(o.t.)Il lavoro è un diritto?

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zio
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#31 Messaggio da zio »

trovo condivisibile una spinta all'inziiativa personale.
è quello che manca in giro.
e questo indipendentemente dal livello di istruzione.
si aspettano soluzioni dall'alto. ma queste non arriveranno.

d'altro canto SZ nel nostro tessuto produttivo esistono imprese che per un motivo (non competitività) o un altro (adeguamento alle normative) vengono chiuse lasciando a casa migliaia di persone.
è del tutto ovvio che l'interesse pubblico non è solo pagare meno tasse e diminuire lo spreco pubblico, ma anche sostenere l'economia del territorio e soprattutto la pace sociale.
cosa succederà a Taranto? ventimila famiglie campano per l'Ilva e l'indotto è calcolato per altre 50.000 attività.
scoppierà la guerra del pane come nei promessi sposi?

difficile metter mano a tutto quanto il malessere e lo sporco italiano in così poco tempo.
il mondo che abbiamo conosciuto non esiste più.
quello che stiamo vivendo è ancora l'esito di quel mondo che non esistendo più fa crollare a catena tutte le sue costruzioni.

sinceramente io credo che molta società civile questa cosa ce l'abbia già ben presente. gli italiani han ricominciato a muoversi per lavoro. ad andare all'estero a cercare commesse, come facevano fino a tre generazioni fa.
vedo molto indietro le tre categorie principali: politici, sindacati e associazione imprenditori.
io la vedo parecchio nera.

p.s. un amico ieri, nel consiglio di amministrazione di una banca mi ha consigliato di non far vedere nelle varie richieste di finanziamento il legame fra la mia professione e le iniziative immobiliari xché le banche han chiuso qualsiasi finanziamento alle immobiliari e ai loro architetti. questa è la realtà con cui dobbiamo muoverci.
io non mi incateno. anzi, ho tirato fuori la valigia pronto in qualsiasi momento a seguire una possibilità diversa.
il mondo che abbiamo conosciuto non esiste più.
un pò come quando arrivò la prima e seconda rivoluzione industriale. solo con tempi velocissimi grazie alla comunicazione globale.
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CanellaBruneri
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#32 Messaggio da CanellaBruneri »

GeishaBalls ha scritto:

A me sembra che lo stato debba anche fare azioni caritatevoli momentanee quando i problemi sono generalizzati in una area. Ma non accetto quelli che addebitano al prossimo le proprie scelte di vita (terza media, tre figli, nessuna specializzazione)
Per prima cosa, leviamoci dalla testa che il minatore sia un operaio non specializzato, anzi ha competenze specifiche e specializzazione, altrimenti muore.

Dopodichè non si può accusare nessuno per non aver studiato o per aver messo su famiglia.

Nello specifico Sardo, poi, essere figlio di pastore e diventare operaio è stata già una forma di progresso, che ha permesso fino a 15-20 anni fa a fare sì che il figlio dell'operaio potesse diventare medico, o insegnante, o avvocato
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Plo Style
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#33 Messaggio da Plo Style »

Non è mai corretto distinguere coloro che servono o potrebbero servire la società con le loro braccia, da coloro che la servono o potrebbero servirla con i loro talenti. Questa distinzione non riguarda il loro stato politico né la condizione nella quale sono nati, ma quella alla quale le circostanze li destineranno.

Andrebbero analizzate le cause storiche che determinano un certo atteggiamento assistenzialista, il grado di sviluppo delle condizioni sociali e culturali di queste persone in relazione allo sviluppo economico delle zone. Andrebbero verificare inoltre le condizioni precedenti all'arrivo di queste aziende e i cambiamenti di queste condizioni. La presenza dello stato nelle dinamiche evolutive del territorio. In tal modo, forse, si potrebbe arrivare ad avere un'idea non soggettiva e non parametrizzata alla propria condizione.

Massima solidarietà agli operai coinvolti in queste vicende.
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zio
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#34 Messaggio da zio »

si possono analizzare tutte le condizioni e situazioni, ma la soluzione non arriverà dall'analisi.
qui ci vogliono ottime idee e soldi per realizzarle.
e, credo, un pò di regresso quanto a normative o almeno una dilazione nelle loro applicazioni.
ma vi rendete conto che ad es. in italia per una variante urbanistica occorrono minino 8 mesi?
in 8 mesi vista la velocità attuale dell'economia e delle decisioni economiche e finanziarie, fa in tempo ad arrivare la crescita e una nuova crisi.
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#35 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Se tutti diventano ingegneri nucleari avremo ingegneri nucleari che fanno i minatori.

Per evitare un disastro sociale Obama ha salvato con fondi statali i colossi dell'auto (Crysler, General Motors).

I calvinisti anglosassoni (la religione dell'iniziativa e della "responsabilità personale", diversa dal "lassismo cattolico", Helmut intervieni!) hanno salvato banche e colossi industriali.

Ovvio, il paragone tra Sulcis e Detroit non regge (per "n" fattori che non stiamo a ricordare) però il principio di base era quello. Con milioni di disoccupati per strada gli USA diventavano un paese bolscevico.
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#36 Messaggio da Alex Teflon »

Quello che non funziona, che non e' economicamente remunerativo va chiuso. Terminato. Se non partiamo da questo presupposto non si va da nessuna parte. Detto ciò faccio presente che coi denari erogati dallo stato italiano all'alcoa si sarebbe potuto trasformare il Sulcis nella gardaland di Sardegna e riassumere tutti i minatori come addetti. Oppure darli direttamente a loro i denari così si pensionavano e la storia finiva li.

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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#37 Messaggio da NebbiosoSolare »

Ecco...detroit ---> fiat ---> marchionne,a cui "terapia" si sta pian piano espandendo alle varie aziende.
Come disse la moglie di Matusalemme a Matusalemme dopo una suntuosa scopata: "puoi ripetere prego?" [cit.]

Alex Teflon
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#38 Messaggio da Alex Teflon »

Il "bailout" e' stato fatto anche con enormi capitali privati, non solo federali. Warren buffet ha prestato decine di miliardi a ford.

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CanellaBruneri
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#39 Messaggio da CanellaBruneri »

Inoltre, non si può sempre considerare l'intervento della mano pubblica come "assistenzialista" ; spesso sono manovre economiche anticicliche, che ora sembrano una bestemmia, ma che , storicamente, hanno fatto da prodromo a cicli economici di sviluppo
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#40 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Alex Teflon ha scritto:Il "bailout" e' stato fatto anche con enormi capitali privati, non solo federali. Warren buffet ha prestato decine di miliardi a ford.
Infatti ho corretto (ricordavo male). La Ford ha fatto a meno dell'aiuto statale. A differenza di Crysler e GM.
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#41 Messaggio da Alex Teflon »

Comunque no. Per fortuna o purtroppo il lavoro non e' un diritto. Il lavoro va cercato, scavato, bisogna educarsi specialmente ai rapporti umani, e' difficile ma anche bellissimo quando funziona, quando tocca le nostre corde e quelle degli altri... Come tutte le cose umane, la famiglia, i figli, i viaggi, bisogna volerlo e mai invidiarlo. E' complicato. Bisogna cambiare e cambiare, adattarsi costa fatica. Bisogna superare la nostra zona di confort ed avventurarci in nuove strade... Ma e' anche l'unico modo per essere uomini.

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Super Zeta
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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#42 Messaggio da Super Zeta »

Mi aspettavo una replica come quella di Ortheus e con buona pace dell'ottimo Drogato personalizzero ancora di più il discorso

Titolo di studio: io ho un banalissimo diploma magistrale, non ho mai fatto un solo giorno di università, eppure ritengo di avere una cultura media di gran lunga superiore alla stragrande maggioranza dei laureati. Sono curioso, faccio andare il cervello, leggo, mi faccio domande, ascolto. Se altri mentre io mi davo da fare hanno preferito passare la vita la bar dello sport o al campetto a tirar calci al pallone è colpa loro. Si facciano carico delle conseguenze.

Capitali: io sono figlio di una insegnante elementare divorziata, a casa mia a fine mese si segnava nei negozi e si saldava quando arrivava lo stipendio. Tutto quello che ho fatto l'ho fatto senza un soldo in tasca, mi sono comprato casa risparmiando euro su euro fino a quando non ho raggiunto una somma che mi permettesse di non indebitarmi con una banca attraverso la logica malata dei mutui (di cui già una volta ho parlato esprimendo la mia contrarietà in quanto drogano il mercato dei prezzi delle case). Quindi quando mi sono licenziato per fare il giornalista l'ho fatto rischiando di mio, puntando solo sulle mie qualità, avendo dietro il nulla come paracadute. Quello che ho fatto io, si poteva fare in qualunque posizione geografica. Essere a Milano o a Carbonia non cambiava nulla. Sia il lavoro precedente che l'attuale. Queste persone che ora fanno casino in tutti questi anni cosa hanno fatto? Hanno studiato? Negli anni 70 gli operai finito il lavoro in catena di montaggio andavano a scuola di sera perchè gli avevano detto che solo studiando potevano evolversi, e così hanno fatto con i loro figli, facendoli studiare con sacrifici anche quando questi sacrifici erano tempo perso. Perchè un coglione laureato resta sempre un coglione e l'università italiana con lauree triennali e indirizzi ridicoli alimenta un mercato di capre buone solo per la disoccupazione. Se sei scemo devi andare ad impilare barattoli al supermercato, è inutile che ti laurei perchè facevi un cazzo senza laurea e fai un cazzo con. Una società seria deve parlare chiaro su questo punto. In Svizzera se per due anni consecutivi non raggiungi gli esami e le medie previste non puoi più frequentare. Non perdi tempo tu e non perde soldi lo stato.
Ci sono mille lavori che si possono creare con zero euro. Guarda quelli che lavorano con e-bay, il 99% di questi best seller sono campani, ragazzi che hanno capito il giro del fumo e senza investimenti han trovato una chiave. Molto meglio dei loro compaesani che pretendono di vivere affiliandosi alla camorra o vivendo di espedienti da furbetti del quartierino.

Il tuo discorso su queste aziende che prendono sussidi miliardari e poi scappano lo condivido appieno ma sono due cose distinte. Una è una problematica imprenditoriale (nel suo aspetto più deleterio) in cui questo Stato burla ha colpe gigantesche avendo regalato miliardi a truffatori e amici degli amici in cambio di garanzie prossime allo zero alimentando un mercato che non aveva basi. Un altro è quello della forza lavoro che non è mai andata oltre all'avvitar bulloni e quando il sistema entra in crisi sa solo scendere in piazza coi fischietti

Quando sento un rappresentatnte sindacale che dice che la realtà di Carbonsulcis è economicamente sana perchè Enel ora compra 300.000 tonnellate di carbone ma arrivando ad un milione ci sarebbe il pareggio di bilancio mi domando se è rincoglionito o fa finta di esserlo

Se, come dici giustamente, molte di queste persone hanno solo le loro mani, le usassero in modo diverso invece di minacciare esplosioni.
Io quando studiavo alle superiori, facevo le pulizie negli uffici. Mica è una vergogna. Il mio socio è un anno che cerca una persona affidabile che gli segua i figli e la casa, ma trova solo coglione che bucano gli orari, si danno malate due giorni sì e tre no, puliscono casa come io pulirei un box.

Molte persone sono brave solo a chiedere ma mai a dare. Non ho mai conosciuto un genio disoccupato, non ho mai visto una persona piena di iniziativa passare la propria vita attendendo l'assegno di disoccupazione, quello per i figli, l'ente assistenziale x e y

Si vive secondo le proprie possibilità, io per due anni non ho avuto il telefono in casa e non esistevano i cellulari, non me lo potevo permettere, mica è un delitto. Quando sono diventato responsabile della catena di negozi che dirigevo e lo stipendio era salito sensibilmente avrei potuto scegliere di affittare subito una casa più bella, comprarmi la macchina ecc. invece ho preferito sacrificarmi per comprare casa in fretta.
Nel mio lavoro sai quanta gente incontro che arriva in bmw, con l'ultimo modello di i-phone e veste griffata dai capelli alle scarpe e in realtà ha uno stipendio da commesso? Quando sta gente va gambe all'aria io dovrei essere solidale?
Dovrei piangere per la cicciona di colore americana che lavorava friggendo patatine da Mc Donald e in piena bolla speculativa sulle case si era comprata un villone da milionaria perchè era convinta che tanto l'aumento del valore delle case avrebbe ripagato a vita da solo l'immobile? No, i prezzi della propria demenza si devono pagare. E' giusto.

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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#43 Messaggio da GeishaBalls »

CanellaBruneri ha scritto:
GeishaBalls ha scritto:

A me sembra che lo stato debba anche fare azioni caritatevoli momentanee quando i problemi sono generalizzati in una area. Ma non accetto quelli che addebitano al prossimo le proprie scelte di vita (terza media, tre figli, nessuna specializzazione)
Per prima cosa, leviamoci dalla testa che il minatore sia un operaio non specializzato, anzi ha competenze specifiche e specializzazione, altrimenti muore.

Dopodichè non si può accusare nessuno per non aver studiato o per aver messo su famiglia.

Nello specifico Sardo, poi, essere figlio di pastore e diventare operaio è stata già una forma di progresso, che ha permesso fino a 15-20 anni fa a fare sì che il figlio dell'operaio potesse diventare medico, o insegnante, o avvocato
Canella, hai ragione su tutto ma non voglio accusare qualcuno per quello che ha ritenuto fare. Mi domando se deve pagare lo Stato per sempre quando si troverà senza lavoro.

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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#44 Messaggio da Helmut »

Il lavoro non è un diritto.
E non lo si crea da nulla, ci vogliono investimenti, che solo una solida economia di mercato puo’ realizzare, la stessa economia che è soggetta a cicli, lo dice anche la Genesi 37,1

Bisogna guardare al futuro con ottimismo.

Presto la Sardegna avrà energia a prezzi accettabili, e si potrà fare un piano di riconversione industriale.
Intanto cominciamo da qui:

http://it.wikipedia.org/wiki/Galsi
"Innalzare templi alla virtù e scavare oscure e profonde prigioni al vizio."

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Re: (o.t.)Il lavoro è un diritto?

#45 Messaggio da GeishaBalls »

Helmut ha scritto:Il lavoro non è un diritto.
E non lo si crea da nulla, ci vogliono investimenti, che solo una solida economia di mercato puo’ realizzare, la stessa economia che è soggetta a cicli, lo dice anche la Genesi 37,1

Bisogna guardare al futuro con ottimismo.

Presto la Sardegna avrà energia a prezzi accettabili, e si potrà fare un piano di riconversione industriale.
Intanto cominciamo da qui:

http://it.wikipedia.org/wiki/Galsi
è proprio vero che la ripresa è dentro di noi

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