vertigoblu ha scritto:partitta che doveva finire 69-0 ...e vinta grazie ad un cross sbilenco incornato da quel muflone di jonathan...

Con un Perin che parò anche l'imparabile.
Sono quelle partite che se rigiochi 100 volte le vinci sempre ma nell'unica volta che contava l'hai persa. Parlare di fortuna è persino riduttivo. Paradossalmente dopo quella vittoria (avvenuta in pieno mercato invernale) il Pescara ha creduto di potersi salvare con i mezzi già posseduti (o con un mercato di riparazione blando) ma ha invece iniziato un lento e inesorabile declino.
E' chiaro che quei punti a fine campionato la Fiorentina rischia di portarli sulla coscienza.
Detto ciò, mi permetto alcune considerazioni sul Pescara (visto che Tiffany ha tirato fuori l'argomento).
Che la squadra allestita dagli abruzzesi fosse la più debole del campionato era cosa ampiamente risaputa e mai negata dagli stessi tifosi bianco-azzurri. L'estrema debolezza dell'organico del Pescara era una delle poche cose in cui gli esperti di mercato (delle varie testate) hanno sempre trovato un punto d'intesa e d'accordo. Personalmente pensavo che il Pescara potesse ripercorrere le orme dell'Ancona di qualche stagione fa racimolando al massimo una quindicina di punti, alla fine per quello che mi riguarda sono andati al di là delle aspettative (le mie, appunto).
Le partenze di Zeman, del trio d'attacco Insigne-Immobile-Sansovini (seppur per motivi diversi) e di Verratti hanno lasciato un buco difficile da colmare.
La società ci ha messo del suo sbagliando clamorosamente la scelta dell'allenatore ad inizio stagione (l'inesperto Stroppa) e con esso quasi tutti gli acquisti estivi (e tutti quelli invernali). L'elenco è potenzialmente infinito. Su tutti ovviamente Vukusic (1 solo gol segnato, pagato quasi 4 milioni di euro) e Jonathas (1 gol e 1 autogol, pagato 3 milioni di euro). Gli unici acquisti azzeccati sono stati quelli di Weiss (mandato da Raiola) e di Quintero (anche se utile più in ottica plusvalenza che in quella tecnica visto che non è che abbia inciso così tanto sul campionato dei biancoazzurri, complice anche la partecipazione al mondiale under20 che lo ha tenuto lontano da Pescara per diverso tempo).
Una squadra imbottita di stranieri alla prima esperienza in Italia e di giocatori ormai non più adatti alla massima serie (da Colucci a Blasi passando per Zauri, Sculli e Modesto) non poteva che fare questa brutta fine.
Insomma, per parafrasare un famoso romanzo "Cronaca di una retrocessione annunciata".