Bola ha scritto:Immagino che fior fiore di interviste data la sua loquacità!
Di certo non saranno banali!
ma non fregandogli quasi niente le interviste potrebbero essere anche molto loquaci, il grosso problema è che proprio non gli vanno giù le interviste nelle partite ufficiali
certo che se aveva in programma di andare in qualche spiaggia o a godersi del buon vino da qualche parte potrebbe essere di umore nero per tutto il weekend
la cosa certa è che Duncan farà il minimo sindacale e poi starà in panchina a fare del cabaret e nulla più
Confucio: Prima di intraprendere il viaggio della vendetta scavate due tombe
ora no so dire in che anno ma mi ricordo in una partita delle stelle Duncan che dice una cosa nell'orecchio a Garnet, due che non si amano ma di un livello superiore agli altri, dopo dei tiri liberi Duncan fa la rimessa ad una mano lancio lungo che attraversa il campo e Garnet che va a schiacciare, ora quando la fanno Lebron e Wade sembra ed è una azione incredibile fatta da due lunghi come Duncan e Garnet è oltre
Confucio: Prima di intraprendere il viaggio della vendetta scavate due tombe
Il Duncan attuale con gli atleti che girano adesso e con la voglia che ha poteva anche essere lasciato fuori. Fa mille altre cose ma non è spettacolare, e all'ASG si vive per lo show.
Masuka ha scritto:mezza porcata di carter che finge di essersi fatto male
si mezza porcata di carter anche se quando scende dopo la schiacciata cerca di non appoggiare il piede, però il difensore si è fatto ingannare e lo ha lasciato solo
Confucio: Prima di intraprendere il viaggio della vendetta scavate due tombe
Masuka ha scritto:mezza porcata di carter che finge di essersi fatto male
si mezza porcata di carter anche se quando scende dopo la schiacciata cerca di non appoggiare il piede, però il difensore si è fatto ingannare e lo ha lasciato solo
si il difensore ha abboccato da fesso.
però mi è sembrata una finta di basso livello, mi sembra strano che nessuno gli abbia detto niente
almeno penso, no?
roses are red, violets are blue, i'm not good at poems. nice tits
Michael Jordan torna in campo per festeggiare i suoi 50 anni?
orre l’anno 2009 e vengono pronunciate le seguenti parole durante un evento Hall Of Fame: “Forse un giorno mi vedrete giocare una partita quando avrò 50 anni. Non c’è nulla da ridere, mai dire mai.” Chi le ha dette? Michael Jeffrey Jordan, nato il 17 febbraio 1963 e quindi vicinissimo ai dichiarati 50 anni. Rumors che arrivano direttamente dagli USA (in particolare dalle emittenti del North Carolina) e dalle principali testate sportive europee certificano il fatto che MJ si stia preparando per mantenere la parola data, si parla di veri e propri allenamenti con i Charlotte Bobcats di cui è il proprietario, e tutto ciò in parte è anche provato dal video che è trapelato poco tempo fa nel quale si vedeva lo stesso “numero 23″ allenarsi con i suoi “dipendenti”. Ovviamente tutto ciò deve essere preso molto alla leggera, certo è che questo mix di rumors e sogni non può fare altro che piacere a tutti i tifosi più romantici, i quali sono cresciuti ammirando le gesta del miglior giocatore della storia di questo sport. Il 17 febbraio (che come detto è il giorno del compleanno di MJ) è però già “prenotato” dall’All Star Game, e quindi sempre ipoteticamente parlando, le date disponibili per festeggiare il suo compleanno su di un parquet NBA sarebbero il 20 febbraio (vs Detroit) ma soprattutto il 22 febbraio contro la squadra della sua vita….i Chicago Bulls. A tutto ciò c’è poi da aggiungere una voce che arriva da un giornalista spagnolo (Antoni Daimiel, esperto NBA) il quale ha confermato questa incredibile possibilità.
“Non è ancora ampiamente pubblicizzato negli Stati Uniti, ma molte persone dicono Michael Jordan ha ripreso sul serio gli allenamenti nel mese di dicembre. Un amico di un amico che vive a Miami mi ha anche confermato che a Jordan piacerebbe giocare almeno una partita per festeggiare 50 anni.”
Permetteteci di non credere a tutto ciò, ma come disse qualcuno: “Mai dire mai”, e se dovesse capitare davvero….perdonaci già da ora.
sara vero??Non sarebbe male vedere il più grande di tutti tornare in campo per una partita
Secondo me anche a 50 anni in una singola partita farebbe barba e capelli agli under 30
Partite di stanotte:
Atlanta Hawks – Chicago Bulls 76-93
ATL: Smith 19 (13 rimb), Horford 14 (12 rimb), Korver 10, Teague 16
CHI: Deng 25 (14 rimb), Butler 16 (10 rimb), Gibson 19 (19 rimb), Robinson 20
Italian Job: Belinelli 5 punti (1/5, 0/3, 3/5), 3 rimb, 5 ass, 1 palla persa
Alla Philips Arena di Atlanta, i Chicago Bulls del nostro Marco Belinelli, senza i loro due lunghi titolari Boozer e Noah, danno letteralmente una prova di forza proprio sotto i tabelloni grazie soprattutto alle doppie doppie di Gibson (19+19) e Deng (25+14), per gli Hawks fanno solo resistenza i soliti Smith e Horford. Dopo un primo tempo equilibrato, i Bulls fanno proria la partita nel terzo periodo quando dopo 3:24 firmano un parziale di 11-2, Atlanta non riuscirà più successivamente a risalire la china.
New York Knicks – Sacramento Kings 121-80
NYK: Chandler 11 (20 rimb), Smith 25, Stoudemire 21, Novak 15, Thomas 11
SAC: Cousins 25, Fredette 14, Robinson 11
Al Madison Square Garden nella notte arriva la notizia, è non è quella della sconfitta dei Knicks contro i Sacramento Kings, una sconfitta che appare impossibile visto il livello abissale tra le due squadre, ma che Carmelo Anthony firma solamente 9 punti, questo è segno della grande solidità e profondità della squadra; J.R Smith (25 punti) è sempre più il sesto uomo dell’anno. Il match dura solo un quarto tra le due compagini, dopo di che New York spazza via letteralmente gli avversari con un secondo periodo da 31-11; al rientro dagli spogliatoi match è tutto in discesa per Melo e compagni e controllano abbastanza agevolmente il risultato.
Cleveland Cavaliers – Oklahoma City Thunder 115-110
CLE: Thompson 11 (12 rimb), Walters 12, Irwing 35, Speights 21 (10 rimb), Miles 16
OKC: Durant 32 (11 rimb), Ibaka 18 (12 rimb), Westbrook 28, Martin 15
A Cleveland arriva il pesante e l’inaspettato stop degli Oklahoma City Thunder della coppia Westbrook e Durant che segna 60 punti ma Kyrie Irwing è sempre più formidabile con i suoi 35 punti e trascina completamente la sua squadra alla vittoria. Il match si decide nell’ultimo minuto dopo che Durant pareggia i conti a quota 108 con una tripla, Irwing risponde con un lay-up e una tripla a 42″ dalla sirena finale, accorcia le distanze ancora Durant (113-110), ma a 17″ dalla sirena ancora Irwing decisamente immarcabile segna il canestro del +5 regalando la vittoria ai Cavs; nonostante un tentativo fallito subito dopo da tre punti di Durant che non fa altro che confermare la sconftta di OKC.
Vittoria con qualche problema di troppo per gli Houston Rockets di un James Harden da tripla doppia (21+11+11) che guida la sua squadra alla vittoria contro dei Charlotte Bobcats non troppo arrendivi. Il match sembrava chiuso nel terzo periodo quando i ROckets sono avanti 79-68, ma un parziale di 17-2 a favore dei Bocats gira completamente l’inerzia della gara ma dopo questo parziale Harden e compagni ritrovano la fluidità in attacco e segnano 10 degli undici attacchi che eseguono e vanno sul 102-93 con 2.43 da giocare, e controllano poi la partita. Da segnalare ad inizio terzo periodo un brutto infortunio per Kidd-Gilchirt che ha subito un trauma cranico ed è stato portato via in barella.
Minnesota Timberwolves – New Orleans Hornets 115-86
MIN: Kirilenko 12, Pekovic, Cunningham 18, Shved 12, Gelable 11
NOH: Davis 18, Lopez 16
Dopo la sconfitta casalinga di ieri notte, i Minnesota Timberwolves si riscattano, sempre in casa strapazzando i New Orlenas Hornets i quali a parte Davis e Lopez sembrano non scendere proprio in campo. Il primo periodo basta e avanza per la cronaca della partita, infatti dopo i primi 12′ il punteggio è 33-14, e a fine primo tempo è 58-31; al rientro dagli spogliatoi i T-Wolves controllano facilmente il match.
A Milwaukee arriva la nona sconfitta consecutiva per gli Orlando Magic i quali dopo l’infortunio di Glen Davis non sono più gli stessi, mentre i Bucks si confermano comunque una squadra da playoff ad Est grazie alla doppie-doppie di Ellis (21 punti e 11 assist) e Sanders (17 punti e 13 rimbalzi). La gara prende la piega favorevole ai Bucks quando mancano 2′ alla fine del terzo quarto, quando Mbah a Moute ha iniziato un parziale di 17-4 trascinando la sua squadra sul 77-65, da quel momento in poi i Magic non sono più riusciti a risalre lo svantaggio.
San Antonio Spurs – Whashington Wizards 96-86
SAS: Leonard 10 (10 rimb), Splitter 12, Green 15, Parker 19 (12 ass)
WHA: Webster 14, Nene 11, Wall 21, Singleton 11, Ariza 10
Senza il sesto uomo per eccellenza Manu Ginobili, i San Antonio Spurs guidati dalla doppia doppia di Tony Parker (19 punti+12 assist) battono con il minimo sforzo gli Whashington Wizard ai quali non bastano i 21 punti di Wall. A fine primo tempo il punteggio dice 51-26 Spurs, il match è già finito in quel momento, nella ripresa gli Spurs sono un po’ pigri e si fanno recuperare qualche punto di troppo ma alla fine controllano piuttosto facilmente la gara. Da segnalare l’infortunio di Duncan che ha dovuto abbandonare il campo per una distorsione al ginocchio.
Portland Trail Blazers – Utah Jazz 105-99
POR: Batum 12 (10 rimb), Aldridge 18 (11 rimb), Hickson 21 (11 rimb), Lillard 23, Smith 13
UTA: Williams 15, Millsap 18, Jefferson 12, Foye 23, Carrol 11
Al Rose Garden di Portland va in scena una sorta di spareggio playoff, quello che vede in campo i Blazers che rincorrono l’ultima piazza disponibile ad Ovest e i Jazz che se la tengono benm stretta, ne viene fuori un match intenso ed equilibrato ma alla fine il fattore campo è decisivo, per i Jazz non brillano più di tanto i soliti Millsap e Jefferson (15 e 18 punti rispettivamente) che perdono la sfida contro Hickson e Aldridge: 21 punti e 11 reimbalzi il primo e 18 e 11 il secondo. A fine del primo tempo i Jazz sono avanti di 10 punti (53-63), ma come spesso gli accade quest’anno a Portland arriva la rimonta nel secondo tempo e un parziale di 14-0 al rientro dagli spogliatoi sposta l’inerzia a favore dei padroni di casa che da quel momento in poi tengono a distanza i Jazz.
Golden State Warriors – Phoenix Suns 113-93
GSW: BArnes 21, Lee 16 (12 rimb), Bogut 11, Thompson 17, Curry 29
PHO: Tucker 12, Dudley 16, Dragic 13 Beasley 24
In chiusura di serata arriva una vittoria abbastanza facile dei Golden State Warriors nei quali torna Curry (29 punti) e si vede, vittoria sui Phoenix Suns che consolida la loro posizione ben salda ad ovest in zona playoff. Dopo un primo tempo piuttosto equilibrato nel terzo periodo prima per proseguire nel quarto periodo poi i Warrior spazzanop via senza troppi patemi i Suns, il risultato del secondo tempo è di 65-41.
Irving manda K.O i Thunder...gli spurs vincono ma Duncan si fà male mentre in chiave mercato bargnani è sempre più lontano da Toronto...il problema è il suo ingaggio da 10 milioni di dollari
Risultati della notte:
Indiana Pacers – Chicago Bulls 111-101
IND: George 21 (11 rimb), West 29, Stephenson 15, Hill 22
CHI: Deng 13, Boozer 10, Gibson 10 (11 rimb), Hamilton 10, Robinson 19, Belinelli 24, Butler 10
Italian Job: Belinelli 24 pt (8/10, 1/3, 5/6), 3 ass, 1 persa
Non basta un super Marco Belinelli ai Chicago Bulls per espugnare Indianapolis; partita equilibrata che ha visto il suo momento di svolta a 2′ dalla fine, il Beli segna il jumper del -4 Bulls (98-94) e i Pacers rispondo con un 7-0 iniziato con una tripla di Paul George e 4 liberi di David West, +11 (105-94) e vittoria per i giallo-blu, la 14esima consecutiva tra le mura amiche.
Buona vittoria per i Sixers di Jrue Holiday che superano i Magic privi di Davis e Nelson; nel secondo tempo gli uomini di Collins hanno alzato il volume dell’intensità su entrambi i lati del campo e dal +7 (42-35) del primo tempo sono scappati sul +14 (60-46) di fine 3° quarto.
Washington Wizards – Los Angeles Clippers 98-90
WAS: Webster 21, Nene 15, Okafor 9 (14 rimb), Temple 15, Wall 13, Ariza 10
LAC: Butler 15, Jordan 7 (22 rimb), Bledsoe 17, Crawford 28
Sconfitta n° 5 nelle ultime 7 partite per i Los Angeles Clippers sempre senza Chris Paul e anche senza Blake Griffin, stavolta a batterli sono stati i Wizards; le squadre entrano nell’ultimo periodo con i capitolini avanti 72-66, i Clips perderanno 8 (delle loro 20) palle e Washington le convertirà in 14 punti, decisivo il break di 7-0 a 5’25″ che da +1 (80-79) ha dato il +9 (87-79) a 3’53″ dalla fine.
New York Knicks – Detroit Pistons 99-85
NYK: Anthony 27, Chandler 8 (20 rimb), Smith 16, Stoudemire 20
DET: Monroe 13 (10 rimb), Calderon 15, Stuckey 14, Bynum 13
Tutto molto facile per i Kncisk di Melo Anthony contro i Pistons dell’esordiente Josè Calderon; ai padroni di casa bastano i primi 24′ per archiviare la prratica portandosi subito sul +21 (57-36), Anthony 19 punti nel primo tempo su 27 totali!
Miami Heat – Charlotte Bobcats 99-94
MIA: James 31, Bosh 23, Wade 20 (12 rimb)
CHA: Taylor 10, Henderson 12, Walker 11, Sessions 18, Mullens 12, Gordon 16
I Charlotte Bobcats spaventano e non poco i Miami Heat ma LeBron James gioca una partita praticamente perfetta (13/14 dal campo) e sfiora la tripla-doppia (30+8+8); la partita è stata decisa ad 1’13″ dal termine, Charlotte sul -2 (89-87) ma i “Three Kings” segnano un canestro a testa che da il +8 (95-87) a 23″.
Oklahoma City Thunder – Dallas Mavericks 112-91
OKC: Durant 19 (10 rimb), Ibaka 12, Westbrook 24, Martin 17
DAL: Marion 23, Nowitxki 10, Crowder 10
Anche per i Thunder match risolto nei primi 2 quarti contro i Dallas Mavericks di un Dirk Nowitzki sempre più in difficoltà (3/11 dal campo); nel 2° quarto i padroni di casa tirano col 73% costringndo gli avversari al 39%, la frazione reciterà 39-22 OKC per il +24 (68-44), Westbrook già a quota 17 punti e KD a 15!
Colpo di misura dei Blazers sul campo dei T-Wolves con brivido finale; a 21″ Luke Babbit fa 1/2 dalla lunetta per il 98-100 poi entra in scena LaMarcus Aldridge che prima stoppa Rubio, poi subisce fallo e fa 0/2 dalla lunetta con ancora 6″ da giocare. Aldridge viene graziato da Cunningham che non trova il bersaglio per il pareggio.
Utah Jazz – Sacramento Kings 98-91 OT
UTA: Millsap 14, Jefferson 15 (12 rimb), Foye 20, Burks 14, Favors 13, Carroll 10
SAC: Thompson 23 (10 rimb), Cousins 10, Evans 20, Thomas 17
La divisa bi-color anni 90 non porta bene ai Kings (Cousins espulso) che cadono dopo un supplementare a Salt Lake City; all’overtime porta tutti Tyreke Evans con 2 liberi a 58″ per l’84-84, nel finale entrambe le squadre sprecheranno le loro chance per vincere. Nell’extra-time decide un break di 6-0 (4 di Millsap)a 2’39″ che vale il +7 (94-87) con soli 22″ da giocare.