[O.T.] Marco Travaglio

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tizioanonimo
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Re: [O.T.] Marco Travaglio

#1201 Messaggio da tizioanonimo »

Scorpio ha scritto:
Funeral Party di Marco Travaglio - Il F.Q. 21/4/2013

dell’Uomo della Provvidenza e del Salvatore della Patria,
con lavoretti di bocca e di lingua sulle prostate inerti e gli scroti inanimati delle solite cariatidi.
Le famose pompe funebri.
lavoretti di lingua sulle prostate????

credo non si sia visto mai neanche qua dentro
Mi sono innamorato di te perché il mio pisello non aveva niente da fare

Soniaaquino
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Re: [O.T.] Marco Travaglio

#1202 Messaggio da Soniaaquino »

dell ha scritto:tralasciando le parole su Napolitano (che non mi trova d'accordo) e l'antipatia x Travaglio stesso, devo dire che ha ragione stavolta
su napolitano invece per me ha più che ragione

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max6521
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Re: [O.T.] Marco Travaglio

#1203 Messaggio da max6521 »

tizioanonimo ha scritto:
Scorpio ha scritto:
Funeral Party di Marco Travaglio - Il F.Q. 21/4/2013

dell’Uomo della Provvidenza e del Salvatore della Patria,
con lavoretti di bocca e di lingua sulle prostate inerti e gli scroti inanimati delle solite cariatidi.
Le famose pompe funebri.
lavoretti di lingua sulle prostate????

credo non si sia visto mai neanche qua dentro
ha più fantasia di crackpot :o
articolo stupendo :lol:
All'ombra dell'ultimo sole s'era assopito un pescatore
aveva un solco lungo il viso come una specie di sorriso.

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Scorpio
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Re: [O.T.] Marco Travaglio

#1204 Messaggio da Scorpio »

devo proprio incollarlo: capisco ancor di più perchè Grillo vuol fermare il finanziamento pubblico ai giornali.

NB: Il Fatto non lo riceve.


"
Il Giornale Unico in soccorso del Re vincitore.

Ieri, senza il Fatto (e in parte il manifesto), le edicole avrebbero potuto tranquillamente restare chiuse.
Perchè ieri non sono usciti i giornali.

È uscito il Giornale Unico, formula già sperimentata con successo alla nascita del governo Monti, altro Salvatore della Patria, fra l’altro molto sobrio.

Anche stavolta stessi titoli, stessi commenti, stessi soffietti, stesse pompe, stessa cassa di risonanza alle parole d’ordine del Potere Unico che l’altroieri s’è trincerato dietro il suo ultimo, traballante scudo umano: Giorgio Napolitano, che tutti i quotidiani – mentre si affrettano ad assicurare che non c’è golpe, non c’è forzatura costituzionale – chiamano senz’alcuna ironia “Re Giorgio” o “Re Giorgio II” e descrivono come il capo di una Repubblica presidenziale o come il sovrano di una monarchia assoluta.

L’uomo, anzi l’Uomo che oggi esporrà al Parlamento “il suo programma”, poi ci darà “il suo governo”, con i “suoi ministri”, ci farà sapere quanto intende restare in carica, e quanto durerà l’esecutivo, e cosa dovrà fare o non fare, e da chi dovrà essere composto e appoggiato, e come la stampa dovrà chiamarlo (nel primo monito del secondo settennato, il Rieccolo ha già avvertito che non tollererà parole come “inciucio”, del che la Stampa Unica ha subito preso buona nota). E se qualche partito si azzarderà a dissentire verrà zittito con la doppia minaccia dello scioglimento delle Camere e delle sue dimissioni (anzi, della sua abdicazione).

Breve viaggio nella stampa corazziera della Domenica delle Salme, primo giorno dell’anno I all’Era Napolitana. Il Corazziere della Sera. Viva soddisfazione trapela dal Colle per la prima pagina del Corriere, che titola “Napolitano rieletto chiede responsabilità” (in encomiabile sintonia con la Repubblica che titola “Napolitano bis: ora più responsabilità”). Ecco: è caldamente consigliato l’uso di sostantivi quali “responsabilità”, ma anche “speranza”, che campeggia in cima all’editoriale del molto ambasciatore Sergio Romano (“Un gesto, una speranza”): “Con un notevole sacrificio personale il presidente ha accolto un invito” eccetera “e ha messo ancora una volta se stesso al servizio del Paese.

I grandi elettori gliene sono grati”, quelli piccoli un po’ meno, ma pazienza,mica si può avere tutto. E ora “abbiamo qualche motivo per sperare che questa novità istituzionale sia il colpo di schiena di cui il Paese aveva bisogno per scuotersi di dosso il pessimismo”.

Ma certo, come no: la sferzata di ottimismo di un presidente coetaneo di Mugabe già elettrizza il Paese dall’Alpi a Scilla.

“Napolitano con il suo gesto incoraggia gli italiani a credere in sé stessi e nelle istituzioni”. Ivi compresi i cronicari, i reparti di geriatria e le università della terza età.

Romano non ha dubbi: ci salverà l’inciucio, che lui – secondo le nuove direttive – chiama pudicamente “sforzo collegiale”.


Grande compiacimento si esprime sull’ermo Colle per il costituzionalista Michele Ainis, che ha sempre una giustificazione per tutto e il suo contrario: riconfermare un presidente è “inopportuno”, ma solo “in passato”. “C’è un tempo della regola e c’è un tempo per l’eccezione”, e guarda caso quel tempo è proprio ora.

Infatti “i bambini hanno chiesto soccorso al vecchio padre, che già pregustava il buen retiro”. I “bambini”, per la cronaca, sono B. (77 anni), Bersani (62) e Monti (70).


Dal Quirinale si raccomanda vivamente anche l’articolo del sempre frizzante Aldo Cazzullo, che s’incarica di bastonare, con l’ausilio del sempre arzillo Macaluso, l’infame Rodotà per il suo grave atto di insubordinazione e lesa maestà: “Poteva attendersi un suo gesto di cortesia – il ritiro della candidatura – che non c’è stato”.

Ce n’è anche per Barca: con un “atteggiamento ancor più sorprendente” s’è addirittura schierato con Rodotà, impedendo a King George il meritato en plein di 1005 voti su 1005.

Una spina in più nel Sacro Cuore dell’anziano monarca, cui già “non han fatto piacere le immagini della contestazione di piazza, affollata di paradossali bandiere rosse”.

Già scendere in piazza è un gesto sconsiderato; ma portarsi pure le bandiere rosse, e per giunta “paradossali”, è davvero imperdonabile.

Ne conviene Pigi Battista, sinceramente affranto per questo riesplodere della piazza (luogo antidemocratico per antonomasia fin dall’Atene di Pericle): “la democrazia rappresentativa che ieri in piazza in grillini hanno voluto mettere sotto assedio è l’unica democrazia che possiamo apprezzare”.
E pazienza se nessuno sa chi e che cosa rappresenti.



L’unico titolo del Corriere distonico col doveroso omaggio a Sua Maestà è a pag. 33, reparto Cultura: “La svolta del Gattopardo”. Ma per fortuna riguarda esclusivamente Tomasi di Lampedusa. La Ri-pubblica.

Semplicemente magistrale – si fa notare nelle regie stanze – l’editoriale di Eugenio Scalfari, cui non basterà il laticlavio, ma si imporranno anche il Cavalierato dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro nonché il Collare della SS. Annunziata.


Scevro da risentimenti per le bugie rifilategli per mesi dal monarca sulla irriducibile refrattarietà alla riconferma sul trono e per lo stato di abbandono in cui fu lasciato alla reggia di Castelporziano in balia di un cinghialotto e un’upupa, l’amico Eugenio si produce un una sobria analisi a base di “respiri di sollievo”, di “gravoso fardello degli animi e della fatica fisica che quel ruolo richiede” e soprattutto di “governo di scopo” che dovrà seguire “le indicazioni di scopo (testuale, ndr) che il Capo dello Stato gli affiderà”, come previsto dallo Statuto Albertino.

Ottima e abbondante la bastonatura all’infido Rodotà, che intanto “non ha contattato” lo Scalfari prima di accettare la candidatura. Par di vederlo, il Fondatore, macerarsi insonne sul canapè: “Ma perchè Stefano non telefona? Ma quando telefona? Eddai, solo una chiamatina…”.
Invece niente.
Peccato, perchè “gli avrei detto che non capisco perchè una persona delle sue idee e della sua formazione politica, giuridica e culturale, potesse diventare candidato grillino” (doveva attendere la sinistra, che però, essendo lui di sinistra, non l’avrebbe mai candidato).


Da Repubblica si apprende poi con vivo disappunto che “salterà stavolta il passaggio delle consegne fra vecchio e nuovo inquilino del Colle”.
E perchè mai?
Sarebbe bello vedere il Presidente che, allo specchio, si infila la corona tempestata di nastri e bobine sul capino implume. Gli aiutanti di campo provvedano senza indugio.

La Ri-Stampa.
A proposito di diademi, la Real Casa fa sapere di aver adorato la corona di titoli che su La Stampa circondano le sue stentoree effigie: “Lo storico bis di Napolitano”, “Le riforme per ritrovare credibilità”, “Doppia sfida per destra e sinistra”, “Ora un premier di ‘ricostruzione’”, “L’appello dei governatori fa breccia nei no del Presidente”, ”L’agenda della Terza Repubblica”, “Ma la piazza non è il popolo” (un postaccio, signora mia).

Sentiti ringraziamenti anche per la mancata citazione di quanto lui stesso aveva giurato a La Stampa domenica scorsa: “Non mi convinceranno a restare” perchè la rielezione “sarebbe una soluzione pasticciata, all’italiana, ai limiti del ridicolo”. Sarebbe stato un impietoso autoritratto.


Il Trombettiero.
Su quello che fu il Messaggero, il direttore Virman Cusenza si produce in un editoriale in chiaroscuro, problematico, a tratti tagliente sull’estremo “sacrificio”, “la garanzia di un presidente gentiluomo”, “garante riconosciuto da tutti e amato dagli italiani”, l’unico che “può far ripartire il Paese”.
Segue un paragone dalla logica davvero stringente: “Non era mai successo che un Papa si dimettesse ma nemmeno che un presidente uscente fosse riconfermato”.


Dal che qualcuno potrebbe dedurne che i due fatti fanno a pugni tra loro, visto che Ratzinger s’è dimesso a86 anni e Napolitano s’è fatto rieleggere a 88.
Ma cos’è mai la logica dinanzi al “protagonista di una sorta di rifondazione globale da avviare a tutti i livelli”?


Al Suo cospetto anche il dizionario della lingua italiana si fa da parte, e consente licenze poetiche cusenziane come “rifiduciato” (participio passato dell’inesistente “rifiduciare”, derivante dallo sconosciuto “fiduciare”).

Non manca, per la gioia del Colle, l’auspicata manganellata alla “piazza”, frutto della “saldatura di un ostinato Rodotà con i grillini” che “preoccupa per il futuro”: l’idea che esista un minimo di opposizione al Regio governo in Parlamento è profondamente antidemocratica. Bisognerà provvedere.

Intanto godiamoci il primo miracolo del Santo subito, che il Cusenza definisce “il pur repubblicanissimo Giorgio, il ‘Re Taumaturgo’”, il quale avrebbe dissuaso Grillo dal “gesto eversivo” di manifestare in piazza. Se San Francesco parlava agli uccelli e ammansiva il lupo di Gubbio, San Giorgio ammaestra i grilli. Il Sole-14 anni.

Il direttore del Sole-24 ore, Roberto Napolitano, trattiene a stento la saliva dinanzi al quasi omonimo Sire: “Grazie, Presidente. In un’Italia senza lavoro, alle prese con una questione industriale diventata sociale, divisa pericolosamente” eccetera “ci è voluto l’ultimo soccorso di un ‘giovanotto’ di 87 anni che risponde al nome di Giorgio Napolitano per alleviare le tante ferite che attraversano il corpo (profondamente) sofferente del Paese”.


Il tempo per prendere il fiato, poi riattacca: “Il suo sacrificio di vita personale, la piena ‘assunzione di responsabilità’ nei confronti della Nazione, il bagaglio (unico) di esperienza istituzionale, il credito personale di credibilità internazionale, sapranno garantire al Paese un governo politico temporaneo, ma non provvisorio, con una compagine forte e autorevole all’altezza che valorizzi le (sue) migliori risorse giovanili”.


E qui ci fermiamo, per evitare l’ipossia, ma anche il diabete. Ma anche per la sconfinata ammirazione che si deve a quelle “risorse giovanili” e soprattutto a quel “temporaneo, ma non provvisorio”. Un po’ come dire: incinta, ma non gravida; nano, ma non basso; pirla, ma non fesso; Napolitano, ma non Napoletano. La Napoletunità. Il quotidiano fondato da Gramsci e affondato da Bersani titola “NAPOLITANO”.


Il cosiddetto direttore Claudio Sardo, che due mesi fa si apprestava a salire a Palazzo Chigi come portavoce del premier Pierluigi, non ha ancora elaborato il lutto.

Ma si consola con “il prestigio, la dignità e l’autorevolezza di Napolitano”, “le risorse estreme a cui la stragrande maggioranza dei grandi elettori si è aggrappata per scongiurare” ecc.

“La stima e la gratitudine verso il Capo dello Stato sono i nostri primi sentimenti”. Manca solo la vergogna per i titoli sul “Patto Grillo-Berlusconi” o sul “No di Renzi al governo Bersani”, balle spaziali per distrarre gli eventuali lettori dall’unico patto esistente nella politica italiana: quello fra Pd e Pdl per l’inciucio. Lui, poveretto, ribadisce che “le larghe intese non solo la soluzione di cui il Paese ha bisogno”.

Si vede che la mamma non gli ha ancora detto niente.


Qualcuno invece gli ha detto che la forzatura del ri-Napolitano è giustificata dallo “stato d’eccezione” e che “la nostra Costituzione prevede” per Napolitano “poteri dilatati nella formazione del governo”, solo che non gli hanno detto dove, in quale articolo.

A fianco, Natalia Lombardo argomenta: “Questo inizio di secondo millennio ha visto un Papa dimettersi e coesistere col suo successore”.

Quindi, forte di questo precedente, Napolitano può tranquillamente coesistere con se stesso: è matematica pura. Il Giornalitano.
Angoscioso dilemma di Sallusti: leccare Napolitano o andare sul classico e leccare Berlusconi? Soluzione: tutti e due.
“Napolitano ha accettato di cavare le castagne dal fuoco alla sinistra”, ma “di fatto ha vinto Berlusconi”.


Titolo involontariamente comico: “PRESENTA – BILI. Re Giorgio rieletto presidente, Berlusconi vara il Napolitano bis. Pdl al governo”.


A umettare King George provvedono Mario Cervi (“Così comincia la Terza Repubblica”) e Giuliano Ferrara (“I franchi tiratori vera essenza della democrazia”).


Lui di comunisti sì che se ne intende.
Pompe sfuse.
“Abbiamo il Presidente, il migliore in circolazione e dobbiamo essergli grati se ha accettato di mettersi ancora al servizio del Paese”, turibola Alessandro Barbano, direttore del Mattino.
“Un gesto d’amore per il Paese”, titola Sarina Biraghi, direttrice del Tempo, in un frullato di “alto profilo”, “generosità”, “spirito di sacrificio”, “attaccamento alla cultura democratica per salvare il Paese”, “punto di equilibrio”.
Mancano solo il marito fedele e il padre esemplare.
Ma il pensiero della Biraghi corre commosso a “donna Clio”, l’”unica sconfitta” perchè “voleva ‘godersi’ il marito ed evitargli altre preoccupazioni…
Non è mancanza d’amore, gentile donna Clio, ma più di lei è l’Italia ad aver bisogno di suo marito”.


Si spera che almeno Avvenire faccia onore alla ragione sociale e rifletta su un presidente che a fine mandato avrà 95 anni.

Macchè: l’house organ dei vescovi titola con l’aspersorio: “Napolitano bis, ritorno di saggezza”.

E il direttore Marco Tarquinio intinge la penna nell’acqua santa, o forse nel vin santo: “Il soprassalto di saggezza politica e istituzionale…

L’Italia ha di nuovo un presidente di tutti…
C’è da essergli grati per la sua costruttiva disponibilità, di altissimo servizio istituzionale…
La sua figura sobria, la cultura dialogante, la naturale misura, il senso del dovere, un riferimento saldo…
L’esito ragionevole e proficuo…
Qualcosa di generosamente e lucidamente…”.
Spegniamo le luci e lasciamoli soli. — con uomo di merda, delinquente e Marco Travaglio"

fine
Tutto quello che faceva paura del comunismo - che avremmo perso le nostre case, i nostri risparmi, che ci avrebbero costretto a lavorare tutto il tempo per un salario scarso, e che non avremmo avuto alcuna voce contro il sistema - è diventato realtà grazie al capitalismo.

Se esiste un Dio, un giorno sarà lui a dovermi chiedere perdono (frase letta su un muro di Auschwitz).

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Re: [O.T.] Marco Travaglio

#1205 Messaggio da Blif »

Comunque, personalmente avrei preferito un accordo PD-M5S per far fuori gli impresentabili,
seguito da una virtuosa competizione a chi fa la riforma più riformosa.

Non essendo andata così, il piano B non mi dispiace: bruciato Monti, vada per Amato.
Anzi, riesumassero Giolitti, sarei ancora più contento.
Ille ego, Blif, ductus Minervæ sorte sacerdos (ბლუფ)

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Re: [O.T.] Marco Travaglio

#1206 Messaggio da alex1jd1 »

di Travaglio non capisco più una cosa: a parte la voglia di buttare merda addosso a tutti (Grillo a parte) cosa propone? chi avrebbe voluto come presidente della repubblica e soprattutto votato da chi? ed il governo da chi doveva essere fatto? magari, non leggendolo sempre, mi sono perso qualche suo articolo

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Re: [O.T.] Marco Travaglio

#1207 Messaggio da GeishaBalls »

Propone di essere adorato, tanto peggio va il paese tanto meglio va per i maestri di pensiero. Un paese normale non avrebbe bisogno di Travaglio, in un paese normale sarebbe un tranquillo giornalista non un divo

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Re: [O.T.] Marco Travaglio

#1208 Messaggio da sensibilmente »

alex1jd1 ha scritto:di Travaglio non capisco più una cosa: a parte la voglia di buttare merda addosso a tutti (Grillo a parte) cosa propone? chi avrebbe voluto come presidente della repubblica e soprattutto votato da chi? ed il governo da chi doveva essere fatto?
è la tecnica di chi sa e vuole solo criticare e restare indenne dalle critiche altrui
se passasse alle proposte di contenuto si esporrebbe a sua volta alla dialettica del contraddittorio, cosa che lui ha sempre evitato

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Re: [O.T.] Marco Travaglio

#1209 Messaggio da Tasman »

sensibilmente ha scritto:
alex1jd1 ha scritto:di Travaglio non capisco più una cosa: a parte la voglia di buttare merda addosso a tutti (Grillo a parte) cosa propone? chi avrebbe voluto come presidente della repubblica e soprattutto votato da chi? ed il governo da chi doveva essere fatto?
è la tecnica di chi sa e vuole solo criticare e restare indenne dalle critiche altrui
se passasse alle proposte di contenuto si esporrebbe a sua volta alla dialettica del contraddittorio, cosa che lui ha sempre evitato
Un giornalista deve solo dire come stanno le cose,e lui lo fà perfettamente. Criticare..cazzo vuol dire?
Cioe dice cose che non vi fanno comodo,e quindi dobbiamo chiamarle critiche?
Ma come cazzo state? E poi.. "passasse alle proposte".. ma de chè? Un giornalista deve fare le proposte di cosa?

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Re: [O.T.] Marco Travaglio

#1210 Messaggio da alex1jd1 »

Tasman ha scritto:
sensibilmente ha scritto:
alex1jd1 ha scritto:di Travaglio non capisco più una cosa: a parte la voglia di buttare merda addosso a tutti (Grillo a parte) cosa propone? chi avrebbe voluto come presidente della repubblica e soprattutto votato da chi? ed il governo da chi doveva essere fatto?
è la tecnica di chi sa e vuole solo criticare e restare indenne dalle critiche altrui
se passasse alle proposte di contenuto si esporrebbe a sua volta alla dialettica del contraddittorio, cosa che lui ha sempre evitato
Un giornalista deve solo dire come stanno le cose,e lui lo fà perfettamente. Criticare..cazzo vuol dire?
Cioe dice cose che non vi fanno comodo,e quindi dobbiamo chiamarle critiche?
Ma come cazzo state? E poi.. "passasse alle proposte".. ma de chè? Un giornalista deve fare le proposte di cosa?

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intanto, se ti riesce, cerca di usare maggior educazione

secondo: l'articolo di Travaglio non è una semplice cronaca dei fatti, nè tanto meno dice le cose come stanno; è solo l'esposizione della sua opinione, che si può o meno condividere ma che resta un'opinione

terzo: ebbene si, per essere credibile una critica (mica è offensivo dire che qualcuno ha fatto una critica, non è una parolaccia...) deve anche proporre una soluzione; se dico che l'accordo tra PD e PDL è una merda politica ed il governo che nascerà farà solo danni, per serietà devo anche dire quale sarebbe l'alternativa (anche tornare subito al voto, ad esempio)

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Re: [O.T.] Marco Travaglio

#1211 Messaggio da Tasman »

alex1jd1 ha scritto:
Tasman ha scritto:
sensibilmente ha scritto:
alex1jd1 ha scritto:di Travaglio non capisco più una cosa: a parte la voglia di buttare merda addosso a tutti (Grillo a parte) cosa propone? chi avrebbe voluto come presidente della repubblica e soprattutto votato da chi? ed il governo da chi doveva essere fatto?
è la tecnica di chi sa e vuole solo criticare e restare indenne dalle critiche altrui
se passasse alle proposte di contenuto si esporrebbe a sua volta alla dialettica del contraddittorio, cosa che lui ha sempre evitato
Un giornalista deve solo dire come stanno le cose,e lui lo fà perfettamente. Criticare..cazzo vuol dire?
Cioe dice cose che non vi fanno comodo,e quindi dobbiamo chiamarle critiche?
Ma come cazzo state? E poi.. "passasse alle proposte".. ma de chè? Un giornalista deve fare le proposte di cosa?

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intanto, se ti riesce, cerca di usare maggior educazione

secondo: l'articolo di Travaglio non è una semplice cronaca dei fatti, nè tanto meno dice le cose come stanno; è solo l'esposizione della sua opinione, che si può o meno condividere ma che resta un'opinione

terzo: ebbene si, per essere credibile una critica (mica è offensivo dire che qualcuno ha fatto una critica, non è una parolaccia...) deve anche proporre una soluzione; se dico che l'accordo tra PD e PDL è una merda politica ed il governo che nascerà farà solo danni, per serietà devo anche dire quale sarebbe l'alternativa (anche tornare subito al voto, ad esempio)
Evidente che per quelli che la pensano come te ,quello che scrive Travaglio,deve sempre e comunque restare possibilmente un'opinione.Invece mi dispiace deluderti, ma è una trasposizione fedele dei fatti,condita di sano sputtanamento a chi si meriterebbe oltre a questo,anche qualche sano calcio nel culo.
Utopie.. a noi ci piace l'accordo,il compromesso per il bene del paese.. spiegare le alternative di cosa? di un PD che ha sbagliato tutto?
Bene hanno fatto a dimettersi,e ora fuori i nomi dei 101 che hanno impallinato Prodi,grazie.
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Re: [O.T.] Marco Travaglio

#1212 Messaggio da federicoweb »

alex1jd1 ha scritto:di Travaglio non capisco più una cosa: a parte la voglia di buttare merda addosso a tutti (Grillo a parte) cosa propone? chi avrebbe voluto come presidente della repubblica e soprattutto votato da chi? ed il governo da chi doveva essere fatto? magari, non leggendolo sempre, mi sono perso qualche suo articolo
nulla.

critica e sputa su tutto-tutti

proposte?
zero

idee?
zero

tipico di una certa italia
Chi non ha mai posseduto un cane, non sa cosa significhi essere amato ( Arthur Schopenhauer )
" Ste sgallettate che non sanno fare un cazzo e non partoriscono un concetto nemmeno sotto tortura
sono sacchi a pelo per il cazzo " ( Cit. ZETA )

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Re: [O.T.] Marco Travaglio

#1213 Messaggio da sensibilmente »

Tasman ha scritto:
sensibilmente ha scritto:
alex1jd1 ha scritto:di Travaglio non capisco più una cosa: a parte la voglia di buttare merda addosso a tutti (Grillo a parte) cosa propone? chi avrebbe voluto come presidente della repubblica e soprattutto votato da chi? ed il governo da chi doveva essere fatto?
è la tecnica di chi sa e vuole solo criticare e restare indenne dalle critiche altrui
se passasse alle proposte di contenuto si esporrebbe a sua volta alla dialettica del contraddittorio, cosa che lui ha sempre evitato
Un giornalista deve solo dire come stanno le cose,e lui lo fà perfettamente. Criticare..cazzo vuol dire?
Cioe dice cose che non vi fanno comodo,e quindi dobbiamo chiamarle critiche?
Ma come cazzo state? E poi.. "passasse alle proposte".. ma de chè? Un giornalista deve fare le proposte di cosa?

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mangiato male, digestione pesante, ... rilassati, starai meglio

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Re: [O.T.] Marco Travaglio

#1214 Messaggio da federicoweb »

Tasman ha scritto:
sensibilmente ha scritto:
alex1jd1 ha scritto:di Travaglio non capisco più una cosa: a parte la voglia di buttare merda addosso a tutti (Grillo a parte) cosa propone? chi avrebbe voluto come presidente della repubblica e soprattutto votato da chi? ed il governo da chi doveva essere fatto?
è la tecnica di chi sa e vuole solo criticare e restare indenne dalle critiche altrui
se passasse alle proposte di contenuto si esporrebbe a sua volta alla dialettica del contraddittorio, cosa che lui ha sempre evitato
Un giornalista deve solo dire come stanno le cose,e lui lo fà perfettamente. Criticare..cazzo vuol dire?
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Un giornalista non deve usare il cervello e dare una sua ipotetica soluzione?
mi pare che siano molti i Giornalisti a dare proposte, suggerimenti, giusti o meno che siano elaborano..

ma la domanda e'.......... quello e' un giornalista?
Chi non ha mai posseduto un cane, non sa cosa significhi essere amato ( Arthur Schopenhauer )
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sono sacchi a pelo per il cazzo " ( Cit. ZETA )

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Re: [O.T.] Marco Travaglio

#1215 Messaggio da Lesykey »

federicoweb ha scritto:
Tasman ha scritto:
sensibilmente ha scritto:
alex1jd1 ha scritto:di Travaglio non capisco più una cosa: a parte la voglia di buttare merda addosso a tutti (Grillo a parte) cosa propone? chi avrebbe voluto come presidente della repubblica e soprattutto votato da chi? ed il governo da chi doveva essere fatto?
è la tecnica di chi sa e vuole solo criticare e restare indenne dalle critiche altrui
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Un giornalista deve solo dire come stanno le cose,e lui lo fà perfettamente. Criticare..cazzo vuol dire?
Cioe dice cose che non vi fanno comodo,e quindi dobbiamo chiamarle critiche?
Ma come cazzo state? E poi.. "passasse alle proposte".. ma de chè? Un giornalista deve fare le proposte di cosa?

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Un giornalista non deve usare il cervello e dare una sua ipotetica soluzione?
mi pare che siano molti i Giornalisti a dare proposte, suggerimenti, giusti o meno che siano elaborano..

ma la domanda e'.......... quello e' un giornalista?
opinionista dovrebbe essere più indicata come definizione

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