GeishaBalls ha scritto:
Il tema in agenda da giorni è "quanto ti puoi fidare della magistratura"
Certamente. La disinformazione è un lavoro che richiede metodo, applicazione e studio. Disinformare non significa soltanto, come qualcuno potrebbe pensare, sparare notizie sbagliate o gonfiate. Non è solo questo. Per disinformare bene bisogna osservare attentamente, capire come tecnicamente è andato un fatto lasciando da parte le opinioni personali (in questo caso, Berlusconi è stato condannato per frode fiscale, reato confermato per ultimo dalla Cassazione, tutto il resto è dietrologia) e lavorarci per stravolgerlo, spostando passo dopo passo l'attenzione su quello che è il tema principale, dando però l'impressione di stare sempre sul pezzo.
Gli additivi che si mescolano agli ingredienti per disinformare sono sempre gli stessi, da anni: vittimismo e aggressività. Il vittimismo viene usato per caricare la rabbia (nei sostenitori), l'aggressività ha la funzione di farla esplodere definitivamente (nei sostenitori). Così, il risultato è che l'elettorato del delinquente (sempre più simile a una Corte dei Miracoli, ci sono anche i cartelli con gli errori grammaticali che ricordano le frasi dei mendicanti, con tutto il rispetto per i mendicanti non berlusconiani ovviamente) si scuote emotivamente e reagisce (agitandosi e, all'occorrenza, votandolo).
I giornali come Libero e Il Giornale, ma anche la carta da culo tipo Il Foglio, esistono unicamente per questo scopo: disinformare chi li legge. Ricordo a questo proposito, che la disinformazione la paghiamo pure perché stiamo parlando di carta che non è nemmeno buona per incartare le uova pagata coi soldi pubblici. La libertà d'opinione e di stampa è un'altra cosa, l'informazione anche.
Osservandola, perfino Ratzinger si convincerebbe di quanto sia necessario l'uso dei contraccettivi ( Matt Z Bass ).