gi.kappa. ha scritto:Non capisco però quale contributo rivoluzionario hai dato al settore o comunque intendi dare.
Rispondere a una domanda come la tua è sempre difficile, ed è altissimo il rischio di dare l'impressione di parlarsi addosso.
Voglio però rispondere lo stesso. Ti riassumo in vari punti quello che credo possa essere il mio contributo.
1) Le persone nel mio settore, indipendentemente dalla loro bravura, sembrano essere non del tutto consapevoli del fatto che il porno
valentinainpuntadi ha scritto:[...] deve regalare "emozioni sessuali", per avere le quali non è sufficiente l'avvenenza dei performer e nemmeno il carattere estremo delle pratiche riprese.
Io -
indipendentemente dai risultati che conseguo - cerco di onorare il mio mestiere, che considero qualcosa di assulutamente funzionale, "umilmente" funzionale, ma non per questo banale. Ti assicuro che già questa è una cosa relativamente "diversa" in un settore in cui molti sono convinti che gli unici indicatori di valore siano la bellezza e il grado di disponibilità alle pratiche estreme. Parlando con le persone più accreditate nel mondo del porno, ho fatto notare loro che uscire dalla "pigrizia" e provare a porsi il problema di eccitare ha anche un senso economico, dato che ci sono moltissime persone che affermano esplicitamente che uno dei motivi per cui non compreranno mai un porno, non faranno mai un abbonamento a un sito, ecc. è che "i siti porno non sono eccitanti". E forse una buona parte della responsabilità è dei/delle performer che "timbrano il cartellino" e dei registi che ripetono indolenti la loro routine senza il minimo impegno.
Nel mio piccolo cerco di fare questi discorsi alle persone del mio settore e di far notare loro che una supermodella bellissima prestata al porno che fa le cose più estreme ma le fa con lo spirito del "timbrare il cartellino" può essere meno eccitante di una meno bella che fa cose meno estreme ma si pone il problema di come svolgere bene il proprio lavoro. Il tentativo di portare un po' di questa consapevolezza è forse disperato, ma merita di essere fatto. Io ci provo, anche perché ho la fortuna di parlare con diversi "big" del mio settore anche nel privato. Anche ciò che ha una probabilità di successo praticamente uguale a zero merita talvolta di essere tentato. Forse i giovani hanno tante "cazzate" in testa, ma il diritto di provare incoscientemente a realizzarle, anche a costo di farsi male, di sbattere la testa, è un diritto che nessun "vecchio" può negare.
2) Oggettivamente parlando, sono pochissimi/e quelli/e del mio settore che hanno fatto alcune scelte che ho fatto io. Ad esempio: presentarsi col proprio vero nome.
E sarebbe da ipocriti pensare che sia solo una questione di cacofonia. È oggettivo che già il solo presentarsi col proprio vero nome fin dall'inizio è una cosa "diversa". Qualcuno la considererà semplicemente una scelta stupida e/o incomprensibile, ma c'è anche chi in qualche modo capisce e ti rispetta anche per questo.
Perché anche chi fa qualcosa di stupido, se ci crede ed è moralmente coerente, merita rispetto. A differenza di altre pornostar italiane, io ho fatto le mie scelte senza pensare a far soldi. Sono semplicemente più scema? Può darsi. Ma resta il fatto che la differenza - oggettivamente - si dà. Nulla di rivoluzionario, ma di "diverso" sì.
3) Sono l'unica pornoattrice europea interessata a dialogare con ciò che c'è fuori dal porno.
Non che ci vogliano particolari abilità, assolutamente, ma bisogna volerlo fare. E sono l'unica in Europa a volerlo fare. Per questo mi invitano continuamente ai più svariati eventi culturali, più o meno provinciali (ma anche qualcuno relativamente importante), e spesso sono costretta a dire di no. Quando scrissi il primo articolo su Corriere.it suscitai - più o meno immeritatamente, ma oggettivamente - un interesse notevole. Mi hanno scritto professori universitari, case editrici (a cui ho sempre detto di no perché i libri per me sono una cosa seria), artisti in cerca di pubblicità, scrittori da Premio Strega, ecc.
Ci sono chef e pizzaioli al top che sono interessati a presentare al pubblico un discorso gastronomia/sesso. A settembre-ottobre forse vedrete qualcosa. Che una tale volontà di contaminazione "interdisciplinare" sia qualcosa di "diverso" rispetto agli standard delle pornostar europee, è oggettivo. Se sia rilevante, lo si vedrà. Io non ho mai detto di pensare di poter riuscire, io ho sempre detto di voler fare dei tentativi, muovendomi su vari fronti. Qualcuno dirà che è un modello già visto con alcune pornostar americane, ma in Europa si è visto molto poco, e a mio avviso anche nei modelli americani di sostanza ce n'era e ce n'è molto poca. Non è detto che io sappia fare di meglio, ma quantomeno da parte mia c'è un'onestà che, a quanto mi dicono persone vicine e attendibili, nella maggior parte dei modelli americani non c'era e non c'è. Che tale onestà possa portare a risultati più pregnanti? Forse no, ma io ho il diritto di fare il mio tentativo disperato.
4) Per quanto riguarda le mie performance, io voglio proseguire sulla strada tracciata dalle pornostar che hanno voluto essere l'opposto della donna che "viene scopata". È già uscito qualcosa in questo senso, ma le cose a mio avviso migliori devono ancora uscire. Esistono vari modi di allontanarsi dagli stereotipi di genere e oggi vanno di moda gli atteggiamenti "femministi" à la Erika Lust. La mia via è del tutto opposta: io voglio dare al pubblico maschile dieci, cento, mille volte quello che vuole,
allontanandomi IN QUESTO MODO dagli stereotipi di genere. Alcune cose scritte su adultdvdtalk sono molto vere in questo senso. La cosa bella è che mi hanno scritto diverse ragazze dicendomi di eccitarsi molto più con una mia scena che con un video di Erika Lust.
Ricordo a tutti che attualmente un terzo delle persone che guardano porno è di sesso femminile. Dato che il porno una certa influenza sui costumi sessuali ce l'ha (come dissi a Robinson e come confermato ad esempio da Giovanna Cosenza), potrebbe anche darsi che il proliferare di pornostar come me - o meglio come vorrei essere io - agisca come forza contraria a questo ritorno del femminismo della differenza che tendenzialmente porta con sé modelli di femminilità del tutto opposti al mio e a mio avviso regressivi. Facendo due conti, mi risulta che complessivamente circa tre milioni di italiani e italiane hanno visto almeno una mia scena su qualche sito di streaming. Questo quantomeno dovrebbe rappresentare una forza di senso contrario rispetto a certi modelli di pornostar italiane che manifestano una femminilità di tutt'altro tipo rispetto alla mia. Se su adultdvdtalk scrivono
She is fantastic.
Literally destroyed the two in this shot for blacksonblondes
She was fine the will
dominating the shot, she has to be more required.
Lex and Mandingo soon this is fact.
The woman began with one of the best-Rocco, could not have another result
Beautiful with a bright future that.
if you didn't get any of that.
she fucking destroyed these two black dudes. she fucked THEM. she used them like sex toys. it was actually funny. this is how sasha grey wanted to be seen but she could only talk the talk. this girl walks the walk.
Just that.
She was the predator, took charge of the scene. asking for more.
I saw the shot and recommend it to everyone, very good
excellent.
vuol dire che evidentemente la mia volontà di portare avanti un certo modello di femminilità, sulla scia di alcune altre grandi performer, ha un senso. Faccio notare che tale modello non è affatto maggioritario. Forse è ciò che gli utenti vorrebbero, ma non è ciò che le pornoattrici timbracartellino generalmente fanno. Lo fanno alcune, ma non sono la maggioranza. Anche per questo io voglio dare il mio contributo. E voglio darlo in maniera peculiare, unendo le istanze appena descritte a una femminilità mediterranea, in una sintesi che sia la risposta vera a certo "femminismo" à la Erika Lust.
Già solo il fatto di fare ciò "da napoletana", facendo "l'americana" sotto certi aspetti (e quindi differenziandomi radicalmente dallo stile di certe mie colleghe italiane del presente e del passato) e restando "napoletana" sotto altri, non mi sembra una via poco interessante. Ad ogni modo come performer voglio spingermi sempre oltre, e oltre, e oltre. Datemi tempo e mi vedrete migliorare sempre di più. Farò masturbare anche i morti. Promesso.
5) Ultimo punto,
il contributo che vorrei dare come director. Ma di questo non ha senso che parli adesso, perché correrei il rischio di fare come quando parlavo della mia idea di porno performer e non era uscita ancora nemmeno una mia scena...