Quando venni ricoverato in ospedale, dopo aver preso un'epatite alimentare in seguito a un'abbuffata di pesce pescato presumibilmente nel guano, 15 anni fa circa, ero convinto che bastasse una microbollicina d'aria nelle vene per far schiattare una persona. Così, nel letto con la flebo attaccata al braccio, goccia dopo goccia vivevo nel terrore che una volta terminato il liquido all'interno del sacchetto appeso io sarei morto perché l'aria avrebbe cominciato ad entrare nelle mie vene, ignorando che è una cosa impossibile. Pensavo che l'infermiera si sarebbe dimenticata di venire da me oppure sarebbe arrivata in ritardo, magari correndo perché se n'era ricordata solo all'ultimo momento, quando ormai era troppo tardi e trovandomi morto con l'ago infilato nel braccio.Gambo192 ha scritto: ci vuole una siringa bella grossa, ma proprio tanto
Anche quando presi il gatto ebbi una paura simile: era ancora piccolo e prese un morso da un felino randagio che gli provocò un' infezione con pus, così lo portai dal veterinario ma il giorno dopo gli dovetti fare da solo un'iniezione di antibiotico. Mi ricordo che sono stato mezz'ora con quella microsiringhetta in mano, terrorizzato all'idea che se gli avessi iniettato anche solo un po' d'aria il mio gattino mi sarebbe schiattato davanti agli occhi, magari in preda alle convulsioni con bava alla bocca. Ancora è vivo quindi vuol dire che a questo punto posso considerarmi un infermiere a tutti gli effetti.