[O.T.] Basket NBA
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Re: [O.T.] Basket NBA
esatto. avevo letto la storia della scelta di hornets
me la ricordo veramente poco. era una cosa tipo che qualcuno aveva conquistato la città e non era riuscito a "tenersela" e scappando ha detto "andiamo via da questo nido di calabroni" (hornets nest)
lo scelsero per ricordardarsi di quando furono coraggiosi gli avi di charlotte
me la ricordo veramente poco. era una cosa tipo che qualcuno aveva conquistato la città e non era riuscito a "tenersela" e scappando ha detto "andiamo via da questo nido di calabroni" (hornets nest)
lo scelsero per ricordardarsi di quando furono coraggiosi gli avi di charlotte
roses are red, violets are blue, i'm not good at poems. nice tits
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Re: [O.T.] Basket NBA
risultati della notte:
Charlotte Bobcats – New York Knicks 98-100
CHA: Kidd-Gilchrist 12, Walker 25 (11 ass), Henderson 18, Gordon 17, Biyombo 2 (12 rimb)
NYK: ANthony 23, Chandler 18 (17 rimb), Felton 17, Smith 13
I New York Knicks rischiano a Charlotte ma alla fine portano a casa di sulla sirena il referto rosa; si decide tutto gli ultimi 39″, Gordon commette passi sul 98-98, Felton si prende il tiro del sorpasso e non va a bersaglio lasciando 18″ sul cronometro. Stavolta è il rookie Kidd-Gilchrist che va per la vittoria ma J.R Smith intercetta il suo passaggio con ancora 3″ da giocare e sarà lo stesso J.R a trovare il fadeaway della vittoria a 5 decimi dalla sirena finale!
J.R salva NY
Indiana Pacers – Portland Trail Blazers 99-92
IND: George 22, West 16 (10 rimb), Hibbert 10, Hill 18, Hansbrough 10, Mahinmi 12
POR: Aldridge 18 (10 rimb), Hikson 14 (12 rimb), Matthews 19, Lillard 23
Buona vittoria casalinga per i Pacers contro Portland e sempre con un Paul George in costante miglioramento; proprio George realizzerà 10 punti nel parziale di 20-4 a cavallo tra il 3° e il 4° periodo per il +18 (84-62), i Blazers proveranno a rimontare ma non andranno mai oltre il -4.
Boston Celtics – Minnesota Timberwolves 104-94
BOS: Pierce 18, Bass 12, Garnett 18 (10 rimb), Terry 17, Rondo 17 (11 ass)
MIN: Howard 12, Love 19 (13 rimb), Pekovic 14, Ridnour 11, Shved 11, Barea 10
Torna Rajon Rondo e Boston batte Minnesota mandando tutto il quintetto base in doppia-cifra; break decisivo arrivato negli ultimi 7′ del 3° quarto con Garnett in panchina, i Celtics hanno piazzato un 20-11 che li ha portati sul +7 (79-72) ad inizio 4° periodo, l’8-0 dopo 2? darà poi il +15 (90-75) che consentirà ai verdi di gestire il vantaggio.
Detroit Pistons – Golden State Warriors 97-104
DET: Prince 24, Stuckey 17, Drummond 15 (12 rimb), Maggette 10, Villanueva 11
GSW: Barnes 10, Lee 20 (11 rimb), Thompson 27, Curry 22 (10 ass)
I Warriors tornano subito in carreggiata vincendo a Detroit grazie al trio Lee-Thompson-Curry (69 punti); partita uccisa dalle bombe dei due esterni di coach Jackson, il 9-0 a metà de 3° quarto vede 3 triple consecutive tirate da Thompson, Curry e ancora Thompson per il +15 (52-67), inoltre il sophomore sparerà anche la tripla sul finire di frazione per il +18 (61-78). A fine partite i Warriors avranno 9 triple messe a segno a referto, 5 di Thompson e 4 di Curry!
Atlanta Hawks – Denver Nuggets 108-104
ATL: Smith 16 (13 rimb), Horford 25 (12 rimb), Harris 12, Williams 16, Pachulia 11
DEN: Gallinari 16, Lawson 32, Mozgov 6 (13 rimb), Brewer 19, McGee 11
Italian Job: Gallinari 16 pt (3/8, 0/2, 10/10), 5 rimb (1 off), 4 ass, 1 persa
Non bastano ai Nuggets i 32 punti di Ty Lawson contro le doppie-doppie di Josh Smith ed Al Horford; Denver insegue per tutta la partoia e ma trova il sorpasso sul 99-101 con una bomba di Ty Lawson con 2′ ancora da giocare, Atlanta risponderà con autorità con 7-0 chiuso da un gioco da 3 punti di Smith per il +4 (106-101) a 31″ dal termine, in mezzo al break una tripla sbagliata dal gallo sul -2 e una persa da Lawson sempre nella stessa azione.
Cleveland Cavaliers – Chicago Bulls 85-95
CLE: Thompson 11, Varejao 11 (15 rimb), Gibson 10, Zeller 10, Sloan 14, Miles 10
CHI: Deng 22, Boozer 10 (12 rimb), Noah 13 (15 rimb), Hinrich 11, Belinelli 23
Italian Job: Belinelli 23 pt (5/7, 2/8, 7/8), 3 rimb, 1 rec, 3 perse
Superlativa prestazione di Marco Belinelli che alla seconda da titolare trascina i Bulls a Cleveland; match deciso in parte a cavallo tra il 3° e il 4° periodo, Cleveland arriva sul -5 (59-64) a 1’51″ dalla sirena del 3°, Chicago piazzerà un 8-4 con gli ultimi 6 punti firmati Kirk Hinrich e aprirà il 4° periodo con 2 liberi di Deng, +11 (63-74) e vantaggio amministrato fino alla fine.
New Orleans Hornets – Los Angeles Lakers 87-103
NOH: Anderson 31, Lopez 15, Vasquez 16
LAL: World Peace 11, Jamison 15, Howard 18, Bryant 29, Duhon 3 (10 ass)
I Lakers tornano alla vittoria e lo fanno nel giorno del record di Kobe Bryant, con i suoi 29 punti il “Black Mamba” è diventato il giocatore più giovane della storia a toccare quota 30 mila punti in carriera, in classifica si è portato al 5° posto (30,016) superando Shaquille O’Neal; dopo un 1° tempo sofferto (48-47) i giallo-viola hanno cambiato marcia nella ripresa specie col tiro perimetrale, il break di 13-0 col quale hanno aperto la 3^ frazione ha dato il +12 (48-60) e indirizzato il match.
Il record di Kobe
San Antonio Spurs – Milwaukee Bucks 110-99
SAS: Duncan 17 (10 rimb), Neal 22, Parker 22 (10 rimb), Splitter 15, Ginobili 11, Bonner 5 (12 rimb)
MIL: Daniels 12, Ellis 21 (11 ass), Jennings 14, Ilyasova 17, Mbah a Moute 10
Vittoria con qualche sofferenza per gli Spurs su Milwaukee con i 44 punti del duo Neal-Parker; le squadre entrano pari ad inizio ultimo quarto (76-76), Popovich decide di tenere solo Neal del quintetto base con in campo Splitter, Bonner, De Colo e Anderson, break di 17-3 nei primi 5′ e +14 (93-79).
Utah Jazz – Orlando Magic 87-81
UTA: Millsap 22, Jefferson 31 (15 rimb)
ORL: Davis 18 (12 rimb), Vucevic 6 (16 rimb), Afflalo 16, Neldon 17, Redick 14
I Jazz suano freddo ma riescono a battere i Magic in volata con Randy Foye protagonista; Orlando rimonta da -14 e tocca il +1 (78-79) con ancora 3’33″ da giocare, ci pensa Randy Foye che segna l’unico canestro della partita con una tripla dando via ad un 9-2 col quale i jazz chiuderanno la partita, Orlando non ha più trovato la via del canestro se non con 2 liberi di Nelson.
Sacramento Kings – Toronto Raptors 107-100
SAC: Salmons 12, Thompson 13 (10 rimb), Cousins 25 (13 rimb), Evans 23, Brooks 11
TOR: Pietrus 21, DeRozan 14 Lowry 34 (11 ass), Davis 13 (11 rimb)
Italian Job: Bargnani 8 pt (3/8, 0/6, 2/2), 3 rimb (1 off), 3 ass, 2 perse, 1 stop
Serataccia al tiro per il mago (3/14) nel K.O esternoa Sacramento contro l’ispirato duo Cousins-Evans; a 2′ dalla fine siamo sul 95-95, Tyreke Evans decide di mettersi in proprio sparando due triple consecutive per il +6 (101-95) in 30″ decidendo di fatto le sorti dell’incontro.
Los Angeles Clippers – Dallas Mavericks 112-90
LAC: Butler 16, Griffin 19 (13 rimb), Jordan 12, Paul 14 (13 ass), Odom 4 (11 rimb), Barnes 11, Crawford 20
DAL: Marion 14, Kaman 14, Mayo 11, Fisher 15, Carter 16
Ai Clippers bastano solo i primi 24′ per archiviare i Mavericks dove O.J Mayo non è andato a segno da 3 per la prima volta in stagione (0/4); all’intervallo lungo Clips già avanti di 18 (60-42) e sarebbero stati 20 se Mayo non avesse segnato sulla sirena.
Kobe raggiunge i 30000 punti e diventa il 5 cannoniere all time...Ny vince allo scadere mentre grande prova,finalmente,di Belinelli sul campo dei Cavs.Pessimo invece Bargnani
Charlotte Bobcats – New York Knicks 98-100
CHA: Kidd-Gilchrist 12, Walker 25 (11 ass), Henderson 18, Gordon 17, Biyombo 2 (12 rimb)
NYK: ANthony 23, Chandler 18 (17 rimb), Felton 17, Smith 13
I New York Knicks rischiano a Charlotte ma alla fine portano a casa di sulla sirena il referto rosa; si decide tutto gli ultimi 39″, Gordon commette passi sul 98-98, Felton si prende il tiro del sorpasso e non va a bersaglio lasciando 18″ sul cronometro. Stavolta è il rookie Kidd-Gilchrist che va per la vittoria ma J.R Smith intercetta il suo passaggio con ancora 3″ da giocare e sarà lo stesso J.R a trovare il fadeaway della vittoria a 5 decimi dalla sirena finale!
J.R salva NY
Indiana Pacers – Portland Trail Blazers 99-92
IND: George 22, West 16 (10 rimb), Hibbert 10, Hill 18, Hansbrough 10, Mahinmi 12
POR: Aldridge 18 (10 rimb), Hikson 14 (12 rimb), Matthews 19, Lillard 23
Buona vittoria casalinga per i Pacers contro Portland e sempre con un Paul George in costante miglioramento; proprio George realizzerà 10 punti nel parziale di 20-4 a cavallo tra il 3° e il 4° periodo per il +18 (84-62), i Blazers proveranno a rimontare ma non andranno mai oltre il -4.
Boston Celtics – Minnesota Timberwolves 104-94
BOS: Pierce 18, Bass 12, Garnett 18 (10 rimb), Terry 17, Rondo 17 (11 ass)
MIN: Howard 12, Love 19 (13 rimb), Pekovic 14, Ridnour 11, Shved 11, Barea 10
Torna Rajon Rondo e Boston batte Minnesota mandando tutto il quintetto base in doppia-cifra; break decisivo arrivato negli ultimi 7′ del 3° quarto con Garnett in panchina, i Celtics hanno piazzato un 20-11 che li ha portati sul +7 (79-72) ad inizio 4° periodo, l’8-0 dopo 2? darà poi il +15 (90-75) che consentirà ai verdi di gestire il vantaggio.
Detroit Pistons – Golden State Warriors 97-104
DET: Prince 24, Stuckey 17, Drummond 15 (12 rimb), Maggette 10, Villanueva 11
GSW: Barnes 10, Lee 20 (11 rimb), Thompson 27, Curry 22 (10 ass)
I Warriors tornano subito in carreggiata vincendo a Detroit grazie al trio Lee-Thompson-Curry (69 punti); partita uccisa dalle bombe dei due esterni di coach Jackson, il 9-0 a metà de 3° quarto vede 3 triple consecutive tirate da Thompson, Curry e ancora Thompson per il +15 (52-67), inoltre il sophomore sparerà anche la tripla sul finire di frazione per il +18 (61-78). A fine partite i Warriors avranno 9 triple messe a segno a referto, 5 di Thompson e 4 di Curry!
Atlanta Hawks – Denver Nuggets 108-104
ATL: Smith 16 (13 rimb), Horford 25 (12 rimb), Harris 12, Williams 16, Pachulia 11
DEN: Gallinari 16, Lawson 32, Mozgov 6 (13 rimb), Brewer 19, McGee 11
Italian Job: Gallinari 16 pt (3/8, 0/2, 10/10), 5 rimb (1 off), 4 ass, 1 persa
Non bastano ai Nuggets i 32 punti di Ty Lawson contro le doppie-doppie di Josh Smith ed Al Horford; Denver insegue per tutta la partoia e ma trova il sorpasso sul 99-101 con una bomba di Ty Lawson con 2′ ancora da giocare, Atlanta risponderà con autorità con 7-0 chiuso da un gioco da 3 punti di Smith per il +4 (106-101) a 31″ dal termine, in mezzo al break una tripla sbagliata dal gallo sul -2 e una persa da Lawson sempre nella stessa azione.
Cleveland Cavaliers – Chicago Bulls 85-95
CLE: Thompson 11, Varejao 11 (15 rimb), Gibson 10, Zeller 10, Sloan 14, Miles 10
CHI: Deng 22, Boozer 10 (12 rimb), Noah 13 (15 rimb), Hinrich 11, Belinelli 23
Italian Job: Belinelli 23 pt (5/7, 2/8, 7/8), 3 rimb, 1 rec, 3 perse
Superlativa prestazione di Marco Belinelli che alla seconda da titolare trascina i Bulls a Cleveland; match deciso in parte a cavallo tra il 3° e il 4° periodo, Cleveland arriva sul -5 (59-64) a 1’51″ dalla sirena del 3°, Chicago piazzerà un 8-4 con gli ultimi 6 punti firmati Kirk Hinrich e aprirà il 4° periodo con 2 liberi di Deng, +11 (63-74) e vantaggio amministrato fino alla fine.
New Orleans Hornets – Los Angeles Lakers 87-103
NOH: Anderson 31, Lopez 15, Vasquez 16
LAL: World Peace 11, Jamison 15, Howard 18, Bryant 29, Duhon 3 (10 ass)
I Lakers tornano alla vittoria e lo fanno nel giorno del record di Kobe Bryant, con i suoi 29 punti il “Black Mamba” è diventato il giocatore più giovane della storia a toccare quota 30 mila punti in carriera, in classifica si è portato al 5° posto (30,016) superando Shaquille O’Neal; dopo un 1° tempo sofferto (48-47) i giallo-viola hanno cambiato marcia nella ripresa specie col tiro perimetrale, il break di 13-0 col quale hanno aperto la 3^ frazione ha dato il +12 (48-60) e indirizzato il match.
Il record di Kobe
San Antonio Spurs – Milwaukee Bucks 110-99
SAS: Duncan 17 (10 rimb), Neal 22, Parker 22 (10 rimb), Splitter 15, Ginobili 11, Bonner 5 (12 rimb)
MIL: Daniels 12, Ellis 21 (11 ass), Jennings 14, Ilyasova 17, Mbah a Moute 10
Vittoria con qualche sofferenza per gli Spurs su Milwaukee con i 44 punti del duo Neal-Parker; le squadre entrano pari ad inizio ultimo quarto (76-76), Popovich decide di tenere solo Neal del quintetto base con in campo Splitter, Bonner, De Colo e Anderson, break di 17-3 nei primi 5′ e +14 (93-79).
Utah Jazz – Orlando Magic 87-81
UTA: Millsap 22, Jefferson 31 (15 rimb)
ORL: Davis 18 (12 rimb), Vucevic 6 (16 rimb), Afflalo 16, Neldon 17, Redick 14
I Jazz suano freddo ma riescono a battere i Magic in volata con Randy Foye protagonista; Orlando rimonta da -14 e tocca il +1 (78-79) con ancora 3’33″ da giocare, ci pensa Randy Foye che segna l’unico canestro della partita con una tripla dando via ad un 9-2 col quale i jazz chiuderanno la partita, Orlando non ha più trovato la via del canestro se non con 2 liberi di Nelson.
Sacramento Kings – Toronto Raptors 107-100
SAC: Salmons 12, Thompson 13 (10 rimb), Cousins 25 (13 rimb), Evans 23, Brooks 11
TOR: Pietrus 21, DeRozan 14 Lowry 34 (11 ass), Davis 13 (11 rimb)
Italian Job: Bargnani 8 pt (3/8, 0/6, 2/2), 3 rimb (1 off), 3 ass, 2 perse, 1 stop
Serataccia al tiro per il mago (3/14) nel K.O esternoa Sacramento contro l’ispirato duo Cousins-Evans; a 2′ dalla fine siamo sul 95-95, Tyreke Evans decide di mettersi in proprio sparando due triple consecutive per il +6 (101-95) in 30″ decidendo di fatto le sorti dell’incontro.
Los Angeles Clippers – Dallas Mavericks 112-90
LAC: Butler 16, Griffin 19 (13 rimb), Jordan 12, Paul 14 (13 ass), Odom 4 (11 rimb), Barnes 11, Crawford 20
DAL: Marion 14, Kaman 14, Mayo 11, Fisher 15, Carter 16
Ai Clippers bastano solo i primi 24′ per archiviare i Mavericks dove O.J Mayo non è andato a segno da 3 per la prima volta in stagione (0/4); all’intervallo lungo Clips già avanti di 18 (60-42) e sarebbero stati 20 se Mayo non avesse segnato sulla sirena.
Kobe raggiunge i 30000 punti e diventa il 5 cannoniere all time...Ny vince allo scadere mentre grande prova,finalmente,di Belinelli sul campo dei Cavs.Pessimo invece Bargnani
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Re: [O.T.] Basket NBA
Intanto da New Orleans arrivano smentite sul cambio ufficiale di nome...
http://www.solobasket.it/News.asp?ID=18381
http://www.solobasket.it/News.asp?ID=18381
Re: [O.T.] Basket NBA
avevo un pò di tempo libero.
sono andato a cercarmi i nomi delle squadre nba, molti li sapevo dai tempi delle medie, come sapevo i nomi dei palazzetti. ho copiazzato qua e la nel web e ho aggiunto qualcosa che sapevo io
Boston Celtics: sono una delle più antiche squadre, fondati nel 1946, e sono sempre rimasti fedeli alla capitale del Massachusetts. In quell'anno l'allora presidente e fondatore Walter Brown decise di continuare con la tradizione irlandese a Boston. La città era piena di emigrati originari della terra di San Patrizio e il risultato fu una squadra con la maglia verde come i prati d'Irlanda e il nome degli antichi abitanti dell'isola.
Brooklyn Nets: fondati nel 1967 inizialmente come New Jersey Americans. L'anno seguente lasciarono il New Jersey per andare a Commack, Long Island e diventare i New York Nets, letteralmente retina come quella dei canestri ma in realtà fu scelto per assonanza ai nomi di Jets e Mets i team newyorkesi di football e baseball. tornati al di là dell' Hudson diventarono i New Yersey Nets. dal 2012 si trasferiscono a Brooklyn
New York Knicks: anch'essi presenti da tempi immemori (1946) devono la loro nomea all'antico nome dato ai colonizzatori olandesi della zona, i Knickerboxers. Questo perché questi stessi abitanti vestivano dei caratteristici pantaloni legati sopra il ginocchio detti "knickers".
Philadelphia 76ers: Sono i vecchi Syracuse Nats che nel 1963 vennero acquistati e portati nella città dell'amore fraterno. Il nome deriva ovviamente dal 1776 anno della Dichiarazione d'Indipendenza degli Stati Uniti D'America.
Toronto Raptors: il primo expansion team esterno al territorio degli USA prende il suo nome semplicemente da un concorso, "Name the team", vinto da chi proponeva l'antico dinosauro come simbolo del team. Nacquero nel 1995. forse risentendo dell'influenza esercitata sul pubblico dall'uscita, appena due anni prima, del celebre film "Jurassic Park" di Steven Spielberg.
Chicago Bulls: Si può facilmente pensare che il nome derivi dalla grande industria del bestiame presente nella zona della capitale dell'Illionis. Non è così. Il nome deriva dal fatto che il primo proprietario, Richard Klein, ammirava i tori e sperava di rivedere la stessa forza e resistenza dei bovini nella sua giovane franchigia (1966).
Cleveland Cavaliers: nacquero nel 1970 e scelsero il nome in omaggio alla nobile figura dei cavalieri settecenteschi. I tifosi lo preferirono a Jays, Foresters e Presidents.
Detroit Pistons: al contrario di come si possa pensare, il collegamento Motor City - Ford - Pistons è sbagliato. La squadra campione NBA 2004 infatti nacque nel 1948 ma a Fort Wayne. Si chiamarono Pistons sin dall'inizio perché il loro boss Fred Zollner era proprietario di un'enorme fabbrica di pistoni. Nel 1957 la squadra si mosse in direzione capitale del Michigan e il nome Pistons con lei.
Indiana Pacers: letteralmente battistrada, coloro che fanno il ritmo, l'andatura. nome scelto dall'allora propietario perchè riflette la lunga tradizione di corse automobilistiche dell'indiana
Milwaukee Bucks: il nome fu un'idea di un ragazzo di nome R.D. Trebilcox originario di Whitefish Bay, Wisconsin che lo propose nel 1968 alla dirigenza. Vinse il confronto con altri nomi tipo Stags, Skunks e Stallion e il vincitore spiegò la sua scelta dicendo: "Il cervo è valoroso, un buon saltatore ed è veloce e agile". e venne premiato con un automobile.
Atlanta Hawks: gli Hawks sono la squadra più vagabonda nella storia della Lega. Nacquero nel 1948, al momento della fondazione, erano i Tri-Cities Blackhawks. Le 3 Cities erano Moline e Rock Island (entrambe nell'Illinois) e Davenport (Iowa) e nel 1831 tra queste 3 località si combattè la Blackhawk War. Il nome della franchigia deriva appunto da questa battaglia in cui l'esercito degli Stati Uniti sconfisse duramente gli indiani, capitanati da Aquila Nera. Nel 1951 si trasferirono a Milwaukee, successivamente a St. Louis dal 1955 al 1968 a vincere un anello e solo nel 1968 arrivarono nella capitale della Georgia, loro attuale casa e aggettivo black venne eliminato.
Charlotte Bobcats: il nome deriva da un concorso, che possiamo definire truccato. Questo perché vinse il nome Flight, in quanto i fratelli Wright erano originari della Carolina del Nord. Al proprietario Bob Johnson però non andava bene, preferì in barba agli organizzatori del concorso chiamare la neonata franchigia Bobcats. Oltre all'assonanza con il nome del presidente, la lince è uno dei pochi predatori indigeni della contea della città di Charlotte.
Miami Heat: i campioni del 2006 devono ricorrere anch'essi ad un concorso nel 1987 che vede vincere il termine Heat (calore) e il vincitore spiegare: "Quando pensi a Miami, è il caldo che ti viene subito in mente". sconfisse Vice. Miami Vice....
Orlando Magic: il giornale Orlando Sentinel sponsorizzò un "Name the Team" challenge e i 2 termini "finalisti" furono Magic e Juice. Vinse Magic, perchè ricorda la presenza di disneyworld. dove c'è magia.
Il sondaggio tra i tifosi premiò con larghissima maggioranza questo nome rispetto a Juice, Heat (poi assunto da Miami) e Tropics.
Washington Wizards: I maghi, un nome di convenienza, scelto magari perché l'unico rimasto libero... Nel 1997 prese il posto di Bullets ("proiettili"), ritenuto troppo violento, ma sicuramente più confacente alle caratteristiche della capitale: nella zona si contano molte fabbriche di armi ed è tristemente nota per l'elevato numero di morti in sparatorie.
Dallas Mavericks: fondati nel 1980 trovarono il nome grazie ad un concorso di una radio di Dallas, che scelse Mavericks (battendo Wrangler e Express) pensando che il termine portasse con se il "sapore" del Texas (maverick significa "capo di bestiame non marchiato", ma anche, "persona indipendente, individualista, ribelle" o "cavallo indomabile" infatti il suo simbolo è un cavallo).
Houston Rockets: Houston è la sede del centro spaziale di controllo delle missioni nello spazio della NASA, ma si chiamavano Rockets anche quando giocavano a San Diego, poiché nella città californiana si producono i razzi usati dalla Nasa. Lo spostamento a Houston ha ulteriormente legittimato la scelta.
Memphis Grizzlies: come noto la loro base iniziale fu Vancouver, essendo l'altro expansion team canadese assieme ai Raptors. L'origine del nome è molto semplice, essendo il grizzly un elemento importante della fauna della British Columbia. Ha mantenuto lo stesso nome anche dopo il trasferimento nel Tennessee del 2001
New Orleans Hornets: Nickname ereditato dagli Charlotte Hornets, trasferitisi in Louisiana dal 2002. Si ispira alla frase del generale Cornwallis che, durante la guerra di Secessione, disse a proposito della resistenza della North Carolina: "Sono ovunque, è come un nido di calabroni".
San Antonio Spurs: come per i Dallas Mavericks il loro nome fu scelto in un concorso e vinse perché rispecchiava molto l'anima del Texas e di San Antonio. Gli Speroni giocano all'ombra dell'Alamo dal 1973, e la loro città è appunto famosissima per i celebri rodei. Avrebbero dovuto chiamarsi Gunslingers ("pistoleri"), ma cambiaorno nome ancor prima di giocare la prima gara della loro storia
Denver Nuggets: Il nome Pepite (Nuggets) ricorda il fatto che tra fine '700 e inizio '800 la capitale del Colorado fu uno dei punti cardine della corsa all'oro, con le montagne circostanti che abbondavano di giacimenti d'oro e quindi di pepite.
Minnesota Timberwolves: altro concorso per decidere il nome della squadra di Minneapolis. Arrivarono 6.000 idee, ma in finale rimasero Timberwolves e Bears. La prima opzione ebbe facilmente la meglio. I lupi delle foreste popolano gli sconfinati boschi che si estendono nelle vicinanze di Minneapolis. Il Minnesota possiede la più grande popolazione di timberwolves degli Usa.
Portland Trail Blazers: I Pionieri, coloro che tracciano la via, il sentiero: i tifosi di Portland, nell'Oregon, con oltre diecimila voti vollero rendere omaggio ai primi uomini bianchi che raggiunsero quelle terre sull'Oceano Pacifico e che aprirono varchi, strade e vie di comunicazione attraverso foreste e montagne.
Oklahoma City Thunder: La decisione de nome Thunder e’ legata principalmente a due motivi: primo la zona di Oklahoma e’ famosa per i temporali molto forti caratterizzati proprio dai tuoni; secondo ad Oklahoma City e’ situato il 45° Reggimento di Fanteria Carristi dell’esercito degli Stati Uniti D’America ed il soprannome del reggimento e’ quello di “Thunder”. La franchigia e' nata nel 2008 dai Seatte Sonics. Pero' a Seattle, dopo mesi di discussioni, sono rimasti nome, logo e colori sociali dei team dei Sonics mentre ad OKC si e' "solo" trasferito tutto l'organico della societa' (dai dirigenti ai giocatori).
Utah Jazz: quando nel 1979 la squadra arrivò tra le montagne dello Utah da New Orleans portò con se logo e colori, mantenendo il nome Jazz, chiaramente il genere musicale sviluppatosi nella città della Louisiana.
Golden State Warriors: I Guerrieri furono dal 1946 al 1962 la squadra di Philadelphia. Poi vennero trasferiti a San Francisco e quindi, dirimpetto, a Oakland, dove nel 1971 assunsero il nome di Golden State, per la corsa al metallo prezioso aureo negli anni della Frontiera.
Los Angeles Clippers: Buffalo Braves fino al 1978, la franchigia, trasferita a San Diego, assunse il nick Clippers poiché lì vi è un famoso centro navale civile e militare. I Velieri non ammainarono le vele nel passaggio a Los Angeles.
Los Angeles Lakers: I Lakers arrivarono solo nel 1960, dopo 13 anni di militanza a Minneapolis, dove fu scelto Lakers. Il nome "I Lacustri" ha molto più senso nel Minnesota, lo "stato dei 10.000 laghi", ma si decise di mantenerlo anche a L.A.
Phoenix Suns: il nickname rispecchia il clima torrido dell'Arizona dove il sole non manca mai (è un dei pochi stati all'interno degli USA a non cambiare fra ora legale e ora solare). Fu preferito a Scorpions, Rattlers, Thunderbirds, Wranglers, Mavericks, Mustangs e Cougars.
Sacramento Kings: i loro antenati erano i Rochester Royals, che si trasferirono prima a Cincinnati, quindi a Kansas City. Qui nel 1972 dovette però cambiare nome perchè una squadra di baseball locale usava già il termine Royals. Si decise di rimanere sui nomi di sangue blu e nel 1975 si scelse definitivamente il termine Kings. Termine che fu portato a Sacramento nel 1985.
sono andato a cercarmi i nomi delle squadre nba, molti li sapevo dai tempi delle medie, come sapevo i nomi dei palazzetti. ho copiazzato qua e la nel web e ho aggiunto qualcosa che sapevo io

Boston Celtics: sono una delle più antiche squadre, fondati nel 1946, e sono sempre rimasti fedeli alla capitale del Massachusetts. In quell'anno l'allora presidente e fondatore Walter Brown decise di continuare con la tradizione irlandese a Boston. La città era piena di emigrati originari della terra di San Patrizio e il risultato fu una squadra con la maglia verde come i prati d'Irlanda e il nome degli antichi abitanti dell'isola.
Brooklyn Nets: fondati nel 1967 inizialmente come New Jersey Americans. L'anno seguente lasciarono il New Jersey per andare a Commack, Long Island e diventare i New York Nets, letteralmente retina come quella dei canestri ma in realtà fu scelto per assonanza ai nomi di Jets e Mets i team newyorkesi di football e baseball. tornati al di là dell' Hudson diventarono i New Yersey Nets. dal 2012 si trasferiscono a Brooklyn
New York Knicks: anch'essi presenti da tempi immemori (1946) devono la loro nomea all'antico nome dato ai colonizzatori olandesi della zona, i Knickerboxers. Questo perché questi stessi abitanti vestivano dei caratteristici pantaloni legati sopra il ginocchio detti "knickers".
Philadelphia 76ers: Sono i vecchi Syracuse Nats che nel 1963 vennero acquistati e portati nella città dell'amore fraterno. Il nome deriva ovviamente dal 1776 anno della Dichiarazione d'Indipendenza degli Stati Uniti D'America.
Toronto Raptors: il primo expansion team esterno al territorio degli USA prende il suo nome semplicemente da un concorso, "Name the team", vinto da chi proponeva l'antico dinosauro come simbolo del team. Nacquero nel 1995. forse risentendo dell'influenza esercitata sul pubblico dall'uscita, appena due anni prima, del celebre film "Jurassic Park" di Steven Spielberg.
Chicago Bulls: Si può facilmente pensare che il nome derivi dalla grande industria del bestiame presente nella zona della capitale dell'Illionis. Non è così. Il nome deriva dal fatto che il primo proprietario, Richard Klein, ammirava i tori e sperava di rivedere la stessa forza e resistenza dei bovini nella sua giovane franchigia (1966).
Cleveland Cavaliers: nacquero nel 1970 e scelsero il nome in omaggio alla nobile figura dei cavalieri settecenteschi. I tifosi lo preferirono a Jays, Foresters e Presidents.
Detroit Pistons: al contrario di come si possa pensare, il collegamento Motor City - Ford - Pistons è sbagliato. La squadra campione NBA 2004 infatti nacque nel 1948 ma a Fort Wayne. Si chiamarono Pistons sin dall'inizio perché il loro boss Fred Zollner era proprietario di un'enorme fabbrica di pistoni. Nel 1957 la squadra si mosse in direzione capitale del Michigan e il nome Pistons con lei.
Indiana Pacers: letteralmente battistrada, coloro che fanno il ritmo, l'andatura. nome scelto dall'allora propietario perchè riflette la lunga tradizione di corse automobilistiche dell'indiana
Milwaukee Bucks: il nome fu un'idea di un ragazzo di nome R.D. Trebilcox originario di Whitefish Bay, Wisconsin che lo propose nel 1968 alla dirigenza. Vinse il confronto con altri nomi tipo Stags, Skunks e Stallion e il vincitore spiegò la sua scelta dicendo: "Il cervo è valoroso, un buon saltatore ed è veloce e agile". e venne premiato con un automobile.
Atlanta Hawks: gli Hawks sono la squadra più vagabonda nella storia della Lega. Nacquero nel 1948, al momento della fondazione, erano i Tri-Cities Blackhawks. Le 3 Cities erano Moline e Rock Island (entrambe nell'Illinois) e Davenport (Iowa) e nel 1831 tra queste 3 località si combattè la Blackhawk War. Il nome della franchigia deriva appunto da questa battaglia in cui l'esercito degli Stati Uniti sconfisse duramente gli indiani, capitanati da Aquila Nera. Nel 1951 si trasferirono a Milwaukee, successivamente a St. Louis dal 1955 al 1968 a vincere un anello e solo nel 1968 arrivarono nella capitale della Georgia, loro attuale casa e aggettivo black venne eliminato.
Charlotte Bobcats: il nome deriva da un concorso, che possiamo definire truccato. Questo perché vinse il nome Flight, in quanto i fratelli Wright erano originari della Carolina del Nord. Al proprietario Bob Johnson però non andava bene, preferì in barba agli organizzatori del concorso chiamare la neonata franchigia Bobcats. Oltre all'assonanza con il nome del presidente, la lince è uno dei pochi predatori indigeni della contea della città di Charlotte.
Miami Heat: i campioni del 2006 devono ricorrere anch'essi ad un concorso nel 1987 che vede vincere il termine Heat (calore) e il vincitore spiegare: "Quando pensi a Miami, è il caldo che ti viene subito in mente". sconfisse Vice. Miami Vice....
Orlando Magic: il giornale Orlando Sentinel sponsorizzò un "Name the Team" challenge e i 2 termini "finalisti" furono Magic e Juice. Vinse Magic, perchè ricorda la presenza di disneyworld. dove c'è magia.
Il sondaggio tra i tifosi premiò con larghissima maggioranza questo nome rispetto a Juice, Heat (poi assunto da Miami) e Tropics.
Washington Wizards: I maghi, un nome di convenienza, scelto magari perché l'unico rimasto libero... Nel 1997 prese il posto di Bullets ("proiettili"), ritenuto troppo violento, ma sicuramente più confacente alle caratteristiche della capitale: nella zona si contano molte fabbriche di armi ed è tristemente nota per l'elevato numero di morti in sparatorie.
Dallas Mavericks: fondati nel 1980 trovarono il nome grazie ad un concorso di una radio di Dallas, che scelse Mavericks (battendo Wrangler e Express) pensando che il termine portasse con se il "sapore" del Texas (maverick significa "capo di bestiame non marchiato", ma anche, "persona indipendente, individualista, ribelle" o "cavallo indomabile" infatti il suo simbolo è un cavallo).
Houston Rockets: Houston è la sede del centro spaziale di controllo delle missioni nello spazio della NASA, ma si chiamavano Rockets anche quando giocavano a San Diego, poiché nella città californiana si producono i razzi usati dalla Nasa. Lo spostamento a Houston ha ulteriormente legittimato la scelta.
Memphis Grizzlies: come noto la loro base iniziale fu Vancouver, essendo l'altro expansion team canadese assieme ai Raptors. L'origine del nome è molto semplice, essendo il grizzly un elemento importante della fauna della British Columbia. Ha mantenuto lo stesso nome anche dopo il trasferimento nel Tennessee del 2001
New Orleans Hornets: Nickname ereditato dagli Charlotte Hornets, trasferitisi in Louisiana dal 2002. Si ispira alla frase del generale Cornwallis che, durante la guerra di Secessione, disse a proposito della resistenza della North Carolina: "Sono ovunque, è come un nido di calabroni".
San Antonio Spurs: come per i Dallas Mavericks il loro nome fu scelto in un concorso e vinse perché rispecchiava molto l'anima del Texas e di San Antonio. Gli Speroni giocano all'ombra dell'Alamo dal 1973, e la loro città è appunto famosissima per i celebri rodei. Avrebbero dovuto chiamarsi Gunslingers ("pistoleri"), ma cambiaorno nome ancor prima di giocare la prima gara della loro storia
Denver Nuggets: Il nome Pepite (Nuggets) ricorda il fatto che tra fine '700 e inizio '800 la capitale del Colorado fu uno dei punti cardine della corsa all'oro, con le montagne circostanti che abbondavano di giacimenti d'oro e quindi di pepite.
Minnesota Timberwolves: altro concorso per decidere il nome della squadra di Minneapolis. Arrivarono 6.000 idee, ma in finale rimasero Timberwolves e Bears. La prima opzione ebbe facilmente la meglio. I lupi delle foreste popolano gli sconfinati boschi che si estendono nelle vicinanze di Minneapolis. Il Minnesota possiede la più grande popolazione di timberwolves degli Usa.
Portland Trail Blazers: I Pionieri, coloro che tracciano la via, il sentiero: i tifosi di Portland, nell'Oregon, con oltre diecimila voti vollero rendere omaggio ai primi uomini bianchi che raggiunsero quelle terre sull'Oceano Pacifico e che aprirono varchi, strade e vie di comunicazione attraverso foreste e montagne.
Oklahoma City Thunder: La decisione de nome Thunder e’ legata principalmente a due motivi: primo la zona di Oklahoma e’ famosa per i temporali molto forti caratterizzati proprio dai tuoni; secondo ad Oklahoma City e’ situato il 45° Reggimento di Fanteria Carristi dell’esercito degli Stati Uniti D’America ed il soprannome del reggimento e’ quello di “Thunder”. La franchigia e' nata nel 2008 dai Seatte Sonics. Pero' a Seattle, dopo mesi di discussioni, sono rimasti nome, logo e colori sociali dei team dei Sonics mentre ad OKC si e' "solo" trasferito tutto l'organico della societa' (dai dirigenti ai giocatori).
Utah Jazz: quando nel 1979 la squadra arrivò tra le montagne dello Utah da New Orleans portò con se logo e colori, mantenendo il nome Jazz, chiaramente il genere musicale sviluppatosi nella città della Louisiana.
Golden State Warriors: I Guerrieri furono dal 1946 al 1962 la squadra di Philadelphia. Poi vennero trasferiti a San Francisco e quindi, dirimpetto, a Oakland, dove nel 1971 assunsero il nome di Golden State, per la corsa al metallo prezioso aureo negli anni della Frontiera.
Los Angeles Clippers: Buffalo Braves fino al 1978, la franchigia, trasferita a San Diego, assunse il nick Clippers poiché lì vi è un famoso centro navale civile e militare. I Velieri non ammainarono le vele nel passaggio a Los Angeles.
Los Angeles Lakers: I Lakers arrivarono solo nel 1960, dopo 13 anni di militanza a Minneapolis, dove fu scelto Lakers. Il nome "I Lacustri" ha molto più senso nel Minnesota, lo "stato dei 10.000 laghi", ma si decise di mantenerlo anche a L.A.
Phoenix Suns: il nickname rispecchia il clima torrido dell'Arizona dove il sole non manca mai (è un dei pochi stati all'interno degli USA a non cambiare fra ora legale e ora solare). Fu preferito a Scorpions, Rattlers, Thunderbirds, Wranglers, Mavericks, Mustangs e Cougars.
Sacramento Kings: i loro antenati erano i Rochester Royals, che si trasferirono prima a Cincinnati, quindi a Kansas City. Qui nel 1972 dovette però cambiare nome perchè una squadra di baseball locale usava già il termine Royals. Si decise di rimanere sui nomi di sangue blu e nel 1975 si scelse definitivamente il termine Kings. Termine che fu portato a Sacramento nel 1985.
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Re: [O.T.] Basket NBA
partite della notte:
Miami Heat – New York Knicks 92-112
MIA: James 31 (10 rimb), Haslem 10, Bosh 12, Wade 13
NYK: Chandler 13, Felton 27, Kidd 11, Smith 13, Novak 18, Wallace 12
I Miami Heat perdono la loro imbattibilità casalinga e non basta la quasi tripla-doppia di LeBron James (31+10+9) per aver la meglio sui Knicks (privi di Anthony); Knicks che dominano nel 2° tempo specialmente con la loro arma principale, il tiro da 3 (18/44), e ad inizio 4° periodo decidono d uccidere il match con un 9-0 che li spinge sul +18 (84-102). Per Miami male Bosh e Wade che hanno tirato 3/12 e 3/13 dal campo.
Phoenix Suns – Dallas Mavericks 94-97
PHX: Morros 15 (17 rimb), Brown 11, Dragic 15, Dudley 11, Scola 13
DAL: Marion 10, Mayo 23, Collison 16, Kaman 15, Wright 16
Vittoria esterna e di misura dei Mavericks sul campo dei Suns; i primi 8′ del 3° vedono i texani prima rimontare e poi allungare sul +15 (48-63) dopo un parziale di 23-4, nel finale Phoenix cerca la rimonta disperata e toccherà pure il -1 (94-95) con la tripla di Shannon Brown ma a 4″ dal termine, Collison non tremerà e chiuderà i giochi dalla lunetta
Miami affonda contro New York in casa che dimostra,dopo anni,finalmente di essere una squadra
Miami Heat – New York Knicks 92-112
MIA: James 31 (10 rimb), Haslem 10, Bosh 12, Wade 13
NYK: Chandler 13, Felton 27, Kidd 11, Smith 13, Novak 18, Wallace 12
I Miami Heat perdono la loro imbattibilità casalinga e non basta la quasi tripla-doppia di LeBron James (31+10+9) per aver la meglio sui Knicks (privi di Anthony); Knicks che dominano nel 2° tempo specialmente con la loro arma principale, il tiro da 3 (18/44), e ad inizio 4° periodo decidono d uccidere il match con un 9-0 che li spinge sul +18 (84-102). Per Miami male Bosh e Wade che hanno tirato 3/12 e 3/13 dal campo.
Phoenix Suns – Dallas Mavericks 94-97
PHX: Morros 15 (17 rimb), Brown 11, Dragic 15, Dudley 11, Scola 13
DAL: Marion 10, Mayo 23, Collison 16, Kaman 15, Wright 16
Vittoria esterna e di misura dei Mavericks sul campo dei Suns; i primi 8′ del 3° vedono i texani prima rimontare e poi allungare sul +15 (48-63) dopo un parziale di 23-4, nel finale Phoenix cerca la rimonta disperata e toccherà pure il -1 (94-95) con la tripla di Shannon Brown ma a 4″ dal termine, Collison non tremerà e chiuderà i giochi dalla lunetta
Miami affonda contro New York in casa che dimostra,dopo anni,finalmente di essere una squadra
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Re: [O.T.] Basket NBA
Grande Masuka! Grandissimo!
E' sempre un piacere vedere forumisti (soprattutto competenti, come te) che dedicano parte del proprio tempo libero per accrescere le conoscenze altrui. I miei complimenti.
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Re: [O.T.] Basket NBA
complimenti a Masuka anche da parte mia 

Re: [O.T.] Basket NBA
figurati. è una cosa che mi è sempre piaciuta. sapere le motivazioni dei nomi e un pò di storia.Termopiliano ha scritto:Grande Masuka! Grandissimo!
E' sempre un piacere vedere forumisti (soprattutto competenti, come te) che dedicano parte del proprio tempo libero per accrescere le conoscenze altrui. I miei complimenti.
mi piacciono i nomi presi dalla storia della città, un pò meno quelli come suns , magic e heat. ma d'altronde in quei posti non c'è nulla, qualcosa dovevano inventarsi
washington potrebbe fare meglio

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Re: [O.T.] Basket NBA
lo odio sportivamente parlando
sono contento quando perdono
ma questa cosa?
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Re: [O.T.] Basket NBA
Fisicamente é mostruoso. Appena gli dai due metriti pianta una di queste in faccia.Masuka ha scritto:lo odio sportivamente parlando
sono contento quando perdono
ma questa cosa?
É il prototipo del giocatore moderno... Alto, grosso ma agile allo stesso tempo, che sa fare tutto (play, centro, ala)
Non sarà il piú forte di sempre ma é uno che sposta gli equilibri, e di molto.
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Re: [O.T.] Basket NBA
se poi gli fischiassero spesso i quatro tempi,le palle accompagnate,i passi e le sceneggiate da hollywood che fà sarebbe ancora meglioBola ha scritto:Fisicamente é mostruoso. Appena gli dai due metriti pianta una di queste in faccia.Masuka ha scritto:lo odio sportivamente parlando
sono contento quando perdono
ma questa cosa?
É il prototipo del giocatore moderno... Alto, grosso ma agile allo stesso tempo, che sa fare tutto (play, centro, ala)
Non sarà il piú forte di sempre ma é uno che sposta gli equilibri, e di molto.



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Re: [O.T.] Basket NBA
risultati della notte:
Philadelphia 76ers – Boston Celtics 95-94 OT
PHI: Turner 26 (10 rimb), T.Young 17 (12 rimb), Allen 8 (11 rimb), Richardson 13, Holiday 15, Hawes 10
BOS: Pierce 27, Garnett 17 (10 rimb), Rondo 16 (13 rimb, 14 ass), Green 19
Partita emozionante e spettacolare a Philadelphia dove i Sixers si sono imposti sui Celtics dopo un supplementare malgrado la tripla-doppia di Rondo; ai supplementari porta tutti Kevin Garnett (89-89) a 7″ dopo che Holiday ha sbagliato il tiro del K.O in precedenza e addirittura Rondo ha sulla sirena la palla della vittoria scaturita da una persa di Turne ma a Phila andrà bene. Nel supplementare è un botta-e-risposta con Jeff Green che illude i Celtics con la tripla del sorpasso sul 93-94 a 1’55″, Sixers in difficoltà e a 25″ Courtney Lee ha tra le mani la tripla che gelare il match, la sbaglia e sul capovolgimento di fronte Turner segna il canestro del sorpasso (95-94) con 3″ sul cronometro! Ultimo tiro nelle mani di nuovo di Rondo e ancora una volta il #9 mancherà il bersaglio.
Turner batte Boston
Indiana Pacers – Denver Nuggets 89-92
IND: George 22, West 18 (11 rimb), Hibbet 10, Stephenson 12, Hill 15 (10 ass)
DEN: Koufos 12, Iguodala 10, Brewer 20, McGee 20, Miller 15
Italian Job: Gallinari 9 pt (1/7, 1/3, 4/5), 7 rimb (1 off), 8 ass, 2 rec, 1 persa, 1 stop
Anche alla Bankers Life Fieldhouse di Indianapolis finale in volata con i Nuggets che ringraziano la loro panchina e il solito Andre Miller; dopo la tripla del sorpasso di Hill sull’85-82, Miller realizza 8 punti e un assist (a McGee) nel 10-0 che decide il match sull’85-92 a 61″ dalla fine, finale col brivido perché sul -3 Pacers Lawson si fa stoppare da Hill con 3″ ma l’ex Spurs non torverà il cnestro del pareggio.
Brooklyn Nets – Golden State Warriors 102-109
BKN: Blatche 22 (15 rimb), Johnson 32, Williams 23
GSW: Lee 30 (15 rimb), Thompson 13, Curry 28, Jack 15, Green 6 (10 rimb)
Stephen Curry & David Lee portano il Warriors-Show a Brooklyn e battono i Nets malgrado i 55 punti del duo J.J/D-Will; Golden State ammazza la partita dopo 3′ del 4° periodo con un break di 9-0 aperto con una bomba di Curry e chiuso da 6 punti di Lee per il +6 (89-96) a 6’37″ dalla conclusione, svantaggio che i Nets non riusciranno a ricucire.
Atlanta Hawks – Washington Wizards 104-95
ATL: Stevenson 15, Smith 23 (15 rimb), Horford 14 (14 rimb), Harris 15, Teague 19
WAS: Beal 18, Nene 12, Crawford 14, Seraphin 19
Bene gli Hawks sui Wizards col solito e solido contributo dei due lunghi di coach Drew; ad 1’06″ dall’intervallo lungo Bradley Beal tiene a galla i suoi sul -6 (46-40) ma DeShawn Stevenson spara 2 triple in 22″ e Teague segna sulla sirena per il +13 (54-41).
Detroit Pistons – Chicago Bulls 104-108
DET: Prince 13, Monroe 13, Knight 21, Stuckey 24, Villanueva 15
CHI: Deng 16, Boozer 24, Noah 30 (24 rimb), Belinelli 16, Hinrich 13
Italian Job: Belinelli 16 pt (4/7, 2/6, 2/2), 3 rimb (1 off), 3 ass, 2 perse
Ancora un’altra bella prestazione da titolare per Marco Belinelli e con un Noah versione Varejao i Bulls espugnano in rimonta il Palace di Detroit; Bulls che nel primo toccano anche il -17 (53-36) riuscendo però ad andare al riposo sotto solo di 5 (55-50). L’uomo della svolta è Carlos Boozer che segna 6 punti consecutivi nel break di 14-3 a metà del 4° per il +10 (93-103) a 2’26″!
New Orleans Hornets – Memphis Grizzlies 89-96
NOH: Henry 12, Anderson 15, Rivers 15, Robert 15, Smith 14
MEM: Gay 28, Randolph 15, Gasol 13, Pondexter 16
I Grizzlies rimangono la miglior squadra NBA (14-3) vincendo anche a New Orleans col miglior Rudy Gay di stagione; proprio il 22 di coach Hollins ha gelato i padroni di casa con la tripla del +7 (87-94) a 2’10″ dalla fine.
Minnesota Timberwolves – Cleveland Cavaliers 91-73
MIN: Love 36 (13 rimb), Ridnour 12, Barea 10
CLE: Gee 16, Varejao 4 (14 rimb), Sloan 10, Miles 13
Kevin Love mostra i muscoli ad Anderson Varejao trascinando i T-Wolves sui Cavs, niente esordio per Ricky Rubio; Minnesota comanda per tutta la partita con Cleveland che insegue leggendo la targa, il colpo di grazia arriva a 7′ con un parziale di 13-2 per l’85-67 a 3’44″.
Milwaukee Bucks – Charlotte Bobcats 108-93
MIL: Daniels 18, Ellis 13, Jennings 15, Ilyasova 21 (12 rimb)
CHA: Kidd-Gilchrist 11 (11 rimb), Walker 16, Henderson 19
A Milwaukee pratica svolta in 24′ per i Bucks sui Bobcats; all’intervallo lungo il vantaggio dei padroni di casa è di 18 lunghezze sul 58-40 con Jennings che ha segnato tutti i suoi 15 punti nel primo tempo.
San Antonio Spurs – Houston Rockets 114-92
SAS: Duncan 12 (12 rimb), Neal 12, Parker 17, Ginobili 12, Splitter 15, Mills 12
HOU: Patterson 10, Harden 29, Douglas 10
Derby texano dominato in lungo e in largo dai San Antonio Spurs dei “Tri Amigos”, vani i 29 con 10/16 dal campo di Harden; Spurs che vanno al riposo sul +12 (57-45) e Spurs che nel 3° decidono di calare il sipario grazie ad un break di 15-0 per il +23 (81-58) a 3’29″ dalla sirena del 3°. Malissimo Lin.
Utah Jazz – Toronto Raptors 131-99
UTA: Ma.Wlliams 14, Millsap 20 (10 rimb), Kamter 18, Foye 13, Mo.Williams 11 (10 ass), Hayward 17, Carroll 11
TOR: Pietrus 13, Bargnani 20, DeROzan 17, Lowry 10, Johnson 10
Italian Job: Bargnani 20 pt (7/12, 1/3, 3/4), 8 rimb, 3 perse, 2 stop
Passeggiata/allenamento per gli Utah Jazz sui Raptors rei di aver mandato ben 8 giocatori in doppia-cifra a referto; Utah scalda la mano da 3 nel 2° quarto realizzando un break di 13-2 con 12 punti arrivati da 4 triple cosecutive (Marvin William, Mo Williams, Carroll, Hayward), 56-42 e match in discesa fino alla fine.
Oklahoma City Thunder – Los Angeles Lakers 114-108
OKC: Durant 36, Ibaka 14, Westbrook 33, Martin 11, Collison 13
LAL: Howard 23 (18 rimb), Bryant 35, Duhon 14, Meeks 17
Nel big-amcth della notte i Thunder di Durant & Westbrook battono i Lakers schiantandoli nel 2° quarto; infatti il break che uccide i giallo-viola arriva nel secondi 12′ dove OKC piazza un 17-3 passando da -2 (35-37) a +12 (52-40), inoltre segneranno 32 punti (su 41 della frazione) negli ultimi 8′ per andare a l riposo avanti di 14 (67-53).
Sacramento Kings – Orlando Magic 91-82
SAC: Thompson 12, Cousins 17 (14 rimb), Brooks 11, Thomas 17, Fredette 15
ORL: Davis 20 (11 rimb), Afflalo 18, Nelson 17, Nicholson 14
DeMarcus Cousins si carica sulle spalle i King e batte i Magic; a 8’28″ dalla fine Jimmer Fredette spara la bomba in transizione che vale il sorpasso sul 69-68 e da quel momento Sacramento scapperà via sul +9 (79.70) grazie anche a 6 punti consecutivi di Hayes.
Thunder che asfaltano i Lakers...giocare a chi fà più punti contro i thunder non credo sia una bella inziiativaS.A vince il derby contro Houston mentre Belinelli contribuisce in maniera importante alla vittoria dei Bulls in casa dei Pistons
Philadelphia 76ers – Boston Celtics 95-94 OT
PHI: Turner 26 (10 rimb), T.Young 17 (12 rimb), Allen 8 (11 rimb), Richardson 13, Holiday 15, Hawes 10
BOS: Pierce 27, Garnett 17 (10 rimb), Rondo 16 (13 rimb, 14 ass), Green 19
Partita emozionante e spettacolare a Philadelphia dove i Sixers si sono imposti sui Celtics dopo un supplementare malgrado la tripla-doppia di Rondo; ai supplementari porta tutti Kevin Garnett (89-89) a 7″ dopo che Holiday ha sbagliato il tiro del K.O in precedenza e addirittura Rondo ha sulla sirena la palla della vittoria scaturita da una persa di Turne ma a Phila andrà bene. Nel supplementare è un botta-e-risposta con Jeff Green che illude i Celtics con la tripla del sorpasso sul 93-94 a 1’55″, Sixers in difficoltà e a 25″ Courtney Lee ha tra le mani la tripla che gelare il match, la sbaglia e sul capovolgimento di fronte Turner segna il canestro del sorpasso (95-94) con 3″ sul cronometro! Ultimo tiro nelle mani di nuovo di Rondo e ancora una volta il #9 mancherà il bersaglio.
Turner batte Boston
Indiana Pacers – Denver Nuggets 89-92
IND: George 22, West 18 (11 rimb), Hibbet 10, Stephenson 12, Hill 15 (10 ass)
DEN: Koufos 12, Iguodala 10, Brewer 20, McGee 20, Miller 15
Italian Job: Gallinari 9 pt (1/7, 1/3, 4/5), 7 rimb (1 off), 8 ass, 2 rec, 1 persa, 1 stop
Anche alla Bankers Life Fieldhouse di Indianapolis finale in volata con i Nuggets che ringraziano la loro panchina e il solito Andre Miller; dopo la tripla del sorpasso di Hill sull’85-82, Miller realizza 8 punti e un assist (a McGee) nel 10-0 che decide il match sull’85-92 a 61″ dalla fine, finale col brivido perché sul -3 Pacers Lawson si fa stoppare da Hill con 3″ ma l’ex Spurs non torverà il cnestro del pareggio.
Brooklyn Nets – Golden State Warriors 102-109
BKN: Blatche 22 (15 rimb), Johnson 32, Williams 23
GSW: Lee 30 (15 rimb), Thompson 13, Curry 28, Jack 15, Green 6 (10 rimb)
Stephen Curry & David Lee portano il Warriors-Show a Brooklyn e battono i Nets malgrado i 55 punti del duo J.J/D-Will; Golden State ammazza la partita dopo 3′ del 4° periodo con un break di 9-0 aperto con una bomba di Curry e chiuso da 6 punti di Lee per il +6 (89-96) a 6’37″ dalla conclusione, svantaggio che i Nets non riusciranno a ricucire.
Atlanta Hawks – Washington Wizards 104-95
ATL: Stevenson 15, Smith 23 (15 rimb), Horford 14 (14 rimb), Harris 15, Teague 19
WAS: Beal 18, Nene 12, Crawford 14, Seraphin 19
Bene gli Hawks sui Wizards col solito e solido contributo dei due lunghi di coach Drew; ad 1’06″ dall’intervallo lungo Bradley Beal tiene a galla i suoi sul -6 (46-40) ma DeShawn Stevenson spara 2 triple in 22″ e Teague segna sulla sirena per il +13 (54-41).
Detroit Pistons – Chicago Bulls 104-108
DET: Prince 13, Monroe 13, Knight 21, Stuckey 24, Villanueva 15
CHI: Deng 16, Boozer 24, Noah 30 (24 rimb), Belinelli 16, Hinrich 13
Italian Job: Belinelli 16 pt (4/7, 2/6, 2/2), 3 rimb (1 off), 3 ass, 2 perse
Ancora un’altra bella prestazione da titolare per Marco Belinelli e con un Noah versione Varejao i Bulls espugnano in rimonta il Palace di Detroit; Bulls che nel primo toccano anche il -17 (53-36) riuscendo però ad andare al riposo sotto solo di 5 (55-50). L’uomo della svolta è Carlos Boozer che segna 6 punti consecutivi nel break di 14-3 a metà del 4° per il +10 (93-103) a 2’26″!
New Orleans Hornets – Memphis Grizzlies 89-96
NOH: Henry 12, Anderson 15, Rivers 15, Robert 15, Smith 14
MEM: Gay 28, Randolph 15, Gasol 13, Pondexter 16
I Grizzlies rimangono la miglior squadra NBA (14-3) vincendo anche a New Orleans col miglior Rudy Gay di stagione; proprio il 22 di coach Hollins ha gelato i padroni di casa con la tripla del +7 (87-94) a 2’10″ dalla fine.
Minnesota Timberwolves – Cleveland Cavaliers 91-73
MIN: Love 36 (13 rimb), Ridnour 12, Barea 10
CLE: Gee 16, Varejao 4 (14 rimb), Sloan 10, Miles 13
Kevin Love mostra i muscoli ad Anderson Varejao trascinando i T-Wolves sui Cavs, niente esordio per Ricky Rubio; Minnesota comanda per tutta la partita con Cleveland che insegue leggendo la targa, il colpo di grazia arriva a 7′ con un parziale di 13-2 per l’85-67 a 3’44″.
Milwaukee Bucks – Charlotte Bobcats 108-93
MIL: Daniels 18, Ellis 13, Jennings 15, Ilyasova 21 (12 rimb)
CHA: Kidd-Gilchrist 11 (11 rimb), Walker 16, Henderson 19
A Milwaukee pratica svolta in 24′ per i Bucks sui Bobcats; all’intervallo lungo il vantaggio dei padroni di casa è di 18 lunghezze sul 58-40 con Jennings che ha segnato tutti i suoi 15 punti nel primo tempo.
San Antonio Spurs – Houston Rockets 114-92
SAS: Duncan 12 (12 rimb), Neal 12, Parker 17, Ginobili 12, Splitter 15, Mills 12
HOU: Patterson 10, Harden 29, Douglas 10
Derby texano dominato in lungo e in largo dai San Antonio Spurs dei “Tri Amigos”, vani i 29 con 10/16 dal campo di Harden; Spurs che vanno al riposo sul +12 (57-45) e Spurs che nel 3° decidono di calare il sipario grazie ad un break di 15-0 per il +23 (81-58) a 3’29″ dalla sirena del 3°. Malissimo Lin.
Utah Jazz – Toronto Raptors 131-99
UTA: Ma.Wlliams 14, Millsap 20 (10 rimb), Kamter 18, Foye 13, Mo.Williams 11 (10 ass), Hayward 17, Carroll 11
TOR: Pietrus 13, Bargnani 20, DeROzan 17, Lowry 10, Johnson 10
Italian Job: Bargnani 20 pt (7/12, 1/3, 3/4), 8 rimb, 3 perse, 2 stop
Passeggiata/allenamento per gli Utah Jazz sui Raptors rei di aver mandato ben 8 giocatori in doppia-cifra a referto; Utah scalda la mano da 3 nel 2° quarto realizzando un break di 13-2 con 12 punti arrivati da 4 triple cosecutive (Marvin William, Mo Williams, Carroll, Hayward), 56-42 e match in discesa fino alla fine.
Oklahoma City Thunder – Los Angeles Lakers 114-108
OKC: Durant 36, Ibaka 14, Westbrook 33, Martin 11, Collison 13
LAL: Howard 23 (18 rimb), Bryant 35, Duhon 14, Meeks 17
Nel big-amcth della notte i Thunder di Durant & Westbrook battono i Lakers schiantandoli nel 2° quarto; infatti il break che uccide i giallo-viola arriva nel secondi 12′ dove OKC piazza un 17-3 passando da -2 (35-37) a +12 (52-40), inoltre segneranno 32 punti (su 41 della frazione) negli ultimi 8′ per andare a l riposo avanti di 14 (67-53).
Sacramento Kings – Orlando Magic 91-82
SAC: Thompson 12, Cousins 17 (14 rimb), Brooks 11, Thomas 17, Fredette 15
ORL: Davis 20 (11 rimb), Afflalo 18, Nelson 17, Nicholson 14
DeMarcus Cousins si carica sulle spalle i King e batte i Magic; a 8’28″ dalla fine Jimmer Fredette spara la bomba in transizione che vale il sorpasso sul 69-68 e da quel momento Sacramento scapperà via sul +9 (79.70) grazie anche a 6 punti consecutivi di Hayes.
Thunder che asfaltano i Lakers...giocare a chi fà più punti contro i thunder non credo sia una bella inziiativaS.A vince il derby contro Houston mentre Belinelli contribuisce in maniera importante alla vittoria dei Bulls in casa dei Pistons
Re: [O.T.] Basket NBA
Soniaaquino ha scritto:se poi gli fischiassero spesso i quatro tempi,le palle accompagnate,i passi e le sceneggiate da hollywood che fà sarebbe ancora meglioBola ha scritto:Fisicamente é mostruoso. Appena gli dai due metriti pianta una di queste in faccia.Masuka ha scritto:lo odio sportivamente parlando
sono contento quando perdono
ma questa cosa?
É il prototipo del giocatore moderno... Alto, grosso ma agile allo stesso tempo, che sa fare tutto (play, centro, ala)
Non sarà il piú forte di sempre ma é uno che sposta gli equilibri, e di molto.![]()
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l'aiuto difensivo di Chandler è da far vedere nelle scuole basket come pratica da non imitare...
it's not easy to be me.......
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Re: [O.T.] Basket NBA
diciamo che queste sono,in gran parte,le difese attuali della nba...dove conta lo spettacolo e non la sostanza ed è proprio per questo che Stern "odia" tanto i Spurs di Popovichil mauri ha scritto:Soniaaquino ha scritto: se poi gli fischiassero spesso i quatro tempi,le palle accompagnate,i passi e le sceneggiate da hollywood che fà sarebbe ancora meglio![]()
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l'aiuto difensivo di Chandler è da far vedere nelle scuole basket come pratica da non imitare...
Re: [O.T.] Basket NBA
Ormai la difesa è diventata una ricerca spasmodica della stoppata spettacolare che spara la palla sul pubblico...ci si dimentica che i veri difensori sono i vari Tahbo Sefolosha, Shane Battier, Tony Allen ecc...Soniaaquino ha scritto:diciamo che queste sono,in gran parte,le difese attuali della nba...dove conta lo spettacolo e non la sostanza ed è proprio per questo che Stern "odia" tanto i Spurs di Popovichil mauri ha scritto:Soniaaquino ha scritto: se poi gli fischiassero spesso i quatro tempi,le palle accompagnate,i passi e le sceneggiate da hollywood che fà sarebbe ancora meglio![]()
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l'aiuto difensivo di Chandler è da far vedere nelle scuole basket come pratica da non imitare...
Che mondo sarebbe senza Speranzini?!