Al ristorante avemmo una tavolata da 10 e mi misi all'angolo sinistro, un'abitudine essendo mancino. Mia sorella e scoreggione davanti a me, accanto a lui la compagna di mio padre, mio padre, a capotavola opposto mia nonna, poi davanti a mio padre mia zia e poi 2 posti vuoti per mio cugino e la FIDANZATA che ancora dovevano arrivare.
Arrivò il menù e cominciai a spulciare a casaccio le 2 misere paginette, senza troppa importanza. Il senso di sazietà e la tensione non mi davano quasi pace, oltretutto io sopporto poco i ristoranti perché hanno un sacco di ricette complicate. Un senso di amarezza mi colse quando vidi che i piatti che potevano interessarmi (tortellini panna e prosciutto, penne al pomodoro, entrambe con patatine) erano sotto ad un fantomatico "MENU' BAMBINI". Dopo ulteriori spulciamenti optai per un antipasto napoletano ed una pizza.
L'attesa del cibo fu piuttosto pesante, il pensiero che c'era il 50% di possibilità che avrei avuto accanto una gnokka non mi dava pace. Beninteso che io quella non l'avevo mai vista, fu tuttavia un'ipotesi da non scartare, mio cugino è sempre stato un donnaiolo.
Mio cugino e FIDANZATA arrivarono poco dopo l'una. Quasi lui non lo riconobbi, lei la notai dopo. Dopo brevi saluti al gruppo, mi passarono dietro e accanto a me si mise mio cugino. Prima di mettersi comodi, strette di mano di lei al gruppo e come al solito io fui l'ultimo. Vedere lei che dava la mano ai miei parenti e comprendendo che sarebbe toccato poi a me, mi sprofondò. Fortuna che fu una cosa durata pochi secondi. "Piacere, Erika", mi disse, porgendomi la mano con un sorriso. Io la guardai come fossi stato cieco e le porsi la mano tipo tentacolo di octopus. Sinceramente ad ora non ricordo se gliela strinsi né se pronuncia il mio nome esatto.
Lei comunque era normale, non sono un fisionomista ma a tratti ricordava un misto tra la Fabiani e la Fruscio. Mi parse pure educata, aveva un modo di fare, tipo mangiare a bocca chiusa e sistemare le forchette per bene ai lati del piatto e ascoltava quello che le veniva detto.
Il pranzo andò bene, mio cugino ahimé mi ricordò che è un gobbo sudicio lercio e non perse occasione di dirmi che l'anno scorso si divertì. Bestemmie tuonarono dentro di me. Chiacchiere sul lavoro, sull'Aifon, finalmente arrivarono i piatti e si cominciò a sgranare. Durante il pranzo non ho ricordi di essermi girato a destra oltre mio cugino per non incappare nello sguardo della tizia, né comunque le rivolsi mai parola.
Fine pranzo a gozzovigliare e poi alle 16:00 fuori. Ulteriori chiacchiere (ovviamente io non parlai praticamente mai se non con mio cugino) e quando arrivò il momento dei saluti cominciai a sudare freddo quando realizzai che la tizia si mise a dar baci a destra e a manca. Avrei voluto essere altrove e non sapevo dove scappare, ma decisi di restare ad affrontare ciò che il destino ha messo sulla mia strada. Fu un attimo, me la trovai davanti sempre col solito sorriso, era alta più o meno quanto me, guancia destra, sinistra, destra, sinistra e nient'altro. Saluti generali, loro i primi ad andarsene e li osservo quasi inebetito mentre se ne vanno via sulla BMW Z4 3000kv (il paragone col mio Pandino 750 Fire fu impietoso e umiliante).
Tornai a casa assai provato e con i soliti pensieri, e mi misi al computer ad affogare nell'accidia, e butto giù queste righe come un alcolizzato butterebbe giù rum al bancone del bar raccontando al barista le sue sventure.
Quoto SCB: Il "menù bambini" è una perla.