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Julio taylor
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#106 Messaggio da Julio taylor »

insomnia30 ha scritto:
Julio taylor ha scritto:ma perche la legge urbani è gia entrata in vigore???
io sapevo che la stavano ancora discutendo..
julio, mi consenta... ma dove è stato lei negli ultimi mesi... :DDD
se te lo dico non ci crederesti :DDD
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ogni mattina un passerotto si sveglia e in volo si alza... ogni giorno un aquila si sveglia ed in volo si alza... non e' importante se tu hai un aquila o un passerotto... l'importante è che l'uccello si alzi!!!..."

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#107 Messaggio da K-Line »

Julio taylor ha scritto:
insomnia30 ha scritto:
Julio taylor ha scritto:ma perche la legge urbani è gia entrata in vigore???
io sapevo che la stavano ancora discutendo..
julio, mi consenta... ma dove è stato lei negli ultimi mesi... :DDD
se te lo dico non ci crederesti :DDD
a scaricare film porno ospitato a casa di Urbani 8)
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#108 Messaggio da prova_ilritorno »


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cimmeno
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#109 Messaggio da cimmeno »

su zeusnews veniva spiegato chiaramente chi sono i veri destinatari del decreto , e non sono i ragazzini. mirano a gente sui 30 anni. ovvero chi ha i soldi per comprare e che da qualche tempo..scarica

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#110 Messaggio da K-Line »

La psicologia dell'utente P2P

Prova a delinearla il File Sharing Experiment che fa i conti in tasca a chi usa sistemi di sharing, scoprendo perchè chi condivide spesso e volentieri vuole comprare, e come le major hanno da guadagnare dallo sharing

I dati sul cinema

22/09/04 - Roma - Partito alla fine di luglio, il File Sharing Experiment sta iniziando a snocciolare i primi dati. Informazioni di sicuro interesse non solo per chi oggi fa uso di sistemi di condivisione in rete ma anche per gli arcinemici del peer-to-peer, in primis le major della musica e del cinema.

Il progetto lanciato da Jonathan A. Zdziarski (www.nuclearelephant.com) non intende costruire una statistica, quanto invece un insieme ragionato di dati basati sulle segnalazioni che sono state fornite dagli utenti P2P. Lo scopo dell'FSE è scoprire fino a che punto chi usa il P2P è deluso dai modelli distributivi tradizionali e offrire delle dritte sul modo in cui chi produce e distribuisce contenuti puó sfruttare le esigenze emergenti.

In altre parole, FSE è un modo per cercare di mostrare al business dei contenuti un volto gentile dello sharing e di promuovere l'opportunità  che rappresenta. Non vuole quindi "giustificare" l'uso del file sharing quanto, invece, "spiegarlo". In un'epoca di denunce e crociate (punto-informatico.it/p.asp?i=49361) contro il peer-to-peer, lo studio FSE puó senz'altro rappresentare un'apertura alla riflessione.

Le segnalazioni raccolte da FSE comprendono il nome e prezzo di prodotti che l'utente non avrebbe comprato se non li avesse prima scaricati da Internet. Questo consente di capire perchè chi ha scaricato qualcosa ha poi deciso di comprarlo. Secondo Zdiarsky "se l'industria davvero sta perdendo soldi per la pirateria, la chiave del problema non è la pirateria in sè quanto l'incapacità  dell'industria di ascoltare i propri consumatori. Ci sono molti che oggi compiono acquisti grazie al file sharing".

Per quanto riguarda il download illegale di film, il rapporto afferma che la maggior parte di coloro che ha scaricato film è poi passato all'acquisto per, nell'ordine: ottenere una copia di migliore qualità , evitare scaricamenti molto lunghi, vedere facilmente il film in Tv, poter accedere ai contenuti speciali di un DVD, ha atteso l'arrivo del DVD nei negozi.

Le considerazioni su questo fenomeno comprendono il fatto che quando un utente vede un film in qualità  DVD diventa meno propenso all'acquisto. Di converso, se il film è di qualità  inferiore, allora averlo visto diventa una spinta all'acquisto del DVD ufficiale. Ció che anche spinge l'acquisto è l'uscita del DVD non troppo distanziata dall'uscita del film nelle sale e l'aggiunta di numerosi contenuti extra nel disco in vendita.

Dati su musica e software

Altro grande comparto di cui si è occupato FSE è lo scaricamento illegale di musica. FSE sembra indicare che chi scarica tende a scegliere e a comprare i prodotti degli artisti che mano a mano impara a conoscere via file sharing.
Per chi scarica musica via P2P le ragioni di acquisto sono, nell'ordine: ottenere una registrazione di migliore qualità , sostenere l'artista, possedere l'oggetto (il CD).

Secondo quanto riportato a FSE, gli utenti sentono vivamente il desiderio di avere il disco anche perchè in pochi si accontentano della qualità  spesso scarsa delle registrazioni che girano sui sistemi di scambio. Inoltre in molti sentono una "sintonia" con gli artisti che piacciono loro e sentono di volerli sostenere.

Quella che invece manca è la fiducia nelle case discografiche e così molta musica proposta dalle major viene scaricata senza fidarsi delle scelte industriali, viene considerata minore. Molti temono di comprare un CD per un bel singolo per poi scoprire che tutti gli altri brani non valgono il prezzo del prodotto. "L'industria musicale - si legge nel rapporto - ha perso la fiducia del consumatore e quindi questi ora chiede il diritto di poter esaminare approfonditamente i prodotti prima di acquistarli". In molti, dopo gli attacchi legali delle major al P2P, si sono detti meno propensi ad acquistare musica.

In sostanza, sostiene FSE, gli appassionati di musica che usano il file sharing oggi chiedono, nell'ordine: migliore qualità  della musica, possibilità  di ascoltare con comodo anche a casa una approfondita preview dell'opera, avere tempo per giudicare la possibilità  di un acquisto, sfruttare un modo semplice per acquistare e sostenere i musicisti.

Il download illegale di software è stato giustificato dagli utenti FSE come necessario per, nell'ordine: assicurare la compatibilità  con i propri sistemi, assicurare la qualità  di una versione completa del software, possibilità  di visionare il software nella sua interezza (richiesta quindi di una preview completa), ottenere un software introvabile nei negozi o un programma il cui costo è troppo elevato.

Questi stessi utenti che hanno scaricato software per queste ragioni lo hanno comprato quando, nell'ordine: il rapporto qualità /prezzo era giustificato, il software era compatibile con i propri sistemi, si intendeva sostenere i produttori del software stesso, per avere l'originale, per il supporto tecnico, per l'acquisto in ambito aziendale.

Questi dati, secondo FSE, indicano che quando il software è di qualità  e costa quanto viene ritenuto "giusto" allora viene comprato senza difficoltà . Viceversa non si intende pagare per software che non sia di qualità , sebbene si proceda ad acquisirlo illegalmente via P2P.

Per l'industria di settore i consigli che ne derivano sono dunque quelli di produrre versioni dimostrative dei prodotti assai complete, di consentire l'acquisto via Internet e di rivitalizzare il rapporto di fiducia con il cliente assicurando un giusto rapporto qualità /prezzo.

"Quando i consumatori non ne possono più di certi produttori - spiega Zdziarski - protesteranno in ogni modo. Se le imprese di cui si parla in questo rapporto volessero davvero avere consumatori felici di nuovo, allora dovranno adattarsi al modello di business richiesto dai consumatori. Ci sono quantità  di consumatori in Internet che vogliono investire in un rapporto duraturo con artisti e produttori. Ma richiedono che ció avvenga alle loro condizioni". "Quando si abusa dei consumatori - conclude Zdziarski - non si fa altro che dirgli: se non ci dai i tuoi soldi, noi ce li prenderemo".


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zio
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#111 Messaggio da zio »

cimmeno ha scritto:su zeusnews veniva spiegato chiaramente chi sono i veri destinatari del decreto , e non sono i ragazzini. mirano a gente sui 30 anni. ovvero chi ha i soldi per comprare e che da qualche tempo..scarica
cioè......io :o
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#112 Messaggio da K-Line »

P2P, denunce in Europa e in Italia
Quasi 500 gli europei finiti nei guai in questi giorni. In Italia scattano nuove denunce penali contro sette utenti. Finiscono nei guai i grandi condivisori. Le major: vi avevamo avvertito
In Italia

08/10/04 - News - Roma - La battaglia d'Europa è ufficialmente cominciata con l'annuncio, atteso (punto-informatico.it/p.asp?i=49857) ormai da qualche giorno, di una raffica di denunce che ha colpito utenti Internet in diversi paesi tutti con la stessa accusa: aver illegalmente diffuso sulle reti di scambio peer-to-peer quantità  ingenti di file protetti da diritti d'autore.

Sono nel complesso oltre 650 le azioni legali che le major della musica e gli altri aderenti della IFPI (www.ifpi.org), l'associazione internazionale dei fonografici, hanno intrapreso contro altrettanti utenti in Italia, Austria, Germania, Francia, Gran Bretagna e Danimarca. A queste azioni nei prossimi mesi ne seguiranno, stando ad IFPI, molte altre anche in altri paesi del Vecchio Continente.

La sventagliata di denunce ha lo scopo di servire da deterrente per tentare di scoraggiare l'uso delle piattaforme di peering da parte di molti milioni di utenti che anche in Europa ogni giorno sfruttano questo mezzo per scambiare file della più diversa natura. Nei termini posti ufficialmente dalle major, naturalmente, si tratta invece di un'operazione di sensibilizzazione pensata per comunicare con maggiore efficacia la necessità  di rispettare le leggi sul diritto d'autore e, in particolare, i diritti dei discografici. "La campagna - si legge in una nota - vuole rappresentare un appello ai consumatori ad acquistare la loro musica in maniera legittima e a non esporsi alle conseguenze legali derivanti dall'uso del file sharing di opere tutelate".

Secondo le major il deterrente funziona. Le stime dell'industria indicano infatti che Kazaa a gennaio 2004 era utilizzato dal 20 per cento in più di utenti rispetto a quanto accada oggi.

Le azioni sono improntate nella stragrande maggioranza dei casi a colpire chi pone in condivisione grandi quantità  di file su reti di sharing come quelle di eDonkey, Direct Connect, WinMX, Kazaa e via dicendo.

Per quanto riguarda l'Italia, sono 7 le persone segnalate dalle major e denunciate dalla Guardia di Finanza in diverse località , tutte per violazione del diritto d'autore. "Si tratta - si legge in una nota distribuita alla stampa da IFPI - sia di soggetti attivi nel diffondere sulle reti p2p materiale illecito in grande quantità  tramite il proprio pc, sia di gestori di server Openap e Edonkey".

Stando alle major, qualora vengano riconosciuti colpevoli di aver posto in condivisione molti brani musicali protetti senza autorizzazione, i 7 rischiano una sanzione variabile da 2.500 a 15.000 euro a cui si potrà  aggiungere anche il risarcimento del danno.

Per l'Italia quanto accaduto non rappresenta una novità  assoluta. Come si ricorderà  lo scorso marzo erano stati denunciati 30 italiani (punto-informatico.it/p.asp?i=47602) con accuse del tutto simili. In tutti i casi erano finiti nel mirino quelli che vengono definiti dalle major gli "heavy uploaders", utenti che nelle proprie cartelle condivise detenevano numeri elevati di file ritenuti illegali.

"Abbiamo intrapreso queste azioni - ha dichiarato il presidente IFPI Jay Berman - come misura estrema e lo facciamo dopo una lunga campagna di sensibilizzazione. Per più di un anno abbiamo parlato del danno che la condivisione illegale di file sta procurando all'industria musicale, senza contare i numerosi avvisi sulle conseguenze legali. Ci siamo rivolti ai network per chieder loro di fermare l'attività  illegale tramite i loro servizi e siamo andati direttamente da chi commetteva illeciti tramite le reti peer to peer attraverso milioni di messaggi".

Secondo Berman la legge va rispettata "e non ci sono più scuse per coloro che scambiano illegalmente file. Le persone che amano la musica dovrebbero comprarla online e non scambiarla illegalmente. Se continuano a farlo commettono un furto e devono affrontarne le conseguenze legali". Una posizione condivisa anche da Enzo Mazza, direttore generale di FIMI (www.fimi.it), secondo cui il mercato online si va consolidando e "ostacolare lo scambio illegale dei file in rete diventa un passo fondamentale affinchè il mercato della musica del futuro possa realmente decollare".

Di seguito una panoramica di quanto accaduto negli altri paesi.

All'estero

Queste le iniziative legali intraprese.

Regno Unito: 28 persone sono state denunciate con azione civile per aver copiato e diffuso in rete un grande numero di brani musicali violando la normativa sul diritto d'autore. Si tratta della prima azione del genere nel Regno Unito.

Francia: 50 uploaders di musica sono stati citati in tribunale dall'organizzazione anti pirateria SCPP e rischiano multe e ulteriori sanzioni penali oltre a provvedimenti risarcitori.

Austria: 100 persone sono state segnalate all'autorità  per aver diffuso grandi quantità  di musica sui servizi di file sharing senza averne l'autorizzazione e rischiano forti multe, provvedimenti penali e di dover corrispondere un risarcimento dei danni.

Danimarca: 174 persone riceveranno una citazione in giudizio portando il numero complessivo delle cause a oltre 300, 67 delle quali si sono già  risolte con il pagamento di un risarcimento fino a 13.000 euro.

Germania: 100 persone sono state accusate penalmente di file sharing illegale di musica, facendo salire a 168 i casi complessivi dei quali circa una ventina si sono già  conclusi con una condanna penale o con un risarcimento tra i 2.000 e i 10.000 euro.

Stati Uniti: da settembre 2003 le cause per violazione del diritto d'autore hanno superato i 5700 casi. Numerosi i risarcimenti dell'entità  di alcune centinaia di dollari l'uno.
[url=http://www.superzeta.it/viewtopic.php?p=176838#176838]Hai mai[/url]

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#113 Messaggio da K-Line »

Scambi di regali, scambio di file, scambio di musica, scambi di film. Buon Natale Shawn, buon anno formichine e muli

Sharing Christmas and Happy New P2P

23/12/04 - Roma - Scambiatevi un segno di pace, scambiamoci le figurine, scambio di opinioni e scambio di coppie. La vita è costellata di scambi, ed anche Internet non fa eccezione...anzi! Sulla rete delle reti lo scambio, elemento fondante della comunicazione informatica e non, è diventato sinonimo di infrazione del copyright e pirateria nonostante la rete stessa altro non sia che un continuo scambio (legale) di dati, immagini, suoni e contenuti.

A distanza di tanti anni dalla nascita di Napster, e dopo anni dagli strilli non-sense dei giornali che recitavano "gli mp3 gratis sono morti", il panorama del P2P è sempre vario e animato, anche se negli ultimi mesi la direzione dei software più diffusi va verso l'anonimato e altre forme di "mascheramento" degli utenti connessi e dei contenuti scambiati.

Mentre alcuni ex-grandi del settore si riciclano con più o meno fortuna (Napster, Kazaa..), nel sottobosco del P2P spuntano funghetti capaci di infestare le notti dei difensori del copyright a tutti i costi con incubi e visioni allucinogene. Organizzazioni ed industrie che fin dall'inizio sembrano aver sottovalutato la portata e la diffusione di certi programmi e che ora si trovano a spalare via l'acqua dalla barca che affonda potendo usare solo un cucchiaino di plastica. Bucato. E poco è cambiato, visto che non hanno ancora trovato la voglia ed il modo di ridiscutere completamente l'accesso e la fruibilità  di materiali protetti da copyright in un contesto nel quale una serie di strumenti in continua evoluzione sfruttano la connessione tra utente ed utente per scambiarsi dati, file, film, musica, libri, immagini.

Internet è una rete, non è un insieme di siti da vedere come la televisione, pagando un canone. Chissà  che il nuovo anno non porti a visioni meno proibizioniste, e a reazioni capaci di surfare sull'onda anomala del P2P verso nuove spiagge.

Sharing Christmas and Happy New P2P.

e ora i programmi, 22 modi per dire P2P:

Ants
iMesh Light
Zultrax
Shareaza2
WinMX
ExoSee
Mute
WWWFileshare
Deepnet
EarthStation
EmulePlus
Emule
FolderShare
Gnucleus
OneMX
Filetopia
Mammoth
DC++
Burst!
BitTorrent
Soulseek
Xolox

http://punto-informatico.it/p.asp?i=50959
[url=http://www.superzeta.it/viewtopic.php?p=176838#176838]Hai mai[/url]

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#114 Messaggio da Alheem03 »

K-Line ha scritto:Scambi di regali, scambio di file, scambio di musica, scambi di film. Buon Natale Shawn, buon anno formichine e muli

Sharing Christmas and Happy New P2P

23/12/04 - Roma - Scambiatevi un segno di pace, scambiamoci le figurine, scambio di opinioni e scambio di coppie. La vita è costellata di scambi, ed anche Internet non fa eccezione...anzi! Sulla rete delle reti lo scambio, elemento fondante della comunicazione informatica e non, è diventato sinonimo di infrazione del copyright e pirateria nonostante la rete stessa altro non sia che un continuo scambio (legale) di dati, immagini, suoni e contenuti.

A distanza di tanti anni dalla nascita di Napster, e dopo anni dagli strilli non-sense dei giornali che recitavano "gli mp3 gratis sono morti", il panorama del P2P è sempre vario e animato, anche se negli ultimi mesi la direzione dei software più diffusi va verso l'anonimato e altre forme di "mascheramento" degli utenti connessi e dei contenuti scambiati.

Mentre alcuni ex-grandi del settore si riciclano con più o meno fortuna (Napster, Kazaa..), nel sottobosco del P2P spuntano funghetti capaci di infestare le notti dei difensori del copyright a tutti i costi con incubi e visioni allucinogene. Organizzazioni ed industrie che fin dall'inizio sembrano aver sottovalutato la portata e la diffusione di certi programmi e che ora si trovano a spalare via l'acqua dalla barca che affonda potendo usare solo un cucchiaino di plastica. Bucato. E poco è cambiato, visto che non hanno ancora trovato la voglia ed il modo di ridiscutere completamente l'accesso e la fruibilità  di materiali protetti da copyright in un contesto nel quale una serie di strumenti in continua evoluzione sfruttano la connessione tra utente ed utente per scambiarsi dati, file, film, musica, libri, immagini.

Internet è una rete, non è un insieme di siti da vedere come la televisione, pagando un canone. Chissà  che il nuovo anno non porti a visioni meno proibizioniste, e a reazioni capaci di surfare sull'onda anomala del P2P verso nuove spiagge.

Sharing Christmas and Happy New P2P.

e ora i programmi, 22 modi per dire P2P:

Ants
iMesh Light
Zultrax
Shareaza2
WinMX
ExoSee
Mute
WWWFileshare
Deepnet
EarthStation
EmulePlus
Emule
FolderShare
Gnucleus
OneMX
Filetopia
Mammoth
DC++
Burst!
BitTorrent
Soulseek
Xolox

http://punto-informatico.it/p.asp?i=50959



...Aggiungerei:

Limewire
Iswipe
XFactor
Acquisition
Overnet
Poisoned
Morpheus
Bearshare
Grockster
AresGalaxy
Xolox
2Find
BitComet
Twister
Soulseek
Freewire
Swapper
Wippit
Kiwi Alpha
Lordofsearch
Azureus
Gluz
One mx
TrustyFiles
Kazaaghost
Musicplanet
01Smith
Musicstation
Filecroc
Sigster
Zultrax
Bizzynet
Rockitnet
Eetee
New Wave
Sumo


........... E si potrebbe andare avanti...

Chiunque pensi di arginare o eliminare il fenomeno con legislucole o provvedimenti, non ha capito cos'è internet e rimane legato all'atteggiamento provincialistico da campagna elettorale e basta..

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#115 Messaggio da K-Line »

Contro la Urbani petizione ed email
NewGlobal.it con l'avvio al Senato dell'esame delle modifiche alla legge sul file sharing lancia una campagna per sensibilizzare e opporsi alla criminalizzazione degli utenti

01/03/05 - Lettere - Roma - "L'associazione NewGlobal.it consapevole del cambio di strategia del Governo e della parziale retromarcia fatta sulle modifiche promesse alla legge Urbani ha deciso di usare due nuovi strumenti per continuare la propria strategia di contrasto". Così una nota di NewGlobal.it con cui l'associazione rilancia le iniziative per contrastare il mantenimento del penale a carico degli utenti del file sharing che condividano file non autorizzati sulle reti del peer-to-peer.

La prima delle due iniziative va nella direzione del sostegno all'esposto che la stessa associazione ha prodotto davanti alla Commissione Europea contro la Legge Urbani. Si tratta di una petizione che è possibile leggere e firmare qui.

La seconda è invece una mail circolare inviata ai propri iscritti pensata per innescare una catena di Sant'Antonio "da cui si distingue per la chiara definizione delle date, 1/3/2005, e della scadenza, 60 giorni, nonchè dalle righe riservate ad un corretto uso della e-mail". Ecco di seguito il testo:

"Caro Amico,
martedì 01/03/2005 inizierà  la discussione prima al Senato e poi alla Camera del provvedimento (ddl numero 7/2005) che comprende anche alcune modifiche della legge voluta dal Ministro Urbani che ha reso la condivisione dei file coperti dal diritto d'autore (musica, video...) un reato punibile con un massimo di 4 anni di galera anche qualora l'illecito fosse stato fatto senza fine di lucro e per uso personale.

Entro 60 giorni il provvedimento potrà  diventare legge dello Stato. Gli utenti di Internet hanno chiesto ai parlamentari di trasformare questo reato in illecito amministrativo.

Cercheró di spiegarti brevemente ed in maniera semplice cosa realmente significhi questa richiesta. Innanzitutto ti faccio notare che la migliore tradizione del pensiero giuridico ha sempre ritenuto che la repressione penale debba essere riservata alla tutela di quei valori e di quei beni reputati fondamentali per la conservazione della pace sociale e nei soli casi in cui ogni altro rimedio (in particolare quelli civili ed amministrativi) sia risultato del tutto inutile.

Alla luce di questo appare, perció, sproporzionato perseguire con sanzioni penali chi tiene una condotta che non desta allarme sociale e la cui pericolosità  si puó ben dire prossima allo zero. Infatti, la pacifica convivenza sociale non è certo turbata dalla pratica dello scambio di file musicali o video per giunta gratuitamente e per uso personale. Mi sembra onestamente decisamente più dannosa, per il sistema economico e sociale del Paese, la pratica della falsificazione dei bilanci dei gruppi societari, come dimostrano ampiamente le recenti vicende della Parmalat e della Cirio eppure le Camere hanno ritenuto, nel 2002, che fosse opportuno - vista la bassa offensività  del reato di falso in bilancio - "derubricare" il reato: da delitto a contravvenzione (cfr. il nuovo testo dell'art. 2621 cc).

Oggi, al contrario, si discute se punire come reato delittuale - cioè come reato grave - la condivisione dei file musicali e non. A parte l'evidente sproporzione di trattamento tra chi falsifica un bilancio ed un ragazzino intento ad ascoltare gratis la musica del suo cantante preferito non posso non essere preoccupato dallo spreco di risorse dello Stato (forze di polizia e magistratura del ramo penale) per la repressione di una condotta sostanzialmente inoffensiva e questo proprio in un periodo in cui addirittura la Camorra organizza manifestazioni di protesta in piazza a sostegno dei propri affiliati.

Per comprendere l'aggravio di lavoro che si riverserebbe sulle forze dell'ordine (che a mio parere dovrebbero essere destinate a combattere una criminalità  sempre più aggressiva e pericolosa) osserviamo che per applicare la sanzione penale indipendentemente da se verrà  applicata una semplice multa o saranno comminati degli anni di galera occorre un'attività  di accertamento del reato attraverso un processo - fosse anche un procedimento deformalizzato come quello per decreto penale - con conseguente impegno di risorse umane e finanziarie. Ció significa acquisire da parte della Procura della Repubblica competente una notizia di reato da parte della polizia giudiziaria e/o degli altri soggetti preposti alla rilevazione delle violazioni; procedere alle comunicazioni all'indagato, anche ai fini della elezione di domicilio e della nomina di un difensore di fiducia; passare alla valutazione del fatto-reato esaminando la possibilità  di procedere con decreto penale; emettere e notificare il decreto penale. Ed in caso di opposizione svolta contro il decreto penale dal condannato, predisporre le attività  per il processo dibattimentale (con le lungaggini e con i costi umani e monetari che conosciamo).

Passando ad esaminare, poi, l'efficacia - anche preventiva - della misura penale, occorre osservare che la relativa sanzione nei confronti dei minori diventa di difficile applicazione: sotto i 14 anni il soggetto non è imputabile (e dunque non è punibile); tra i 14 ed i 18 anni, il giudizio sulla condotta criminale del minore è attribuito alla competenza del tribunale dei minorenni, con ogni immaginabile conseguenza per la psiche del giovane (che verrebbe processato per nulla).

I problemi sopra indicati - che non sono certo gli unici - cadrebbero automaticamente, con la semplice previsione di sanzioni amministrative, per l'applicazione delle quali sarà  sufficiente un verbale di contravvenzione redatto dai funzionari preposti e contro il quale si potrà  eventualmente fare opposizione dinanzi all'organo amministrativo competente.

Ti ho inviato questa mail innanzitutto per comunicarti l'esistenza di questo decreto legge in discussione alle camere che potrebbe (pur mitigando le pene previste dalla legge voluta dal ministro Urbani) continuare a prevedere come penale un reato inoffensivo come quello di usufruire di qualche canzonetta senza corrispondere il salatissimo prezzo alle industrie discografiche. Se condividi la mia opinione e pensi anche tu sia il caso di chiedere ai nostri parlamentari di limitarsi alla previsione del semplice illecito amministrativo, evitando di sprecare le forze necessarie per perquisizioni, sequestri e processi sia pure con riti deformalizzati al solo scopo di perseguire semplici condivisori di musichette, allora ti chiedo di scrivere anche tu ai parlamentari del partito che pensi di votare alle prossime elezioni affinchè ascoltino anche la voce degli utenti e non solo quella dei discografici (gli indirizzi e-mail dei senatori puoi trovarli al seguente link http://www.senato.it/leg/14/BGT/Schede/Attsen/Sen.html mentre le e-mail dei deputati sono del tipo cognome_prima lettera del nome@camera.it ad es. l'indirizzo di Gennaro Esposito sarebbe esposito_g@camera.it ).

Inoltre, se pensi che sia il caso di avvisare anche i tuoi amici, conoscenti o parenti affinchè possano prendere le proprie contromisure facendo magari in modo di evitare di vedere il proprio figlio in una situazione veramente problematica allora puoi inviare anche a loro il testo di questa mail avendo peró cura di copiare questo testo in una nuova mail, di mettere solo l'indirizzo della persona che vuoi avvisare del grave pericolo (mi raccomando una mail diversa per ogni conoscente, amico o parente che vuoi avvisare) e di mettere nella prima riga dopo la parola Caro il nome della persona a cui stai inviando l'avviso. MI RACCOMANDO crea una nuova mail per ogni persona a cui abitualmente scrivi delle e-mail. EVITA la semplice redirezione della mail ricevuta e non scrivere a sconosciuti. Non violare le regole che ogni forum o newsgroup si è dato".
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K-Line
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#116 Messaggio da K-Line »

Legge Urbani, ecco cosa cambia
di Daniele Minotti (StudioMinotti.it) - Nessuna depenalizzazione in vista ma molto cambia comunque: ecco vantaggi e difetti delle modifiche alla più contestata legge italiana su Internet. Cosa succederà  e a chi

18/03/05 - Roma - Stanno cambiando le regole su P2P (meglio: sul file sharing), oramai è una notizia risaputa. Purtroppo - ma questo è meno noto - non si tratta di un colpo di spugna al celeberrimo "Decreto Urbani" (come modificato in sede in conversione), ma di un semplice "aggiustamento": in meglio, ma non certo drastico e reciso così come risulta essere stato a suo tempo concordato tra il Ministro Urbani e alcune forze politiche (in particolare il senatore Cortiana, dei Verdi).

Va premesso un brevissimo riepilogo della situazione attuale:

- il semplice downloader rischia esclusivamente sanzioni amministrative, in particolare quelle previste dall'art. 174-ter l.d.a.;
- chi condivide, anche senza una contropartita economica - il fatto viene punito anche a merito titolo di profitto - passa, invece, al penale in considerazione dell'apposita previsione dell'art. 171-ter, comma 2, lett. a-bis)
- nella pratica, peró, anche per motivi tecnici di funzionamento di alcuni client (la messa in condivisione automatica o di "default" di quanto scaricato), è spesso improbabile che un downloader non sia anche uploader.

Accantonato, a quanto sembra, il disegno di legge che doveva portare con sè il citato colpo di spugna (in buona sostanza, il ritorno alla sanzione penale per il solo upload compiuto a fini di lucro - ferme le sanzioni amministrative per i downloader) è nata una nuova inaspettata via.

Nell'ambito di un disegno di legge dal titolo "alla Wertmà¼ller" - tanto spazia da un capo all'altro del nostro ordinamento - e di conversione ampiamente "additiva" di un precedente decreto-legge (d.l. 7/2005) sono state, infatti, inserite disposizioni relative al file sharing, ora passate all'esame della Camera dopo essere state recentemente approvate al Senato.

E, considerati i tempi ristretti per la conversione di un decreto legge, c'è da immaginare che i Deputati non tarderanno molto a dare il sì definitivo al testo che risulta, ancora una volta, "blindato".

Il testo in discussione è il risultato di molti emendamenti tra cui proprio quello voluto, dal senatore Asciutti per "raddrizzare", malamente, il "Decreto Urbani".

Sarà , dunque, punito con una multa (che è una sanzione penale, malgrado le dichiarazioni di taluni politici) da 51 a 2065 euro "chiunque, senza averne diritto, a qualsiasi scopo e in qualsiasi forma (...) mette a disposizione del pubblico, immettendola in un sistema di reti telematiche, mediante connessioni di qualsiasi genere, un'opera dell'ingegno protetta, o parte di esse". àˆ chiaro che la messa in condivisione mediante un client P2P cade perfettamente in questa ipotesi.

In più "chiunque commette la violazione di cui al primo comma, lettera a-bis) (che è quella appena riportata, ndr) è ammesso a pagare, prima dell'apertura del dibattimento, ovvero prima dell'emissione del decreto penale di condanna, una somma corrispondente alla metà  del massimo della pena stabilita dal primo comma per il reato commesso, oltre le spese del procedimento. Il pagamento estingue il reato".

Sulla scorta di questo testo, che, come detto, diventerà  probabilmente legge tra pochi giorni, occorre fare, peró, alcune considerazioni, dal momento che taluni (ad esempio l'Ing. Vigevano dell'omonima commissione) hanno sostenuto che si tratta di una "depenalizzazione di fatto". Affermazione, va detto subito, del tutto falsa.
Cosa significa, anzitutto, depenalizzazione? Semplicemente, passaggio da sanzioni penali a sanzioni amministrative. Un po' come successo, qualche anno addietro, per l'emissione di assegni a vuoto.

àˆ vero che, per l'upload, si abbandoneranno sanzioni di una certa gravità  (peraltro di dubbia equità ) perchè, attualmente, chi condivide anche per mero profitto rischia la reclusione da uno a quattro anni nonchè una multa che puó arrivare anche a oltre 15.000 euro, ma è altrettanto vero che il penale rimane (e attenzione che si tratta di un cd. "delitto", non di una contravvenzione che appartiene ad una categoria di illeciti dalle conseguenze più lievi). Dunque di vera depenalizzazione non si puó parlare. Un'eventuale condanna rimarrebbe sul certificato penale.

Di certo, il rischio galera è sventato e, poi, sarà  introdotta la procedura di estinzione prevista dal secondo stralcio di legge. Ma anche quest'ultima non puó andare esente da critiche, almeno così come ideata.

Si tratta, in buona sostanza, di un'oblazione, vale a dire di un mezzo, già  previsto per altri reati, per estinguere il reato a fronte del pagamento di una determinata somma di danaro.

Vale, peró, la pena di fare due conti. La norma in approvazione fissa detta somma nella metà  del massimo. In concreto, quindi, il "conto" potrebbe ammontare a 1.032,5 euro, spese escluse (ma, salvo eccezioni, si tratta di poche decine di euro). Il fatto è che, nella pratica, è ben difficile che si condivida una sola opera. àˆ, al contrario, probabile che ci si trovi di fronte ad una certa quantità  di materiale. àˆ logico per tutti che, in questo caso, la pena dovrebbe essere più elevata: nessuno potrebbe pensare che il ladro di cento mele dovesse essere punito come colui che ne ha sottratta una.

Il nostro codice penale, per temperare un calcolo che condurrebbe a cifre iperboliche (es.: 1032,5 euro x 100) prevede un sistema che, al massimo, comporta la triplicazione della pena, anche per mille mele.

Per tornare a parlare molto pratico - e se io, per un attimo, fossi il giudice - nell'ipotesi di convidisione di, ad esempio, 50 mp3 tutelati, fisserei la somma in 3.097,5 euro; e non perchè sia particolarmente sadico, ma perchè si tratta della somma imposta per legge.

E, infatti, se per 50 file il codice mi permette di infliggere una sanzione corrispondente, al massimo, a tre volte quella prevista per una singola violazione e se la norma in approvazione determina la somma per l'estinzione nella metà  del massimo, il calcolo non puó che essere questo: 2065 x 3 / 2 = 3097,5 euro. Una cifra, dunque, che non tutti potrebbero essere disposti a (o in grado di) pagare anche se a fronte della garanzia delle fedina penale pulita. Ecco perchè non si puó parlare neppure di "depenalizzazione di fatto", malgrado le rassicurazioni degli "ingegneri".

In più - e questa sembra essere una cosa sfuggita a molti, guarda caso a chi le leggi le fa, ma non le applica per mestiere e neppure ha una solida formazione giuridica - il termine ultimo per accedere a questa scappatoia è duplice: prima dell'apertura del dibattimento o prima del decreto penale di condanna.

La prima opzione non è problematica, la seconda molto. L'indagato, infatti, potrebbe non venire a conoscenza del procedimento contro di lui (salvo perquisizioni e/o sequestri), tanto meno dell'emissione (non della notifica) di un decreto penale. Altrimenti detto, rischierebbe di trovarsi notificato il decreto ovviamente già  emesso. Dunque, con la svanita possibilità  e la conseguenza di dover affrontare un processo dalla possibile condanna.

C'è soltanto da augurarsi che, a fronte di queste storture molto pregiudizievoli (e di dubbia legittimità  costituzionale, rispetto a quanto accade normalmente a seguito del decreto penale), i pubblici ministeri evitino di richiedere detti decreti, optando, invece, per il rito ordinario, unico mezzo realmente idoneo, in questi casi, a garantire la libera scelta di accedere, o meno, alla procedura estintiva.

avv. Daniele Minotti
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varenne
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#117 Messaggio da varenne »

Ho la vaga sensazione che chi scarica porno sia sotto tiro........

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#118 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Ministro Urbani la prego!!!! Ci lasci continuare a farci le seghe :cry: :cry:
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#119 Messaggio da cimmeno »

varenne ha scritto:Ho la vaga sensazione che chi scarica porno sia sotto tiro........
le retate sulle reti p2p funzionano così

i proprietari dei film vanno su internet, beccano chi condivide dei files , lo denunciano e poi il resto è tra polizia postale e provider.

quindi o i produttori di porno si mettono a denunciare (ovvero il bue che da del cornuto all'asino...)o nulla ti puó accadere.

che io sappia chi è stato beccato per file sharing in giro per il mondo o condivideva canzoni o le ultime uscite tip signore degli anelli o cazzate simili.

freric
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#120 Messaggio da freric »

Circolano queste voci:

Le prime voci circolavano giovedì sera quando in redazione sono iniziate ad arrivare segnalazioni di utenti secondo i quali la Guardia di Finanza era impegnata in una nuova operazione contro la circolazione illegale su Internet di contenuti protetti dal diritto d'autore. Le conferme sono arrivate nelle ore successive, quando è stato annunciato un nuovo blitz diretto a colpire gli utenti dei sistemi peer-to-peer.

In un momento nel quale sono molti gli utenti che accusano alcuni importanti provider di "chiudere" il rubinetto della banda in upload per ridurre la condivisione di file sulle reti del file sharing, l'azione delle Fiamme Gialle sta evidentemente sollevando molta polvere, arrivando poi a pochi giorni da un'altra operazione, questa volta di caratura internazionale, che ha preso di mira decine di utenti italiani del P2P.

A quanto pare, in questa occasione i cybercop italiani hanno dato seguito alle operazioni con cui negli ultimi mesi hanno tenuto d'occhio le principali reti di sharing. Con un collaudato meccanismo di controllo, è stata verificata sui computer di decine di utenti l'esistenza di file sospetti, indicati da un nome o da un codice hash. Alcuni degli utenti che ponevano in condivisione grandi quantità  di materiali, in particolare software, film e musica, sono quindi stati identificati dal loro IP.

Tutto questo ha dato vita a perquisizioni che si sono svolte in 12 diverse regioni italiane. Giunti nelle abitazioni degli utenti, le Fiamme Gialle hanno effettivamente verificato in molti casi l'esistenza di ingenti quantità  di file posti nelle cartelline di condivisione e condivisi via peer-to-peer senza autorizzazione. Inoltre sono stati trovati materiali pirata della natura più diversa. A questi utenti, si parla di circa 40 persone, sarà  contestato un illecito e si troveranno con ogni probabilità  a dover pagare una sanzione amministrativa.

In qualche caso sui PC degli interessati è stato anche trovato materiale pedopornografico, cosa che configura un grave reato e che ha prodotto alcune denunce penali, una delle quali a carico di un pediatra romano.

Tra gli identificati, ha spiegato il Comando provinciale della Guardia di Finanza di Milano, ci sono anche alcuni stranieri, per i quali sono partite le segnalazioni di rito ad Europol e Interpol.

Notizie non confermate sostengono che tra gli utenti al centro dell'indagine vi sarebbero anche alcuni italiani che avevano invece utilizzato delle vulnerabilità  sulle reti di un fornitore di hosting per pubblicare una serie di materiali senza autorizzazione, film e software in particolare, mettendoli così a disposizione di chiunque conoscesse l'indirizzo internet esatto dover scaricarli. Le azioni di *****ing necessarie alla pubblicazione dei file su server evidentemente non protetti a sufficienza, avrebbero interessato anche una importante università  italiana. Come detto, peró, questa situazione non è per ora stata confermata dagli inquirenti.

Questa operazione, con la quale le forze dell'ordine italiane sembrano voler dare un chiaro segnale agli utenti italiani della rete, è stata naturalmente accolta con soddisfazione dall'industria musicale italiana. In particolare la FIMI ha espresso le proprie congratulazioni ai cybercop italiani.

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