DON BENZI HA DETTO: NON SI MUORE PIU' DI AIDS
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Dalla prefazione del libro di Duesberg
"Inventing The AIDS Virus"
Nel 1988 stavo lavorando come consulente presso gli Specialty Labs di Santa Monica, preparando delle routines analitiche per il Virus per la Immunodeficienza Umana (HIV). Sapevo molto su come mettere su procedure di routines analitiche per ogni qualsiasi cosa contenesse acidi nucleici perche' io avevo inventato la Polymerase Chain Reaction. Questo e' il motivo per cui mi avevano affidato il lavoro.La Sindrome da Immuno Deficienza Acquisita (AIDS), d'altra parte, era qualcosa di cui non sapevo molto.
Cosi', quando mi trovai a scrivere un rapporto sui nostri progressi e scopi per il progetto, supportato dai National Institutes of Health (Istituti nazionali della salute), riconobbi che io non conoscevo i riferimenti scientifici per giustificare una dichiarazione che avevo appena scritta "lo HIV e' la probabile causa dell'AIDS". Cosi' mi rivolsi al virologo del tavolo accanto, una persona affidabile e competente, e gli chiesi il riferimento. Egli mi rispose che non ne avevo bisogno.
Io non ero d'accordo. Mentre e' vero che certe scoperte o tecniche scientifiche sono cosi' ben fondate che le loro origini non sono piu' citate nella letteratura contemporanea, cio' non sembrava il caso per il legame HIV/AIDS. Era totalmente strano per me che l'individuo che aveva scoperto la causa di una malattia mortale e ancora non curabile non fosse continuamente citato nei lavori scientifici finche' quella malattia fosse curata e dimenticata. Ma, come avrei presto imparato, il nome di quell'individuo-che sarebbe sicuramente stato materia da Nobel- non era sulla punta della lingua di nessuno.
Naturalmente, questa semplice referenza doveva essere da qualche parte. Altrimenti, decine di migliaia di medici pubblici e di stimati scienziati di parecchie branche, che tentavano di risolvere il problema che faceva morire un gran numero di omosessuali e/o utenti di droghe intravena (IV) tra i 20 e i 40 anni, non avrebbero ristretto le loro ricerche in uno stretto canale di ricerca. Nessuno si sarebbe messo a pescare nello stesso stagno a meno che non fosse ben stabilito che tutti gli altri stagni erano vuoti. Ci doveva essere un lavoro pubblicato, o addirittura parecchi, che presi insieme indicavano lo HIV come probabile causa dell'AIDS. Ci doveva essere.
Feci ricerche al computer, ma non arrivai a nulla. Naturalmente, puo' capitare di perdere qualcosa di importante nelle ricerche al computer semplicemente per non aver immesso le giuste parole chiave. Per essere sicuro su un argomento scientifico, e' meglio chiedere direttamente ad altri scienziati. Questo e' giusto il motivo per cui si fanno conferenze scientifiche in posti lontani con belle spiagge. Andavo a molti incontri e conferenze come parte del mio lavoro. Presi l'abitudine di approcciare chiunque facesse una relazione sull'AIDS e gli domandavo quale riferimento potessi indicare per la sempre piu' problematica affermazione "lo HIV e' la probabile causa dell'AIDS".
Dopo 10 o 15 riunioni in un paio di anni, ero abbastanza sconvolto dal fatto che nessuno potesse darmi un riferimento. Non mi piaceva la brutta conclusione che si stava formando nella mia mente: l'intera campagna contro una malattia sempre piu' considerata come la PESTE NERA del 20-esimo secolo era basata su una ipotesi le cui origini nessuno poteva ricordare. Cio' sfidava il senso scientifico e comune.
Finalmente ebbi l'opportunita' di porre la domanda ad uno dei giganti della ricerca sullo HIV e l'AIDS, il dottor Luc Montagnier dell'Istituto Pasteur, quando dette una conferenza a San Diego. Sarebbe stata l'ultima volta in cui sarei stato capace di porre la mia domandina senza mostrare rabbia, e immaginavo che Montagnier conoscesse la risposta. Cosi' gli posi la domanda. Con un tratto di imbarazzata accondiscendenza, Montagnier disse "perche' non cita il rapporto dai CDC" (Centers for Desase Control: Centri per il controllo delle malattie)? Io replicai "Esso non si riferisce all'argomento se lo HIV sia o non sia la probabile causa dello AIDS, o no?" "No", egli ammise, senza dubbio domandandosi quando me ne sarei andato via. Cerco' supporto nel circoletto di persone attorno a lui, ma tutti stavano attendendo una risposta piu' definitiva, come me. "Perche' non cita il lavoro sulla SIV (Simian Immunodeficiency Virus: Virus della Immunodeficienza delle Scimmie)?" offri' il buon dottore. "Ho letto anche quel lavoro, dottor Montagnier", risposi, "quello che successe a quelle scimmie non mi ha fatto pensare all'AIDS. Per di piu', quel lavoro e' stato pubblicato appena un paio di mesi fa. Io sto cercando il lavoro originale dove qualcuno mostro' che lo HIV causo' l'AIDS". Questa volta la risposta del dottor Montagnier fu quella di allontanarsi di corsa per salutare un conoscente dall'altra parte della stanza.
Ora la scena si sposta dentro la mia macchina, giusto qualche anno fa. Stavo guidando da Mendocino verso San Diego. Come una qualsiasi altra persona ora anche io sapevo molto di piu' dell'AIDS di quanto volessi. Eppure non sapevo ancora chi aveva stabilito che esso e' causato dall'HIV. Poiche' ero sonnacchioso mentre attraversavo le montagne San Bernardino, accesi la radio e sintonizzai su un tale che parlava dell'AIDS. Si chiamava Peter Duesberg, ed era un eminente virologo a Berkeley. Avevo sentito parlare di lui, ma non avevo mai letti i suoi lavori o ascoltato la sua voce. Ma ascoltai, adesso ben sveglio, mentre egli spiegava esattamente perche' avevo tanti problemi nel cercare i riferimenti che collegavano lo HIV all'AIDS. NON CE N'ERANO. Nessuno ha mai provato che lo HIV causa l'AIDS.
Quando tornai a casa, invitai Duesbeg a San Diego per presentare le sue idee in un incontro dell'Associazione Americana della Chimica. Per la maggior parte scettico all'inizio, l'uditorio stette alla conferenza e quindi un'ora di domande, e infine restarono a parlare fra di loro finche' fu richiesto di sgomberare la sala. Tutti se ne andarono via con piu' domande di quante ne avessero al principio. Mi piace e rispetto Duesberg. Io non credo che egli sappia necessariamente cosa causa l'AIDS: in proposito siamo in disaccordo. Ma siamo entrambi certi di cio' che NON causa l'AIDS. Non siamo riusciti a scoprire alcuna ragione valida perche' la maggior parte delle persone crede che l'AIDS e' una sindrome causata da un virus chiamato HIV.
Semplicemente non c'e' evidenza scientifica a provare che cio' sia vero. Noi non abbiamo potuto scoprire perche' i dottori prescrivono un farmaco TOSSICO chiamato AZT (Zidovudina) a gente che non puo' lamentare nulla se non la presenza di anticorpi allo HIV nel sangue. Infatti non vediamo alcun motivo perche' degli esseri umani debbano prendere quel farmaco. Non possiamo capire da dove sia originata tutta questa follia, ed essendo ambedue vissuti a Berkeley, abbiamo veramente visto parecchie cose strane. Sappiamo che errare e' umano, ma l'ipotesi HIV/AIDS e' un terribile errore. Io dico questo con forza come avvertimento. Duesberg lo continua a dire da tanto tempo. Leggete questo libro.
Kary B. Mullis
Premio Nobel per la chimica, 1993
"Inventing The AIDS Virus"
Nel 1988 stavo lavorando come consulente presso gli Specialty Labs di Santa Monica, preparando delle routines analitiche per il Virus per la Immunodeficienza Umana (HIV). Sapevo molto su come mettere su procedure di routines analitiche per ogni qualsiasi cosa contenesse acidi nucleici perche' io avevo inventato la Polymerase Chain Reaction. Questo e' il motivo per cui mi avevano affidato il lavoro.La Sindrome da Immuno Deficienza Acquisita (AIDS), d'altra parte, era qualcosa di cui non sapevo molto.
Cosi', quando mi trovai a scrivere un rapporto sui nostri progressi e scopi per il progetto, supportato dai National Institutes of Health (Istituti nazionali della salute), riconobbi che io non conoscevo i riferimenti scientifici per giustificare una dichiarazione che avevo appena scritta "lo HIV e' la probabile causa dell'AIDS". Cosi' mi rivolsi al virologo del tavolo accanto, una persona affidabile e competente, e gli chiesi il riferimento. Egli mi rispose che non ne avevo bisogno.
Io non ero d'accordo. Mentre e' vero che certe scoperte o tecniche scientifiche sono cosi' ben fondate che le loro origini non sono piu' citate nella letteratura contemporanea, cio' non sembrava il caso per il legame HIV/AIDS. Era totalmente strano per me che l'individuo che aveva scoperto la causa di una malattia mortale e ancora non curabile non fosse continuamente citato nei lavori scientifici finche' quella malattia fosse curata e dimenticata. Ma, come avrei presto imparato, il nome di quell'individuo-che sarebbe sicuramente stato materia da Nobel- non era sulla punta della lingua di nessuno.
Naturalmente, questa semplice referenza doveva essere da qualche parte. Altrimenti, decine di migliaia di medici pubblici e di stimati scienziati di parecchie branche, che tentavano di risolvere il problema che faceva morire un gran numero di omosessuali e/o utenti di droghe intravena (IV) tra i 20 e i 40 anni, non avrebbero ristretto le loro ricerche in uno stretto canale di ricerca. Nessuno si sarebbe messo a pescare nello stesso stagno a meno che non fosse ben stabilito che tutti gli altri stagni erano vuoti. Ci doveva essere un lavoro pubblicato, o addirittura parecchi, che presi insieme indicavano lo HIV come probabile causa dell'AIDS. Ci doveva essere.
Feci ricerche al computer, ma non arrivai a nulla. Naturalmente, puo' capitare di perdere qualcosa di importante nelle ricerche al computer semplicemente per non aver immesso le giuste parole chiave. Per essere sicuro su un argomento scientifico, e' meglio chiedere direttamente ad altri scienziati. Questo e' giusto il motivo per cui si fanno conferenze scientifiche in posti lontani con belle spiagge. Andavo a molti incontri e conferenze come parte del mio lavoro. Presi l'abitudine di approcciare chiunque facesse una relazione sull'AIDS e gli domandavo quale riferimento potessi indicare per la sempre piu' problematica affermazione "lo HIV e' la probabile causa dell'AIDS".
Dopo 10 o 15 riunioni in un paio di anni, ero abbastanza sconvolto dal fatto che nessuno potesse darmi un riferimento. Non mi piaceva la brutta conclusione che si stava formando nella mia mente: l'intera campagna contro una malattia sempre piu' considerata come la PESTE NERA del 20-esimo secolo era basata su una ipotesi le cui origini nessuno poteva ricordare. Cio' sfidava il senso scientifico e comune.
Finalmente ebbi l'opportunita' di porre la domanda ad uno dei giganti della ricerca sullo HIV e l'AIDS, il dottor Luc Montagnier dell'Istituto Pasteur, quando dette una conferenza a San Diego. Sarebbe stata l'ultima volta in cui sarei stato capace di porre la mia domandina senza mostrare rabbia, e immaginavo che Montagnier conoscesse la risposta. Cosi' gli posi la domanda. Con un tratto di imbarazzata accondiscendenza, Montagnier disse "perche' non cita il rapporto dai CDC" (Centers for Desase Control: Centri per il controllo delle malattie)? Io replicai "Esso non si riferisce all'argomento se lo HIV sia o non sia la probabile causa dello AIDS, o no?" "No", egli ammise, senza dubbio domandandosi quando me ne sarei andato via. Cerco' supporto nel circoletto di persone attorno a lui, ma tutti stavano attendendo una risposta piu' definitiva, come me. "Perche' non cita il lavoro sulla SIV (Simian Immunodeficiency Virus: Virus della Immunodeficienza delle Scimmie)?" offri' il buon dottore. "Ho letto anche quel lavoro, dottor Montagnier", risposi, "quello che successe a quelle scimmie non mi ha fatto pensare all'AIDS. Per di piu', quel lavoro e' stato pubblicato appena un paio di mesi fa. Io sto cercando il lavoro originale dove qualcuno mostro' che lo HIV causo' l'AIDS". Questa volta la risposta del dottor Montagnier fu quella di allontanarsi di corsa per salutare un conoscente dall'altra parte della stanza.
Ora la scena si sposta dentro la mia macchina, giusto qualche anno fa. Stavo guidando da Mendocino verso San Diego. Come una qualsiasi altra persona ora anche io sapevo molto di piu' dell'AIDS di quanto volessi. Eppure non sapevo ancora chi aveva stabilito che esso e' causato dall'HIV. Poiche' ero sonnacchioso mentre attraversavo le montagne San Bernardino, accesi la radio e sintonizzai su un tale che parlava dell'AIDS. Si chiamava Peter Duesberg, ed era un eminente virologo a Berkeley. Avevo sentito parlare di lui, ma non avevo mai letti i suoi lavori o ascoltato la sua voce. Ma ascoltai, adesso ben sveglio, mentre egli spiegava esattamente perche' avevo tanti problemi nel cercare i riferimenti che collegavano lo HIV all'AIDS. NON CE N'ERANO. Nessuno ha mai provato che lo HIV causa l'AIDS.
Quando tornai a casa, invitai Duesbeg a San Diego per presentare le sue idee in un incontro dell'Associazione Americana della Chimica. Per la maggior parte scettico all'inizio, l'uditorio stette alla conferenza e quindi un'ora di domande, e infine restarono a parlare fra di loro finche' fu richiesto di sgomberare la sala. Tutti se ne andarono via con piu' domande di quante ne avessero al principio. Mi piace e rispetto Duesberg. Io non credo che egli sappia necessariamente cosa causa l'AIDS: in proposito siamo in disaccordo. Ma siamo entrambi certi di cio' che NON causa l'AIDS. Non siamo riusciti a scoprire alcuna ragione valida perche' la maggior parte delle persone crede che l'AIDS e' una sindrome causata da un virus chiamato HIV.
Semplicemente non c'e' evidenza scientifica a provare che cio' sia vero. Noi non abbiamo potuto scoprire perche' i dottori prescrivono un farmaco TOSSICO chiamato AZT (Zidovudina) a gente che non puo' lamentare nulla se non la presenza di anticorpi allo HIV nel sangue. Infatti non vediamo alcun motivo perche' degli esseri umani debbano prendere quel farmaco. Non possiamo capire da dove sia originata tutta questa follia, ed essendo ambedue vissuti a Berkeley, abbiamo veramente visto parecchie cose strane. Sappiamo che errare e' umano, ma l'ipotesi HIV/AIDS e' un terribile errore. Io dico questo con forza come avvertimento. Duesberg lo continua a dire da tanto tempo. Leggete questo libro.
Kary B. Mullis
Premio Nobel per la chimica, 1993
[url=http://www.superzeta.it/viewtopic.php?p=176838#176838]Hai mai[/url]
"Lo sa? Mai nessun bipede al mondo ha mai avuto tanta urgenza di un pompino quanto lei".
(Robin Williams, Good Morning Vietnam)
"Nessuna conversazione presente nel Cestino. Chi ha bisogno di eliminare messaggi quando si hanno a disposizione 2000 MB di spazio?!" (Gmail)
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(Robin Williams, Good Morning Vietnam)
"Nessuna conversazione presente nel Cestino. Chi ha bisogno di eliminare messaggi quando si hanno a disposizione 2000 MB di spazio?!" (Gmail)
Allora, ricapitoliamo:balkan wolf ha scritto:FESTEGGIAMO: NON SI MUORE PIU' DI AIDS. E' DIVENTATO UNA MALATTIA NON MORTALE !!!
due post dopo...
questa notizia l'ho presa con le molle
vabbuó
Ho sentito Sirchia. (molle...)
Oggi Don Benzi.
Non ti pare abbastanza per aprire un topic di festeggiamento, naturalmente in attesa di ulteriori conferme?
Preferisci in ogni caso restare nell'ignoranza e non festeggiare le buone notizie?
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preferisco in ogni caso usare il guanto e cagarmi addosso ogni volta che lecco una passera...
morte o non morte ( e se sei povero i farmaci chi te li da??? don benzi
) tutte le malattie sessuali sono delle gran merde ( con l'epatite ci puo rimanere sai? )
e se diventi infetto??? vivi col guanto e non baci lecchi nessuna o te ne sbatti e contagi???
MA PER PIACERE DAI
morte o non morte ( e se sei povero i farmaci chi te li da??? don benzi

e se diventi infetto??? vivi col guanto e non baci lecchi nessuna o te ne sbatti e contagi???
MA PER PIACERE DAI
“Quando il treno dei tuoi pensieri sferraglia verso il passato e le urla si fanno insopportabili, ricorda che c’è sempre la follia. La follia è l’uscita d’emergenza!”
Alan Moore the killing joke
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Ma che cazzo c'è da festeggiare parlando di aids vorrei saperlo...
Forse il romeone nazional popolare è felice di questi piccoli progressi perche pian piano si avvicina il giorno che le fatine se le scopa senza guanto
Forse il romeone nazional popolare è felice di questi piccoli progressi perche pian piano si avvicina il giorno che le fatine se le scopa senza guanto

"E' impossibile", disse il cervello.
"Provaci!", sussurrò il cuore.
"Vai via, brutto!", urlò la ragazza.
06/06/2019 FIRENZE LIBERA
https://www.youtube.com/watch?v=0Zp9AmCfWbI
☪️ancer of humanity
"Provaci!", sussurrò il cuore.
"Vai via, brutto!", urlò la ragazza.
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domanda : e allora ?
anche di morbillo, di varicella, di dissenteria i genere on si muore più, questo non impedisce a queste malattie di mietere più vittime nel mondo dell'aids.
quanto all'affermazione "di aids non si muore più"
è riferita a soggetti in buone consizioni di salute (non affetti da altre malattie , non debilitati , in grado di nutrirsi a sufficienza e che vivono in un contesto di buona igiene) che assumono regolarmente i farmaci ora dispoinibili per fermare il virus e rendere meno infettivo il soggetto.
ma l'80 % dell'umanità questi farmaci non li vede manco on il binocolo, primo perchè sono troppo costosi secondo perchè anche se ne entrasse in possesso le sue condizioni sanitarie sono penose , e non servirebbero a nulla. andate in sudafrica, in ruwanda , nel sudest asiatico ed in sudamerica a dire che di aids non si muore se si possono pagare migliaia di euro...
perla dichiarazione in se stessa , si :
al momento attuale cè la possibilità , per un sieropositivo , con adeguate cure ed in presenza di un regime alimentare e sanitario adeguato , non solo di non sviluppare la malattia dell'immunodeficienza , ma di limitare in buona misura la propria infettività .
ma siccome non ci sono ancora studi sugli effetti a lunga durata di questo trattamento , nè sugli effetti dell'interruzione del trattamento o dell'interazione di altre patologie (cancro, cardiopatia) con queste cure , dire che contraendo il virus dell' hiv non si muore più è azzardato, e poco realistico.
quindi dire che con questi trattamenti non si muore di aids è incompleto, è fortemente disinformativo. che lo dica benzi passi, che lo dica sirchia mi stupisce negativamente, perchè questa è disinformazione scientifica
anche di morbillo, di varicella, di dissenteria i genere on si muore più, questo non impedisce a queste malattie di mietere più vittime nel mondo dell'aids.
quanto all'affermazione "di aids non si muore più"
è riferita a soggetti in buone consizioni di salute (non affetti da altre malattie , non debilitati , in grado di nutrirsi a sufficienza e che vivono in un contesto di buona igiene) che assumono regolarmente i farmaci ora dispoinibili per fermare il virus e rendere meno infettivo il soggetto.
ma l'80 % dell'umanità questi farmaci non li vede manco on il binocolo, primo perchè sono troppo costosi secondo perchè anche se ne entrasse in possesso le sue condizioni sanitarie sono penose , e non servirebbero a nulla. andate in sudafrica, in ruwanda , nel sudest asiatico ed in sudamerica a dire che di aids non si muore se si possono pagare migliaia di euro...
perla dichiarazione in se stessa , si :
al momento attuale cè la possibilità , per un sieropositivo , con adeguate cure ed in presenza di un regime alimentare e sanitario adeguato , non solo di non sviluppare la malattia dell'immunodeficienza , ma di limitare in buona misura la propria infettività .
ma siccome non ci sono ancora studi sugli effetti a lunga durata di questo trattamento , nè sugli effetti dell'interruzione del trattamento o dell'interazione di altre patologie (cancro, cardiopatia) con queste cure , dire che contraendo il virus dell' hiv non si muore più è azzardato, e poco realistico.
quindi dire che con questi trattamenti non si muore di aids è incompleto, è fortemente disinformativo. che lo dica benzi passi, che lo dica sirchia mi stupisce negativamente, perchè questa è disinformazione scientifica
non si muor epiù ok
peró al prezzo di cmq imbottirsi di medicine costosissime...e cmq di una vita "diversa"..(non credo che ci si possa cpmprotare come sempre..il sitema immunitario è cmq "compromesso"
e cmq al prezzo "gredo non quantificabile" di venire emarginato..e di non poter cmq svolgere una vita "normale.."
ok or i pregiudizi sono meno rispetto a 10 anni fa..ma non credo che un malato di aids o anche un sieropositivo (che sono 2 cose diverse..o lameno sono 2 tappe della malattia..) pssa alzarsi la mattina e sapere che non andrà inontro a nesusn problema di "rapporto" col prossimo..(rapporto inteso in senzo esteso..non solo sessuale..)
chiarmaente è vero..non si muore più..e cmq la frase di benzi deve essere vista nell'ottica della situazione africana..dove muoino una marea di perosne di aids..e dove si contanto motlissimi orfani..
magari in europa il non morire è cmq visto come una goccia nel mare del dsagio che prova un malato..(dove i "mali da risolvere" sono ginoranza e superficialità ..)
in africa sarebbe già un bel risultato..
(commneto:la chiesa cattolica credo abbia una bella responsabilità ..almeno x la scellerata campagna contro gli anticoncezionali avviata tempo addietro..)
peró al prezzo di cmq imbottirsi di medicine costosissime...e cmq di una vita "diversa"..(non credo che ci si possa cpmprotare come sempre..il sitema immunitario è cmq "compromesso"
e cmq al prezzo "gredo non quantificabile" di venire emarginato..e di non poter cmq svolgere una vita "normale.."
ok or i pregiudizi sono meno rispetto a 10 anni fa..ma non credo che un malato di aids o anche un sieropositivo (che sono 2 cose diverse..o lameno sono 2 tappe della malattia..) pssa alzarsi la mattina e sapere che non andrà inontro a nesusn problema di "rapporto" col prossimo..(rapporto inteso in senzo esteso..non solo sessuale..)
chiarmaente è vero..non si muore più..e cmq la frase di benzi deve essere vista nell'ottica della situazione africana..dove muoino una marea di perosne di aids..e dove si contanto motlissimi orfani..
magari in europa il non morire è cmq visto come una goccia nel mare del dsagio che prova un malato..(dove i "mali da risolvere" sono ginoranza e superficialità ..)
in africa sarebbe già un bel risultato..
(commneto:la chiesa cattolica credo abbia una bella responsabilità ..almeno x la scellerata campagna contro gli anticoncezionali avviata tempo addietro..)
Ultima modifica di nik978 il 16/01/2005, 15:57, modificato 1 volta in totale.
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
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- funkydream
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Ci sono nuove conferme.
Io festeggerei proprio, mi pare un progresso importantissimo, da Nobel.
Perchè allora emarginare ancora i malati di AIDS? Non ti uccidono più.
Ma perchè queste notizie positive non le pubblicizzano, non le festeggiano in TV, e uno deve conoscerle per caso come è capitato a me?
Perchè se nel porno USA succede un caso di contagio succede ancora adesso il finimondo?? Perchè i film li vogliono fare con obbligo del preservativo?
Perchè non le fanno conoscere così uno crede che se passa vicino ad un malato muore?
Io festeggerei proprio, mi pare un progresso importantissimo, da Nobel.
Perchè allora emarginare ancora i malati di AIDS? Non ti uccidono più.
Ma perchè queste notizie positive non le pubblicizzano, non le festeggiano in TV, e uno deve conoscerle per caso come è capitato a me?
Perchè se nel porno USA succede un caso di contagio succede ancora adesso il finimondo?? Perchè i film li vogliono fare con obbligo del preservativo?
Perchè non le fanno conoscere così uno crede che se passa vicino ad un malato muore?
Solo una piccola nota. I farmaci che contrastano l'AIDS, quelli che potrebbero se non salvare almeno arginare la tragedia di Africa e Sud-Est asiatico, non sono costosi da produrre. Sono costosi perchè coperti da brevetti in mano alle case farmaceutiche, che impongono i loro prezzi su licenze e prodotti finiti. Viva il capitalismo, viva la proprietà intellettuale...
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Purtroppo è vero, non si puó privilegiare il diritto alla proprietà intellettuale a scapito del diritto fondamentale dell' uomo alla salute.Xenon ha scritto:Solo una piccola nota. I farmaci che contrastano l'AIDS, quelli che potrebbero se non salvare almeno arginare la tragedia di Africa e Sud-Est asiatico, non sono costosi da produrre. Sono costosi perchè coperti da brevetti in mano alle case farmaceutiche, che impongono i loro prezzi su licenze e prodotti finiti.
Mi sembra un po' esagerato, passeresti da un eccesso all' altro. Senza brevetti non ci puó essere ricerca, senza capitalismo non ci sono medicinali. Il brevetto non è altro che una forma di tutela della ricerca. I problemi dell' Africa sono molto complessi e necessitano di soluzioni ad ampio respiro, che investano ogni aspetto del paese, non solo la sanità .Xenon ha scritto:Viva il capitalismo, viva la proprietà intellettuale..
Parere personale: il capitalismo, il liberismo non portano di per sè, intrinsicamente, all' ingiustizia o allo sfruttamento. Naturalmente ció non vale per chi crede alla teoria del plusvalore.
Di che altro hai bisogno per dire che il sistema della proprietà intellettuale è sbagliato?Drogato_ di_porno ha scritto:Purtroppo è vero, non si puó privilegiare il diritto alla proprietà intellettuale a scapito del diritto fondamentale dell' uomo alla salute.
Se neanche milioni di morti sono sufficienti.....
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