le prostitute cinesi-prima esperienza
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
Lavenna
cmq io sò favorevole alla pausa pranzo,caffè,bidè etc.......
PROSTITUZIONE: CC ARRESTANO 6 PERSONE, CHIUSI 4 "CENTRI MASSAGGI"
17:27 (AGI)- Trento, 28 nov - I Carabinieri di Bolzano hanno chiuso quattro "centri massaggi" ed arrestato sei persone (quattro cinesi, due italiani) con l'accusa di "sfruttamento della prostituzione"; sequestrati inoltre 4 immobili, in corso decine di perquisizioni in tutto il territorio nazionale.
L'operazione che ha coinvolto un centinaio di Carabinieri interessa le province di Bolzano, Trento, Sondrio, Ravenna e Lecco. Secondo gli inquirenti ogni prostituta avrebbe soddisfatto una media di 25 clienti al giorno e ogni "casa chiusa" avrebbe ricevuto circa 1.300 chiamate giornaliere. Le quattro case chiuse, mascherate da centri massaggio, erano aperte dalle 8 alle 24 tutti i giorni, festivi compresi.
Frequentate -spiega l'Arma- da circa 650 clienti - li' si prostituivano ragazze di etnia cinese costrette a lavorare con turni massacranti.
Gli annunci che comparivano sui quotidiani locali avevano testi ambigui, tipo: "Massaggi orientali, per il tuo benessere psico-fisico, aperto tutti i giorni2; oppure "Nuovo centro massaggi a Bolzano con vasca idromassaggio, vieni a provare".
Al vertice dell'organizzazione, la cinese Zhang Ling, classe 1961, residente a Delebio (SO), ma domiciliata a Trento, responsabile -secondo le accuse- di avere costituito, organizzato e diretto l'associazione a delinquere occupandosi direttamente del reclutamento delle donne, mediante inserzioni pubblicate su giornali in lingua cinese, e di aver contrattato con le interessate i termini economici e logistici con promesse di guadagni anche di 3.500 euro al mese.(AGI)
cmq io sò favorevole alla pausa pranzo,caffè,bidè etc.......
PROSTITUZIONE: CC ARRESTANO 6 PERSONE, CHIUSI 4 "CENTRI MASSAGGI"
17:27 (AGI)- Trento, 28 nov - I Carabinieri di Bolzano hanno chiuso quattro "centri massaggi" ed arrestato sei persone (quattro cinesi, due italiani) con l'accusa di "sfruttamento della prostituzione"; sequestrati inoltre 4 immobili, in corso decine di perquisizioni in tutto il territorio nazionale.
L'operazione che ha coinvolto un centinaio di Carabinieri interessa le province di Bolzano, Trento, Sondrio, Ravenna e Lecco. Secondo gli inquirenti ogni prostituta avrebbe soddisfatto una media di 25 clienti al giorno e ogni "casa chiusa" avrebbe ricevuto circa 1.300 chiamate giornaliere. Le quattro case chiuse, mascherate da centri massaggio, erano aperte dalle 8 alle 24 tutti i giorni, festivi compresi.
Frequentate -spiega l'Arma- da circa 650 clienti - li' si prostituivano ragazze di etnia cinese costrette a lavorare con turni massacranti.
Gli annunci che comparivano sui quotidiani locali avevano testi ambigui, tipo: "Massaggi orientali, per il tuo benessere psico-fisico, aperto tutti i giorni2; oppure "Nuovo centro massaggi a Bolzano con vasca idromassaggio, vieni a provare".
Al vertice dell'organizzazione, la cinese Zhang Ling, classe 1961, residente a Delebio (SO), ma domiciliata a Trento, responsabile -secondo le accuse- di avere costituito, organizzato e diretto l'associazione a delinquere occupandosi direttamente del reclutamento delle donne, mediante inserzioni pubblicate su giornali in lingua cinese, e di aver contrattato con le interessate i termini economici e logistici con promesse di guadagni anche di 3.500 euro al mese.(AGI)
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
ieri e' venuta a dormire da me.... gratis.. solo dormire..(oddio proprio solo dormire no..
. ma nulla di completo)
poi son andato al lavoro alle 8.15 e lei verso le 11 e'andata al lavoro(quel lavoro)... lo fa anche l'altra ogni tanto, ma lei smonta alle 3 o 4 del mattino quindi non ha senso in settimana...(e nei weekend io di norma sono in giro per trombare gratis, provarci fino alle 5 o 6..)

poi son andato al lavoro alle 8.15 e lei verso le 11 e'andata al lavoro(quel lavoro)... lo fa anche l'altra ogni tanto, ma lei smonta alle 3 o 4 del mattino quindi non ha senso in settimana...(e nei weekend io di norma sono in giro per trombare gratis, provarci fino alle 5 o 6..)
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
Malche
Ieri sera, intorno alle 21.00 circa, a Jesi, i carabinieri dell'Aliquota Radiomobile e della Stazione di Jesi, coordinati dal Tenente Esposito Francesco, hanno proceduto all'arresto di C. W., cittadino cinese di 42 anni ma residente a Jesi da anni, titolare del Centro Massaggi "Oriente", sito in via Ancona.
Dopo settimane di indagini i carabinieri sono riusciti ad appurare con certezza che dietro la normale attività di centro massaggi si celava una vera e propria attività di sfruttamento della prostituzione da parte dell'arrestato, il quale chiedeva ai clienti se oltre le normali attività "gradissero degli extra".
Il sito internet del centro massaggi, oltre alle normali foto di massaggi, celava immagini di ragazze orientali in atteggiamenti ammiccanti, che facevano pensare a qualcosa di ben diverso dalla normale attività. Numerosi clienti, interrogati dai carabinieri, hanno confermato i sospetti degli inquirenti. Le prestazioni venivano pagate direttamente nelle mani dello sfruttatore.
Al momento del bliz dei militari nel locale erano presenti due donne di origini cinesi di 39 e 38 anni. Il locale è stato sottoposto a sequestro, mentre i proventi dell'attività di prostituzione sono stati versati al fondo di giustizia della Procura.
Il proprietario del locale è stato arrestato ai sensi dell'articolo 3 della Legge nr.75 del 1958 (Legge Merlin) e associato presso la Casa Circondariale di Montacuto di Ancona
Ieri sera, intorno alle 21.00 circa, a Jesi, i carabinieri dell'Aliquota Radiomobile e della Stazione di Jesi, coordinati dal Tenente Esposito Francesco, hanno proceduto all'arresto di C. W., cittadino cinese di 42 anni ma residente a Jesi da anni, titolare del Centro Massaggi "Oriente", sito in via Ancona.
Dopo settimane di indagini i carabinieri sono riusciti ad appurare con certezza che dietro la normale attività di centro massaggi si celava una vera e propria attività di sfruttamento della prostituzione da parte dell'arrestato, il quale chiedeva ai clienti se oltre le normali attività "gradissero degli extra".
Il sito internet del centro massaggi, oltre alle normali foto di massaggi, celava immagini di ragazze orientali in atteggiamenti ammiccanti, che facevano pensare a qualcosa di ben diverso dalla normale attività. Numerosi clienti, interrogati dai carabinieri, hanno confermato i sospetti degli inquirenti. Le prestazioni venivano pagate direttamente nelle mani dello sfruttatore.
Al momento del bliz dei militari nel locale erano presenti due donne di origini cinesi di 39 e 38 anni. Il locale è stato sottoposto a sequestro, mentre i proventi dell'attività di prostituzione sono stati versati al fondo di giustizia della Procura.
Il proprietario del locale è stato arrestato ai sensi dell'articolo 3 della Legge nr.75 del 1958 (Legge Merlin) e associato presso la Casa Circondariale di Montacuto di Ancona
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
Mestle
Arresto prostituzione e clandestini cinesi Venezia 13 dicembre 2012
„
Un'organizzazione che aveva messo in piedi un impero economico. Un sodalizio composto da cittadini di nazionalità cinese e insospettabili "colletti bianchi" italiani che in pochi anni era riuscito a ritagliarsi una posizione preminente nel traffico di clandestini e nello sfruttamento della prostituzione, tanto che gli agenti del Gico della guardia di finanza di Venezia hanno sequestrato anche un albergo, oltre a beni per una ventina di milioni di euro. Le indagini sono state coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia lagunare.
L'operazione delle fiamme gialle è scattata nelle prime ore di stamattina. Gli accertamenti hanno portato all'emissione da parte del gip di Venezia di nove custodie cautelari in carcere, di due arresti domiciliari e tre divieti di dimora. Sotto sequestro sono finiti 60 tra appartamenti, negozi, centri massaggi cinesi, auto di lusso, conti correnti bancari oltre all'hotel.
SIMIONATO: "Un nuovo inizio per via Piave"
Il "sistema" era gestito da un cinese di 36 anni, P.K., detto "Luca". In pochi anni ha messo le mani su mezza via Piave, a Mestre, trasformandola da zona residenziale in un'area ad alta concentrazione di centri massaggi e "case chiuse" made in China, i cui proventi venivano reinvestiti in immobili. Requisiti l'albergo Cortina di via Piave, 35 appartamenti e 22 negozi, prevalentemente della via mestrina, ma anche nel Padovano e a Cavarzere e San Donà di Piave. Inoltre sequestrate anche auto di lusso e una ventina di conti correnti.
"Oggi tiriamo le fila di un'eccellente operazione" hanno detto il procuratore della repubblica Luigi Delpino e il comandante regionale delle fiamme gialle, il generale Walter Cretella Lombardo, che ha sottolineato il "profilo alto della criminalità asiatica". Una indagine "certosina" durata oltre un anno condotta dal Gico e dal Nucleo di Polizia tributaria, supportati dal Reparto Analisi e Relazioni Internazionali del Comando Generale e dallo Scico, che ha avuto uno dei suoi momenti centrali nella capacità di un finanziere infiltrato di diventare il "braccio destro" sul fronte contabile del 36enne, conosciuto come il "re di via Piave". Il meccanismo messo in piedi, secondo gli inquirenti, era semplice e oliato negli anni: ai cinesi giunti in Italia con visti turistici venivano "create" le condizioni per ottenere i permessi di soggiorno, grazie a false attestazioni di lavoro o residenza, in cambio di migliaia di euro, poi il denaro veniva prontamente reinvestito in case, attività commerciali e altro.
Non direttamente però, ma attraverso l'accensione di mutui, a fine di mascherare l'ingente disponibilità di liquidi. Se chi non poteva pagare era donna, veniva avviato alla prostituzione. Il "sistema" architettato dal "capo" inizialmente era a regime familiare - arrestati anche la mamma e uno zio - poi P.K. si é avvalso di italiani per seguire l'iter delle pratiche burocratiche o per trovare appartamenti dove far risultare le false dimore dei connazionali. Di quest'ultimo aspetto si interessava un agente immobiliare di Cavarzere che offriva migliaia di euro ai titolari di case per "piazzare" le residenze di gruppetti di cinesi.
Sono 55 le persone indagate nell'inchiesta, nella quale è ipotizzato anche il reato di associazione per delinquere, e 150 le perquisizioni fatte in queste ore. P.K. aveva domiciliato la sua base operativa al numero 168 di via Piave, un numero che nella cabale cinese porta fortuna, come hanno ricordato i comandanti del nucleo d polizia tributaria e del Gico, Renzo Nisi e Nicola Sibilia; ma 168 è anche il nome dato dai finanzieri all'operazione che ha sgominato l'organizzazione.
In manette anche la madre, la moglie e lo zio di P.K. All'inizio infatti il sistema sarebbe stato "a conduzione familiare", per poi allargarsi a parte del Veneto.
ORSONI: "OPERAZIONE MOLTO IMPORTANTE" - "Mi compiaccio vivamente per il lavoro portato a termine nelle prime ore di questa mattina dalla Procura della Repubblica e dalla guardia di finanza che chiude positivamente una lunga e complessa indagine - commenta il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni - Un'operazione che considero di fondamentale importanza per tutto il nostro territorio e che va nel segno del perseguimento dell'obiettivo di una sempre maggiore affermazione della legalità in tutto l'ambito comunale e in particolare in via Piave a Mestre. Con questa operazione - continua il primo cittadino - vengono facilitati per questa amministrazione i programmi di recupero sociale e ambientale di una zona particolarmente delicata della nostra città".
Arresto prostituzione e clandestini cinesi Venezia 13 dicembre 2012
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Un'organizzazione che aveva messo in piedi un impero economico. Un sodalizio composto da cittadini di nazionalità cinese e insospettabili "colletti bianchi" italiani che in pochi anni era riuscito a ritagliarsi una posizione preminente nel traffico di clandestini e nello sfruttamento della prostituzione, tanto che gli agenti del Gico della guardia di finanza di Venezia hanno sequestrato anche un albergo, oltre a beni per una ventina di milioni di euro. Le indagini sono state coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia lagunare.
L'operazione delle fiamme gialle è scattata nelle prime ore di stamattina. Gli accertamenti hanno portato all'emissione da parte del gip di Venezia di nove custodie cautelari in carcere, di due arresti domiciliari e tre divieti di dimora. Sotto sequestro sono finiti 60 tra appartamenti, negozi, centri massaggi cinesi, auto di lusso, conti correnti bancari oltre all'hotel.
SIMIONATO: "Un nuovo inizio per via Piave"
Il "sistema" era gestito da un cinese di 36 anni, P.K., detto "Luca". In pochi anni ha messo le mani su mezza via Piave, a Mestre, trasformandola da zona residenziale in un'area ad alta concentrazione di centri massaggi e "case chiuse" made in China, i cui proventi venivano reinvestiti in immobili. Requisiti l'albergo Cortina di via Piave, 35 appartamenti e 22 negozi, prevalentemente della via mestrina, ma anche nel Padovano e a Cavarzere e San Donà di Piave. Inoltre sequestrate anche auto di lusso e una ventina di conti correnti.
"Oggi tiriamo le fila di un'eccellente operazione" hanno detto il procuratore della repubblica Luigi Delpino e il comandante regionale delle fiamme gialle, il generale Walter Cretella Lombardo, che ha sottolineato il "profilo alto della criminalità asiatica". Una indagine "certosina" durata oltre un anno condotta dal Gico e dal Nucleo di Polizia tributaria, supportati dal Reparto Analisi e Relazioni Internazionali del Comando Generale e dallo Scico, che ha avuto uno dei suoi momenti centrali nella capacità di un finanziere infiltrato di diventare il "braccio destro" sul fronte contabile del 36enne, conosciuto come il "re di via Piave". Il meccanismo messo in piedi, secondo gli inquirenti, era semplice e oliato negli anni: ai cinesi giunti in Italia con visti turistici venivano "create" le condizioni per ottenere i permessi di soggiorno, grazie a false attestazioni di lavoro o residenza, in cambio di migliaia di euro, poi il denaro veniva prontamente reinvestito in case, attività commerciali e altro.
Non direttamente però, ma attraverso l'accensione di mutui, a fine di mascherare l'ingente disponibilità di liquidi. Se chi non poteva pagare era donna, veniva avviato alla prostituzione. Il "sistema" architettato dal "capo" inizialmente era a regime familiare - arrestati anche la mamma e uno zio - poi P.K. si é avvalso di italiani per seguire l'iter delle pratiche burocratiche o per trovare appartamenti dove far risultare le false dimore dei connazionali. Di quest'ultimo aspetto si interessava un agente immobiliare di Cavarzere che offriva migliaia di euro ai titolari di case per "piazzare" le residenze di gruppetti di cinesi.
Sono 55 le persone indagate nell'inchiesta, nella quale è ipotizzato anche il reato di associazione per delinquere, e 150 le perquisizioni fatte in queste ore. P.K. aveva domiciliato la sua base operativa al numero 168 di via Piave, un numero che nella cabale cinese porta fortuna, come hanno ricordato i comandanti del nucleo d polizia tributaria e del Gico, Renzo Nisi e Nicola Sibilia; ma 168 è anche il nome dato dai finanzieri all'operazione che ha sgominato l'organizzazione.
In manette anche la madre, la moglie e lo zio di P.K. All'inizio infatti il sistema sarebbe stato "a conduzione familiare", per poi allargarsi a parte del Veneto.
ORSONI: "OPERAZIONE MOLTO IMPORTANTE" - "Mi compiaccio vivamente per il lavoro portato a termine nelle prime ore di questa mattina dalla Procura della Repubblica e dalla guardia di finanza che chiude positivamente una lunga e complessa indagine - commenta il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni - Un'operazione che considero di fondamentale importanza per tutto il nostro territorio e che va nel segno del perseguimento dell'obiettivo di una sempre maggiore affermazione della legalità in tutto l'ambito comunale e in particolare in via Piave a Mestre. Con questa operazione - continua il primo cittadino - vengono facilitati per questa amministrazione i programmi di recupero sociale e ambientale di una zona particolarmente delicata della nostra città".
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Baalkaan hai la machina targata Sassari?
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
Lombaldia
VIADANA - Alle 10 di questa mattina i carabinieri di Viadana hanno fatto irruzione in un'abitazione di vicolo San Filippo ed hanno identificato cinque cinesi regolari in Italia, denunciandone tre per esercizio di una casa di prostituzione, favoreggiamento ed induzione alla prostituzione, associazione a delinquere. Si tratta di M.Z. (donna), 53enne residente a Napoli, conduttrice della locazione dell’appartamento concesso da un anziano viadanese, W.Z. (uomo), 42enne residente a Milano, inserzionista sui quotidiani locali per pubblicizzare l’attività con i consueti annunci facilmente riconducibili al meretricio, e Q.Y. (donna), 40enne residente a Reggio Emilia, operatrice e tenutaria dell’attività in loco. Nella circostanza erano presenti due donne, C.Z. (34enne di Padova) e C.Z., 47enne di Rimini, che operavano come prostitute, pur senza elementi di reato a carico.
L’indagine é stata avviata nel giugno 2011 dietro segnalazione di cittadini del luogo ed è stata condotta attraverso osservazioni, pedinamenti ed intercettazioni concesse dalla Procura della Repubblica di Mantova. Nel tempo è stato riscontrato un volume di lavoro costituito da una media di 15 clienti al giorno, in parte stranieri-extracomunitari, in parte viadanesi o dei comuni limitrofi, tutti identificati e senza responsabilità penali. Per ottenere la prestazione era necessario contattare il numero di telefono pubblicato dall’inserzionista W.Z., al quale rispondeva M.Z. o la stessa Q.Y., che invitava a presentarsi in vicolo San Filippo senza dettagli; sul posto, il potenziale cliente doveva ricontattare lo stesso numero, veniva esaminato dalla finestra da Q.Y. o da altra donna presente e, se approvato, invitato ad entrare comunicandogli solo in quel momento dove. La tariffa variava dai 20 ai 50 euro a seconda del tipo di prestazione e, talvolta, a seconda del cliente. Alcuni, volontariamente, anziché i pattuiti 50 euro ne pagavano di più, in un caso anche 100 e con ricorrenza.
L’appartamento – che non è stato sequestrato avendo accertato l’estraneità a qualsiasi responsabilità da parte del proprietario - disponeva di due camere, una occupata dalla tenutaria e dalle operatrici, l’altra dedicata alle prestazioni professionali ed allestita adeguatamente con disponibilità di tutto il materiale necessario anche alle richieste più fantasiose.
VIADANA - Alle 10 di questa mattina i carabinieri di Viadana hanno fatto irruzione in un'abitazione di vicolo San Filippo ed hanno identificato cinque cinesi regolari in Italia, denunciandone tre per esercizio di una casa di prostituzione, favoreggiamento ed induzione alla prostituzione, associazione a delinquere. Si tratta di M.Z. (donna), 53enne residente a Napoli, conduttrice della locazione dell’appartamento concesso da un anziano viadanese, W.Z. (uomo), 42enne residente a Milano, inserzionista sui quotidiani locali per pubblicizzare l’attività con i consueti annunci facilmente riconducibili al meretricio, e Q.Y. (donna), 40enne residente a Reggio Emilia, operatrice e tenutaria dell’attività in loco. Nella circostanza erano presenti due donne, C.Z. (34enne di Padova) e C.Z., 47enne di Rimini, che operavano come prostitute, pur senza elementi di reato a carico.
L’indagine é stata avviata nel giugno 2011 dietro segnalazione di cittadini del luogo ed è stata condotta attraverso osservazioni, pedinamenti ed intercettazioni concesse dalla Procura della Repubblica di Mantova. Nel tempo è stato riscontrato un volume di lavoro costituito da una media di 15 clienti al giorno, in parte stranieri-extracomunitari, in parte viadanesi o dei comuni limitrofi, tutti identificati e senza responsabilità penali. Per ottenere la prestazione era necessario contattare il numero di telefono pubblicato dall’inserzionista W.Z., al quale rispondeva M.Z. o la stessa Q.Y., che invitava a presentarsi in vicolo San Filippo senza dettagli; sul posto, il potenziale cliente doveva ricontattare lo stesso numero, veniva esaminato dalla finestra da Q.Y. o da altra donna presente e, se approvato, invitato ad entrare comunicandogli solo in quel momento dove. La tariffa variava dai 20 ai 50 euro a seconda del tipo di prestazione e, talvolta, a seconda del cliente. Alcuni, volontariamente, anziché i pattuiti 50 euro ne pagavano di più, in un caso anche 100 e con ricorrenza.
L’appartamento – che non è stato sequestrato avendo accertato l’estraneità a qualsiasi responsabilità da parte del proprietario - disponeva di due camere, una occupata dalla tenutaria e dalle operatrici, l’altra dedicata alle prestazioni professionali ed allestita adeguatamente con disponibilità di tutto il materiale necessario anche alle richieste più fantasiose.
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
Tlentatlè tlentini andavano a tlento
BOLZANO - Blitz anti prostituzione in Trentino Alto Adige: quattro "case chiuse" mascherate da centri per massaggi sono sotto sequestro in tutta la regione e sei persone sono indagate per sfruttamento massiccio della prostituzione di ragazze cinesi.
Ciascuno dei centri finiti nei guai era in grado di soddisfare fino a 1300 chiamate giornaliere ai centralini da parte di clienti che volevano ragazze, una sorta di "call center del sesso". Al vertice dell'organizzazione ci sarebbe una cinese che risulta domiciliata a Trento. L'indagine dei carabinieri di Egna (Bolzano) è durata diversi mesi e ha interessato oltre alle due province di Trento e Bolzano anche tre province del Nord Italia: Sondrio, Lecco e Ravenna. L'operazione dell'Arma è stata chiamata "Stella d'oriente" e già nel novembre scorso era scattata sgominando la banda dedita allo sfruttamento della prostituzione di ragazze cinesi.
BOLZANO - Blitz anti prostituzione in Trentino Alto Adige: quattro "case chiuse" mascherate da centri per massaggi sono sotto sequestro in tutta la regione e sei persone sono indagate per sfruttamento massiccio della prostituzione di ragazze cinesi.
Ciascuno dei centri finiti nei guai era in grado di soddisfare fino a 1300 chiamate giornaliere ai centralini da parte di clienti che volevano ragazze, una sorta di "call center del sesso". Al vertice dell'organizzazione ci sarebbe una cinese che risulta domiciliata a Trento. L'indagine dei carabinieri di Egna (Bolzano) è durata diversi mesi e ha interessato oltre alle due province di Trento e Bolzano anche tre province del Nord Italia: Sondrio, Lecco e Ravenna. L'operazione dell'Arma è stata chiamata "Stella d'oriente" e già nel novembre scorso era scattata sgominando la banda dedita allo sfruttamento della prostituzione di ragazze cinesi.
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
io questi articoli li leggo sempre con piacere, sono sempre uno spasso, soprattutto quando esaltano che dopo "mesi di indagini, intercettazioni, pedinamenti" le prodi forze dell'ordine sono riuscite a far chiudere un centro massaggi, o fare una retata in un appartamento con 2 puttane e bloccare così la criminosa attivitá
, che efficiente impiego delle risorse e del denaro pubblico far mesi di indagine per 2 puttane cinesi
, che efficiente impiego delle risorse e del denaro pubblico far mesi di indagine per 2 puttane cinesi

Qui habet, dabitur ei. E comunque: Stikazzi
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
Se penso che nell'ultimo centro massaggi che ho visitato non mi hanno fatto neanche la ricevuta... ora avrò pure i rimorsi di coscenza per il debito pubblico, per una scopata di 10 minuti...bellavista ha scritto:io questi articoli li leggo sempre con piacere, sono sempre uno spasso, soprattutto quando esaltano che dopo "mesi di indagini, intercettazioni, pedinamenti" le prodi forze dell'ordine sono riuscite a far chiudere un centro massaggi, o fare una retata in un appartamento con 2 puttane e bloccare così la criminosa attivitá
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VolpeGrigia é un uomo che odora di muschio e cuoio, fuma la pipa e arrotola funi nei piccoli moli...
Insomma, é un uomo che sa vedere e guardare, guardare e capire le storie del mare...un uomo che sa capire il momento, godere la vita, giocare col vento... (Steiner)
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
dimenticavo, poi dopo l'indagine fanno anche una bella conferenza stampa. dove il commissario capo spiega nel dettagli che in quel centro massaggi oltre ai massaggi ti facevano pure una sega, e quindi loro in 6 mesi di indagine, con 20 uomini impiegati, intercettazioni telefoniche, pedinamenti, hanno raccolto le prove per sgominare la criminosa attivita.bellavista ha scritto:io questi articoli li leggo sempre con piacere, sono sempre uno spasso, soprattutto quando esaltano che dopo "mesi di indagini, intercettazioni, pedinamenti" le prodi forze dell'ordine sono riuscite a far chiudere un centro massaggi, o fare una retata in un appartamento con 2 puttane e bloccare così la criminosa attivitá
, che efficiente impiego delle risorse e del denaro pubblico far mesi di indagine per 2 puttane cinesi
io mi chiedo sempre se si sia maialzato qualcuno a dire: a commisá, mavaffanculo


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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
mi tocca essere al 100% d'accordo con bella, incredibile.... 

Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
Grazie ciccio, però voglio farti notare una cosa curiosa, che il principio dell'uso efficiente delle risorse è sempre lo stesso, e allora come mai:cicciuzzo ha scritto:mi tocca essere al 100% d'accordo con bella, incredibile....
-quando dico che fare una task force di poliziotti per far chiudere un centro massaggi dove ti fanno una sega è una cazzata, sei d'accordo al 100%
-e quando dico che mandare 4 finanzieri davanti ad una gelateria per vedere di recuperare qualche decina di euro di scontrini è una cazzata, in quel caso non sei d'accordo

Eppure il principio dell'uso efficiente delle risorse è assolutamente lo stesso

Qui habet, dabitur ei. E comunque: Stikazzi
Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
il punto è che per il titolare di gelateria basterebbe un accertamento fatto da un modestissimo impiegato dell'agenzia delle entrate. il finanziere al limite va solo ad arrestarlo oppure a chiudergli l'attività, sigillandola in modo vero e proprio, se questi è recidivo.bellavista ha scritto:Grazie ciccio, però voglio farti notare una cosa curiosa, che il principio dell'uso efficiente delle risorse è sempre lo stesso, e allora come mai:cicciuzzo ha scritto:mi tocca essere al 100% d'accordo con bella, incredibile....
-quando dico che fare una task force di poliziotti per far chiudere un centro massaggi dove ti fanno una sega è una cazzata, sei d'accordo al 100%
-e quando dico che mandare 4 finanzieri davanti ad una gelateria per vedere di recuperare qualche decina di euro di scontrini è una cazzata, in quel caso non sei d'accordo
Eppure il principio dell'uso efficiente delle risorse è assolutamente lo stesso
io ho vista la cosiddetta "spettacolarizzazione" dell'attività della GDF. quest'estate, mi pare fosse fine agosto, ho visto sette/otto finanzieri in quel di Arenzano, ma hanno controllato decine e decine di attività, quindi il rapporto costo/benefici era nettamente a favore dei buoni: lo stato.
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
Scusate l'ignoranza, ma ci vuole tanto per la nostra GdF chiamare da un cellulare qualsiasi tutti i numeri su bakeka, fingersi clienti e sgominare tutta la prostituzione in appartamento di una provincia al costo di una ricarica vodafone? Servono mesi di appostamenti? Che sistema di merda...
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
In itaglia lo stato sarebbero: i buoni?cicciuzzo ha scritto: era nettamente a favore dei buoni: lo stato.

dai ciccio, che non ci credi nemmeno tu a sta cazzata .
poi se ti venissero a bussare alla porta perchè hai scaricato un porno (cosa vietata dalla legge dei "buoni") voglio vedere cosa scrivi qui: i buoni mi sono venuti a bussare alla porta e mi vogliono dare 3 anni di galera... aaaah come sono buoni

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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
eeeeh ma loro sono i buoni, mica devono essere anche intelligentiVolpeGrigia ha scritto:Scusate l'ignoranza, ma ci vuole tanto per la nostra GdF chiamare da un cellulare qualsiasi tutti i numeri su bakeka, fingersi clienti e sgominare tutta la prostituzione in appartamento di una provincia al costo di una ricarica vodafone? Servono mesi di appostamenti? Che sistema di merda...

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