Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"
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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"
"L'ho imparato molto tempo fa, non combattere mai con un maiale! Tu ti sporchi, e inoltre, al maiale piace". G. B. Shaw
- Fred Connelly
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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"
http://www.linkiesta.it/m5sleaks-grillo ... z2TvEbiVC6Bologna rischia di diventare la tomba del M5s. E c'è chi parla di pseudo fascismo interno
Sesso, bugie, videotape: addio alla diversità grillina
Alessandro Da Rold
Altro che servizi segreti! Il polverone Grilloleaks nasce da una faida interna al Movimento
Su questa storia delle foto della Sarti evidentemente avevo toppato

Effettivamente le foto stanno anche su Google ma sono praticamente introvabili, anche cercando bene.
Penso di avere capito il perchè: interessano pochissimo se paragoniamo questo caso a quello dei VIP che avevo citato e per questo motivo sono relativamente poco linkate. Molti ricevono il link e si limitano a guardarlo temendo ripercussioni legali in caso di diffusione. Se un qualcosa relativo ad un personaggio pubblico è poco linkato sul web e mal descritto è praticamente introvabile con i motori di ricerca, in particolare quando esistono tantissime pagine "pulite" sul soggetto in questione (vedi i casi di omonimia: chi è più famoso e linkato finisce in testa ai risultati dei motori di ricerca, con buona pace dei soggetti omonimi meno famosi. Ecco che se un sito pubblica un sex-tape di uno sconosciuto chiamato "Maurizio Costanzo" è ben difficile che questo possa avere grossi danni dal web in seguito a quella pubblicazione: solo chi è al corrente della diffusione infatti può trovare quel materiale sapendo cosa cercare. Discorso diverso per i circuiti di file sharing ma su quelli non ho indagato...).
Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"
certo che questa cosa che uno diventa grillino perchè c'è la figa non si può leggere..... allora vai direttamente nel pdl che almeno ce n'è di più e pure meglio.....
Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione
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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"
Parliamo di colui che fino al giorno prima dell'epurazione veniva considerato come il "vice Grillo" e che si distingueva dalla massa grillina per capacità di parlare in pubblico: fra gli eletti del M5S era insomma la punta di diamante. Un ex della Sarti tra l'altro stando a quello che leggevo.
Certo che poi a vedere quello che fanno questi:
http://www.superzeta.com/viewtopic.php? ... 0#p1735380
intuisci perchè il M5S in certe zone d'Italia viaggia intorno al 25%.
Certo che poi a vedere quello che fanno questi:
http://www.superzeta.com/viewtopic.php? ... 0#p1735380
intuisci perchè il M5S in certe zone d'Italia viaggia intorno al 25%.

Ultima modifica di Fred Connelly il 21/05/2013, 14:00, modificato 1 volta in totale.
Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"
fosse poi sta gran figa la Sarti.....
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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"
vota e fai votare
FRANCESCO MOLINARI
ecco uno che meno male è andato in parlamento
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Breve commento critico al c.d. decreto legge anti crisi approvato dal Consiglio dei Ministri il 28.11.08
Pubblicato in Informatica giuridica il 08/01/2009.
Alla luce delle importanti novità introdotte con il Decreto Legge del 29 novembre 2008, n. 185, c.d. decreto anti-crisi, e in ragione delle dirette e rilevanti effetti che avrà per la nostra quotidiana professione di avvocati (ma stesse argomentazioni valgono per le altre categorie interessate), ritengo opportuno evidenziare alcune criticità da porre all'attenzione degli attenti lettori e non perchè sia un bastian contrario a prescindere, ma solo perchè ho letto in giro (anche in questa rivista, per conto dell'ottimo collega LISI) solo commenti favorevolissimi a queste novità.
Non posso che tralasciare, innanzitutto, le novità contenute nei commi 4 e 5 dell'art. 16 del decreto legge sia perchè solo indirettamente incidenti nella nostra attività quotidiana di avvocati e relative alla c.d. conservazione sostitutiva degli originali analogici unici sia perchè, in linea di massima, sono d'accordo con i commentatori che mi hanno proceduto sul possibile effetto che avranno tali norme.
Si spera, infatti, che renderanno (avendo, mi sembra, eliminato quelle zone d'ombra prima esistenti) la presenza del notaio un'eccezione nei processi di dematerializzazione degli originali analogici unici; con rilevanti conseguenze per i processi di digitalizzazione di contratti, polizze assicurative e altre tipologie documentali, per le quali erano stati sollevati (secondo me ingiustamente e per solo spirito corporativo) dubbi in merito alla loro possibile sostituibilità in digitale.
Per quanto riguarda, invece, eventuali problemi inerenti alle fatture inviate via email o digitalizzate, non v'è dubbio che tali novità nulla modificano in merito a fatture inviate via email e/o digitalizzate. Inviare fatture e altra documentazione "dematerializzata" per cui non vi è alcun obbligo legislativo non può certo rientrare nelle norme per il semplice fatto che, per esempio, le fatture non è necessario firmarle e, quindi, non necessitano, in caso di loro invio a mezzo email certificata o meno, dell'apposizione di alcuna firma sia essa digitale o meno.
Alcuni dubbi, invece, sull'obbligo introdotto nell'utilizzo e possesso della c.d. PEC nella quotidiana attività lavorativa, mi sorgono spontanee.
Dice la norma nel comma 7 dell'art. 16 del D.L. (che, si spera, è stata emanato con la finalità di dare un'ulteriore forte spinta all'innovazione informatica nelle pubbliche amministrazioni, società e professionisti iscritti agli albi o meno, attraverso l'obbligatorietà dei processi di dematerializzazione del cartaceo, anche se ho dei seri dubbi, perchè credo che sia stato solo un tentativo, mascherato, di fare cassa, e tralascio, perchè non è questa la sede, la critica alla politica ispiratrice) che:
I professionisti iscritti in albi ed elenchi istituiti con legge dello Stato comunicano ai rispettivi ordini o collegi il proprio indirizzo di posta elettronica certificata entro un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge. Gli ordini e i collegi pubblicano in un elenco consultabile in via telematica i dati identificativi degli iscritti con il relativo indirizzo di posta elettronica certificata.
OBIEZIONE:
La Pec (che è il sistema di posta certificata normativamente imposto) è un sistema di certificazione della posta elettronica non presente in alcun altro Stato al mondo (e certamente non previsto nella normativa europea per cui, tra l'altro, alcune organizzazioni hanno anche denunciato lo Stato Italiano davanti alla Commissione delle Comunità Europee per inadempimenti del Diritto Comunitario contro al sua introduzione) e, quindi, quantitativamente poco utilizzato e da cui in molti cercano di starne alla larga proprio per gli standard non universalmente riconosciuti che richiede.
Questo, anche perché non è stato pensato per essere sottoposto ad un iter di standardizzazione (e forse a causa della sua specificità nazionale non potrebbe neanche ottenerli) , né ISO, né IETF figuriamoci W3C.
Altro aspetto di non secondaria importanza, è che la PEC è un servizio che si paga.
ULTERIORE QUESTIONE :
Per come certamente è a v.s. conoscenza, uno degli aspetti salienti della Firma Digitale, oltre alla crittografia, è la c.d. marcatura o validazione temporale.
Ebbene, forse non tutti lo sanno (se non i pochi che hanno cercato per puro spirito avventuriero di sperimentarla, anche perchè è del tutto inutile se non in possesso anche del corrispondente e certamente in questo averne introdotto l'obbligo ha un senso) che le c.d. marche temporali hanno un costo a parte.
Per esempio, Postecom, ma stesso discorso vale per LexTel ecc., vende (per un sistema che è basato su una semplice transazione HTTP) le marche temporali a pacchetti di 1000 unità per un costo complessivo di 650 euro!!!
Per capirci, ogni documento informatico a cui deve essere apposta la firma digitale avrà bisogno di una validazione temporale.
Questo, mi sembra sua un vero e proprio onere (...per come è strutturata è chiaramente una prestazione patrimoniale imposta ...che sa tanto di tributo mascherato e puzza pertanto di incostituzionalità!!) che ora la legge rende obbligatorio per tutti.
ALLA FACCIA DEL RISPARMIO E DEL PIANO ANTI CRISI !!!!
In campo internazionale, invece, quasi tutti i gestori le danno gratis.
Lascio a voi le considerazioni (e aspetto di vedere che effetto farà in dottrina il sassolino dell'incostituzionalità sopra lanciato).
Per quanto mi riguarda (in attesa che i nostri organi di categoria sapranno e potranno armonizzare alla luce di tali novità il Tariffario) sarò costretto ad aggiungere altre voci specifiche tra i diritti delle future fatture per l'uso di PEC, firme digitale e marche temporali ecc., con aggravio di spese per i cittadini- clienti.
Avv. Francesco Molinari
Pubblicato in Informatica giuridica il 08/01/2009.
Alla luce delle importanti novità introdotte con il Decreto Legge del 29 novembre 2008, n. 185, c.d. decreto anti-crisi, e in ragione delle dirette e rilevanti effetti che avrà per la nostra quotidiana professione di avvocati (ma stesse argomentazioni valgono per le altre categorie interessate), ritengo opportuno evidenziare alcune criticità da porre all'attenzione degli attenti lettori e non perchè sia un bastian contrario a prescindere, ma solo perchè ho letto in giro (anche in questa rivista, per conto dell'ottimo collega LISI) solo commenti favorevolissimi a queste novità.
Non posso che tralasciare, innanzitutto, le novità contenute nei commi 4 e 5 dell'art. 16 del decreto legge sia perchè solo indirettamente incidenti nella nostra attività quotidiana di avvocati e relative alla c.d. conservazione sostitutiva degli originali analogici unici sia perchè, in linea di massima, sono d'accordo con i commentatori che mi hanno proceduto sul possibile effetto che avranno tali norme.
Si spera, infatti, che renderanno (avendo, mi sembra, eliminato quelle zone d'ombra prima esistenti) la presenza del notaio un'eccezione nei processi di dematerializzazione degli originali analogici unici; con rilevanti conseguenze per i processi di digitalizzazione di contratti, polizze assicurative e altre tipologie documentali, per le quali erano stati sollevati (secondo me ingiustamente e per solo spirito corporativo) dubbi in merito alla loro possibile sostituibilità in digitale.
Per quanto riguarda, invece, eventuali problemi inerenti alle fatture inviate via email o digitalizzate, non v'è dubbio che tali novità nulla modificano in merito a fatture inviate via email e/o digitalizzate. Inviare fatture e altra documentazione "dematerializzata" per cui non vi è alcun obbligo legislativo non può certo rientrare nelle norme per il semplice fatto che, per esempio, le fatture non è necessario firmarle e, quindi, non necessitano, in caso di loro invio a mezzo email certificata o meno, dell'apposizione di alcuna firma sia essa digitale o meno.
Alcuni dubbi, invece, sull'obbligo introdotto nell'utilizzo e possesso della c.d. PEC nella quotidiana attività lavorativa, mi sorgono spontanee.
Dice la norma nel comma 7 dell'art. 16 del D.L. (che, si spera, è stata emanato con la finalità di dare un'ulteriore forte spinta all'innovazione informatica nelle pubbliche amministrazioni, società e professionisti iscritti agli albi o meno, attraverso l'obbligatorietà dei processi di dematerializzazione del cartaceo, anche se ho dei seri dubbi, perchè credo che sia stato solo un tentativo, mascherato, di fare cassa, e tralascio, perchè non è questa la sede, la critica alla politica ispiratrice) che:
I professionisti iscritti in albi ed elenchi istituiti con legge dello Stato comunicano ai rispettivi ordini o collegi il proprio indirizzo di posta elettronica certificata entro un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge. Gli ordini e i collegi pubblicano in un elenco consultabile in via telematica i dati identificativi degli iscritti con il relativo indirizzo di posta elettronica certificata.
OBIEZIONE:
La Pec (che è il sistema di posta certificata normativamente imposto) è un sistema di certificazione della posta elettronica non presente in alcun altro Stato al mondo (e certamente non previsto nella normativa europea per cui, tra l'altro, alcune organizzazioni hanno anche denunciato lo Stato Italiano davanti alla Commissione delle Comunità Europee per inadempimenti del Diritto Comunitario contro al sua introduzione) e, quindi, quantitativamente poco utilizzato e da cui in molti cercano di starne alla larga proprio per gli standard non universalmente riconosciuti che richiede.
Questo, anche perché non è stato pensato per essere sottoposto ad un iter di standardizzazione (e forse a causa della sua specificità nazionale non potrebbe neanche ottenerli) , né ISO, né IETF figuriamoci W3C.
Altro aspetto di non secondaria importanza, è che la PEC è un servizio che si paga.
ULTERIORE QUESTIONE :
Per come certamente è a v.s. conoscenza, uno degli aspetti salienti della Firma Digitale, oltre alla crittografia, è la c.d. marcatura o validazione temporale.
Ebbene, forse non tutti lo sanno (se non i pochi che hanno cercato per puro spirito avventuriero di sperimentarla, anche perchè è del tutto inutile se non in possesso anche del corrispondente e certamente in questo averne introdotto l'obbligo ha un senso) che le c.d. marche temporali hanno un costo a parte.
Per esempio, Postecom, ma stesso discorso vale per LexTel ecc., vende (per un sistema che è basato su una semplice transazione HTTP) le marche temporali a pacchetti di 1000 unità per un costo complessivo di 650 euro!!!
Per capirci, ogni documento informatico a cui deve essere apposta la firma digitale avrà bisogno di una validazione temporale.
Questo, mi sembra sua un vero e proprio onere (...per come è strutturata è chiaramente una prestazione patrimoniale imposta ...che sa tanto di tributo mascherato e puzza pertanto di incostituzionalità!!) che ora la legge rende obbligatorio per tutti.
ALLA FACCIA DEL RISPARMIO E DEL PIANO ANTI CRISI !!!!
In campo internazionale, invece, quasi tutti i gestori le danno gratis.
Lascio a voi le considerazioni (e aspetto di vedere che effetto farà in dottrina il sassolino dell'incostituzionalità sopra lanciato).
Per quanto mi riguarda (in attesa che i nostri organi di categoria sapranno e potranno armonizzare alla luce di tali novità il Tariffario) sarò costretto ad aggiungere altre voci specifiche tra i diritti delle future fatture per l'uso di PEC, firme digitale e marche temporali ecc., con aggravio di spese per i cittadini- clienti.
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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"
a me non spiace, ha un bello sbrego di passeronacicciuzzo ha scritto:fosse poi sta gran figa la Sarti.....
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"
boh, non ne sarei tanto convinto...belnudo ha scritto:vota e fai votare
FRANCESCO MOLINARI
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Alla luce delle importanti novità introdotte con il Decreto Legge del 29 novembre 2008, n. 185, c.d. decreto anti-crisi, e in ragione delle dirette e rilevanti effetti che avrà per la nostra quotidiana professione di avvocati (ma stesse argomentazioni valgono per le altre categorie interessate), ritengo opportuno evidenziare alcune criticità da porre all'attenzione degli attenti lettori e non perchè sia un bastian contrario a prescindere, ma solo perchè ho letto in giro (anche in questa rivista, per conto dell'ottimo collega LISI) solo commenti favorevolissimi a queste novità.
Non posso che tralasciare, innanzitutto, le novità contenute nei commi 4 e 5 dell'art. 16 del decreto legge sia perchè solo indirettamente incidenti nella nostra attività quotidiana di avvocati e relative alla c.d. conservazione sostitutiva degli originali analogici unici sia perchè, in linea di massima, sono d'accordo con i commentatori che mi hanno proceduto sul possibile effetto che avranno tali norme.
Si spera, infatti, che renderanno (avendo, mi sembra, eliminato quelle zone d'ombra prima esistenti) la presenza del notaio un'eccezione nei processi di dematerializzazione degli originali analogici unici; con rilevanti conseguenze per i processi di digitalizzazione di contratti, polizze assicurative e altre tipologie documentali, per le quali erano stati sollevati (secondo me ingiustamente e per solo spirito corporativo) dubbi in merito alla loro possibile sostituibilità in digitale.
Per quanto riguarda, invece, eventuali problemi inerenti alle fatture inviate via email o digitalizzate, non v'è dubbio che tali novità nulla modificano in merito a fatture inviate via email e/o digitalizzate. Inviare fatture e altra documentazione "dematerializzata" per cui non vi è alcun obbligo legislativo non può certo rientrare nelle norme per il semplice fatto che, per esempio, le fatture non è necessario firmarle e, quindi, non necessitano, in caso di loro invio a mezzo email certificata o meno, dell'apposizione di alcuna firma sia essa digitale o meno.
Alcuni dubbi, invece, sull'obbligo introdotto nell'utilizzo e possesso della c.d. PEC nella quotidiana attività lavorativa, mi sorgono spontanee.
Dice la norma nel comma 7 dell'art. 16 del D.L. (che, si spera, è stata emanato con la finalità di dare un'ulteriore forte spinta all'innovazione informatica nelle pubbliche amministrazioni, società e professionisti iscritti agli albi o meno, attraverso l'obbligatorietà dei processi di dematerializzazione del cartaceo, anche se ho dei seri dubbi, perchè credo che sia stato solo un tentativo, mascherato, di fare cassa, e tralascio, perchè non è questa la sede, la critica alla politica ispiratrice) che:
I professionisti iscritti in albi ed elenchi istituiti con legge dello Stato comunicano ai rispettivi ordini o collegi il proprio indirizzo di posta elettronica certificata entro un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge. Gli ordini e i collegi pubblicano in un elenco consultabile in via telematica i dati identificativi degli iscritti con il relativo indirizzo di posta elettronica certificata.
OBIEZIONE:
La Pec (che è il sistema di posta certificata normativamente imposto) è un sistema di certificazione della posta elettronica non presente in alcun altro Stato al mondo (e certamente non previsto nella normativa europea per cui, tra l'altro, alcune organizzazioni hanno anche denunciato lo Stato Italiano davanti alla Commissione delle Comunità Europee per inadempimenti del Diritto Comunitario contro al sua introduzione) e, quindi, quantitativamente poco utilizzato e da cui in molti cercano di starne alla larga proprio per gli standard non universalmente riconosciuti che richiede.
Questo, anche perché non è stato pensato per essere sottoposto ad un iter di standardizzazione (e forse a causa della sua specificità nazionale non potrebbe neanche ottenerli) , né ISO, né IETF figuriamoci W3C.
Altro aspetto di non secondaria importanza, è che la PEC è un servizio che si paga.
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Per come certamente è a v.s. conoscenza, uno degli aspetti salienti della Firma Digitale, oltre alla crittografia, è la c.d. marcatura o validazione temporale.
Ebbene, forse non tutti lo sanno (se non i pochi che hanno cercato per puro spirito avventuriero di sperimentarla, anche perchè è del tutto inutile se non in possesso anche del corrispondente e certamente in questo averne introdotto l'obbligo ha un senso) che le c.d. marche temporali hanno un costo a parte.
Per esempio, Postecom, ma stesso discorso vale per LexTel ecc., vende (per un sistema che è basato su una semplice transazione HTTP) le marche temporali a pacchetti di 1000 unità per un costo complessivo di 650 euro!!!
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Questo, mi sembra sua un vero e proprio onere (...per come è strutturata è chiaramente una prestazione patrimoniale imposta ...che sa tanto di tributo mascherato e puzza pertanto di incostituzionalità!!) che ora la legge rende obbligatorio per tutti.
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Avv. Francesco Molinari
a parte il fatto che i prezzi delle marche temporali sono in picchiata (ne ho comprato 60 a € 20 da securo, convenzionata con l'ordine di roma, ma il pacco da 600 costa € 100 - e in sei mesi ne ho usata 1...), non è assolutamente vero che le devi apporre ai documenti firmati digitalmente per dargli valore
io abitualmente notifico atti - firmati digitalmente - via pec, al costo di 0 euri (che è sinceramente un po' meno di quanto costa la notifica con l'ufficiale giudiziario o per posta ordinaria)
ah, no, dimenticavo, anche la pec costa: io pago € 10 l'anno...
la pec dovrebbe essere gratis? e perché? sono gratis le raccomandate? sono gratis i fax?
insomma, la solita fuffa...
E sorridi! (Earl J. Hickey)
Di regole io ne conosco una sola: bisogna essere buoni, cazzo (K. Vonnegut)
Chi è senza peccato non ha un cazzo da raccontare (V. Costantino)
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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"
da non dimenticare che ha poi l'innegabile pregio di respirareDrogato_ di_porno ha scritto:a me non spiace, ha un bello sbrego di passeronacicciuzzo ha scritto:fosse poi sta gran figa la Sarti.....
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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"
ma dai cazzo, di fisico non è male. ha un pò di canappia
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"
un attimo, mi affaccio dalla finestra
ne sono passate una dozzina di meno anonime (e sta piovendo...)
ne sono passate una dozzina di meno anonime (e sta piovendo...)
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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"
sì ma nessuna di quelle che passano in strada è parlamentare 5 stelle. Un pò come la Minetti: ne vedevi meglio di lei in spiaggia a Fregene ma nessuna aveva il valore aggiunto dell'essere consigliere regionale
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"
ah, non è detto
sto in pieno centro, 300 metri dal parlamento
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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"
"Il Blog è nato nel 2005. A differenza della maggior parte dei prodotti editoriali italiani televisivi o cartacei non ha mai utilizzato fondi pubblici. Negli ultimi anni la sua gestione è stata sempre in perdita. Nel 2012 i costi erano diventati insostenibili e fu inserita per questo, verso metà anno, la pubblicità, ma non per tutte le categorie, per evitare di chiuderlo. Nel 2011 Casaleggio Associati (CA) ha chiuso in passivo di 57.800 euro con un fatturato di circa 1.400.000 euro. Le perdite del blog sono state sempre coperte da CA. I bilanci di CA depositati alla Camera di Commercio di Milano sono peraltro disponibili a qualunque giornalista interessato ai suoi mirabolanti guadagni."
beppegrillo.it
beppegrillo.it
♫E penso..quanti affanni abbiamo tutti i giorni,e che fatica la serenità. ♪
Fabio Concato.
Fabio Concato.
Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"
ma la questione non è quanto guadagna (legittimamente, ci mancherebbe) la CA
né i bilanci della CA, che ha ovviamente ben altre attività che la gestione del blog
è se è vero che oggi (oggi, non nel 2011) i guadagni rilevantissimi del blog (che non ha certo il traffico del 2011) vadano a CA o no
E' difficile pubblicare i dati? o dobbiamo fidarci?
da parte di chi fa della trasparenza la propria bandiera, accusando gli altri (tutti gli altri) di rubare soldi pubblici, è il minimo che uno, e soprattutto uno che ci crede, si aspetterebbe
né i bilanci della CA, che ha ovviamente ben altre attività che la gestione del blog
è se è vero che oggi (oggi, non nel 2011) i guadagni rilevantissimi del blog (che non ha certo il traffico del 2011) vadano a CA o no
E' difficile pubblicare i dati? o dobbiamo fidarci?
da parte di chi fa della trasparenza la propria bandiera, accusando gli altri (tutti gli altri) di rubare soldi pubblici, è il minimo che uno, e soprattutto uno che ci crede, si aspetterebbe
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