scb ha scritto:Ma nell'ultima foto con predolin, quello che vedo tra le gambe del vecchiazzo è proprio quello che credo di vedere????
Comunque concordo sull'estrema antipatia della svizzera, tipica stronzetta perfida che vuole apparire a tutti i costi simpatica.
Però ha un fisico della madonna
ma va la... è una parte di gamba/piede della svizzera
Si vede che il mitico Marco aveva una passione per le bionde il cui culo campeggiava sulle pubblicità di "Roberta". Il mitico Marco aveva lanciato una giovanissima Natalia Bush (uno dei culi di roberta) nel programma di "Canale Italia" (no doppi sensi) dal titolo "In bocca al lupo" (di nuovo, non pensate male). Quindi il pube di marco perde il pelo ma non il vizio
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
http://affaritaliani.libero.it/cronache/ ha scritto:La più pagata della Svizzera? Si chiama Michelle Hunziker. A dirlo è la rivista economica "Bilanz", che ha pubblicato la lista delle donne che guadagnano di più nella Confederazione. La popolare showgirl ticinese incassa dieci milioni di franchi all'anno (8,2 milioni di euro) e risulta tra le prime nella classifica degli uomini e delle donne più pagati stilata dalla rivista svizzero-tedesca. La bella Michelle occupa la sesta posizione, preceduta da Ernst Tanner, numero uno di Lindt e prima di Franz Humer, il presidente del Consiglio di Amministrazione di Roche.Michelle Hunziker deve la sua fortuna patrimoniale al successo e alla popolarità in Germania, oltre che in Italia. Il suo contratto quale copresentatrice del programma d'intrattenimento "Wetten, dass" insieme a Thomas Gotthschalk e la sua partecipazione quale membro della giuria al "Supertalent" tedesco le hanno fruttato parecchi soldi e dato la possibilità di fare un passo avanti importante nella sua carriera di donna dello spettacolo. Soltanto per "Wetten, dass" (format tedesco di "Scommettiamo che...?"), la Hunziker avrebbe guadagnato due milioni di franchi in un anno. A ciò va aggiunto il suo lavoro di attrice teatrale e le comparse in spot pubblicitari in Italia.
Mentre il gossip sul sesso del nascituro si scatena, Michelle Hunziker cerca di tenere a freno i rumors: “Non so ancora se questo bambino è maschio o femmina". In un'intervista la bionda conduttrice ha fatto sapere di avere le idee chiare sulla maternità che l'attende: "Diventare mamma a 19 anni o a 36 è completamente diverso: è come se fosse un’altra vita, hai vissuto altre esperienze, hai un’altra consapevolezza”. Riguardo al sesso del bambino Michelle si è lasciata andare a una piccola confessione sulle sue preferenze: "Se è una bimba - ha dichiarato - sarò felicissima, però giuro che ne faccio subito un altro: l’emozione del maschio, una volta nella vita, la voglio provare"
Questa è una lettera aperta a tutte le Michelle Hunziker d’Italia, a tutte le wonder woman impegnate a farci credere che tornare a lavoro a una settimana dal parto sia possibile e soprattutto normale. No, tornare a lavoro subito dopo il parto non solo non è normale, ma non è giusto. Perché il corpo non lo chiede, ma soprattutto perché significa negare alla donna il diritto all’accudimento, per spianare la strada a un modello di emancipazione fuorviante. Un modello secondo cui, riappropriarsi del proprio lavoro il prima possibile, significa per una donna riappropriarsi di pari opportunità e diritti, quando invece li delegittima entrambi.
E’ un messaggio secondo cui la legge di maternità conquistata a fatica da chi non l’aveva, “è un privilegio e non un diritto“, come disse l’allora ministra Mariastella Gelmini, anche lei subito in pista dopo il parto. Ma soprattutto, è un modello che tiene conto del mondo reale, quello fatto di donne che sopravvivono al di là dello schermo piatto, per le quali tornare a lavoro a una settimana dal parto è tutt’altro che una scelta, è un’imposizione, un obbligo e, nella maggior parte dei casi una minaccia. Parlo di quelle donne senza baby sitter e senza contratto, senza autista e senza assistenti. Quelle per cui, riprendere a lavorare troppo presto, significa alzarsi all’alba e lasciare il figlio otto ore in un asilo nido, magari privato, prima di imbottigliarsi nel traffico e lasciare a un’estranea il diritto all’accudimento. Col cuore infranto e senza un titolo sui giornali.
E’ veramente questo il modello di emancipazione che vogliamo? Desideriamo tornare a lavoro subito dopo il parto, oppure desideriamo ritrovarlo un lavoro subito dopo la nascita? Vogliamo essere libere di rivendicare la nostra maternità, come un diritto, oppure rassegnarci all’idea che sia un privilegio? Vogliamo pensare che la legge di maternità sia troppo generosa con le donne, oppure pretenderne anche una di paternità? Vogliamo camminare con il resto d’Europa, oppure innescare un meccanismo che ci porta indietro di oltre sessant’anni?
Il Bullo: "stasera posso guardarmi allo specchio perchè oggi ho tormentato qualcuno".
E' veramente penoso :)
Per il mio ego può bastare che SCB mi citi nella sua firma, tutto il resto è noia.
Cicciuzzo 1.6.2016
Mi spiegate come postare le immagini, sono scemo oltre che cornuto
Furore 1.3.2017
Chi non ha mai posseduto un cane, non sa cosa significhi essere amato ( Arthur Schopenhauer )
" Ste sgallettate che non sanno fare un cazzo e non partoriscono un concetto nemmeno sotto tortura
sono sacchi a pelo per il cazzo " ( Cit. ZETA )