Secondo me avete una concezione un po' troppo Romacentrica di questo paese (lungi da me essere tacciato di leghismo, visto che considero i verdoni una sciagura sia per l'Italia che per gli abitanti del Nord)GeishaBalls ha scritto:il buono del ragionamento di OSCAR (oggi va così, mi sono dato questo compito) è che le linee aeree sono strategiche per lo sviluppo del business di un paese. Se per andare a Pechino, Mumbai o a Sao Paulo devi passare per Parigi e allungare di tre o quattro ore il viaggio sei semplicemente più lontano dal mondo. Quando vado in vacanza non me ne frega nulla, quando uno viaggia per lavoro avere 7 ore di volo o 10 fa una differenza.
Ma con tutta la supponenza e senso di impunità di Alitaglia per me dovevano essere lasciati al mercato già 5 anni fa
Geisha, io per andare a Mumbai con Alitalia, devo comunque passare via Roma.
Posso andarci direttamente da Malpensa, ma devo però trasferirmi in auto (90 minuti) : se parliamo di località meno importanti, mi tocca comunque andare a Roma...
A quel punto scelgo il collegamento Torino-Francoforte che garantisce un servizio eccezionale e nell'hub tedesco ho addirittura 4 compagnie che si fanno una bella concorrenza senza cartelli per la tratta per Mumbai.
Lo stesso discorso può fartelo un genovese, un emiliano, un veneto, un toscano... tutta gente che lavora in regioni ad altissima vocazione commerciale con l'estero.
Domanda : non conviene quindi investire diventando soci di una o più redditizie compagnie regionali europee e mandare a quel paese la compagnia di bandiera che mi costa uno sproposito senza neanche garantire servizi?