scb ha scritto:In effetti ci dev'essere qualcosa di perversamente allegorico nell'epopea chirurgica di Aletta.
Non so se ne è consapevole, ma la sua storia potrebbe essere un perfetto soggetto per un film alla Blade Runner dei nostri giorni.
Quoto questo post dell'amico scb scritto nel topic di Aletta, per dire qualcosa sull'argomento visto che aveva creato un topic adatto.
Iniziamo con la gente che non ha a che fare con il porno o in generale in cui l'apparire non è parte preponderante del proprio lavoro.
Ricorrere alla chirurgia estetica (badate non chirurgia plastica che ha scopi ben più alti) può avere motivazioni molto varie.
Penso alla 40enne che vuole "ringiovanirsi" un po' e magari fa qualche lifting qua e là. Oppure alla 18enne che come regalo chiede ai genitori una rinoplastica o una mastoplastica additiva.
Già qui ci sono da fare diversi distinguo di ordine sia medico che della psiche della persona. Trovo, ma questa è un mio pensiero, ridicolo che una 20enne carina debba passare da una seconda a una quarta; trovo invece, psicologicamente salutare che un naso esteticamente brutto, venga modificato chirurgicamente.
Su come considero la chirurgia estetica tralascio altrimenti facciamo notte.
Ritornando it, i problemi nascono quando il ricorso alla chirurgia sottende una patologia nota in psichiatria come Disturbo da dismorfismo corporeo o più brevemente dismorfofobia.
Purtroppo oggi è un problema sempre più frequente, e in tra chi si reca da un chirurgo estetico sempre più spesso si incontrano questi soggetti.
Senza menarla troppo termini medici e non entrando nella teoria psicodinamica che la causerebbe, questo disturbo consiste nel fatto di essere convinti che di avere una deformità o un difetto fisico che in realtà è minimo o inesistente.
Da questo parte il disagio psichico di questi pazienti, per i quali questa "fissa" costituisce fonte di ansia e disagio.
A quel punto il passo verso il chirurgo è scontato. A questo punto accadono due cose: o il chirurgo ha i controcazzi e capisce che quel paziente piuttosto che in sala operatoria lo deve mandare dallo psichiatra, oppure il paziente inizierà una serie infinita di interventi; questo perché nonostante l'intervento chirurgico, egli non sarà soddisfatto dell'esito dello stesso. E continuerà a ricorrere al chirurgo.
Per quanto riguarda le attrici porno, mi sento di dire che dipende da caso a caso.
Ovvio che se una attrice passa da una terza ad una quinta perché così sarà pornograficamente più sfruttabile (scusate il termine poco gentile ma così è) oppure una attrice 45enne si ritocca per mostrare meno i segni dell'invecchiamento, allora rientriamo nella normalità (così come la ragazzina 18enne che per sentirsi più attraente si fa le protesi mammarie).
Ma prendendo una come Aletta Ocean, il disturbo psichiatrico mi pare evidente. Lei e molte altre si sono deturpate il corpo alla ricerca di una bellezza perfetta. Non il chirurgo. Per queste ragazze ci vuole lo psichiatra.