Cosa spinge un'atleta olimpionica pluripremiata ......
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Re: Cosa spinge un'atleta olimpionica pluripremiata ......
http://it.eurosport.yahoo.com/notizie/a ... 05051.html
E' stata per nove volte campionessa a livello collegiale, riconosciuta per tre volte come atleta dell'anno della Big Ten (la Conference dove gareggiava con la sua università, Wisconsin) ha rappresentato gli Stati Uniti in tre edizioni olimpiche tra il 1992 e il 2000, è stata per tre volte campionessa nazionale nei 1.500 metri: poi, a più di 40 anni, Suzy Favor-Hamilton, la classica "ragazza della porta accanto" che ha fatto impazzire tantissimi americani quando era al top della sua forma, è entrata a far parte del controverso mondo della prostituzione di alto bordo.
Sebbene velocissima ed estremamente promettente, Suzy Favor-Hamilton non è mai riuscita ad affermarsi a livello olimpico, dove, anzi, ha raccolto le delusioni più amare della sua carriera: a Sydney 2000, quando stava vincendo la gara nei 1.500 metri, cadde malamente a terra infortunandosi. In un primo momento indicò la causa dell'incidente nella disidratazione, poi, l'anno successivo, spiegò che fu colta da un attacco di panico per l'eccessiva pressione che si era caricata sulle spalle: voleva vincere a tutti i costi per dedicare il successo al fratello, morto suicida nel 1999.
Suzy vive da tempo a Madison, nel Wisconsin, assieme al marito, Mark Hamilton, da cui ha ereditato il cognome: i due si sono conosciuti al college, dove Mark giocava come pitcher nella squadra di baseball, e si sono sposati una settimana dopo la laurea. Madre di famiglia apparentemente perfetta, e per questo apprezzata e riconosciuta a livello nazionale anche da un'importante batteria di sponsor, Suzy ha cominciato a intraprendere la via della prostituzione all'inizio dello scorso anno, per combattere una profonda depressione e le difficoltà sofferte in un matrimonio non più perfetto come agli inizi.
"Non mi aspetto che la gente capisca - ha spiegato - ma i motivi che mi hanno spinto a prendere questa decisione erano molto pressanti. E, a quel tempo, mi sembrava la cosa giusta da fare. Vivevo una specie di doppia vita: prostituirmi mi permetteva, in un certo senso, di evadere dalle difficoltà per cui stavo soffrendo in quei momenti".
Suzy ha lavorato per un anno per un'agenzia di escort con base a Las Vegas e spostamenti anche a Los Angeles, Houston e Chicago: si faceva chiamare Kelly Lundy, ed era disponibile per 600 dollari a notte: qualcuno dei suoi clienti l'ha anche riconosciuta, e pare che la stessa agenzia abbia pagato un giornalista perché non rivelasse la storia. Il marito era a conoscenza di tutto: non approvava, ma il matrimonio è rimasto intatto. Poi, nel dicembre del 2011, Suzy si è ravveduta ed è tornata sui suoi passi, rimettendosi i panni di moglie e madre modello.
"Mi dispiace se ho fatto male a qualcuno - ha ammesso -. Mi dispiace soprattutto per i miei cari, che mi sono sempre stati vicini. Ora, però, voglio chiudere questo capitolo della mia vita, e tornare a essere la persona che ero prima".
Suzy è ora in cura da uno psicologo, e pensa anche di scrivere un libro per raccontare la sua triste storia e il modo in cui sta provando a uscirne. Tanti suoi tifosi, in America, sperano che ci riesca presto.
E' stata per nove volte campionessa a livello collegiale, riconosciuta per tre volte come atleta dell'anno della Big Ten (la Conference dove gareggiava con la sua università, Wisconsin) ha rappresentato gli Stati Uniti in tre edizioni olimpiche tra il 1992 e il 2000, è stata per tre volte campionessa nazionale nei 1.500 metri: poi, a più di 40 anni, Suzy Favor-Hamilton, la classica "ragazza della porta accanto" che ha fatto impazzire tantissimi americani quando era al top della sua forma, è entrata a far parte del controverso mondo della prostituzione di alto bordo.
Sebbene velocissima ed estremamente promettente, Suzy Favor-Hamilton non è mai riuscita ad affermarsi a livello olimpico, dove, anzi, ha raccolto le delusioni più amare della sua carriera: a Sydney 2000, quando stava vincendo la gara nei 1.500 metri, cadde malamente a terra infortunandosi. In un primo momento indicò la causa dell'incidente nella disidratazione, poi, l'anno successivo, spiegò che fu colta da un attacco di panico per l'eccessiva pressione che si era caricata sulle spalle: voleva vincere a tutti i costi per dedicare il successo al fratello, morto suicida nel 1999.
Suzy vive da tempo a Madison, nel Wisconsin, assieme al marito, Mark Hamilton, da cui ha ereditato il cognome: i due si sono conosciuti al college, dove Mark giocava come pitcher nella squadra di baseball, e si sono sposati una settimana dopo la laurea. Madre di famiglia apparentemente perfetta, e per questo apprezzata e riconosciuta a livello nazionale anche da un'importante batteria di sponsor, Suzy ha cominciato a intraprendere la via della prostituzione all'inizio dello scorso anno, per combattere una profonda depressione e le difficoltà sofferte in un matrimonio non più perfetto come agli inizi.
"Non mi aspetto che la gente capisca - ha spiegato - ma i motivi che mi hanno spinto a prendere questa decisione erano molto pressanti. E, a quel tempo, mi sembrava la cosa giusta da fare. Vivevo una specie di doppia vita: prostituirmi mi permetteva, in un certo senso, di evadere dalle difficoltà per cui stavo soffrendo in quei momenti".
Suzy ha lavorato per un anno per un'agenzia di escort con base a Las Vegas e spostamenti anche a Los Angeles, Houston e Chicago: si faceva chiamare Kelly Lundy, ed era disponibile per 600 dollari a notte: qualcuno dei suoi clienti l'ha anche riconosciuta, e pare che la stessa agenzia abbia pagato un giornalista perché non rivelasse la storia. Il marito era a conoscenza di tutto: non approvava, ma il matrimonio è rimasto intatto. Poi, nel dicembre del 2011, Suzy si è ravveduta ed è tornata sui suoi passi, rimettendosi i panni di moglie e madre modello.
"Mi dispiace se ho fatto male a qualcuno - ha ammesso -. Mi dispiace soprattutto per i miei cari, che mi sono sempre stati vicini. Ora, però, voglio chiudere questo capitolo della mia vita, e tornare a essere la persona che ero prima".
Suzy è ora in cura da uno psicologo, e pensa anche di scrivere un libro per raccontare la sua triste storia e il modo in cui sta provando a uscirne. Tanti suoi tifosi, in America, sperano che ci riesca presto.
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
Re: Cosa spinge un'atleta olimpionica pluripremiata ......
600 USD a notte... più che da uno psicologo, dovrebbe andare da un commercialista!
Tutto ciò per non ammettere di essere intimamente troia e di eccitarsi oltremodo nel finire a letto ogni sera con un uomo diverso e sconosciuto senza alcun vincolo sentimentale.
Come risultato da svariati studi, il mestiere di prostituta (indipendentemente da ogni vantaggio economico) attrae irresistibilmente la maggior parte delle donne: l'onta sociale ed il pericolo di malattie, violenze e morte le tengono adeguatamente lontane dal "mestiere", ragion per la quale si prostituiscono quasi esclusivamente donne spinte da impellenti necessità economiche e/o affette da disturbi psichici di varia natura.
I 600 dollari, lungi dall'essere il fine, erano solo l'asticella che la metteva al riparo da balordi e pezzenti, garantendole una "dorata trasgressione".
Ora comunque può tornare a pieno titolo ad essere "moglie e madre modello": io ho già opzionato Vallanzasca come pedagogo...

Tutto ciò per non ammettere di essere intimamente troia e di eccitarsi oltremodo nel finire a letto ogni sera con un uomo diverso e sconosciuto senza alcun vincolo sentimentale.
Come risultato da svariati studi, il mestiere di prostituta (indipendentemente da ogni vantaggio economico) attrae irresistibilmente la maggior parte delle donne: l'onta sociale ed il pericolo di malattie, violenze e morte le tengono adeguatamente lontane dal "mestiere", ragion per la quale si prostituiscono quasi esclusivamente donne spinte da impellenti necessità economiche e/o affette da disturbi psichici di varia natura.
I 600 dollari, lungi dall'essere il fine, erano solo l'asticella che la metteva al riparo da balordi e pezzenti, garantendole una "dorata trasgressione".
Ora comunque può tornare a pieno titolo ad essere "moglie e madre modello": io ho già opzionato Vallanzasca come pedagogo...