[O.T.] Riflessioni sulla guerra in Medio Oriente

[scb]

Giuro di non entrare mai più in questo topic. Cercherò di dimenticare il nugolo di antisemiti, pazzi, psicopatici che lo popola.

Questo è un approccio sbagliato.

La questione è molto, ma molto complessa. Semplificarla e ridurla ai minimi termini non serve a nulla.

[zio]

in questo momento chi imita il baffetto sta in iran.
sta facendo le medesime dichiarazioni che faceva lui prima di invadere la polonia.

si ma quello dichiara, questi invece agiscono

stai scherzando vero? dai dimmi di si.
non ho voglia di postarti foto dei giovani uccisi in piazza lo scorso anno.
e nemmeno di ridirti che il passare le armi a terroristi equivale a complicità.

[Plo Style]

Dire che quella terra non è la loro terra significa non conoscere la storia.
Semplicemente.

Loro chi? Filistei? Cananei semiti?
Il racconto della conquista fa parte di quella opera storica deuteronomistica scritta oltre mille anni dopo gli avvenimenti che racconta. Ripeto, è una rivendicazione immaginaria proprio a livello storico.

[TeNz]

quando nei topic leggo zio cosi grintoso, determinato e sicuro, me lo immagino davanti al pc come quando scriveva sul topic del berlusca con gli anni che gli scivolano addosso e in casa gli specchi peini di manate (questa forse la capirà solo "arazze")

[zio]

quando nei topic leggo zio cosi grintoso, determinato e sicuro, me lo immagino davanti al pc come quando scriveva sul topic del berlusca con gli anni che gli scivolano addosso e in casa gli specchi peini di manate (questa forse la capirà solo "arazze")

E quindi?
No, dico, che hai da dire?

[Husker_Du]

in questo momento chi imita il baffetto sta in iran.
sta facendo le medesime dichiarazioni che faceva lui prima di invadere la polonia.

Si vede che anche lui ama ascoltare Wagner.

[zio]

in questo momento chi imita il baffetto sta in iran.
sta facendo le medesime dichiarazioni che faceva lui prima di invadere la polonia.

Si vede che anche lui ama ascoltare Wagner.

Dubito.

[TeNz]

E quindi?
No, dico, che hai da dire?

non conosco la situazione in modo approfondito e non mi sento di aggiungere nulla.
però consiglio la lettura di questo post: oh medioriente ci risiamo tratto da KEIN PFUSCH® di Uriel Fanelli

[dostum]

in questo momento chi imita il baffetto sta in iran.
sta facendo le medesime dichiarazioni che faceva lui prima di invadere la polonia.

Si vede che anche lui ama ascoltare Wagner.

Sui gusti musicali di Ahmadinejad ho solo questo:


Sulla situazione medio orientale:
http://maki.org.il/en/

[Superfissato]

Direi che sia meglio questa.
Che dite?

[Superfissato]

E di questa?

[imamaniac]

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2012/11/ ... to/211409/

la pacifica comunità ebraica romana sostiene la più grande democrazia del mondo

[Drogato_ di_porno]

"Gli Ebrei sono chiamati uomini,
mentre i popoli del mondo non sono chiamati uomini,
ma bestie"
(Baba mezia 114 b)

"Se un Ebreo ha un processo con un non ebreo,
tu (il giudice ebreo) darai per quanto è possibile causa vinta all'Ebreo
e dirai al non ebreo:
Così vuole la nostra legge"
(Baba kamma 113a).

[Fatina]

questa mattina un giornalista RAI parlando di un vertice in Medio Oriente, parlava di "soluzione finale" per il problema dello stato di Israele.
Una scelta di parola al quanto infelice.

[Plo Style]

Lasciando per un attimo da parte i semi illusori su cui si fonda il primato di Mosè su Ismaele per gli ebrei. e la conseguente mistificazione storica della presa dei territori, fondamento velenoso di parte della vicenda, veniamo ad oggi.

Oggi, Israele, si può ritenere una entità politica, ascrivibile al diritto internazionale, oppure una realtà religiosa? Quanto questo stato di pochi milioni di abitanti, immerso in terre di centinaia di milioni di arabi, deve essere giudicato secondo il diritto o secondo criteri religiosi? E' una questione politica oppure una questione religiosa? E' un risarcimento e un terreno di verifica per l'atteggiamento cristiano post olocausto?

E' indubbio che lo stato di Israele oggi sia una realtà politica, riconosciuta sul piano diplomatico. Ma, il territorio di contesa, ad inizio novecento, contava un rapporto di uno a sei fra ebrei e palestinesi. Inoltre, non tutti gli ebrei sono cittadini di Israele anzi, la maggioranza degli ebrei se ne guarda bene dal vivere in Israele. La necessità che prevale è quindi quella della dimensione religiosa.

Il nome Israele deriva da Giacobbe, collocando il nome nella tradizione biblica. La sua nascita è un prosieguo della tradizione "storica" del popolo eletto, con la dimensione politica che trasforma la terra in stato. La lingua ufficiale è quella della bibbia modernizzata. Le festività ebraiche. Le norme alimentari ebraiche. Il calendario, ebraico.

L'imposizione totale di un paradigma è pertanto una convinzione di fede, in quanto tale non per forza condivisibile. Il fatto stesso che la terra (ora stato) sia stata riconsegnata al popolo eletto è un'azione di fede, un compimento religioso. Affermando: Dio c'è ed opera per il meglio. Inaccettabile.

Dimenticando la prima alleanza di Dio (16 L’arco dunque sarà nelle nuvole, e io lo guarderò per ricordarmi del patto perpetuo fra Dio e ogni essere vivente, di qualunque carne che è sulla terra". 17 E Dio disse a Noè: "Questo è il segno del patto che io ho stabilito fra me e ogni carne che è sulla terra"), mistificando l'originale conquista delle terre, imponendo una convinzione su un territorio, si è arrivati alla radicalizzazione degli ultimi cinquanta anni. Quattro guerre non sono bastate.