Vecellio ha scritto:Mi ha sempre affascinato molto il seguente quesito: una persona sposata e con prole generalmente ama (nel senso stretto del termine) più il proprio coniuge o il proprio figlio?
Ovviamente, mi riferisco ai casi in cui non ci siano particolari situazioni di conflitto con l'uno o con l'altro.
Io non sono sposato e non ho figli ma sarei per il coniuge, però ho avuto modo di assistere alcune volte a discussioni sull'argomento e ho visto che quasi sempre viene scelto il figlio.
come sai, i membri della coppia passano nel tempo varie situazioni.
prima nasce come coppia, un io e un tu in rapporto fra loro.
poi nascono i figli, e la coppia diventa coppia genitoriale, dove l'attenzione affettiva principale viene riversata sui figli.
c'è un pericolo in questa fase e dipende appunto da come viene vissuta.
se la coppia genitoriale si dimentica della coppia d'origine, quando i figli saranno indipendenti, i componenti della coppia si troveranno da soli, incapaci di guardare all'altro/a con un tu affettivo, poiché per molti anni è mancato.
occorre trovare, durante il periodo di coppia genitoriale, tutti i modi possibili per coltivare e far capire ai figli che la coppia d'origine è il tronco da cui tutto è originato.
ad esempio, davanti ai figli e in privato mai chiamare la propria moglie con "mamma".
e ad esempio, davanti ad una contestazione dei figli magari avversa ad un genitore, far capire che lui/lei è la cosa preziosa per te, perché vi siete scelti come coppia per generare.
la coppia insomma non è mai uguale a se stessa ed è destinata ad evolvere nel tempo.
p.s. mi par d'essere Alberoni....
"L'ho imparato molto tempo fa, non combattere mai con un maiale! Tu ti sporchi, e inoltre, al maiale piace". G. B. Shaw