(o.t.)Il lavoro è un diritto?

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pan
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#316 Messaggio da pan »

Sì, Cicciuzzo, ma anche spacciare e lasciarci le penne o farsi mantenere finché dura come la tua amica è un andare a fare quello che si trova. Intendo dire che lo stato di salute di una società passa innanzitutto dalla prevenzione e dalla bonifica delle fasce deboli e prive di potere contrattuale e culturale. Lasciare alla deriva le vittime della crisi significa anche allargare il bacino di utenza della criminalità e del parassitismo sociale.
Nei discorsi di voi benestanti del nord traspare netto un egoismo sociale che va molto oltre la declinazione dello Stato che deve intralciare meno le dinamiche produttive, per sconfinare, talora in maniera evidente, nel "Vabbé, cazzi loro, si arrangiassero".

Posso essere pure d'accordo che l'assistenzialismo è stato per decenni la risposta miope, clientelare e controproducente al malessere del meridione, ma evitare di affrontare quei problemi, come si fa negli ultimi tempi, significa avallare una deriva sociale che è l'esatto contrario del mandato istituzionale delle classi dirigenti che si dovrebbero far carico anche dell'armonizzazione delle esigenze di tutto il corpo sociale, mentre qui, con Berlusconi prima e con l'amico dei ricchissimi ora, assistiamo al progressivo abbandono di intere classi, meridionali e giovanili in primis.
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)

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cicciuzzo
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#317 Messaggio da cicciuzzo »

Pan, però io non ho mandato per risolvere i problemi dell'umanità. voglio dire che, premesso che una società deve o dovrebbe aiutare i più deboli e far crescere TUTTI quindi rendere i ricchi ancora più ricchi e i poveri meno poveri, dove sta la responsabilità personale?

gli esempi che ho fatto io possono essere a Milano come a Sannicandro Garganico. e ognuno di noi mentre scrive ha in mente i SUOI esempi. e sono esempi di egoismo o altrusimo, coraggio o viltà.... la mia amica è persona che deliberatamente vive di espedienti e ha scoperto che vivendo di espedienti, legandosi al comapgno e alla suocera, ai genitori e a chissà cazzo chi, si vive MEGLIO che impegnandosi....

poi è chiaro che un esempio non è la generalità.... c'è chi lavora come un matto in un'azienda, senza carrierismo ma perchè il lavoro gli piace e lo fa vivere, e scopre che da un giorno all'altro questo lavoro non c'è più.... e io dico vaffanculo a chi glielo ha tolto.
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Helmut
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#318 Messaggio da Helmut »

cicciuzzo ha scritto: .... io però che guadagno molto bene, se perdo il lavoro, e da dirigente è molto facile perderlo, non ho difficoltà ad andare all'ortomercato a raccogliere la frutta....
Proprio 6 mesi fa hanno cacciato via a pedate un mio amico dirigente di un medio gruppo veneto (settore costruzioni) per “mancato raggiungimento obbiettivi aziendali”, nostro coetaneo, ma con una buonuscita concordata di 75.000€.
Ha da poco trovato lavoro come consulente, a fattura e con un reddito metà del precedente.
"Innalzare templi alla virtù e scavare oscure e profonde prigioni al vizio."

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Super Zeta
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#319 Messaggio da Super Zeta »

Ortheus ha scritto:Ultimo come chi, nella tua e e nella mia condizione, ritiene gli ultimi delle zucche vuote.
Caro Ortheus
noto che il tema ti sta molto a cuore e che il mio pensiero ti fa molto incazzare ma ti prego almeno di non mettermi in bocca cose che non dico e che non penso
Continuate ad allargare il discorso e io continuo a restringerlo

Sulla mia considerazione degli ultimi: mentre tu studiavi per laurearti io per 15 anni in tre distinti volontoraiati mi sono occupato di ultimi, raccattandoli per strada, aiutandoli negli accampamenti, ascoltandoli quando volevano suicidarsi o cadevano in depressione.

Diciamo che ho un concetto di ultimo differente dal tuo.
Solitamente i miei ultimi non hanno tv lcd e casa di proprietà.

Il termine zucca vuota che tanto vi ha turbato è riferita a chi, pur sapendo di lavorare in una realtà che non ha i fondamentali economici per stare in piedi ed esiste solo ed unicamente grazie ad aiuti di stato, non si è mai minimamente premurato di cercare alternative di qualsiasi tipo e genere anche attraverso una riqualificazione professionale
Le stesse persone nel quadro sopra descritto hanno anche pensato bene di fare scelte di vita incompatibili con il loro reddito e relativa solidità dello stesso e di andare a reclamare lavoro tirando rondelle d'acciaio e bombe carta, di occupare miniere, di minacciare esplosioni, guerriglia urbana, di occupare traghetti, di affettarsi braccia e di utilizzare sistematicamente meccanismi di comunicazione ricattatori quando non teppistici e/o vandalistici

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cicciuzzo
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#320 Messaggio da cicciuzzo »

Helmut ha scritto:
cicciuzzo ha scritto: .... io però che guadagno molto bene, se perdo il lavoro, e da dirigente è molto facile perderlo, non ho difficoltà ad andare all'ortomercato a raccogliere la frutta....
Proprio 6 mesi fa hanno cacciato via a pedate un mio amico dirigente di un medio gruppo veneto (settore costruzioni) per “mancato raggiungimento obbiettivi aziendali”, nostro coetaneo, ma con una buonuscita concordata di 75.000€.
Ha da poco trovato lavoro come consulente, a fattura e con un reddito metà del precedente.
e nel frattempo si diventa più vecchi o meno giovani che dir si voglia....
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donegal
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#321 Messaggio da donegal »

Gioco/confessione per chi ha superato i 40 anni.

Domani vi licenziano.
Se non siete dipendenti, scoprite che il vostro socio vi ha inguaiato con l'Agenzia Entrate e ora la vostra impresa è prossima al fallimento.
Se non avete soci, la crisi del vostro settore si è fatta talmente estrema e senza speranze, che siete costretti a prendere una decisione drastica.

Cosa fareste?

Io non ho figli, particolari legami affettivi con la mia terra, so esprimermi discretamente in 3 lingue (inclusa quella madre), faccio un lavoro che, per una decina di anni, mi permetterebbe di riciclarmi altrove ma in terre che non amo e in mansioni che non desidero

Ho da sempre una passione per la cucina e il desiderio di andare a vivere in un posto dove possa stare in t-shirt dodici mesi all'anno, dove i tempi della vita siano molto più rilassati : confesso che da alcune settimane sto accarezzando il pensiero di fare un corso professionale serale per cuochi (ne ho trovati diversi, cari ma apparentemente validi) e scappare in qualche colonia o ex colonia di uno stato europeo dove farmi le ossa presso qualche spacciatore di cibo, per poi investire i (pochi) soldi che ho in un'attività tutta mia, solo dopo che sarò professionalmente pronto e conoscerò i meccanismi commerciali della mia nuova terra.

Se funziona, bene. Altrimenti vorrà dire che un cuoco italiano dinamico qualche posto al mondo lo troverà sempre, visto che l'industria del turismo è tra le poche che nei prossimi decenni è sicuramente destinata a crescere (probabilmente cambieranno luoghi e dinamiche, ma di sicuro milioni di nuovi benestanti hanno il bisogno di spendere per il proprio benessere)

Il giorno che troverò una compagna con lo stesso spirito (o molto ricca :lol:) si parte.
E se non arriverà, aspetterò un po' di più ma parto lo stesso.

Mi piacerebbe sentire la vostra.
Maturità e depravazione battono sempre gioventù e bellezza

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pan
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#322 Messaggio da pan »

Non hai figli. Ti affido il mio che frequenta il terzo anno dell'alberghiero.
Per la compagna non posso aiutarti. :roll:
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)

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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#323 Messaggio da donegal »

pan ha scritto:Non hai figli. Ti affido il mio che frequenta il terzo anno dell'alberghiero.
Per la compagna non posso aiutarti. :roll:

Se vorrà, tra quindici anni sarò lieto di averlo nello staff di "Donegal's" a Saint Martin.
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#324 Messaggio da cicciuzzo »

donegal ha scritto:Gioco/confessione per chi ha superato i 40 anni.

Domani vi licenziano.
Se non siete dipendenti, scoprite che il vostro socio vi ha inguaiato con l'Agenzia Entrate e ora la vostra impresa è prossima al fallimento.
Se non avete soci, la crisi del vostro settore si è fatta talmente estrema e senza speranze, che siete costretti a prendere una decisione drastica.

Cosa fareste?

Io non ho figli, particolari legami affettivi con la mia terra, so esprimermi discretamente in 3 lingue (inclusa quella madre), faccio un lavoro che, per una decina di anni, mi permetterebbe di riciclarmi altrove ma in terre che non amo e in mansioni che non desidero

Ho da sempre una passione per la cucina e il desiderio di andare a vivere in un posto dove possa stare in t-shirt dodici mesi all'anno, dove i tempi della vita siano molto più rilassati : confesso che da alcune settimane sto accarezzando il pensiero di fare un corso professionale serale per cuochi (ne ho trovati diversi, cari ma apparentemente validi) e scappare in qualche colonia o ex colonia di uno stato europeo dove farmi le ossa presso qualche spacciatore di cibo, per poi investire i (pochi) soldi che ho in un'attività tutta mia, solo dopo che sarò professionalmente pronto e conoscerò i meccanismi commerciali della mia nuova terra.

Se funziona, bene. Altrimenti vorrà dire che un cuoco italiano dinamico qualche posto al mondo lo troverà sempre, visto che l'industria del turismo è tra le poche che nei prossimi decenni è sicuramente destinata a crescere (probabilmente cambieranno luoghi e dinamiche, ma di sicuro milioni di nuovi benestanti hanno il bisogno di spendere per il proprio benessere)

Il giorno che troverò una compagna con lo stesso spirito (o molto ricca :lol:) si parte.
E se non arriverà, aspetterò un po' di più ma parto lo stesso.

Mi piacerebbe sentire la vostra.
io ho un'amica bruttina che è figlia di uno dei più grossi nomi del calcio italiano. tornata single mi ha chiesto se usciamo insieme. punterei a sposarmela....
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#325 Messaggio da Plo Style »

donegal ha scritto:Gioco/confessione per chi ha superato i 40 anni.

Domani vi licenziano.
Se non siete dipendenti, scoprite che il vostro socio vi ha inguaiato con l'Agenzia Entrate e ora la vostra impresa è prossima al fallimento.
Se non avete soci, la crisi del vostro settore si è fatta talmente estrema e senza speranze, che siete costretti a prendere una decisione drastica.

Cosa fareste?

Io non ho figli, particolari legami affettivi con la mia terra, so esprimermi discretamente in 3 lingue (inclusa quella madre), faccio un lavoro che, per una decina di anni, mi permetterebbe di riciclarmi altrove ma in terre che non amo e in mansioni che non desidero

Ho da sempre una passione per la cucina e il desiderio di andare a vivere in un posto dove possa stare in t-shirt dodici mesi all'anno, dove i tempi della vita siano molto più rilassati : confesso che da alcune settimane sto accarezzando il pensiero di fare un corso professionale serale per cuochi (ne ho trovati diversi, cari ma apparentemente validi) e scappare in qualche colonia o ex colonia di uno stato europeo dove farmi le ossa presso qualche spacciatore di cibo, per poi investire i (pochi) soldi che ho in un'attività tutta mia, solo dopo che sarò professionalmente pronto e conoscerò i meccanismi commerciali della mia nuova terra.

Se funziona, bene. Altrimenti vorrà dire che un cuoco italiano dinamico qualche posto al mondo lo troverà sempre, visto che l'industria del turismo è tra le poche che nei prossimi decenni è sicuramente destinata a crescere (probabilmente cambieranno luoghi e dinamiche, ma di sicuro milioni di nuovi benestanti hanno il bisogno di spendere per il proprio benessere)

Il giorno che troverò una compagna con lo stesso spirito (o molto ricca :lol:) si parte.
E se non arriverà, aspetterò un po' di più ma parto lo stesso.

Mi piacerebbe sentire la vostra.
La tua idea (e i suoi eventuali sviluppi) è molto interessante. Grazie per lo spunto, approfondirò la questione.
I was having fish n chips with my dad this week. He had cod, I had plaice. He said: good cod! I said, space is the plaice! - Sun Ra

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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#326 Messaggio da Parakarro »

donegal ha scritto:Gioco/confessione per chi ha superato i 40 anni.
azz, sono troppo giovane per queste stronzate 8)

sono stato dipendente per pochissimo, poi ho avuto la fortuna e la possibilità di essere il mio capo .

negli anni ho avuto qualche proposta di lavoro che ho sempre declinato, se mi dovesse andar male credo che andrei a fare uno di quei lavori che nessuno vuol fare ma non me ne andrei mai dalla mia città

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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#327 Messaggio da Helmut »

Parakarro ha scritto:
donegal ha scritto:Gioco/confessione per chi ha superato i 40 anni.
azz, sono troppo giovane per queste stronzate 8)

sono stato dipendente per pochissimo, poi ho avuto la fortuna e la possibilità di essere il mio capo .

negli anni ho avuto qualche proposta di lavoro che ho sempre declinato, se mi dovesse andar male credo che andrei a fare uno di quei lavori che nessuno vuol fare ma non me ne andrei mai dalla mia città
Fai già un lavoro che nessuno vuol fare. :DDD
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#328 Messaggio da Antonchik »

pan ha scritto:[...]
Nei discorsi di voi benestanti del nord traspare netto un egoismo sociale che va molto oltre la declinazione dello Stato che deve intralciare meno le dinamiche produttive, per sconfinare, talora in maniera evidente, nel "Vabbé, cazzi loro, si arrangiassero".[...]
Nella realtà del Nord Italia, soprattutto quando si parla di entroterra, non vi è una vera e propria tradizione della fame, del dolore, come nel Meridione. Per questo non sanno di cosa parlano quando esprimono il virgolettato che tu citi.

D'altro canto l'ignoranza non è perdonabile.
Guarda attentamente, poichè ciò che stai per vedere non è più ciò che hai appena visto.

Ho vissuto per molto tempo nell'oscurità perché mi accontentavo di suonare quello che ci si aspettava da me, senza cercare di aggiungerci qualcosa di mio.

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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#329 Messaggio da Helmut »

Antonchik ha scritto: Nella realtà del Nord Italia, soprattutto quando si parla di entroterra, non vi è una vera e propria tradizione della fame, del dolore,
Ma che cazzo stai scrivendo... :blankstare:
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#330 Messaggio da CianBellano »

Questa è grossina anton...e l'ultima frase abbastanza comica essendo il seguito delle prime due.
Luttazzi sembra una di quelle cose che scappa quando sollevi una pietra. (Renato Schifani)
se hai tipo 40 anni e stappi lo spumante tutto convinto, senza tradire nemmeno una punta di ironia, ti trovo ridicolo. (Fuente)
Scrivi fistola anale (dboon)
Trez (Trez)

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