
..a proposito Rottw,Mastini,Lupi,san bernardo/a, direi che spettano a te visto che hai esperienza con il crucco, io mi becco i feroci chiuahaua,pechinesi,bassotti e bastardini vari
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Obama: "Impopolare il salvataggio dell'auto"
Il presidente Usa spiega che se avesse pensato solo alla politica non avrebbe dovuto salvare i colossi dell'auto
NEW YORK - Il salvataggio dell'industria dell'auto è stato molto "impopolare" e "se fossi stato guidato solo dalla politica non lo avrei fatto". Lo afferma il presidente americano Barack Obama in un'intervista alla Cnn.
Al salvataggio erano contrari i due terzi degli americani, incluso il candidato repubblicano Mitt Romney, che in un editoriale negli anni scorsi aveva detto che bisognava far fare bancarotta a Detroit.
Questa è una delle frasi più discriminatorie che abbia mai letto... noi terroni non abbiamo nulla da spartire con i negrifedericoweb ha scritto: Palese che Obama abbia parenti in Italia, credo in meridione
Le scelte politiche non le possono fare i sindacati, anche perchè politicamente parlando ad esempio la CGIL e la CISL non hanno la stessa visione politica. Ci sono anche sindacati, come l'UGL, che hanno un riferimento politico di destra.Artie ha scritto:I sindacati devono fare gli interessi dei lavoratori e della popolazione in generale, cioè devono anche vigilare sulle scelte politiche.tiffany rayne ha scritto:Ma i sindacati sono nati per tutelare i lavoratori, la loro funzione non è quella fare investimenti produttivi. Quello tocca farlo ad altri, non certo ai sindacati.
Troppo facile fare la lotta di retroguardia sui licenziamenti e lavarsene le mani delle scelte politiche che hanno portato l'azienda e l'intera regione a essere non competitive e che alla fine hanno portato a quei licenziamenti.
balkan wolf nel 3D LAVORO GENERICO=MORTE INCIVILE ha scritto:La mia posizione definitiva sul lavoro.
In passato ammetto di essermi fatto trascinare da facilonerie anarcoidi sul lavoro zero.
Ora ho elaborato una mia teoria decisamente più matura e strutturata. In estrema sintesi devi sviluppare una qualsiasi abilità o talento specifico pagato decentemente ( euro/ora non si scappa ).
Se vendi solo il tuo tempo per fare qualcosa che anche una scimmia potrebbe fare è giusto che tu sia povero e che viva male. Se non hai sviluppato una stracazzo di abilità commerciabile, non importa quale dal fare le pompe a riparare le tv, sei un subumano e ti meriti tutto il male che la società ti infligge.
Certo una posizione aspra e che non fa prigionieri ma basata su una ferrea logica qualitativa, se non sai fare un cazzo è colpa tua.
Concordate?
balkan wolf ha scritto: E' una questione di puro principio. Se guadagni 10 euro in elemosina suonando un'ora sotto il metrò vali comunque di più del subumano che risponde al telefono 8 ore al giorno.
Inoltre non c'è classismo o snobbismo nella mia posizione. L'idraulico è figo mentre la star dei reality è sfigata per capirci.
balkan wolf ha scritto:Il concetto di fondo è che se sai fare una cosa ( manuale o intellettuale ) che la persona media non sa fare devi guadagnare con quello.
Tutti sanno rispondere al telefono o raccogliere i pomodori. Solo 1 su 100 è però esperto di pesca o sa soffiare il vetro. Quindi sfruttiamo questa statstica a nostro vantaggio.
Ovvio, il lavoratore dipendente è uno che non ha le palle, il carattere e la capacità di essere padrone della sua vita. Dall'alba dei tempi ci sono schiavi e padroni, dominati e dominatori. C'è un abisso antropologico tra le due figure. Lo sosteneva il grandissimo Henry Ford (non a caso simpatizzante nazista):tiffany rayne ha scritto:Tutti liberi professionisti, essere un dipendente è già da sub-umani
Se per avere ragione dovete cambiare i concetti delle persone accomodatevi matiffany rayne ha scritto:Il mondo ha bisogno di operai e minatori, naturalmente poi non perde occasione per disprezzarli. Sub-umani che non possono fare altro.
Super Zeta ha scritto:
Mi fa ridere che in tutto questo casino dove io sono l'uomo nero, che attacca i poveri minatori sfruttati e abbandonati dal capitalismo mentre voi siete candidi gigli probabilmente sono anche l'unico che però si prendeva i treni merci alle 3 del mattino per andare a Roma a manifestare in difesa dell'articolo 18, io che ero un lavoratore autonomo
non sono assolutamente in linea con il tuo pensiero , a volte o mangi quella minestra o salti dalla finestra (al buio )e se hai famiglia e il tuo capitale non ti lascia molti spazi ,non affronti certi percorsi, per poi sentirti ancore di più una MerdaDrogato_ di_porno ha scritto:Ovvio, il lavoratore dipendente è uno che non ha le palle, il carattere e la capacità di essere padrone della sua vita. Dall'alba dei tempi ci sono schiavi e padroni, dominati e dominatori. C'è un abisso antropologico tra le due figure. Lo sosteneva il grandissimo Henry Ford (non a caso simpatizzante nazista):tiffany rayne ha scritto:Tutti liberi professionisti, essere un dipendente è già da sub-umani
"Il lavoro sempre ripetuto, l' esecuzione di una cosa sempre uguale e sempre fatta nello stesso modo ha per molti spiriti una prospettiva terrificante. Essa è terrificante anche per me. Io non potrei fare assolutamente la stessa cosa ogni giorno; ma per molti spiriti, oserei dire per la maggioranza di essi, il ripetere sempre la stessa operazione non è affatto motivo d' impaccio. La verità è che per certi tipi di cervelli pensare è una vera pena" (Henry Ford)