'ero dal lavoro immane appena concluso era piacevole solleticare la mia vanità con osservazioni di quel genere.
Non potevo più cucinare in modo convenzionale, ma ero finalmente a casa mia. Finalmente avrei potuto farmi la prima doccia che avesse per me un valore di doccia. Non avrei più sgattaiolato in un bagno non mio, dribblando gente che non avrebbe più, nemmeno una volta, fatto il possibile per rubarmi il turno o premere dall'esterno sulle pareti e su quella fragile porta, al fine di far crollare tutto. Con me all'interno forse anche nudo.
Era una porta veramente esile, non mi capacitavo di come avesse potuto reggere gli urti ed il peso di mille braccia bislunghe e battagliere, da mane a sera, nell'eterna disputa violenta riguardo alla supremazia igienica. Poi c'erano in gioco anche dei gran bisogni corporali. A ripensarci diventavo rosso dalla rabbia. Una bella doccia in completa tranquillità era la cosiddetta ciliegina sulla torta.
Ero l'unico che si era finalmente risolto ad agire. Non ci potevo credere. Ora potevo finalmente abbandonarmi anche a quelle riflessioni marginali, cosa impossibile nel mio immediato passato di individuo tormentato, da ingrediente secondario in quel tritacarne chiamato incautamente appartamento. Inoltre, negli ultimi giorni, ero completamente assorbito dal mio piano e dalla sua fulminea esecuzione. Da quel momento in poi avrei potuto assecondare ogni frivolezza che mi si fosse parata d'innanzi. Lo avrei potuto fare anche nudo, davanti alla tivù, messa sopra alla lavatrice in bagno, con la porta aperta. Avrei persino potuto indossare per tre giorni di seguito quella maglietta giallo sbiadito estremamente ritirata, così piccola che mi si vedevano le reni il giorno che ebbi l'ardire di indossarla. Quella maglietta mi piaceva un casino e l'avrei usata ancora e ancora brutti stronzi!
Vivete la vostra vita e lasciatemi in pace, voi che avete pure il fornello elettrico. Quel dannato fornello aveva un cavo elettrico e si attaccava praticamente ovunque. Fino all'ultimo vi ho dovuto salutare, spesso accennando anche un sorriso, un sorriso estorto. Non so mai controllarmi in questi frangenti e devo sorridere, è come se mi prendessi in giro da solo nel teatrino della vita, con voi schifosissimo pubblico di terz'ordine. Da quel momento sarei stato più serio e sincero con tutti, soprattutto me stesso. Una versione di me più credibile e determinante, una vera svolta personale.
Dopo la doccia (un qualcosa di straordinario), ero comodamente steso sul mio letto a rilassare i muscoli. Crebbe in me una discreta fame da fronteggiare, a conti fatti, con meno di nulla. Mi alzai di scatto e cercai la prima via d'uscita. Identificai nell'esterno del comprensorio abitativo, in cui mi ero intrappolato, la più sensata delle soluzioni alle mie esigenze di stomaco. Smontai tutte le transenne, accatastai i pannelli di compensato e tirai insieme tutte le luci semifisse di posizione. Nonostante le solide velleità rivendicative e dissuasive di quel complessissimo apparato, venne tutto riposto nella mia camera in meno di un'ora e mezza. La mia camera, già molto risicata, offriva ora alcuni metri cubi di spazio abitabile solo nelle immediate vicinanze del mio letto, il quale un'ora e mezza prima accoglieva i muscoli di una persona incredibilmente libera e felice. Uno che il proprio destino lo aveva indirizzato nel migliore dei modi ed incominciava a goderne le più prossime conseguenze.
Di fronte al supermercato il primo ed unico acquisto fu l'informazione sull'orario di apertura: Le Otto. Alle cinque e quaranta di mattina una persona come me non aveva nulla a che spartire con quella zona della città, se non nell'eventualità di procurarsi pancetta, uova, pane e formaggio dentro ad un supermercato chiuso per ancora più di due ore. Il pensiero appena formulato, con uova, pancetta ma soprattutto pane e formaggio, mi procurò grande noia e frustrazione. In aggiunta ero molto sporco e sudato a causa dei lavori di riposizionamento delle barriere che un tempo plasmarono la mia breve gloria. Avevo bisogno di una doccia e di qualcosa di non meglio precisato che mi facesse giungere intatto fino alle otto meno cinque, dove un viaggio della speranza mi avrebbe condotto al tanto agognato pane e formaggio (o in alternativa delle piccole confezioni di paté che riuscivo quasi sempre a nascondere nelle tasche con estremo agio).
Di ritorno in appartamento ecco quel rumore che tanto assillava le mie giornate: Acqua in forma di gocce che cade rumorosa senza soluzione di continuità. Ci avrei potuto puntare una somma considerevole (se ne fossi stato in possesso): qualcuno si stava godendo una doccia alla faccia mia, alla faccia di tutti. Ormai finivo gli ultimi scalini e approcciavo senza neanche accorgermi la cucina, la testa era china. "Ancora sto cazzo di fornello qui davanti?? Ma com'è possibile!!" esclamò ad alta voce il ragazzo della camera numero due. Incrociarlo mentre menava gran vanto in questo modo della sua molesta ignoranza e maleducazione, mi pose spalle al muro obbligandomi ad uscirne con un "Ciao, è incredibile tutto questo hai ragione, anche di là c'è qualcuno in doccia se non sbaglio. Ciao".
Espressi quelle poche parole, tutte d'un fiato, con spontanea determinazione e la consapevolezza che entrare nella mia camera e chiuderne la porta era il fine ultimo del mio agire. Ne avevo abbastanza di quelle persone, mi era passato persino un po' di appetito.
Luttazzi sembra una di quelle cose che scappa quando sollevi una pietra. (Renato Schifani)
se hai tipo 40 anni e stappi lo spumante tutto convinto, senza tradire nemmeno una punta di ironia, ti trovo ridicolo. (Fuente)
Scrivi fistola anale (dboon)
Trez (Trez)
se hai tipo 40 anni e stappi lo spumante tutto convinto, senza tradire nemmeno una punta di ironia, ti trovo ridicolo. (Fuente)
Scrivi fistola anale (dboon)
Trez (Trez)
Re: (OT) Vita da single
per un attimo ho pensato che lider avesse alla fine scelto l'avatar di cianby...
E sorridi! (Earl J. Hickey)
Di regole io ne conosco una sola: bisogna essere buoni, cazzo (K. Vonnegut)
Chi è senza peccato non ha un cazzo da raccontare (V. Costantino)
Di regole io ne conosco una sola: bisogna essere buoni, cazzo (K. Vonnegut)
Chi è senza peccato non ha un cazzo da raccontare (V. Costantino)
Re: (OT) Vita da single
io ho la casa di proprieta'Paperinik ha scritto:Allora in affitto non ci va più nessuno, non solo io.
l'unica spesa rilevante e' il gas

"Gli italiani corrono sempre in aiuto del vincitore." Ennio Flaiano
“Cercava la rivoluzione e trovò l'agiatezza.” Leo Longanesi
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Re: (OT) Vita da single
Anch'io ho la casa di proprietà e queste sono le mie spese ricorrenti:dboon ha scritto:io ho la casa di proprieta'Paperinik ha scritto:Allora in affitto non ci va più nessuno, non solo io.
l'unica spesa rilevante e' il gas
- condominio (compresa acqua) e riscaldamento (centralizzato): 120 euro al mese, compresi i mesi estivi;
- gas: 25-30 euro a bimestre;
- luce: 30-35 euro a bimestre:
- sky e fastweb: 60 euro al mese.
Re: (OT) Vita da single
a cui aggiungi le ricorrenti annuanli forse:
imu
tarsu
canone rai forse
imu
tarsu
canone rai forse
- alternativeone
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Re: (OT) Vita da single
tarsu e canone rai li paghi anche se sei in fitto
ps: però quando mi hai cazziato non hai invertito manco una lettera
ps: però quando mi hai cazziato non hai invertito manco una lettera

...step into this room and dance for me
Brava persona.
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Re: (OT) Vita da single
alternativeone ha scritto:tarsu e canone rai li paghi anche se sei in fitto
ps: però quando mi hai cazziato non hai invertito manco una lettera
ahahahah!!
non ho letto gli interventi indietro, non credevo steste facendo la differenze tra spese in affitto e di proprietà , pensavo stesse raccogliendo tutte le voci di spesa della casa di propietà.
ps che avatar che hai

- alternativeone
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Re: (OT) Vita da single
figo eh?
il vecchio mi è scomparso all'improvviso
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Re: (OT) Vita da single
figo....beh insomma.....
mi sbiascica tutti gli occhi , mi agita, mi fa venire un po' gli incubi
cmq alla fine avere una casa di proprietà o in affitto ha cmq le sue spese... una soluzione che però il papero ha scartato è di condividere l'appartamento...con quello si sà si condividono pure le psese ma..ci sono un sacco di ma
mi sbiascica tutti gli occhi , mi agita, mi fa venire un po' gli incubi

cmq alla fine avere una casa di proprietà o in affitto ha cmq le sue spese... una soluzione che però il papero ha scartato è di condividere l'appartamento...con quello si sà si condividono pure le psese ma..ci sono un sacco di ma
- alternativeone
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Re: (OT) Vita da single
Ma lui dice di avere un buon stipendio e da quel poco che ho capito ha in indole abbastanza misantropa, quindi forse è meglio prenderla da solo
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Re: (OT) Vita da single
già...alternativeone ha scritto:Ma lui dice di avere un buon stipendio e da quel poco che ho capito ha in indole abbastanza misantropa, quindi forse è meglio prenderla da solo
PS che avatar che hai


- alternativeone
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Re: (OT) Vita da single
Tanto non lo tolgo, almeno fino a domani, adesso sto col cellulare
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Re: (OT) Vita da single
ahahhahaahhaalternativeone ha scritto:Tanto non lo tolgo,
alternativeone ha scritto: almeno fino a domani, adesso sto col cellulare
ps ci conto






Re: (OT) Vita da single
Io sono dell'idea che puoi farlo una volta nella vita. Se i conquilini non badano a spese o ci badano a modo loro, quando si condivide un appartamento può capitare oltretutto di spendere più che da single, e la cosa non è bella. Puoi dimezzare l'affitto ok, ma sfido a stare in casa con una persona che ci passa molte più ore di quelle che ci passi tu (magari mentre sei al lavoro e lui cazzeggia in casa), quando arrivano le bollette sono cazzi e discussioni davvero fastidiose. Inoltre, devi comunque stare a delle regole, che non saranno quelle imposte dai genitori ma sono comunque regole che ti impediscono di sentirti libero in casa tua. Mai più, sono stato per anni in casa con altra gente, non ci tornerei nemmeno se mi pagassero l'affitto.Pimpipessa ha scritto:figo....beh insomma.....
mi sbiascica tutti gli occhi , mi agita, mi fa venire un po' gli incubi
cmq alla fine avere una casa di proprietà o in affitto ha cmq le sue spese... una soluzione che però il papero ha scartato è di condividere l'appartamento...con quello si sà si condividono pure le psese ma..ci sono un sacco di ma
Osservandola, perfino Ratzinger si convincerebbe di quanto sia necessario l'uso dei contraccettivi ( Matt Z Bass ).