GIUSTIZIA: Rivangare il passato

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brainsex
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#91 Messaggio da brainsex »

ti rendo noto caro il mio Helmut

che proprio sulle questioni del pacchetto Treu (lavoro in affitto e quant'altro) il povero Bertinotti ha tolto l'appoggio al Governo Prodi


e poi il lavoro e' una merce e' il risultato dell'analisi di Marx...e Marx analizzava l'economia capitalista

e se ha messo su tutto l'ambaradan che ha messo su e' stato proprio per tentare di superare tale condizione...

questo sempre e solo per la precisione...

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Despe1
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#92 Messaggio da Despe1 »

Drogato_ di_porno ha scritto: Esportando capitali e investendo all' estero finanzi l' innovazione altrove anzichè in patria, e consenti la prosperità  di imprese tecnicamente arretrate. Sei costretto ad importare prodotti ad alta tecnologia invece di produrli.
In teoria quello che viene delocalizzato sono le fasi a minore valore aggiunto. Usando un'immagine, in patria resta il cervello dell'impresa, all'estero vanno i cacciaviti e ben poco know-how.
Comunque, questo in teoria, poi riconosco che di fatto non è sempre così.

Senza contare che, come ha giustamente fatto notare Est una volta, le delocalizzazioni non sempre riescono col buco e sono innumerevoli i casi di imprese che scoprono di avere una serie di costi aggiuntivi, buchi operativi, flessioni nella qualità  del servizio, da rimpiangere le scelte di outsourcing verso paesi in via di sviluppo. Pensa che ho visto imprese messe ko da minuzie come lo spostamento di un call center da una città  all'altra, figurati cosa vuol dire delocalizzare sul serio la produzione. E' un bagno di sangue.

In America l'estate scorsa il tormentone sulle riviste di business era proprio questo. Delocalizzare conviene veramente o no ? C'erano i classici 8/10 case studies aggiornatissimi e dibattutissimi e la risposta non era certo univoca.

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armageddom
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#93 Messaggio da armageddom »

Helmut ha scritto:
nik978 ha scritto:la crisi mondiale è prorpio in questi tre dati.
(ma più che mondiale direi dei paesi "Industrializzati)
(Cina 9,6, USA 3,8, UE 2,5).
noi europei stiamo delocalizzando tutto in paesi low cost..senza pensare che sti paesi quando imparano a farsi le cose da se ce le vnderanno a noi..a prezzo più basso....
E il mercato dei capitali?
Dal 1986 la Gran Bretagna non ha più l'industria automobilistica nazionale: ha venduto tutto, la Rolls ai tedeschi, la Rover ai giapponesi etc... eppure ha un pil che cresce del 3,8%/anno e la disoccupazione fisiologica...e va pure a fare guerre in Iraq...

Non è detto che delocalizzare sia sempre un male, i capitali che rientrano possono essere venduti sui mercati di tutto il mondo...

Lavoro e denaro sono merci...

E' il povero Bertinotti, che quando sono diventate operative le agenzie interinali (del governo Prodi, sostenuto da lui n.d.r.) ha tuonato: "Sono indignato, il lavoro non è una merce!!!"

Sbagliato.

"E' una merce come tutte le altre" (K.Marx, il Capitale libro I)
Gli inglesi non possiedono azionariamente l'industria automobilistica, ma le fabbriche ci sono in inghilterra. Mica le hanno chiuse ed hanno riaperto in India.

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nik978
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#94 Messaggio da nik978 »

Drogato_ di_porno ha scritto:
Helmut ha scritto:
nik978 ha scritto:la crisi mondiale è prorpio in questi tre dati.
(ma più che mondiale direi dei paesi "Industrializzati)
(Cina 9,6, USA 3,8, UE 2,5).
noi europei stiamo delocalizzando tutto in paesi low cost..senza pensare che sti paesi quando imparano a farsi le cose da se ce le vnderanno a noi..a prezzo più basso....
E il mercato dei capitali?
Dal 1986 la Gran Bretagna non ha più l'industria automobilistica nazionale: ha venduto tutto, la Rolls ai tedeschi, la Rover ai giapponesi etc... eppure ha un pil che cresce del 3,8%/anno e la disoccupazione fisiologica...e va pure a fare guerre in Iraq...

Non è detto che delocalizzare sia sempre un male, i capitali che rientrano possono essere venduti sui mercati di tutto il mondo...

Lavoro e denaro sono merci...

E' il povero Bertinotti, che quando sono diventate operative le agenzie interinali (del governo Prodi, sostenuto da lui n.d.r.) ha tuonato: "Sono indignato, il lavoro non è una merce!!!"

Sbagliato.

"E' una merce come tutte le altre" (K.Marx, il Capitale libro I)
La faccenda è un pochino più complessa di come, accecato dai soliti pregiudizi ideologici, ha semplicisticamente tentato di riassumere.

Esportando capitali e investendo all' estero finanzi l' innovazione altrove anzichè in patria, e consenti la prosperità  di imprese tecnicamente arretrate. Sei costretto ad importare prodotti ad alta tecnologia invece di produrli.

La Gran Bretagna non fa testo, non è un esempio indicativo, perchè la sua è da sempre una condizione particolarissima. Se vuoi discutiamo degli ultimi due secoli di storia inglese.
In sostanza l' Inghilterra HA POTUTO E PUO' PERMETTERSELO, l' Italia no. Sempre che (anche storicamente) non paragoni la borsa di Milano con quel mercato di capitali che è la City londinese...
appunto..

la gran bretagna più di tutti ha una struttura "coloniale" che in europa non ha eguali..

l'italia se vuole stare sul mercato deve contiunare a pensareoggetti "ad alto valore aggiunto", farli produrre all'estero, ma venderli soprattuto negli stessi paesi in cui li prodcue

così si da ad un paese in forte sviluppo(che quindi ha bisogno di oggetti di un certo livello qualitativo) una qualità  ad un prezzo non troppo elevato (la manodopera è quella del paese ospitante)...e così, nell malaugurata ipotesi che qualcuno arrivi al livello qualitativo nostro, noi avremo già  un piccolo monopolio, un struttra di assitenza post vendita (che non sembra ma è fondamentale x avere un buon giro di clienti..)

esempio a caso..(il mio)

faccio motori elettrici e cmq una serie di oggetti che sono la base x linee di prodzuone, torni, presse, stampaggio ecc in cina...ti do la qualità  e la progettazione itlaiana, ad un prezzo relativamente basso(la faccio produrre in cina)..tu paese in via di sviluppo compri roba fatta in itlaia..creata in italia..e mi fai entrare capitali in italia...l'unica cosa che devi fare "tua sponte" è garantirmi l'assistenza post vendita..
(e vi garantisco che comprano..)
qualunque cinese volesse entrare nel mercato Cina, garantendo qualità , e assitenza al cliente pari alla nostra, ci metterebbe anni e anni...
figurarsi all'estero.....

inoltre io mi accapparo delle commesse in europa x grossi numeri, facendo prezzi bassi grazie cmq alla produzione in cina

è sbagliatissimo peró delocalizzare solo x avere un prezzo di vendita basso e tenere il mercato in europa, senza pensare che chi ti monta la roba potrebbe imparare e fregarti...
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
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Drogato_ di_porno
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#95 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Il flusso di capitali all' estero alla lunga puó indebolire l' industria di un paese. La Gran Bretagna, nella sua storia, ha alternato periodi di primato produttivo e tecnologico a periodi di SCHIACCIANTE POTENZA FINANZIARIA, quindi ha sempre potuto riequilibrare eventuali cali (parliamo sempre di cali relativi, proportion gardè ovviamente) produttivi. Si tratta di un caso a sè, determinato, non ultimo, dalla sua singolarissima collocazione geostrategica e dalla sua insularità .

Il problema è che l' Italia non dispone di potenza finanziaria e sta perdendo capacità  produttiva. Non m' intendo molto di economia ma secondo me la ricetta è quella indicata da nik: valore aggiunto, in Italia peró...
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”

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nik978
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#96 Messaggio da nik978 »

il groso problem italiano è che ci sono una valanga di piccole aziende..con standard qualitattivi elevatissimi..
e che si fanno concorrenza..nel nord abbiamo 60..(sessanta!) ditte concorrenti..
x questo c'è questa corsa folle al ribasso dei prezzi....


e noi abbiamo avuto commesse dall'esercito, dall'ente spaziale europeo(telescopi), siamo in contatto con la OTIS ascensori..ecc.ecc
non siamo proprio dei pivelli

manca una grossa azeinda di qualità ..la olivetti ce l'hanno fatta fuori, ansaldo e italsider sono defunti o sono moribondi...alla fine l'italia è veramente solo Ferrari e Parmigiano reggiano
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#97 Messaggio da SuSEr »

Cazzate!

Il problema degli italiani è che siamo tutti molto belli e quindi passiamo tutto il tempo a fare l'amore.

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Helmut
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#98 Messaggio da Helmut »

brainsex ha scritto:ti rendo noto caro il mio Helmut

che proprio sulle questioni del pacchetto Treu (lavoro in affitto e quant'altro) il povero Bertinotti ha tolto l'appoggio al Governo Prodi


.
Sbagliato!!!!
Bertinotti ha tolto l'appoggio quando non gli ha dato le 35 ore nel 1998, ma nel 1997 ha votato eccome, il pacchetto Treu!!!
"Innalzare templi alla virtù e scavare oscure e profonde prigioni al vizio."

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armageddom
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#99 Messaggio da armageddom »

nik978 ha scritto:il groso problem italiano è che ci sono una valanga di piccole aziende..con standard qualitattivi elevatissimi..
e che si fanno concorrenza..nel nord abbiamo 60..(sessanta!) ditte concorrenti..
x questo c'è questa corsa folle al ribasso dei prezzi....


e noi abbiamo avuto commesse dall'esercito, dall'ente spaziale europeo(telescopi), siamo in contatto con la OTIS ascensori..ecc.ecc
non siamo proprio dei pivelli

manca una grossa azeinda di qualità ..la olivetti ce l'hanno fatta fuori, ansaldo e italsider sono defunti o sono moribondi...alla fine l'italia è veramente solo Ferrari e Parmigiano reggiano


Scusa ma Olivetti non mi pare che sia mai stata un'azienda di qualità . E' sempre sopravvissuta vendendo le sue obsolete macchine allo stato. Il problema della grande industria italiana è che si è sempre appoggiata troppo allo stato, influenzandolo o facendosi influenzare. Esempio classico la Falk acciai speciali: ditta in attivo, con grande pacchetto ordini. Arriva lo stato e gli dice: allora caro Falk, l'Europa ci dice che noi italiani produciamo troppo acciaio (maronna, i krukki allora?), li vuoi trecento miliardini puliti puliti per chiudere ? Chi avrebbe rifiutato ?
Così, oggi, di acciai speciali in italia se ne producono pochissimi.
Secondo esempio: anni fa la Nissan voleva costruire uno stabilimento in Italia: mamma fiat si impunto. No no, in italia solo noi. Così molti posti di lavoro non sono mai nati.
Per quanto riguarda il tuo settore, quando affermi che per garantire un certo tipo di assistenza etc...i cinesi ci metterebbero anni. Non sarei così ottimista: ho già  visto diversi settori in cui la pensavano così, ed in un paio di anni ci hanno affondato.

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nik978
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#100 Messaggio da nik978 »

la olivetti che dico è quella che faceva paura algi americani...

anni e anni fa...:(

in italia manca una grande industria non legata col cordone ombelciale allo stato.esattamente come dici tu..
manca una iniziativa privata di grosse dimensioni..ne abbiamo a centinaia ma di piccole..(noi siamo 20 persone..abbiamo fatturato cifre paura lo scorso anno...ma se quest'anno non imbrocchiamo bene 2 cose siamo nella merda..)..in italia è tutto un fiorire di microcosmi..troppo ulnerabili alle normali fluttuazioni del mrcato
la grossa iniziativa private puó reagire meglio, senza essere paraculata perennemente dallo stato...

esempio:
la fiat è smepre rimasta in piedi solo grazie al ricatto della perdita dei posti di lavoro..(e paraculi politici..il caso nissan è 1 esempio)

..io sul comportamento dei sindacalisti in fiat in tutti questi anni ho una mia idea personalissima riguardo alla loro "buonafede.." e alla loro totale estraneità  al ricatto..

due anni in un paese in forte sviluppo come la cina sono pochi..ma sono tantissimi...in due anni puoi conquistarti posizioni che in italia raggiungeresti dopo 5 o di più..
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
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#101 Messaggio da armageddom »

Il Duce, quando era sindacalista, defini i capitalisti italiani degli idioti. Quando divenne capo del Governo il suo giudizio non cambio, anzi, peggioró
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#102 Messaggio da Husker_Du »

Helmut ha scritto: "E' una merce come tutte le altre" (K.Marx, il Capitale libro I)
Non e' proprio cosi'. Citando dal Capitale:

"... La forza-lavoro come merce puó apparire sul mercato soltanto in quanto e perchè viene offerta o venduta come merce dal proprio possessore, dalla persona della quale essa è la forza-lavoro. Affinchè il possessore della forza-lavoro la venda come merce, egli deve poterne disporre, quindi essere libero proprietario della propria capacità  di lavoro, della propria persona. Egli si incontra sul mercato con il possessore di denaro e i due entrano in rapporto reciproco come possessori di merci, di pari diritti, distinti solo per essere l'uno compratore, l'altro venditore, persone dunque giuridicamente eguali... Il proprietario di forza-lavoro, quale persona, deve riferirsi costantemente alla propria forza-lavoro come a sua proprietà , quindi come a sua propria merceâ€
"Signori benpensanti, spero non vi dispiaccia,
se in cielo in mezzo ai Santi, Dio fra le sue braccia, soffochera' il singhiozzo di quelle labbra smorte che all'odio e all'ignoranza preferirono la morte"

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#103 Messaggio da Drogato_ di_porno »

armageddom ha scritto:Il Duce, quando era sindacalista, defini i capitalisti italiani degli idioti. Quando divenne capo del Governo il suo giudizio non cambio, anzi, peggioró
Sì, e intanti ci si alleó. L' alleanza con l' alta borghesia e la grande industria fu una costante del ventennio, come peraltro anche in Germania. E questi sarebbero movimenti "antiborghesi" e "anticapitalisti"?

Ti prego, non tirarmi in ballo il "corporativismo" come terza via, alternativa, fra capitalismo e socialismo, perchè altrimenti non la finiamo più...
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#104 Messaggio da armageddom »

Drogato_ di_porno ha scritto:
armageddom ha scritto:Il Duce, quando era sindacalista, defini i capitalisti italiani degli idioti. Quando divenne capo del Governo il suo giudizio non cambio, anzi, peggioró
Sì, e intanti ci si alleó. L' alleanza con l' alta borghesia e la grande industria fu una costante del ventennio, come peraltro anche in Germania. E questi sarebbero movimenti "antiborghesi" e "anticapitalisti"?

Ti prego, non tirarmi in ballo il "corporativismo" come terza via, alternativa, fra capitalismo e socialismo, perchè altrimenti non la finiamo più...
Ok, taccio :D

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#105 Messaggio da Drogato_ di_porno »

bravo 8)
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
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