Sabato pomeriggio verso le 18 rientro a casa, dopo la trasferta canadese.
Neanche tempo di posare la borsa che la mia dolce 3/4 mi fa "Amore, riposati, che domani gitona"
"Gitona dove?" "Sorpresa, ma gitona...fidati"
Doccia, cena, zaino..."Al resto della roba ci pensi tu? tanto se sai dove andiamo, sai cosa serve"
Alle 20 e qualche sono a letto...
Nel mezzo del sonno del giusto, suona le sveglia...la guardo e bestemmio...03.20
"Amore, ma dove cazzo andiamo?"
"Sorpresa"
Sempre bestemmiando, mi alzo dal letto...di fianco allo zaino è comparsa la sacca dei ramponi, l'imbrago e il sacco della ferraglia...sorpresa un cavolo, io devo sapere...
"Ascolta, non è che andiamo a Cham a fare una goulotte...io non ne sarei in grado"
"Tranquillo, niente goulotte, siamo con gli sci"
Ore 03.40...messaggino dei nostri compari M&C:"Se ci aprite e ci fate un caffé, vi portiamo con noi..."
La cosa positiva è che se ci sono M&C la cosa non sarà tecnicamente difficile... lui scia da dio, ma lei è una maratoneta prestata allo sci, sul ripido non scende...
Partiamo...adesso devo scoprire quale sarà la meta.
Si punta a Nord...Val d'Aosta, Svizzera o Francia...passiamo Aosta...rimangono la Francia o le alte valli della VDA...usciamo...Val di Rhemes o Valsavaranche...al bivio, una indecisione...alla fine Valsavaranche...
Ore 06.10...siamo al parcheggio...fuori ci sono -4° e si sta benissimo...
"Dici che al bar un caffé me lo fanno...sembra chiuso" "E' chiuso...LORO, a quest'ora dormono"
"Allora, dove si va?" "Gran Paradiso...C. non l'ha mai fatto" "Che culo...io l'ho fatto 16 o 17 volte...e in giornata sono comodi 2100 metri...che gran culo"
"La corda la prendi tu?"...ma anche no..."Certo, se tu prendi il primo soccorso..." e così altri 3 kg si installano in uno zaino che mi sembra pesare una tonnellata
Alle 06.30 siamo in marcia, alle prime luci di una giornata che si preannuncia stupenda...i miei compagni d'avventura schizzano in avanti come lepri...io devo sopravvivere, niente gare di corsa oggi...
Setto la salita a 400 metri all'ora...in comode 5 ore e qualche, se le gambe reggono, dovrei arrivare...
Dopo poco meno di due ore arrivo al Rifugio Vittorio e decido di fare una pausa...i miei soci sono appena partiti...mangio qualcosa e riparto...l'andare da solo mi permette di pensare e di godermi il panorama...al mio passo e con i miei tempi...
Dopo altre due ore e qualche, alla schiena d'asino, raggiungo le due fanciulle...sono un po' stanche e si stanno rifocillando...mangio due albicocche anche io e riparto...il mio amico è un po' più avanti ma ha rallentato pure lui.
Al colle della Becca di Moncorvé lo raggiungo "Allora, ti piace la gita" "Bastardo...inizio ad essere stanco" "Dai, che 200 metri e ci siamo"
Lo lascio e riparto...per una volta nella vita voglio godermi la vetta da solo, senza la solita folla...arrivo alle roccette, calzo i ramponi e salgo...c'è un po' di ghiaccio e il passaggio esposto è esposto...dato che ho un po' di tempo, meglio attrezzarlo...tiro fuori la corda, la faccio passare in un paio di rinvii...anche C. non avrà problemi a salire.
Mi siedo di fianco alla madonnina, mi cambio e mi accendo una sigaretta...è veramente una bella giornata...non una nuvola, sole a palla e niente vento...5 ore e 20 minuti da sotto, neanche troppo male...sono soddisfatto di me stesso, della gita e della giornata...
Dopo un po' arrivano i soci e siamo tutti in punta
M. dallo zaino tira fuori una bottiglia di Nebbiolo...
"Cosa festeggiamo?" "Il compleanno di C., non ti ricordi mai di un cazzo, bella idea, vero il suo primo 4.000?"
"Ricordami che il prossimo anno sarò impegnato...però, ci vorrebbe anche qualcosa da mangiare"
"Io ho il pane" annuncia la mia dolce 3/4 "e tu salame e formaggio...sono in fondo allo zaino"
"Bastarda, ecco perché pesava" "Se guardi bene, c'è anche la fiaschetta del genepy"
"La crostata dove l'hai nascosta?" "Non c'è, di quella ti saresti accorto"
Questi sono i momenti che fanno passare in secondo piano la sveglia turpe la salita, e lo zaino fottutamente pesante...
Intanto, si vede salire altra gente...la vetta è piccola e non siamo egoisti...ci togliamo di torno, scendiamo le roccette con mooolta attenzione e calziamo gli sci.
Il primo pezzo è decisamente esposto, con la neve bella dura...C lo derapa tutto, mentre noi ci buttiamo giù a testa bassa...le prime tre curve sono sempre emozionanti...il grip delle lamine sulla neve ed il loro rumore...godere...
Il resto della discesa non è così bello...un po' di farina...un po' di crosta...decisamente sfondosa in basso...
La mia amica C. arriva in fondo decisamente provata, ma con un sorriso a 100 denti...primo 4.000, in giornata e con gli sci...adesso le tocca pagare da bere.
Dopo tre medie ( abbiamo sudato un casino salendo...e come reintegra i sali la birra

), ci alziamo da tavola...meno male che non devo guidare...
Alle 17.30 siamo a casa sotto la doccia e alle 21 sotto le coperte...meno male che oggi è lunedì...
Dettagli della salita.
Gran Paradiso dalla Valsavarenche, via normale
Dislivello 2101 metri, difficoltà BSA.
Meglio spezzare in due la salita pernottando al Rif. Vittorio Emanuele