Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"

Scatta il fluido erotico...

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Soniaaquino
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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"

#3136 Messaggio da Soniaaquino »

Bola ha scritto:Ora non fatevi prendere dalla sindrome di Calimero :lol:

Parliamo di fatti e poniamo dei punti fermi per una discussione civile:

- Le piazze sono piene
- Il M5S ha attecchito molto fra gli scontenti, gli impoveriti, i populisti e sui sostenitori del "piove governo ladro", ovviamente non generalizzando dicendo che sono tutti cosi gli elettrori del movimento.
- Sui contenuti Grillo è un pò debolino, più bravo a distruggere che a proporre.
- I comizi sono più uno show che un comizio
- Ci sono diversi buchi neri nel movimento.. (da dove vengono i soldi, le gerarchie e la gestione interna, le competenze dei candidati)
- I Grillini hanno la sindrome da accerchiamento, anche questo è su QUESTI schermi
- La tendenza a fare "branco" è insita nell'esistenza stessa del movimento, così come il disprezzo per la politica tradizionale e per chi la segue

Fin qui ci siamo?
In piazza gli altri non ci vanno
Forse se il M5s è cosi' in alto è colpa della politica che ha fatto schifo
Invece gli altri a parte le promesse del cazzo che ripetono da 20 anni hanno un programma davvero esauriente...un pò come le 454 pagine dell'Unione :DDD :DDD
I comizi degli altri invece sono da Zelig per le promesse
I buchi neri invece chi ci ha lasciato quetsa classe politica sotto sotto gli occhi di tutti: 2mila miliardi di debito pubblic...pil a -2,7% quest'anno....e siamo ai livelli degli anni 80 come reddito e la pressione fiscale è al max storico come quella sul lavoro che è la più alta d'europa
Gli altri invece o sò comunisti o sò berlusconiani....non mi pare ci sia tanta differenza :roll:
Io non sono un grillino,non ho mai votato grillo fino ad oggi ma di questa merda di classe politica che gira da 20 anni in parlamento(fini-casini-bnerlusconi-bindi-finocchiaro-berlusconi-la russa ecc ecc)ne ho le palle piene e voglio che spariscano al pù presto visto i danni che hanno fatto al paese.
ti è chiaro Bola il concetto??

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Mavco Pizellonio
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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"

#3137 Messaggio da Mavco Pizellonio »

Plo Style ha scritto:Una delle migliori analisi del "grillismo" a mio parere in circolazione.

4.a. C’è un modo più «normalizzante» e di destra (nonché largamente maggioritario) di dichiararsi né di destra né di sinistra. Qui l’attitudine è: «rossi e neri sono tutti uguali» (cfr. la celeberrima scena di Ecce Bombo in cui Nanni Moretti attribuisce a generici «film di Alberto Sordi» la responsabilità di tale cliché). Si afferma l’equivalenza e l’indistinguibilità tra diversi percorsi e storie. Si getta tutto nel mucchio, occultando il conflitto primario – quello a cui i concetti di «Destra» e «Sinistra» continuano ad alludere, anche se più flebilmente che in passato, ossia la lotta di classe – in nome di surrogati, diversivi, conflitti sostitutivi come quello tra la «gente» e i «politici», la «casta» etc.

4.b. Il grillismo non è solo un «caso di studio»: è un’urgenza, un problema da affrontare quanto prima. In uno spazio «né di destra né di sinistra», retoriche e pratiche in apparenza vicine a quelle dei movimenti euroamericani di cui sopra vengono «risemantizzate» e messe al servizio di discorsi ben diversi. Le energie di molti benintenzionati, in maggioranza giovani o addirittura giovanissimi, sono incanalate in un discorso in cui sono rinvenibili elementi di criptofascismo.
Non mi riferisco solo allo spettacolare Führerprinzip che il movimento mette in mostra durante le sue adunate pubbliche con ex-cabarettista sbraitante, fin dal celebre «V-Day» dell’8 settembre 2007. E’ senz’altro l’elemento più appariscente, ma da solo non giustificherebbe l’uso dell’espressione «criptofascismo».

4.c. Il prefisso «cripto» deriva dal greco, e lo si usa per qualcuno che nasconde (di solito male) la sua vera natura. «Criptofascista» allude a un discorso cifrato, decrittando il quale si trova un animus fascistoide. Di solito tale «cifratura» si riscontra nei movimenti di impronta qualunquista / poujadista / destrorso-populista etc. Tra questi ultimi si può annoverare la Lega Nord.
La cifratura del grillismo è molto peculiare. Il nocciolo criptofascista è avvolto da fitti banchi di nebbia e fuffa. Il modo in cui il movimento descrive se stesso trasuda di quella retorica dei «processi dal basso» che il grillismo ha avuto in dote dai movimenti altermondialisti di inizio secolo e si è adoperato a ricontestualizzare. Per molti versi, il grillismo è un prodotto della sconfitta dei movimenti altermondialisti: ha occupato lo spazio lasciato vuoto da quel riflusso. Per citare Žižek che parafrasa Benjamin: «Ogni fascismo è testimonianza di una rivoluzione fallita».


4.d. Il dirigente grillino Giovanni Favia, per descrivere il «Movimento 5 Stelle», ha usato il concetto deleuzo-guattariano di «rizoma». Metafora botanica, il «rizoma» indica una distribuzione di messaggi e/o produzione di concetti non-gerarchica né lineare, che può passare da un punto qualsiasi a un altro punto qualsiasi, muovendosi potenzialmente in qualunque direzione. Deleuze e Guattari contrapposero il rizoma all’albero, metafora che indica l’esatto opposto: una struttura verticale e gerarchica, funzionante per passaggi obbligati da un centro alle sue periferie.
Tuttavia, Beppe Grillo è proprietario unico del logo e del nome «Movimento 5 Stelle», ed è lui a decidere insindacabilmente chi possa usarlo. Percorso obbligato tipico di una struttura arborescente, cioè l’opposto del rizoma.

4.e. La retorica autoreferenziale e auto-elogiativa del grillismo è mistificante. Non è su di essa che dobbiamo concentrarci, ma sui modi in cui il movimento addita e descrive i propri nemici.
Presso il grillismo, l’individuazione del nemico è sempre diversiva. In questo, è in «buona» compagnia: in Italia, negli ultimi anni, abbiamo visto movimenti tutti focalizzati sulla «disonestà dei politicanti», sui privilegi della «casta» etc. Sono problemi veri, e al contempo falsi bersagli: le decisioni importanti sull’economia non vengono prese a Roma, perché il potere capitalistico sovranazionale non autorizza la politica in tal senso.
Diceva tempo fa un compagno: «’Ce lo chiedono i mercati’ è il nuovo ‘Sento le voci nella testa’. Puoi fare le peggiori cose e nessuno ti riterrà responsabile!» «Ce lo chiedono i mercati» è il tormentone di un’epoca in cui la politica è esautorata. Qualunque discorso sulla «Casta», anche quando basato su dati di fatto reali, alimenta una strategia di depistaggio e impedisce di individuare e attaccare i nemici veri.


4.f. Certo, anche il grillismo si occupa di economia e, seppure disordinatamente, denuncia la subalternità a essa della politica. Tuttavia, nel farlo, non può fare a meno di introdurre ulteriori diversivi e simulacri. Ad esempio, incanala la critica ai meccanismi finanziari in un discorso paranoide contro il cosiddetto «signoraggio», cavallo di battaglia di vari complottismi destrorsi. A lungo il grillismo si è valso della consulenza di Eugenio Benetazzo, bizzarra figura di economista che si definisce «fuori dal coro», più volte ospite di iniziative del partito neofascista Forza Nuova.

4.g. I movimenti che si concentrano a lungo su falsi bersagli diventano, per dirla con Badiou, «fedeli a falsi eventi».
Falso evento è anche la «rivoluzione di Internet» come la descrive il grillismo: processo unilateralmente positivo, salvifico, che promette la risposta a ogni problema. L’approccio alla rete è all’insegna di un feticismo digitale e di una sorta di «animismo» che vede nella tecnologia una forza autonoma, trascendente le relazioni sociali e le strutture che invece la plasmano, determinandone sviluppo e adozione. La Rete diventa una sorta di divinità, protagonista di una narrazione escatologica in cui scompaiono i partiti (nel senso originario di fazioni, differenze organizzate) per lasciare il posto a una società mondiale armonica, organicista. L’utopia di un uomo è la distopia di un altro.
A chi pensa che stia esagerando, consiglio il video «Gaia. Il futuro della politica», realizzato nel 2008 dalla Casaleggio & Associati, agenzia di pubblicità e web-marketing organica al grillismo. Guardandolo, mi è tornato alla mente il concetto coniato dallo storico americano Jeffrey Herf per descrivere il tecno-entusiasmo delle destre tedesche tra le due guerre mondiali: «modernismo reazionario»

Qui l'articolo completo da cui ho estratto il passaggio: http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=6524
Bravissimo, io c'ero già arrivato, anche perché seguo Giap da tempo.

Ed ho anche letto il libro di Giuliano Santoro, che consiglio (anche se sono forse più interessanti i dibattiti dei Wu Ming con lo stesso Santoro - sempre su Giap - del libro stesso, che però offre un ottimo quadro storico del fenomeno).
Il mio stile è vecchio
come la casa di Tiziano
a Pieve di Cadore

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Bola
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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"

#3138 Messaggio da Bola »

Soniaaquino ha scritto:
Bola ha scritto:Ora non fatevi prendere dalla sindrome di Calimero :lol:

Parliamo di fatti e poniamo dei punti fermi per una discussione civile:

- Le piazze sono piene
- Il M5S ha attecchito molto fra gli scontenti, gli impoveriti, i populisti e sui sostenitori del "piove governo ladro", ovviamente non generalizzando dicendo che sono tutti cosi gli elettrori del movimento.
- Sui contenuti Grillo è un pò debolino, più bravo a distruggere che a proporre.
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- Ci sono diversi buchi neri nel movimento.. (da dove vengono i soldi, le gerarchie e la gestione interna, le competenze dei candidati)
- I Grillini hanno la sindrome da accerchiamento, anche questo è su QUESTI schermi
- La tendenza a fare "branco" è insita nell'esistenza stessa del movimento, così come il disprezzo per la politica tradizionale e per chi la segue

Fin qui ci siamo?
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Invece gli altri a parte le promesse del cazzo che ripetono da 20 anni hanno un programma davvero esauriente...un pò come le 454 pagine dell'Unione :DDD :DDD
I comizi degli altri invece sono da Zelig per le promesse
I buchi neri invece chi ci ha lasciato quetsa classe politica sotto sotto gli occhi di tutti: 2mila miliardi di debito pubblic...pil a -2,7% quest'anno....e siamo ai livelli degli anni 80 come reddito e la pressione fiscale è al max storico come quella sul lavoro che è la più alta d'europa
Gli altri invece o sò comunisti o sò berlusconiani....non mi pare ci sia tanta differenza :roll:
Io non sono un grillino,non ho mai votato grillo fino ad oggi ma di questa merda di classe politica che gira da 20 anni in parlamento(fini-casini-bnerlusconi-bindi-finocchiaro-berlusconi-la russa ecc ecc)ne ho le palle piene e voglio che spariscano al pù presto visto i danni che hanno fatto al paese.
ti è chiaro Bola il concetto??
Chiarissimo, ma vorrei fosse chiaro anche che io non mi butto su Grillo solo perchè gli altri sono peggio o sono brutti e cattivi.

Ogni volta che c'è qualche critica, esce sempre un "eh ma gli altri sono peggio"
Ho capito, ma le magagne e i buchi restano, vogliamo parlare costruttivamente o ci accodiamo solo al meno peggio?

Soniaaquino
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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"

#3139 Messaggio da Soniaaquino »

Bola ha scritto:
Soniaaquino ha scritto:
Bola ha scritto:Ora non fatevi prendere dalla sindrome di Calimero :lol:

Parliamo di fatti e poniamo dei punti fermi per una discussione civile:

- Le piazze sono piene
- Il M5S ha attecchito molto fra gli scontenti, gli impoveriti, i populisti e sui sostenitori del "piove governo ladro", ovviamente non generalizzando dicendo che sono tutti cosi gli elettrori del movimento.
- Sui contenuti Grillo è un pò debolino, più bravo a distruggere che a proporre.
- I comizi sono più uno show che un comizio
- Ci sono diversi buchi neri nel movimento.. (da dove vengono i soldi, le gerarchie e la gestione interna, le competenze dei candidati)
- I Grillini hanno la sindrome da accerchiamento, anche questo è su QUESTI schermi
- La tendenza a fare "branco" è insita nell'esistenza stessa del movimento, così come il disprezzo per la politica tradizionale e per chi la segue

Fin qui ci siamo?
In piazza gli altri non ci vanno
Forse se il M5s è cosi' in alto è colpa della politica che ha fatto schifo
Invece gli altri a parte le promesse del cazzo che ripetono da 20 anni hanno un programma davvero esauriente...un pò come le 454 pagine dell'Unione :DDD :DDD
I comizi degli altri invece sono da Zelig per le promesse
I buchi neri invece chi ci ha lasciato quetsa classe politica sotto sotto gli occhi di tutti: 2mila miliardi di debito pubblic...pil a -2,7% quest'anno....e siamo ai livelli degli anni 80 come reddito e la pressione fiscale è al max storico come quella sul lavoro che è la più alta d'europa
Gli altri invece o sò comunisti o sò berlusconiani....non mi pare ci sia tanta differenza :roll:
Io non sono un grillino,non ho mai votato grillo fino ad oggi ma di questa merda di classe politica che gira da 20 anni in parlamento(fini-casini-bnerlusconi-bindi-finocchiaro-berlusconi-la russa ecc ecc)ne ho le palle piene e voglio che spariscano al pù presto visto i danni che hanno fatto al paese.
ti è chiaro Bola il concetto??
Chiarissimo, ma vorrei fosse chiaro anche che io non mi butto su Grillo solo perchè gli altri sono peggio o sono brutti e cattivi.

Ogni volta che c'è qualche critica, esce sempre un "eh ma gli altri sono peggio"
Ho capito, ma le magagne e i buchi restano, vogliamo parlare costruttivamente o ci accodiamo solo al meno peggio?
ma visto che gli altri li abbiamo già visti all'opera provare qualcosa di nuovo per vedere se veramente funziona non credo sia uno scandalo!!
se fra 5 anni avranno fatto le porcate come tutti gli altri politici allora potremmo tirare le somme.partire con dei preconcetti prima di vederli all'opera secondo me è sbagliato...ma non voglio certo che tutti la pensino come me. :)

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Termopiliano
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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"

#3140 Messaggio da Termopiliano »

A me sembra una accozzaglia di concetti apparentemente complessi ma in realtà molto banali (con alcuni passaggi degni di "Amici miei"). Classico atteggiamento del professorino che spiega i termini difficili al popolo bue.
Plo Style ha scritto: 4.a. C’è un modo più «normalizzante» e di destra (nonché largamente maggioritario) di dichiararsi né di destra né di sinistra. Qui l’attitudine è: «rossi e neri sono tutti uguali» (cfr. la celeberrima scena di Ecce Bombo in cui Nanni Moretti attribuisce a generici «film di Alberto Sordi» la responsabilità di tale cliché). Si afferma l’equivalenza e l’indistinguibilità tra diversi percorsi e storie. Si getta tutto nel mucchio, occultando il conflitto primario – quello a cui i concetti di «Destra» e «Sinistra» continuano ad alludere, anche se più flebilmente che in passato, ossia la lotta di classe – in nome di surrogati, diversivi, conflitti sostitutivi come quello tra la «gente» e i «politici», la «casta» etc.
E, di grazia, di chi è la colpa di tutto questo? Da dove nasce la degenerazione di cui si parla?
Mi pare un pò riduttivo dare la colpa al "grillismo". Anche se capisco quanto sia ssolutamente utile per de-responsabilizzare alcuni dei "protagonisti" della politica italiana colpevoli di tutto ciò, è utile per far passare il messaggio che la colpa è sempre degli altri o addirittura del qualunquismo genetico dei popolani ignoranti.

Se il "qualunquismo" è (perlopiù) dilagante la colpa è solo e soltanto di chi doveva rappresentare "destra" e "sinistra" ed invece non rappresentava nè l'una nè l'altra (o se preferisci rappresentava male l'una e l'altra).
E' di chi (tanto per fare un esempio) professandosi di "sinistra" in una trasmissione televisiva passava i "pizzini" al rivale di "destra" incalzato da un politico considerato "qualunquista".
E' di chi faceva la voce grossa contro il buonismo e poi votava l'indulto assieme all'estrema sinistra o di chi parlava di sacralità della famiglia salvo poi essere beccato in una stanza d'albergo con trans e cocaina.
O di chi festeggia il giorno della memoria ma poi ignora le foibe.
Ma potrei continuare all'infinito.

Se oggi la casta è un termine chiaramente identificativo della classe politica italiana di chi è la colpa? Leggendo questo pistolotto la colpa pare sia di Grillo o dei "qualunquisti geneticamente modificati". Per me invece la colpa è della classe politica stessa (e in parte di chi fin qui gli ha permesso ciò e forse gli e lo permetterà ancora).

Se oggi, in Italia di sicuro, le parole "destra e sinistra" hanno perso significato non è certo per colpa di Grillo. Il "grillismo" è nato proprio grazie a quelli che oggi lo temeno mentre ieri se ne fregavano della piega negativa che il paese stava prendendo vista la loro preoccupazione per questioni più importanti (vitalizi o leggi ad personam). Il grillismo è nato perché certi tizi (che ora si ripresentano) si pulivano il culo con gli ideali che dicevano di professare (a parole) ma che umiliavano (nei fatti).
Io non credo assolutamente che il M5S sia la panacea di tutti i mali ma non credo nemmeno sia (come traspare da questo articoletto) la causa di tutti i mali.
Ultima modifica di Termopiliano il 19/02/2013, 18:13, modificato 5 volte in totale.

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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"

#3141 Messaggio da Bola »

Soniaaquino ha scritto:
Bola ha scritto:
Soniaaquino ha scritto:
Bola ha scritto:Ora non fatevi prendere dalla sindrome di Calimero :lol:

Parliamo di fatti e poniamo dei punti fermi per una discussione civile:

- Le piazze sono piene
- Il M5S ha attecchito molto fra gli scontenti, gli impoveriti, i populisti e sui sostenitori del "piove governo ladro", ovviamente non generalizzando dicendo che sono tutti cosi gli elettrori del movimento.
- Sui contenuti Grillo è un pò debolino, più bravo a distruggere che a proporre.
- I comizi sono più uno show che un comizio
- Ci sono diversi buchi neri nel movimento.. (da dove vengono i soldi, le gerarchie e la gestione interna, le competenze dei candidati)
- I Grillini hanno la sindrome da accerchiamento, anche questo è su QUESTI schermi
- La tendenza a fare "branco" è insita nell'esistenza stessa del movimento, così come il disprezzo per la politica tradizionale e per chi la segue

Fin qui ci siamo?
In piazza gli altri non ci vanno
Forse se il M5s è cosi' in alto è colpa della politica che ha fatto schifo
Invece gli altri a parte le promesse del cazzo che ripetono da 20 anni hanno un programma davvero esauriente...un pò come le 454 pagine dell'Unione :DDD :DDD
I comizi degli altri invece sono da Zelig per le promesse
I buchi neri invece chi ci ha lasciato quetsa classe politica sotto sotto gli occhi di tutti: 2mila miliardi di debito pubblic...pil a -2,7% quest'anno....e siamo ai livelli degli anni 80 come reddito e la pressione fiscale è al max storico come quella sul lavoro che è la più alta d'europa
Gli altri invece o sò comunisti o sò berlusconiani....non mi pare ci sia tanta differenza :roll:
Io non sono un grillino,non ho mai votato grillo fino ad oggi ma di questa merda di classe politica che gira da 20 anni in parlamento(fini-casini-bnerlusconi-bindi-finocchiaro-berlusconi-la russa ecc ecc)ne ho le palle piene e voglio che spariscano al pù presto visto i danni che hanno fatto al paese.
ti è chiaro Bola il concetto??
Chiarissimo, ma vorrei fosse chiaro anche che io non mi butto su Grillo solo perchè gli altri sono peggio o sono brutti e cattivi.

Ogni volta che c'è qualche critica, esce sempre un "eh ma gli altri sono peggio"
Ho capito, ma le magagne e i buchi restano, vogliamo parlare costruttivamente o ci accodiamo solo al meno peggio?
ma visto che gli altri li abbiamo già visti all'opera provare qualcosa di nuovo per vedere se veramente funziona non credo sia uno scandalo??se fra 5 anni avranno fatto le porcate come tutti gli altri politici allora potremmo tirare le somme.partire con dei preconcetti prima di vederli all'opera secondo me è sbagliato...ma non voglio certo che tutti la pensino come me. :)
Se credi che sia il caso, fai pure.
Dal canto mio sono stato tentato, ma a questo punto preferisco non votarlo perchè ci sono troppe cose che non mi piacciono.

Chi voto? Non lo so sinceramente. Forse più un voto contro che uno per. Ma sinceramente è demoralizzante, e non ho la speranza che hanno i grillini nel M5S.

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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"

#3142 Messaggio da Plo Style »

Mavco Pizellonio ha scritto:
Plo Style ha scritto:Una delle migliori analisi del "grillismo" a mio parere in circolazione.

4.a. C’è un modo più «normalizzante» e di destra (nonché largamente maggioritario) di dichiararsi né di destra né di sinistra. Qui l’attitudine è: «rossi e neri sono tutti uguali» (cfr. la celeberrima scena di Ecce Bombo in cui Nanni Moretti attribuisce a generici «film di Alberto Sordi» la responsabilità di tale cliché). Si afferma l’equivalenza e l’indistinguibilità tra diversi percorsi e storie. Si getta tutto nel mucchio, occultando il conflitto primario – quello a cui i concetti di «Destra» e «Sinistra» continuano ad alludere, anche se più flebilmente che in passato, ossia la lotta di classe – in nome di surrogati, diversivi, conflitti sostitutivi come quello tra la «gente» e i «politici», la «casta» etc.

4.b. Il grillismo non è solo un «caso di studio»: è un’urgenza, un problema da affrontare quanto prima. In uno spazio «né di destra né di sinistra», retoriche e pratiche in apparenza vicine a quelle dei movimenti euroamericani di cui sopra vengono «risemantizzate» e messe al servizio di discorsi ben diversi. Le energie di molti benintenzionati, in maggioranza giovani o addirittura giovanissimi, sono incanalate in un discorso in cui sono rinvenibili elementi di criptofascismo.
Non mi riferisco solo allo spettacolare Führerprinzip che il movimento mette in mostra durante le sue adunate pubbliche con ex-cabarettista sbraitante, fin dal celebre «V-Day» dell’8 settembre 2007. E’ senz’altro l’elemento più appariscente, ma da solo non giustificherebbe l’uso dell’espressione «criptofascismo».

4.c. Il prefisso «cripto» deriva dal greco, e lo si usa per qualcuno che nasconde (di solito male) la sua vera natura. «Criptofascista» allude a un discorso cifrato, decrittando il quale si trova un animus fascistoide. Di solito tale «cifratura» si riscontra nei movimenti di impronta qualunquista / poujadista / destrorso-populista etc. Tra questi ultimi si può annoverare la Lega Nord.
La cifratura del grillismo è molto peculiare. Il nocciolo criptofascista è avvolto da fitti banchi di nebbia e fuffa. Il modo in cui il movimento descrive se stesso trasuda di quella retorica dei «processi dal basso» che il grillismo ha avuto in dote dai movimenti altermondialisti di inizio secolo e si è adoperato a ricontestualizzare. Per molti versi, il grillismo è un prodotto della sconfitta dei movimenti altermondialisti: ha occupato lo spazio lasciato vuoto da quel riflusso. Per citare Žižek che parafrasa Benjamin: «Ogni fascismo è testimonianza di una rivoluzione fallita».


4.d. Il dirigente grillino Giovanni Favia, per descrivere il «Movimento 5 Stelle», ha usato il concetto deleuzo-guattariano di «rizoma». Metafora botanica, il «rizoma» indica una distribuzione di messaggi e/o produzione di concetti non-gerarchica né lineare, che può passare da un punto qualsiasi a un altro punto qualsiasi, muovendosi potenzialmente in qualunque direzione. Deleuze e Guattari contrapposero il rizoma all’albero, metafora che indica l’esatto opposto: una struttura verticale e gerarchica, funzionante per passaggi obbligati da un centro alle sue periferie.
Tuttavia, Beppe Grillo è proprietario unico del logo e del nome «Movimento 5 Stelle», ed è lui a decidere insindacabilmente chi possa usarlo. Percorso obbligato tipico di una struttura arborescente, cioè l’opposto del rizoma.

4.e. La retorica autoreferenziale e auto-elogiativa del grillismo è mistificante. Non è su di essa che dobbiamo concentrarci, ma sui modi in cui il movimento addita e descrive i propri nemici.
Presso il grillismo, l’individuazione del nemico è sempre diversiva. In questo, è in «buona» compagnia: in Italia, negli ultimi anni, abbiamo visto movimenti tutti focalizzati sulla «disonestà dei politicanti», sui privilegi della «casta» etc. Sono problemi veri, e al contempo falsi bersagli: le decisioni importanti sull’economia non vengono prese a Roma, perché il potere capitalistico sovranazionale non autorizza la politica in tal senso.
Diceva tempo fa un compagno: «’Ce lo chiedono i mercati’ è il nuovo ‘Sento le voci nella testa’. Puoi fare le peggiori cose e nessuno ti riterrà responsabile!» «Ce lo chiedono i mercati» è il tormentone di un’epoca in cui la politica è esautorata. Qualunque discorso sulla «Casta», anche quando basato su dati di fatto reali, alimenta una strategia di depistaggio e impedisce di individuare e attaccare i nemici veri.


4.f. Certo, anche il grillismo si occupa di economia e, seppure disordinatamente, denuncia la subalternità a essa della politica. Tuttavia, nel farlo, non può fare a meno di introdurre ulteriori diversivi e simulacri. Ad esempio, incanala la critica ai meccanismi finanziari in un discorso paranoide contro il cosiddetto «signoraggio», cavallo di battaglia di vari complottismi destrorsi. A lungo il grillismo si è valso della consulenza di Eugenio Benetazzo, bizzarra figura di economista che si definisce «fuori dal coro», più volte ospite di iniziative del partito neofascista Forza Nuova.

4.g. I movimenti che si concentrano a lungo su falsi bersagli diventano, per dirla con Badiou, «fedeli a falsi eventi».
Falso evento è anche la «rivoluzione di Internet» come la descrive il grillismo: processo unilateralmente positivo, salvifico, che promette la risposta a ogni problema. L’approccio alla rete è all’insegna di un feticismo digitale e di una sorta di «animismo» che vede nella tecnologia una forza autonoma, trascendente le relazioni sociali e le strutture che invece la plasmano, determinandone sviluppo e adozione. La Rete diventa una sorta di divinità, protagonista di una narrazione escatologica in cui scompaiono i partiti (nel senso originario di fazioni, differenze organizzate) per lasciare il posto a una società mondiale armonica, organicista. L’utopia di un uomo è la distopia di un altro.
A chi pensa che stia esagerando, consiglio il video «Gaia. Il futuro della politica», realizzato nel 2008 dalla Casaleggio & Associati, agenzia di pubblicità e web-marketing organica al grillismo. Guardandolo, mi è tornato alla mente il concetto coniato dallo storico americano Jeffrey Herf per descrivere il tecno-entusiasmo delle destre tedesche tra le due guerre mondiali: «modernismo reazionario»

Qui l'articolo completo da cui ho estratto il passaggio: http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=6524
Bravissimo, io c'ero già arrivato, anche perché seguo Giap da tempo.

Ed ho anche letto il libro di Giuliano Santoro, che consiglio (anche se sono forse più interessanti i dibattiti dei Wu Ming con lo stesso Santoro - sempre su Giap - del libro stesso, che però offre un ottimo quadro storico del fenomeno).
Si si, anche io seguo da molto Giap. Lettura sempre piacevole e varia.
(Grandissimo articolo sul reggae qualche giorno fa).
I was having fish n chips with my dad this week. He had cod, I had plaice. He said: good cod! I said, space is the plaice! - Sun Ra

Stickman
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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"

#3143 Messaggio da Stickman »

Plo posta un articolo della madonna.
un movimento politico non va giudicato frettolosamente in base a quel che dice di se stesso, ma analizzato partendo dalle contraddizioni che l’autoelogio si sforza di occultare.

Ci butto li un Represent! Tanto poi capisce. Plo dico.

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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"

#3144 Messaggio da Plo Style »

Represent and keep it real! Yo
I was having fish n chips with my dad this week. He had cod, I had plaice. He said: good cod! I said, space is the plaice! - Sun Ra

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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"

#3145 Messaggio da Plo Style »

Termopiliano ha scritto:A me sembra una accozzaglia di concetti apparentemente complessi ma in realtà molto banali (con alcuni passaggi degni di "Amici miei"). Classico atteggiamento del professorino che spiega i termini difficili al popolo bue.
Plo Style ha scritto: 4.a. C’è un modo più «normalizzante» e di destra (nonché largamente maggioritario) di dichiararsi né di destra né di sinistra. Qui l’attitudine è: «rossi e neri sono tutti uguali» (cfr. la celeberrima scena di Ecce Bombo in cui Nanni Moretti attribuisce a generici «film di Alberto Sordi» la responsabilità di tale cliché). Si afferma l’equivalenza e l’indistinguibilità tra diversi percorsi e storie. Si getta tutto nel mucchio, occultando il conflitto primario – quello a cui i concetti di «Destra» e «Sinistra» continuano ad alludere, anche se più flebilmente che in passato, ossia la lotta di classe – in nome di surrogati, diversivi, conflitti sostitutivi come quello tra la «gente» e i «politici», la «casta» etc.
E, di grazia, di chi è la colpa di tutto questo? Da dove nasce la degenerazione di cui si parla?
Mi pare un pò riduttivo dare la colpa al "grillismo". Anche se capisco quanto sia ssolutamente utile per de-responsabilizzare alcuni dei "protagonisti" della politica italiana colpevoli di tutto ciò, è utile per far passare il messaggio che la colpa è sempre degli altri o addirittura del qualunquismo genetico dei popolani ignoranti.

Se il "qualunquismo" è (perlopiù) dilagante la colpa è solo e soltanto di chi doveva rappresentare "destra" e "sinistra" ed invece non rappresentava nè l'una nè l'altra (o se preferisci rappresentava male l'una e l'altra).
E' di chi (tanto per fare un esempio) professandosi di "sinistra" in una trasmissione televisiva passava i "pizzini" al rivale di "destra" incalzato da un politico considerato "qualunquista".
E' di chi faceva la voce grossa contro il buonismo e poi votava l'indulto assieme all'estrema sinistra o di chi parlava di sacralità della famiglia salvo poi essere beccato in una stanza d'albergo con trans e cocaina.
O di chi festeggia il giorno della memoria ma poi ignora le foibe.
Ma potrei continuare all'infinito.

Se oggi la casta è un termine chiaramente identificativo della classe politica italiana di chi è la colpa? Leggendo questo pistolotto la colpa pare sia di Grillo o dei "qualunquisti geneticamente modificati". Per me invece la colpa è della classe politica stessa (e in parte di chi fin qui gli ha permesso ciò e forse gli e lo permetterà ancora).

Se oggi, in Italia di sicuro, le parole "destra e sinistra" hanno perso significato non è certo per colpa di Grillo. Il "grillismo" è nato proprio grazie a quelli che oggi lo temeno mentre ieri se ne fregavano della piega negativa che il paese stava prendendo vista la loro preoccupazione per questioni più importanti (vitalizi o leggi ad personam). Il grillismo è nato perché certi tizi (che ora si ripresentano) si pulivano il culo con gli ideali che dicevano di professare (a parole) ma che umiliavano (nei fatti).
Io non credo assolutamente che il M5S sia la panacea di tutti i mali ma non credo nemmeno sia (come traspare da questo articoletto) la causa di tutti i mali.
Il problema di fondo del grillismo è l'autodeterminazione senza conflittualità. L'annullamento destra-sinistra per una ipotetica “terza posizione” non bene precisata. Non possiamo distorglierci dalla competizione fra esseri umani che si contrappongono sulla scorta delle soggettività in precedenza edificate. Se un movimento non si fonda su dei contrasti, si risolve in un nulla.
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Kowalski
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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"

#3146 Messaggio da Kowalski »

in diretta in questo momento da p.zza Duomo (Milano):

http://www.beppegrillo.it/lacosa/

può anche non piacere ma è sempre utile documentarsi, anche solo per poterlo criticare :)

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Dogbert
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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"

#3147 Messaggio da Dogbert »

Adesso in diretta da Milano http://www.beppegrillo.it/lacosa/

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PatBateman
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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"

#3148 Messaggio da PatBateman »

Plo Style ha scritto: Il problema di fondo del grillismo è l'autodeterminazione senza conflittualità. L'annullamento destra-sinistra per una ipotetica “terza posizione” non bene precisata. Non possiamo distorglierci dalla competizione fra esseri umani che si contrappongono sulla scorta delle soggettività in precedenza edificate. Se un movimento non si fonda su dei contrasti, si risolve in un nulla.
Su questo argomento non posso che cedere all'odiosa pratica del Self-Quote.

Non per difendere Grillo & Grillismi, ma la pratica cui fai Riferimento è praticamente il Perno su cui poggia la campagna elettorale di Mario Monti.

Cambia l'elettorato di riferimento, cambia il Linguaggio, ma gli strumenti sono gli stessi.
PatBateman ha scritto:Consiglio ai Volenterosi di darsi alla lettura di questo breve articolo per molti versi chiarificatore:
http://www.polisblog.it/post/39961/mari ... think-tank
[Scopri]Spoiler
Mario Monti e la neolingua del pensiero unico e dei benpensanti da think tank

Cos’ha detto Mario Monti in conferenza stampa dopo il vertice? Abbiamo provato a riassumerlo dopo la diretta, semplificando i concetti. Ma quel che colpisce – non sorprende affatto, colpisce – è l’uso sistematico di una terminologia che possiamo tranquillamente definire la neolingua del Professore. Una neolingua che afferisce al mondo dei think tank, quei posti virtuali tipo Aspen Institute (virtuali finché non incidono realmente nella vita quotidiana, per dire) dove tutte le differenze sono bandite.

Le prove di questo atteggiamento si trovano nel discorso di Monti. Che esordisce dicendo: «Non abbiamo pensato di creare un partito», salvo poi annunciare che esisterà al Senato la lista Agenda Monti per l’Italia (e che la stessa lista è prevista anche nella coalizione alla Camera.

Poi ha spiegato che la sua iniziativa politica (in realtà ha sempre usato forme passive, tipo «E’ stata chiesta la mia partecipazione» e cose del genere) non è a favore di un partito o contro un altro. Eppure, sarà a capo di una coalizione che, nei fatti, si schiera contro Bersani, contro Berlusconi, contro Grillo (Monti si è lasciata aperta una via con quel «Wait and see» a chi gli ha chiesto se sarebbe stato un potenziale premier anche qualora la sua lista fosse risultata alle elezioni il secondo partito).

Il capolavoro, però, è la frase con cui Monti ha di fatto annunciato che, pur non essendo candidato in alcun collegio (e non avendo intenzione di rinunciare all’«onore» fattogli da Napolitano con la nomina a Senatore a vita), sarà a capo della coalizione. Lo ha detto così:

«Accetterò di incoraggiare questo sforzo congiunto della politica responsabile e della società civile, accettando di essere designato come capo della coalizione»».

Anche i continui riferimenti alla società civile lasciano il tempo che trovano: dove sarebbe, questa società civile? In Italia Futura? Non pare proprio. Per convincersene, è sufficiente impegnare un po’ del proprio tempo nella lettura della voce società civile sulla Treccani, oppure basarsi sull’esperienza comune. Dove sarebbe la partecipazione dal basso, nell’esperienza montiana? Dove l’associazionismo più semplice e vero? Dove i volontari, i sindacalisti, gli ambientalisti, i pacificisti? Dove tutti gli attivisti che si battono per i diritti civili?

Tutto l’eloquio montiano è volto a raccontare una realtà che non c’è: ci eravamo abituati alla neolingua berlusconiana e pidiellina, ora dobbiamo abituarci a quella bocconiana, che è perfetta per l’anomalia da stato d’eccezione nella quale è precipitata l’Italia. Un’anomalia che racconta bene Revelli su Micromega:

«È in Parlamento che dovrebbero nascere e finire i governi. Con un voto di fiducia nel primo caso. E con un voto di sfiducia nel secondo, quando la legislatura non sia giunta alla propria fine naturale». […]

«Per la seconda volta nel giro di un anno si è consumata una soluzione extra-parlamentare. Il governo Monti finisce così come era incominciato: per un atto d’imperio del secondo ramo del potere esecutivo (quello costituzionalmente meno pregnante sul piano dell’indirizzo politico), nella marginalità del potere legislativo. E questa seconda volta senza neppure la possibile giustificazione dell’emergenza (il rischio di default, lo spread alle stelle, il crollo dell’Eurozona…) su cui motivare un qualche «stato d’eccezione». Come se l’eccezione fosse, in questi tredici mesi, diventata la regola».

E diventa regola anche negare la competizione politica che afferisce al normale vivere democratico: giustifica il modo in cui è nato ed è morto il governo Monti (il primo) e fa parte del belpensiero da think tank.

Nel mio «Croce rossa - Il lato oscuro della virtù», libro pubblicato per Aliberti Editore ormai parecchio tempo fa, mi occupavo proprio di questo belpensiero che, guarda un po’, afferisce anche a quel settore terziario e a quell’associazionismo presenti e ostentatissimi nella “bibliografia-da-social-network” (leggasi: i following di Monti su Twitter), che sono perfetti per dire al prossimo: «Guarda, noi siamo giusti. Facciamo bene. Come puoi essere contro di noi? Noi non siamo contro nessuno, siamo a favore di tutti, vogliamo soltanto il bene collettivo» (esattamente quel che fa Monti quando chiama agenda il suo programma politico; quando non dice espressamente e in maniera lineare: sarò premier se la coalizione che appoggio e che mi appoggia vincerà le elezioni; quando presenta ogni sua decisione come l’unica decisione possibile). Scrivevo questo:

«Il pensiero unico dominante è il rischio più grande che deriva da questo ventennio di antipolitica: negare l’ideologia, proporre visioni comuni che riuniscano destra e sinistra, pare diventato un punto forte della comunicazione politica. Siamo tutti un po’ uguali, un po’ buoni, un po’ cattivi. Sono tempi confusi. L’ideologia è morta, e ti accusano di ideologia quando non riescono a capire che hai idee» […]

Il belpensiero, com’è ovvio, ha bisogno di veicoli per essere diffuso. E i veicoli ci sono eccome, e hanno tutti un volto buono, rassicurante, positivo: è il magico mondo dell’associazionismo non profit, che accomuna, in maniera bipartisan, una classe dirigente che dichiara di volere solo il bene del Paese. Le associazioni, dai nomi più disparati, dilagano e coinvolgono tutti».

Quelle parole (che erano descrittive di una serie di involucri di “pensatori”, fra cui il già citato Aspen Institute) non potevano prevedere che tutto si sarebbe concretizzato con l’esperienza tecnocratica del Governo Monti, né che dopo quell’esperienza ce ne sarebbe stata un’altra. Adesso, con la conferenza stampa di oggi, il belpensiero si è concretizzato in soggetto politico e dopo aver riunito in una strana maggioranza tripartisan Pdl, Udc e Pd, adesso prova a fare il salto di qualità.

A conquistarsi cioè quel posto che fu della Dc (l’appoggio della Chiesa, così veemente e così tempestivo non è un caso), a parlare una lingua che finge di essere di tutti e a provare a governare (di nuovo) anche senza vincere.

In fondo, se siamo tutti uguali come dicono, anche un pareggio può bastare. Purtroppo.

Alberto Puliafito
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Termopiliano
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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"

#3149 Messaggio da Termopiliano »

Plo Style ha scritto:
Il problema di fondo del grillismo è l'autodeterminazione senza conflittualità. L'annullamento destra-sinistra per una ipotetica “terza posizione” non bene precisata. Non possiamo distorglierci dalla competizione fra esseri umani che si contrappongono sulla scorta delle soggettività in precedenza edificate. Se un movimento non si fonda su dei contrasti, si risolve in un nulla.

Parto dal presupposto che l'uso del termine "grillismo" mi suona un pò strano, ma del resto si sa che in Italia siamo molto avvezzi a queste semplificazioni brutali, comunque sia...

Destra e sinistra si sono annullate da sole, o meglio ancora sono state annullate proprio da coloro che si professavano di sinistra (quelli come Bertinotti, per citarne uno emblematico) o di destra (quelli come Fini, per citarne uno autolesionista). Questo processo di annullamento è stato tutto sommato rapido. Ci fosse stato un progetto voluto da qualcuno non sarebbe di certo venuto così bene. Non essendoci nessun progetto dietro vuol dire che hanno fatto tutto da soli.
Perché ciò è avvenuto? Probabilmente perché nella società attuale tali contrapposizioni sono vacue o non più rispondenti alle attuali esigenze della comunità. O forse perché tutta la classe politica italiana è inadeguata a rappresentare (e farsi portatrice) quelle soggettività precedentemente edificate di cui parli (di cui, a me pare, sono rimasti solo estemporanei riferimenti).

A me non piace lo "storicismo" soprattutto quando sfocia in "nostalgia a cazzo".


Siamo così sicuri che quel certo tipo di conflittualità manchi all'Italia di oggi?

E comunque l'articolo da te postato lo trovo (pur nella sua pomposità) molto banale, ma quanto pare però c'è chi lo usa per darsi piacere. De gustibus...

Chiudo con una citazione gaberina (da "Quando è moda e moda") valevole anche per alcuni "grillisti":

"E anche se è diverso il vostro grado di coscienza,quando è moda è moda, non c'è nessuna differenza tra quella del playboy più sorpassato e più reazionario a quella sublimata di fare "la comune" o un consultorio".

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Fred Connelly
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Re: Beppe Grillo lancia il " Vaffa..day"

#3150 Messaggio da Fred Connelly »

Gambo192 ha scritto:e allora ti accorgerai delle grandissime boiate che dice...
come quando ha detto che la mafia l'han portata gli americani...
O che l'AIDS è una strategia di poteri occulti per far soldi ma in realtà non è una minaccia.
O che la biowashball lui e la sua famiglia l'hanno provata e funziona molto bene.
O che fare politica è facile.
O che "la coppa mestruale" e vietare gli assorbenti.
O che è possibile, facilmente realizzabile ed economicamente conveniente lo smettere di botto di usare gli inceneritori per lo smaltimento dei rifiuti (ci sono delle verità, come in molte delle cose che gli scrivono, ma mancano i progetti e gli studi di fattibilità e reperimento dei finanziamenti: fare politica e governare è un'altra cosa dall'invettiva).
O che tutti coloro che fanno politica sono uguali, tranne ovviamente quelli del suo partito.
O che c'è il complotto degli Ebrei (o di 1000 altre minacce).
O che non c'è un capo, uno vale uno, poi però qualcuno che comanda dovrà pure esserci visto che diverse epurazioni non erano sentite dagli attivisti del partito di Grillo.
E tante altre...
Mavco Pizellonio ha scritto:Ogni alzata di tono con conseguente urlo gaudente e trascinatore di qualche fedelissimo e giubilo estasiato del pubblico è un pugno allo stomaco.
:lol:

Soniaaquino ha scritto:il fatto quotidiano vive solo di pubblicità e di vendite...il m5s vive grazie a grillo ed alle donazioni che negli ultimi anni sono state sempre maggiori.
I soldi pubblici che prendono dagli stipendi degli eletti non sono donazioni: gli eletti sono costretti a farlo (per molto meno infatti ti epurano). Poi raccontano ai disinformati che sono gli unici a dirottare parte dello stipendio al proprio partito quando in realtà chi più chi meno lo hanno sempre fatto gli eletti di ogni partito (solo che buona parte di chi pende dalle labbra di Grillo o gli capita di sentirlo non lo sa come non sa un mare di cose di cui parla Grillo e quindi finisce per credere alla sua ricostruzione della realtà).

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