(o.t.)Il lavoro è un diritto?

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Drogato_ di_porno
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#46 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Alex Teflon ha scritto:Comunque no. Per fortuna o purtroppo il lavoro non e' un diritto. Il lavoro va cercato, scavato, bisogna educarsi specialmente ai rapporti umani, e' difficile ma anche bellissimo quando funziona, quando tocca le nostre corde e quelle degli altri... Come tutte le cose umane, la famiglia, i figli, i viaggi, bisogna volerlo e mai invidiarlo. E' complicato. Bisogna cambiare e cambiare, adattarsi costa fatica. Bisogna superare la nostra zona di confort ed avventurarci in nuove strade... Ma e' anche l'unico modo per essere uomini.
La cosa deve essere bi-partizan.

Se le aziende straniere scappano perchè in Italia occorrono 1300 giorni per concludere una causa civile contro i 230-250 di Francia-Germania-Gran Bretagna, la colpa è dello Stato o del lavoratore del Sulcis?

Se le aziende scappano perchè le infrastrutture del Sulcis sono da Triassico è colpa del lavoratore Alcoa?

Se intere aree del paese sono sottratte al controllo militare dello Stato (l'esercizio della violenza in forma di monopolio è la ragione di nascita dello Stato Moderno nel 1600) è colpa del Sulcis?

Mi sta bene che il minatore sardo non campi alle spalle dello Stato. Però, in cambio, lo Stato non deve più campare sulle spalle del minatore sardo. Non si può gettare tutta croce sul minatore.

Queste sono le problematiche poste dalla Svizzera Glenncore: colpa dello Stato o del lavoratore sardo?

I nodi rimangono tre - Le tariffe elettriche, le infrastrutture, e l'efficientamento dell'impianto. In quest'ultimo caso si tratterebbe di rivedere anche la forza lavoro portando avanti una trattativa con i sindacati, che si sono già detti disponibili. Per quanto riguarda le infrastrutture, la soluzione sarebbe nella realizzazione del piano straordinario del Sulcis, che prevede tra l'altro il rilancio e l'adeguamento del porto. Da sciogliere ancora invece la questione energetica. Attualmente Alcoa grazie ad un trattamento particolare paga l'elettricità tra i 32 e i 35 euro a Mw. Una cifra che, secondo le stesse fonti, Glencore punterebbe ad ottenere anche per il futuro.
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)

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Drogato_ di_porno
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#47 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Super Zeta ha scritto:Mi aspettavo una replica come quella di Ortheus e con buona pace dell'ottimo Drogato personalizzero ancora di più il discorso

Titolo di studio: io ho un banalissimo diploma magistrale, non ho mai fatto un solo giorno di università, eppure ritengo di avere una cultura media di gran lunga superiore alla stragrande maggioranza dei laureati. Sono curioso, faccio andare il cervello, leggo, mi faccio domande, ascolto. Se altri mentre io mi davo da fare hanno preferito passare la vita la bar dello sport o al campetto a tirar calci al pallone è colpa loro. Si facciano carico delle conseguenze.

Capitali: io sono figlio di una insegnante elementare divorziata, a casa mia a fine mese si segnava nei negozi e si saldava quando arrivava lo stipendio. Tutto quello che ho fatto l'ho fatto senza un soldo in tasca, mi sono comprato casa risparmiando euro su euro fino a quando non ho raggiunto una somma che mi permettesse di non indebitarmi con una banca attraverso la logica malata dei mutui (di cui già una volta ho parlato esprimendo la mia contrarietà in quanto drogano il mercato dei prezzi delle case). Quindi quando mi sono licenziato per fare il giornalista l'ho fatto rischiando di mio, puntando solo sulle mie qualità, avendo dietro il nulla come paracadute. Quello che ho fatto io, si poteva fare in qualunque posizione geografica. Essere a Milano o a Carbonia non cambiava nulla. Sia il lavoro precedente che l'attuale. Queste persone che ora fanno casino in tutti questi anni cosa hanno fatto? Hanno studiato? Negli anni 70 gli operai finito il lavoro in catena di montaggio andavano a scuola di sera perchè gli avevano detto che solo studiando potevano evolversi, e così hanno fatto con i loro figli, facendoli studiare con sacrifici anche quando questi sacrifici erano tempo perso. Perchè un coglione laureato resta sempre un coglione e l'università italiana con lauree triennali e indirizzi ridicoli alimenta un mercato di capre buone solo per la disoccupazione. Se sei scemo devi andare ad impilare barattoli al supermercato, è inutile che ti laurei perchè facevi un cazzo senza laurea e fai un cazzo con. Una società seria deve parlare chiaro su questo punto. In Svizzera se per due anni consecutivi non raggiungi gli esami e le medie previste non puoi più frequentare. Non perdi tempo tu e non perde soldi lo stato.
Ci sono mille lavori che si possono creare con zero euro. Guarda quelli che lavorano con e-bay, il 99% di questi best seller sono campani, ragazzi che hanno capito il giro del fumo e senza investimenti han trovato una chiave. Molto meglio dei loro compaesani che pretendono di vivere affiliandosi alla camorra o vivendo di espedienti da furbetti del quartierino.

Il tuo discorso su queste aziende che prendono sussidi miliardari e poi scappano lo condivido appieno ma sono due cose distinte. Una è una problematica imprenditoriale (nel suo aspetto più deleterio) in cui questo Stato burla ha colpe gigantesche avendo regalato miliardi a truffatori e amici degli amici in cambio di garanzie prossime allo zero alimentando un mercato che non aveva basi. Un altro è quello della forza lavoro che non è mai andata oltre all'avvitar bulloni e quando il sistema entra in crisi sa solo scendere in piazza coi fischietti

Quando sento un rappresentatnte sindacale che dice che la realtà di Carbonsulcis è economicamente sana perchè Enel ora compra 300.000 tonnellate di carbone ma arrivando ad un milione ci sarebbe il pareggio di bilancio mi domando se è rincoglionito o fa finta di esserlo

Se, come dici giustamente, molte di queste persone hanno solo le loro mani, le usassero in modo diverso invece di minacciare esplosioni.
Io quando studiavo alle superiori, facevo le pulizie negli uffici. Mica è una vergogna. Il mio socio è un anno che cerca una persona affidabile che gli segua i figli e la casa, ma trova solo coglione che bucano gli orari, si danno malate due giorni sì e tre no, puliscono casa come io pulirei un box.

Molte persone sono brave solo a chiedere ma mai a dare. Non ho mai conosciuto un genio disoccupato, non ho mai visto una persona piena di iniziativa passare la propria vita attendendo l'assegno di disoccupazione, quello per i figli, l'ente assistenziale x e y

Si vive secondo le proprie possibilità, io per due anni non ho avuto il telefono in casa e non esistevano i cellulari, non me lo potevo permettere, mica è un delitto. Quando sono diventato responsabile della catena di negozi che dirigevo e lo stipendio era salito sensibilmente avrei potuto scegliere di affittare subito una casa più bella, comprarmi la macchina ecc. invece ho preferito sacrificarmi per comprare casa in fretta.
Nel mio lavoro sai quanta gente incontro che arriva in bmw, con l'ultimo modello di i-phone e veste griffata dai capelli alle scarpe e in realtà ha uno stipendio da commesso? Quando sta gente va gambe all'aria io dovrei essere solidale?
Dovrei piangere per la cicciona di colore americana che lavorava friggendo patatine da Mc Donald e in piena bolla speculativa sulle case si era comprata un villone da milionaria perchè era convinta che tanto l'aumento del valore delle case avrebbe ripagato a vita da solo l'immobile? No, i prezzi della propria demenza si devono pagare. E' giusto.
Questo post è da sottoscrivere in toto.
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OSCAR VENEZIA
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#48 Messaggio da OSCAR VENEZIA »

Drogato_ di_porno ha scritto:
Alex Teflon ha scritto:Comunque no. Per fortuna o purtroppo il lavoro non e' un diritto. Il lavoro va cercato, scavato, bisogna educarsi specialmente ai rapporti umani, e' difficile ma anche bellissimo quando funziona, quando tocca le nostre corde e quelle degli altri... Come tutte le cose umane, la famiglia, i figli, i viaggi, bisogna volerlo e mai invidiarlo. E' complicato. Bisogna cambiare e cambiare, adattarsi costa fatica. Bisogna superare la nostra zona di confort ed avventurarci in nuove strade... Ma e' anche l'unico modo per essere uomini.
La cosa deve essere bi-partizan.

Se le aziende straniere scappano perchè in Italia occorrono 1300 giorni per concludere una causa civile contro i 230-250 di Francia-Germania-Gran Bretagna, la colpa è dello Stato o del lavoratore del Sulcis?

Se le aziende scappano perchè le infrastrutture del Sulcis sono da Triassico è colpa del lavoratore Alcoa?

Se intere aree del paese sono sottratte al controllo militare dello Stato (l'esercizio della violenza in forma di monopolio è la ragione di nascita dello Stato Moderno nel 1600) è colpa del Sulcis?

Mi sta bene che il minatore sardo non campi alle spalle dello Stato. Però, in cambio, lo Stato non deve più campare sulle spalle del minatore sardo. Non si può gettare tutta croce sul minatore.

Queste sono le problematiche poste dalla Svizzera Glenncore: colpa dello Stato o del lavoratore sardo?

I nodi rimangono tre - Le tariffe elettriche, le infrastrutture, e l'efficientamento dell'impianto. In quest'ultimo caso si tratterebbe di rivedere anche la forza lavoro portando avanti una trattativa con i sindacati, che si sono già detti disponibili. Per quanto riguarda le infrastrutture, la soluzione sarebbe nella realizzazione del piano straordinario del Sulcis, che prevede tra l'altro il rilancio e l'adeguamento del porto. Da sciogliere ancora invece la questione energetica. Attualmente Alcoa grazie ad un trattamento particolare paga l'elettricità tra i 32 e i 35 euro a Mw. Una cifra che, secondo le stesse fonti, Glencore punterebbe ad ottenere anche per il futuro.
Buona parte della sinistra ,al dunque, è nemica delle infrastrutture, coltivando strane utopie bucolico-minimaliste dai tempi della famosa austerità berlingueriana (contraria addirittura al televisore a colori) alla tav, alle autostrade, ai ponti ecc.
Dico al dunque perchè nei discorsi di sinistra la parola infrastrutture è genericamente usata, ma la momento di passare ai fatti spuntano i dal molin , i no tav, i no nuclear eccetera eccetera.

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Ortheus
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#49 Messaggio da Ortheus »

Super Zeta ha scritto:Mi aspettavo una replica come quella di Ortheus e con buona pace dell'ottimo Drogato personalizzero ancora di più il discorso
Non riposterò il primo e quest'ultimo Post di Fabrizio ( per ovvie ragioni di spazio e di leggibiltà ) ma credo sia evidente che sono profondamente diversi.

Amo pensare che il primo sia una provocazione e il secondo una riflessione molto (ma molto) più profonda.

Io non avrei personalizzato perchè ognuno di noi ha le sue esperienze che, quasi sempre, non permettono una obbiettività che invece dovrebbe essere indispensabile quando si tratta di un argomento tanto delicato.

Il mondo sta cambiando e con esso il mercato del lavoro.

Mercato poi una sega,perchè se da una parte, quella del lavoro privato, esiste una flessibilità (che spesso sfocia nella precarietà), dall'altra parte, ovvero nel pubblico pubblico, esiste l'intoccabilità pressochè totale,spesso a scapito della qualità dei servizi offerti al cittadino.

Questa sperecuazione è una delle cause di conflitto sociale e interclassale .

Poveri contro poveri.

Finchè le cose staranno così, sarà una continua disceva verso il peggio.

Milano non è Iglesias, Fabrizio.
E le opportunità non sono le stesse,affatto.

Questa mia terra,questa meravigliosa terra, è stata conquistata prima e illusa dopo con sogni di una industrializzazione che non ha portato ricchezza,ma solo posti di lavoro " a scadenza". Come è successo a Termini Imerese piuttosto che altrove.

Ora sono rimaste macerie industriali e suoli inquinati. E uomini che non sanno dove sbattere la testa.

Molti riprenderanno a lavorare, magari emigrando all'estero. ma molti, i 50enni, non avranno nessun futuro aldifuori di quella miniera o di quella fabbrica .
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GeishaBalls
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#50 Messaggio da GeishaBalls »

@ Oscar: come se ogni voce di dissenso fosse la "sinistra". Invece per me sono più vicini alla Lega e quindi alla destra, alè. Mi sembrano disquisizioni ed etichette inutili

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Ortheus
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#51 Messaggio da Ortheus »

Quasi dimenticavo una piccola cosa .
Il carbone del sulcis si può tranquillamente utilizzare, ad un costo leggermente superiore da quello che l'Enel e altre aziende che operano nel settore, acquistano altrove.
Specie in Cina.
C'è un piccolissimo particolare.
Centinaia di minatori muoino ogni hanno in Cina ,sepolti nelle lore miniere, a causa della quasi totale assenza dei minimi requisiti di sicurezza.
Ma all'Enel e agli altri non gli frega un cazzo e acquistano quel carbone.
Se ci fosse un minimo di etica quel carbone, quell'alluminio, quell'acciaio, non si acquisterebbe .
Invece per pochi euro a tonnellata di differenza, si affama la propria Nazione.
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kneissl
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#52 Messaggio da kneissl »

Ortheus ha scritto:Quasi dimenticavo una piccola cosa .
Il carbone del sulcis si può tranquillamente utilizzare, ad un costo leggermente superiore da quello che l'Enel e altre aziende che operano nel settore, acquistano altrove.
Specie in Cina.
C'è un piccolissimo particolare.
Centinaia di minatori muoino ogni hanno in Cina ,sepolti nelle lore miniere, a causa della quasi totale assenza dei minimi requisiti di sicurezza.
Ma all'Enel e agli altri non gli frega un cazzo e acquistano quel carbone.
Se ci fosse un minimo di etica quel carbone, quell'alluminio, quell'acciaio, non si acquisterebbe .
Invece per pochi euro a tonnellata di differenza, si affama la propria Nazione.
Bello...ma l'etica la devono avere solo le aziende?
Perchè poi noi compriamo gli i-phone made by foxxconn o i jeans made&tinti in Bangladesh...e non sono posti molto migliori di una miniera di carbone cinese...
Scusatemi l'O.T.
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Se si riuscisse a convincere i cinesi che i testicoli dei Jihadisti sono afrodisiaci, in meno di 5 anni avremmo risolto il problema

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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#53 Messaggio da scb »

Provo a dire la mia.

Può suonare paradossale o, peggio, cerchiobottista, ma Fabrizio e Ortheus hanno entrambi ragione.

Cambiano soltanto i punti di vista. E'ovvio, Ortheus, che, come sempre accaduto, gli strati più deboli della popolazione siano quelli maggiormente fottuti dalla situazione economica. Sono, dolorosamente ma oggettivamente, vasetti di coccio, che storicamente restano stritolati nelle dinamiche dei vasi di ferro politico-economici. E' un discorso cinico? Sì, forse lo è, ma da che mondo è mondo questo è accaduto. Massima tristezza per chi ci rimane dentro, ma c'è ben poco da fare se determinate decisioni sono state prese a livello -oserei- dire quasi macroeconomico.

Sono però estremamente d'accordo con te sul discorso Cina/tutela dei lavoratori. La questione, in fondo, è tutta lì e vede imprenditori e lavoratori vittime in egual misura.
La storia è tutta lì: l'economia cinese attua da tempo un processo di spietata ed invincibile concorrenza sleale. Allo stato attuale delle cose, nessuno può competere con la potenzialità cinese, fatta di risorse a bizzeffe, potenza economica e politica, spregio di tutele a qualsiasi grado, stabilità politica ai massimi livelli.

Fabrizio ha reso un quadro perfetto delle reali (REALI) cause dello sfacelo e del disastro in cui ci troviamo a livello Paese, in Italia. Non posso che quotare alla lettera il suo primo intervento.
Per il mio ego può bastare che SCB mi citi nella sua firma, tutto il resto è noia.
Cicciuzzo 1.6.2016
Mi spiegate come postare le immagini, sono scemo oltre che cornuto
Furore 1.3.2017

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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#54 Messaggio da Ortheus »

Il nostro è un confronto dialettico che vede il massimo rispetto (reciproco) delle proprie idee.
Io non sono un comunista e non vede le cose con un paraocchi ideologico.

Non ho ricette per risolvere le cose nè bachette magiche.
So solo che in questa cazzo di Nazione dove sono nato e dove vivo , dove regna l'assenza della CERTEZZA del Diritto sia per gli imprenditori sia per i lavoratori, allontana gli investitori esteri e spinge i buoni imprenditori italiani ad andare all'estero per fare impresa.

Se l'Europa non si impone come soggetto forte sia sulle politiche degli stati membri, sia nei confronti delle altre nazioni, siamo MORTI.
Morti tutti, non solo gli operai di taranto, di iglesias o di Arese.
Non votate per me. Io sono fuori dal Cerchio Magico.

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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#55 Messaggio da OSCAR VENEZIA »

GeishaBalls ha scritto:@ Oscar: come se ogni voce di dissenso fosse la "sinistra". Invece per me sono più vicini alla Lega e quindi alla destra, alè. Mi sembrano disquisizioni ed etichette inutili
Posso concordare sul fatto che l'avversione per le infrastrutture attraversa trasversalmente tutta la società italiana, la sinistra è spesso in prima linea nelle contestazioni.
Il motivo dell'avversione è da ricercare in vecchi automatismi e riflessi pavloviani ormai inconsci, inconfessati ed inconfessabili:
infrastrutture uguale modernità e libertà di movimento di uomini e merci, modernità che viene ancora percepita come legata alla sviluppo dello stato borghese/capitalistico da avversare, senza più,però, evocarne la pericolosità esplicitamente.
Inoltre nelle più grandi e moderne reti infrastrutturali messe a punto dai vari paesi è sempre incorporata anche un aliquota di orgoglio nazionale che suona inaccettabile per l'apolide di sinistra (o cattolico) richiamando, secondo assurdi automatismi addirittura il fascismo.
Meglio elogiare il piccolo in tutti i sensi, la dimensione comunale (e qui torna la sinistra, Bersani ogni due parole dice che vuole fare una tavola rotonda con tutti i sindaci), il localismo che è nemico dei grandi proggetti.

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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#56 Messaggio da zio »

viste le risposte e le riproposizioni, mi pare che siamo davanti ad un bivio, essendo l'assistenzialismo ormai impraticabile (anche se politica/sindacati/industriali ci sperano ancora).
ed il bivio è fra una società individualista ed una consapevole.
a mio parere siamo di fronte ad una svolta epocale.
ovvio che ci siano effetti derivati da comportamenti oggi insostenibili, per cui tutti siamo chiamati a cambiare mentalità e abitudini. sarà difficile, sarà faticoso, ma sarà obbligatorio.

io propendo per una società consapevole.
i germi dell'individualismo han già fatto troppi danni.
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#57 Messaggio da Helmut »

zio ha scritto:
io propendo per una società consapevole.
Brutta sensazione…mi suona dal sinistrese simil-sociolog-fuffologico…
…potresti chiarirci il concetto…???
"Innalzare templi alla virtù e scavare oscure e profonde prigioni al vizio."

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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#58 Messaggio da cicciuzzo »

in questo topic QUASI TUTTI hanno ragione, anche perchè di coglioni qua dentro (intendo sul forum) ce n'è pochi pochi....

del secondo intervento di Fabrizio mi è piaciuto quel passaggio secondo cui i geni non sono mai disoccupati. e si accoppia un pò anche all'ultimo dei miei interventi, quando dico che nel mio settore si fa a fatica a trovare gente eppure non chiediamo di pulire cessi ma semplicemente non garantiamo uno stipendio fisso....

poi, è chiaro, Milano non è Iglesias. ma io per lavoro vado spesso in Sardegna, e a Carbonia ci sono stao mi pare a giugno. risulta essere la provincia più povera d'Italia. ma anche lì tutti andavano in giro con l'I-phone. e non ditemi che le compagnie lo regalano, perchè non è così vero....
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#59 Messaggio da CanellaBruneri »

Helmut ha scritto:
zio ha scritto:
io propendo per una società consapevole.
Brutta sensazione…mi suona dal sinistrese simil-sociolog-fuffologico…
…potresti chiarirci il concetto…???
Gli è che Zio ha capito benissimo l'antifona e le, diciamo così, "trappole culturali" di questo topic, dando una risposta il più possibile generale, che, detto tra parentesi, anche io condivido
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Ehi, campione, che cosa è il pugilato?..." la boxe...uhm....la boxe è quella cosa che tutti gli sport cercano di imitare" (S. Liston)

"Gli fuma gli fuma, va come gli fuma l'angelomario va, gli fuma , gli fuma, altroche'" (cit. ziggy7)
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#60 Messaggio da zio »

CanellaBruneri ha scritto:
Helmut ha scritto:
zio ha scritto:
io propendo per una società consapevole.
Brutta sensazione…mi suona dal sinistrese simil-sociolog-fuffologico…
…potresti chiarirci il concetto…???
Gli è che Zio ha capito benissimo l'antifona e le, diciamo così, "trappole culturali" di questo topic, dando una risposta il più possibile generale, che, detto tra parentesi, anche io condivido
consapevole: cioè sodale nel caso di necessità e capace di capire quando ridurre i propri standard e di ricominciare da zero mettendosi in discussione come ruolo, capace di sacrificio e di programmazione. capace di proporre il merito, poiché se i bravi dirigono, anche chi lavora seguendo è facilitato.
senza mai ridurre di una virgola il desiderio di benessere, giustizia e felicità di nessuno.
questo intendo con il termine società consapevole. quindi anche capace di sostituire la presenza del servizio pubblico ove questa manchi.
è una educazione continua. ad esempio molti dicono che ci vorranno tre generazioni a cambiare mentalità nell'uso responsabile delle risorse, non tenendo conto dell'influenza delle giovani generazioni sulle vecchie (parlo di bambini alle elementari).

cmq occhio. ho detto consapevole, non senza conflittualità e concorrenza. ma capace sempre di rigenerare.

come sai Helmut non ho niente di sinistra nella mia cultura/educazione.
per le trappole cui accennava canella:
le vedo benissimo stagliarsi davanti a noi e qualcuno c'è già caduto.
per questo propongo una divisione di prospettiva: individualismo o società consapevole. che poi helmut, se il termine non piace, lo si può sempre cambiare.
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