(OT) Parliamo di argomenti socioculturali: Consumismo & co.
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Re: (OT) Parliamo di argomenti socioculturali: Consumismo &
Decrescita, a livello macroeconomico, vuol dire peggiorare le condizioni di vita di una popolazione.
A livello individuale uno può anche consumare meno e vivere meglio, a livello collettivo no.
Ricordo inoltre che TUTTE le previsioni di esaurimento delle risorse alla prova dei fatti si sono dimostrate finora previsioni da mago Otelma.
A livello individuale uno può anche consumare meno e vivere meglio, a livello collettivo no.
Ricordo inoltre che TUTTE le previsioni di esaurimento delle risorse alla prova dei fatti si sono dimostrate finora previsioni da mago Otelma.
Re: (OT) Parliamo di argomenti socioculturali: Consumismo &
PIL e condizioni di vita di una popolazione non sono strettamente collegati. Inoltre è la crescita eccessiva che ci ha portato a questo punto, smettere una buona volta di crescere e pensare allo sviluppo non ci farà male, anzi è l'unica soluzione.Painkiller ha scritto:Decrescita, a livello macroeconomico, vuol dire peggiorare le condizioni di vita di una popolazione.
A livello individuale uno può anche consumare meno e vivere meglio, a livello collettivo no.
Ricordo inoltre che TUTTE le previsioni di esaurimento delle risorse alla prova dei fatti si sono dimostrate finora previsioni da mago Otelma.
Per il resto, dove vivi? mai sentito parlare di oil-peak, di eroei?.....forse pensi che la fine delle risorse significhi un bel rubinettone che dall'oggi al domani smette di buttare roba ma non è così che funziona.
Fine del petrolio non significa che nel sottosuolo non ne resterà neppure una goccia, anzi ne resterà ancora parecchio!
Solo che l'eroei del petrolio in un centinaio di anni è passato da 100 e qualcosa a 8.....mi pare un dato significativo.
A mountain man's a lonely man
And he leaves a life behind
It ought to have been different, but ofttimes you will find,
That the story doesn't always go that way you had in mind......
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Re: (OT) Parliamo di argomenti socioculturali: Consumismo &
diffido sempre delle speculazioni sui massimi sistemi, non hanno mai portato da nessuna parte, non fanno i conti con l'oggi e sopratutto pontificano sul passato, senza mai dare una visione sul futuro.jhonnybuccia ha scritto:l'iperconsumismo occidentale è una malattia talmente evidente che non merita commenti. la decrescita stile new age volemosse bene è talmente ridicola che ne merita ancora meno.
la scelta dell'accumulazione ha ribadito tre-quattrocento anni fa la vittoria dell'individualismo sullo spazio sociale (drogato mi correggerà se sbaglio).
viviamo semplicemente l'onda lunga di un approccio talmente arrogante da negare la finitezza del mondo (il metron e il quod sufficit).
interventi goffi e provinciali tipo quello di teflon sono la prova dei danni storici del capitalismo che non solo degrada le persone ma le convince anche di essere l'alternativa migliore.
se poi ci mettiamo la mancanza totale di percezione della storia e della prassi umana abbiamo i pensieri ridicoli letti poco sopra.
oggi in tv parlavano del fatto che a livello mondiale nei paesi più ricchi ci siano anche più infelici...
...in effetti in Sierra Leone non tutti hanno il telefono, quindi lì è difficile fare questi cazzo di sondaggi. (cit.Bardamu)
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Re: (OT) Parliamo di argomenti socioculturali: Consumismo &
io purtroppo faccio e ho fatto parte di chi il bisogno di consumare lo crea.xx86 ha scritto:
Non è vero che non possiamo influire sui consumi, i consumi chi pensi li faccia? li facciamo noi! Sono i consumatori che decidono cosa e come comprare a meno che tu non ti riconosca tra gli schiavi della pubblicità che si bevono tutto ciò che passa in tv.
tu singolarmente può decidere cosa e quanto puoi consumare, ma la massa intesa come elemento di persone che prende UNA decisione consapevole , no.
l'azienda per la quale lavoro fattura ogni anno 14 bilions di dollari, ne spende più del 10% in una voce di budget che si chiama "demand creation".
le uniche armi che hai sono i soldi che non hai più e una maggiore consapevolezza delle cose che ti servono realmente.
il resto, ahimè, è poesia, e qualche piccola eccezione non esiste caso nella storia del consumismo che ti di ragione.
oggi in tv parlavano del fatto che a livello mondiale nei paesi più ricchi ci siano anche più infelici...
...in effetti in Sierra Leone non tutti hanno il telefono, quindi lì è difficile fare questi cazzo di sondaggi. (cit.Bardamu)
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Re: (OT) Parliamo di argomenti socioculturali: Consumismo &
Painkiller ha scritto:Decrescita, a livello macroeconomico, vuol dire peggiorare le condizioni di vita di una popolazione.
A livello individuale uno può anche consumare meno e vivere meglio, a livello collettivo no.
Ricordo inoltre che TUTTE le previsioni di esaurimento delle risorse alla prova dei fatti si sono dimostrate finora previsioni da mago Otelma.
eh, speriamo siano tutte profezie Maya.Mi sembra più probabile che si stia tentando di negare qualcosa di troppo grande per essere visto. Forse siamo come quello che non vede la foresta perché ha troppi alberi di fronte.
Per quante volte nelle civiltà del passato si sono esaurite le risorse leggi questo:
http://www.einaudi.it/libri/libro/jared ... 8880617638
Re: (OT) Parliamo di argomenti socioculturali: Consumismo &
non ho la forza e la voglia di leggere le quattro pagine precedenti.
sento che si parla di decrescita felice.
io parto da alcuni presupposti:
il benessere è un modo di essere, suffragato dal soddisfacimento di alcuni bisogni essenziali (giustizia, lavoro, soddisfazione professionale, libertà) e meno essenziali (godimento di un bene).
tutti perseguono questo benessere.
con la solidarietà sociale, il benessere diffuso e accessibile a tutti coincide con il perseguimento del bene comune.
detto questo, la crisi ha già ridimensionato il livello del benessere, incrementando i bisogni essenziali e decrescendo quelli parziali. tutti hanno dovuto riprendere la lista quotidiana dei bene di cui usufruiva e ridurli, fino a scoprire che alcuni considerati essenziali erano assolutamente parziali.
in questo gioco credo che chi offre beni parziali (commercianti e produttori) possa nei limiti della propria creatività e intelligenza, creare le occasioni per riproporre i beni con maggiore ricerca, appeal, accessibilità.
decrescere è un concetto sociologico. e quando mai i sociologi hanno previsto qualcosa? sanno solo analizzare eventi già successi. come x le analisi Istat loro scrivono i libri dopo. quando li scrivono prima sono pericolosi.
Marc Augè ad esempio ci parla dei confini sociali, di città dei margini come fossero luoghi, sempre a fatto avvenuto, mostrandoci grande competenza e ciò rende capaci di leggere una situazione e provare ad immaginare margini diversi.
Latouche prefigura, come ogni utopista marxista.
e come tale è destinato a provocare grandi danni reali nella società, oltre che nelle menti di chi lo segue.
buon 2013.
sento che si parla di decrescita felice.
io parto da alcuni presupposti:
il benessere è un modo di essere, suffragato dal soddisfacimento di alcuni bisogni essenziali (giustizia, lavoro, soddisfazione professionale, libertà) e meno essenziali (godimento di un bene).
tutti perseguono questo benessere.
con la solidarietà sociale, il benessere diffuso e accessibile a tutti coincide con il perseguimento del bene comune.
detto questo, la crisi ha già ridimensionato il livello del benessere, incrementando i bisogni essenziali e decrescendo quelli parziali. tutti hanno dovuto riprendere la lista quotidiana dei bene di cui usufruiva e ridurli, fino a scoprire che alcuni considerati essenziali erano assolutamente parziali.
in questo gioco credo che chi offre beni parziali (commercianti e produttori) possa nei limiti della propria creatività e intelligenza, creare le occasioni per riproporre i beni con maggiore ricerca, appeal, accessibilità.
decrescere è un concetto sociologico. e quando mai i sociologi hanno previsto qualcosa? sanno solo analizzare eventi già successi. come x le analisi Istat loro scrivono i libri dopo. quando li scrivono prima sono pericolosi.
Marc Augè ad esempio ci parla dei confini sociali, di città dei margini come fossero luoghi, sempre a fatto avvenuto, mostrandoci grande competenza e ciò rende capaci di leggere una situazione e provare ad immaginare margini diversi.
Latouche prefigura, come ogni utopista marxista.
e come tale è destinato a provocare grandi danni reali nella società, oltre che nelle menti di chi lo segue.
buon 2013.
"L'ho imparato molto tempo fa, non combattere mai con un maiale! Tu ti sporchi, e inoltre, al maiale piace". G. B. Shaw
Re: (OT) Parliamo di argomenti socioculturali: Consumismo &
scusate per l'uso improprio di plurale e singolare nella stessa frase.
non ho tanto tempo.
non ho tanto tempo.
"L'ho imparato molto tempo fa, non combattere mai con un maiale! Tu ti sporchi, e inoltre, al maiale piace". G. B. Shaw
Re: (OT) Parliamo di argomenti socioculturali: Consumismo &
Il punto è che non è che si ha poco adesso ma che si aveva troppo prima.
Re: (OT) Parliamo di argomenti socioculturali: Consumismo &
Economia, sociologia, seghe mentali varie.....qui parlate di cose poco tangibili.
Purtroppo o per fortuna il mondo non è governato dall'economia, dal marketing, dal pil e da altre cazzate. Il mondo è governato dalla termodinamica che dice che non puoi consumare più di quanto viene ripristinato.
L'energia non si crea nè si distrugge, ma si trasforma.
Quindi andando avanti di questo passo si resterà col culo a terra in barba al becero consumismo e a chi parla di "crescita e ripresa".
Le prospettive allora sono le seguenti, o si cambia senza aspettare che ce lo dicano i governi o chi per essi o si continua a farsi del male, vedete voi che scegliere.
Vi invito a leggere questo:
http://petrolio.blogosfere.it/2012/07/p ... roppo.html
@leonida
la massa è composta da singoli e i singoli pian piano stanno prendendo sempre più coscienza.
Purtroppo o per fortuna il mondo non è governato dall'economia, dal marketing, dal pil e da altre cazzate. Il mondo è governato dalla termodinamica che dice che non puoi consumare più di quanto viene ripristinato.
L'energia non si crea nè si distrugge, ma si trasforma.
Quindi andando avanti di questo passo si resterà col culo a terra in barba al becero consumismo e a chi parla di "crescita e ripresa".
Le prospettive allora sono le seguenti, o si cambia senza aspettare che ce lo dicano i governi o chi per essi o si continua a farsi del male, vedete voi che scegliere.
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Re: (OT) Parliamo di argomenti socioculturali: Consumismo &
progredire e crescere è anche trovare e sviluppare nuove forme pulite di energiaxx86 ha scritto:Economia, sociologia, seghe mentali varie.....qui parlate di cose poco tangibili.
Purtroppo o per fortuna il mondo non è governato dall'economia, dal marketing, dal pil e da altre cazzate. Il mondo è governato dalla termodinamica che dice che non puoi consumare più di quanto viene ripristinato.
L'energia non si crea nè si distrugge, ma si trasforma.
Quindi andando avanti di questo passo si resterà col culo a terra in barba al becero consumismo e a chi parla di "crescita e ripresa".
Le prospettive allora sono le seguenti, o si cambia senza aspettare che ce lo dicano i governi o chi per essi o si continua a farsi del male, vedete voi che scegliere.
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"Da putèi tuti bèi, da morti tuti santi".
"Questa notte splendida darà i colori al nostro stemma: il nero e l'azzurro sullo sfondo d'oro delle stelle. Si chiamerà Internazionale, perché noi siamo fratelli del mondo."
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Re: (OT) Parliamo di argomenti socioculturali: Consumismo &
L'energia più pulita ed economica è quella che non si consuma.dell ha scritto:progredire e crescere è anche trovare e sviluppare nuove forme pulite di energiaxx86 ha scritto:Economia, sociologia, seghe mentali varie.....qui parlate di cose poco tangibili.
Purtroppo o per fortuna il mondo non è governato dall'economia, dal marketing, dal pil e da altre cazzate. Il mondo è governato dalla termodinamica che dice che non puoi consumare più di quanto viene ripristinato.
L'energia non si crea nè si distrugge, ma si trasforma.
Quindi andando avanti di questo passo si resterà col culo a terra in barba al becero consumismo e a chi parla di "crescita e ripresa".
Le prospettive allora sono le seguenti, o si cambia senza aspettare che ce lo dicano i governi o chi per essi o si continua a farsi del male, vedete voi che scegliere.
Vi invito a leggere questo:
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la massa è composta da singoli e i singoli pian piano stanno prendendo sempre più coscienza.
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Re: (OT) Parliamo di argomenti socioculturali: Consumismo &
Forse, ma a me risulta che tutti i tentativi di sostituire il PIL come indicatore di benessere siano naufragati. O perchè si osservava che l'indicatore scelto era comunque in stretto rapporto col PIL o perchè non è possibile misurare grandezze soggettive come la felicità.xx86 ha scritto: PIL e condizioni di vita di una popolazione non sono strettamente collegati.
Il dato di fatto è che il livello di istruzione, le calorie disponibili, la mortalità infantile, la vita media, i giorni di riposo disponibili, ecc. ecc. sono direttamente collegati al PIL. Il resto è aria fritta, buona per la speculazione filosofica ma del tutto inutile ai fini pratici.
E meno male. Altrimenti, senza crescita economica, io sarei rimasto come i miei avi, a pascolare vacche e piantare patate per il resto della mia vita, semianalfabeta e senza aver visto nessuna dello opere d'arte che ho visto girando mezzo mondo. Anzi no, probabilmente a quest'ora sarei gia morto per la broncopolmonite o il morbillo che mi hanno colpito da bambino.xx86 ha scritto:Inoltre è la crescita eccessiva che ci ha portato a questo punto
Infatti non a caso il petrolio sta rapidamente perdendo importanza in campo energetico. Quando una materia prima diventa troppo rara o troppo costosa viene sostituita.xx86 ha scritto:Per il resto, dove vivi? mai sentito parlare di oil-peak, di eroei?.....forse pensi che la fine delle risorse significhi un bel rubinettone che dall'oggi al domani smette di buttare roba ma non è così che funziona.
Fine del petrolio non significa che nel sottosuolo non ne resterà neppure una goccia, anzi ne resterà ancora parecchio!
Solo che l'eroei del petrolio in un centinaio di anni è passato da 100 e qualcosa a 8.....mi pare un dato significativo.
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Re: (OT) Parliamo di argomenti socioculturali: Consumismo &
Gia, e nonostante tutte le civiltà scomparse e tutte le risorse esaurite il genere umano domina ancora il pianeta e la popolazione continua ad aumentare.GeishaBalls ha scritto:Painkiller ha scritto:Decrescita, a livello macroeconomico, vuol dire peggiorare le condizioni di vita di una popolazione.
A livello individuale uno può anche consumare meno e vivere meglio, a livello collettivo no.
Ricordo inoltre che TUTTE le previsioni di esaurimento delle risorse alla prova dei fatti si sono dimostrate finora previsioni da mago Otelma.
eh, speriamo siano tutte profezie Maya.Mi sembra più probabile che si stia tentando di negare qualcosa di troppo grande per essere visto. Forse siamo come quello che non vede la foresta perché ha troppi alberi di fronte.
Per quante volte nelle civiltà del passato si sono esaurite le risorse leggi questo:
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Re: (OT) Parliamo di argomenti socioculturali: Consumismo &
Certo, anche le guerre, le malattie, gli abusi edilizi, i disastri ambientali, l'inquinamento, armi, violenze di ogni tipo.....non so se hai mai sentito il discorso di un certo Kennedy tanto per rendere l'idea.Painkiller ha scritto:Forse, ma a me risulta che tutti i tentativi di sostituire il PIL come indicatore di benessere siano naufragati. O perchè si osservava che l'indicatore scelto era comunque in stretto rapporto col PIL o perchè non è possibile misurare grandezze soggettive come la felicità.xx86 ha scritto: PIL e condizioni di vita di una popolazione non sono strettamente collegati.
Il dato di fatto è che il livello di istruzione, le calorie disponibili, la mortalità infantile, la vita media, i giorni di riposo disponibili, ecc. ecc. sono direttamente collegati al PIL. Il resto è aria fritta, buona per la speculazione filosofica ma del tutto inutile ai fini pratici.
Per far un esempio terra-terra usare il PIL come unico indicatore è come avere nel cruscotto dell'auto solo il tachimetro.....si cerca di far salire sempre di più la lancetta fregandosene del carburante, della spia dell'olio, della temperatura dell'acqua......
Vedi nel primo dopoguerra ci poteva stare la crescita come unico obiettivo perchè si doveva uscire da millenni di miseria nera, ora però è da irresponsabili non porsi il problema che proseguire con questo ritmo è insostenibile.Painkiller ha scritto:E meno male. Altrimenti, senza crescita economica, io sarei rimasto come i miei avi, a pascolare vacche e piantare patate per il resto della mia vita, semianalfabeta e senza aver visto nessuna dello opere d'arte che ho visto girando mezzo mondo. Anzi no, probabilmente a quest'ora sarei gia morto per la broncopolmonite o il morbillo che mi hanno colpito da bambino.xx86 ha scritto:Inoltre è la crescita eccessiva che ci ha portato a questo punto
Questo non vuol dire però rinunciare alla cultura o alla salute, anzi sarà la tecnologia e la cultura che ci potranno aiutare.
Ah si?....attualmente non vedo nessuna volontà a sostituire i combustibili fossili come non vedo nessuna alternativa. Inoltre sarebbe dura coprire i nostri enormi consumi energetici usando solo fonti rinnovabili.Painkiller ha scritto:Infatti non a caso il petrolio sta rapidamente perdendo importanza in campo energetico. Quando una materia prima diventa troppo rara o troppo costosa viene sostituita.xx86 ha scritto:Per il resto, dove vivi? mai sentito parlare di oil-peak, di eroei?.....forse pensi che la fine delle risorse significhi un bel rubinettone che dall'oggi al domani smette di buttare roba ma non è così che funziona.
Fine del petrolio non significa che nel sottosuolo non ne resterà neppure una goccia, anzi ne resterà ancora parecchio!
Solo che l'eroei del petrolio in un centinaio di anni è passato da 100 e qualcosa a 8.....mi pare un dato significativo.
Senza contare che petrolio&company non sono solo benzina e gasolio, ma sono la base di una miriade di prodotti. Basta che pensi ai concimi, pesticidi in agricoltura.
Per fare un esempio pratico, quanto pensi sia ancora sostenibile una agricoltura "convenzionale"? pensi si possa applicare senza petrolio?
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Re: (OT) Parliamo di argomenti socioculturali: Consumismo &
Beh conta che l'uomo non è che sia in questo pianeta da chissà quanto e già si ritrova abbondantemente nella merda......Painkiller ha scritto:Gia, e nonostante tutte le civiltà scomparse e tutte le risorse esaurite il genere umano domina ancora il pianeta e la popolazione continua ad aumentare.GeishaBalls ha scritto:Painkiller ha scritto:Decrescita, a livello macroeconomico, vuol dire peggiorare le condizioni di vita di una popolazione.
A livello individuale uno può anche consumare meno e vivere meglio, a livello collettivo no.
Ricordo inoltre che TUTTE le previsioni di esaurimento delle risorse alla prova dei fatti si sono dimostrate finora previsioni da mago Otelma.
eh, speriamo siano tutte profezie Maya.Mi sembra più probabile che si stia tentando di negare qualcosa di troppo grande per essere visto. Forse siamo come quello che non vede la foresta perché ha troppi alberi di fronte.
Per quante volte nelle civiltà del passato si sono esaurite le risorse leggi questo:
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