[O.T.] Olimpiadi
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Re: [O.T.] PECHINO 2008 e LONDRA 2012
Pistorius sconfitto da un brasiliano, accusa la lunghezza delle protesi di quest'ultimo."rispetto all'ultima volta, è più alto di 8 cm".
Così si dà corpo alle accuse di chi (vedi Tilli), pur senza controprove scientifiche, afferma che l'uso delle protesi sia di per sé stesso doping tecnologico.
Fa molto male vedere che la tentazione di fare i furbetti, in assenza di studi e regole valide per ciascuno (tipo determinare la lunghezza massima delle protesi) arriva anche dove si pretende di dare lezioni di carattere ai normodotati.
Scusate la brutalità, ma non mi van giù certe cose.
Così si dà corpo alle accuse di chi (vedi Tilli), pur senza controprove scientifiche, afferma che l'uso delle protesi sia di per sé stesso doping tecnologico.
Fa molto male vedere che la tentazione di fare i furbetti, in assenza di studi e regole valide per ciascuno (tipo determinare la lunghezza massima delle protesi) arriva anche dove si pretende di dare lezioni di carattere ai normodotati.
Scusate la brutalità, ma non mi van giù certe cose.
Re: [O.T.] PECHINO 2008 e LONDRA 2012
quindi pistorius sconfitto dalla sua stessa regola che ha fatto cambiare!
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Re: [O.T.] PECHINO 2008 e LONDRA 2012
Più che dalla regola, dalla mancanza di parametri di applicazione.
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Re: [O.T.] PECHINO 2008 e LONDRA 2012
Pistorius non mi piace.
Ha lottato per essere considerato come un atleta normodotato, ok, si è fatto le olimpiadi, bravo, allora non dovrebbe partecipare alle paraolimpiadi.. poi perde e rosica..bhà..
comunque faccio davvero fatica a vedere le gare.. è piu' forte di me
Ha lottato per essere considerato come un atleta normodotato, ok, si è fatto le olimpiadi, bravo, allora non dovrebbe partecipare alle paraolimpiadi.. poi perde e rosica..bhà..
comunque faccio davvero fatica a vedere le gare.. è piu' forte di me
Re: [O.T.] PECHINO 2008 e LONDRA 2012
Non mi è chiara una cosa, perchè Pistorius ha potuto partecipare ad entrambe le olimpiadi mentre molti suoi pari handicap no?
C'è la possibilità per tutti gli atleti di scegliere?
A me pare un controsenso che qualche atleta possa partecipare ad entrambe le competizioni.
Edit : parak mi ha bruciato sul tempo
C'è la possibilità per tutti gli atleti di scegliere?
A me pare un controsenso che qualche atleta possa partecipare ad entrambe le competizioni.
Edit : parak mi ha bruciato sul tempo
Re: [O.T.] PECHINO 2008 e LONDRA 2012
non è giusto che partecipi a tutte e due, se hai un handicap ci sono le paraolimpiadi, se continua a dire che non ce l'hai fai le olimpiadi. semplice. e in fondo in fondo, sono pure contento che abbia perso.
adesso rosicherà fino a rio e si farà fare protesi come quelle del brasiliano.
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Re: [O.T.] PECHINO 2008 e LONDRA 2012
Zanardi e Legnante oro!
Zanardi ancora oro, domina dal primo all'ultimo minuto

Assunta record mondiale disintegrato 16.74 (era 15.89 ed era sempre suo)

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Re: [O.T.] PECHINO 2008 e LONDRA 2012
Riprendo un atto il concetto sfiorato da parakarro e ribadito da defender.
Guardare le paralimpiadi non è facile...
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Non votate per me. Io sono fuori dal Cerchio Magico.
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Re: [O.T.] PECHINO 2008 e LONDRA 2012
Sono d'accordo, specie certe discipline tipo il nuoto che mettono a nudo l'handicap. 

La via in su è la via in giù. (Eraclito)
Re: [O.T.] PECHINO 2008 e LONDRA 2012
non è facile, sono d'accordoOrtheus ha scritto:Riprendo un atto il concetto sfiorato da parakarro e ribadito da defender.
Guardare le paralimpiadi non è facile...
spero, però, che tu non sia d'accordo con quello che ha detto Paolo Villaggio pochi giorni fa
(da quello che ho letto, nei tuoi commenti e più in generale sul forum, non credo affatto tu sia in linea con quello che ha detto Villaggio, spero di non sbagliarmi...)
Mi sento così rilassato, oggi. Così in pace con me stesso. Soddisfatto e senza pensieri. Cos'ho che non va?
Re: [O.T.] PECHINO 2008 e LONDRA 2012
Ti dico. Non so cosa ha detto Paolo Villaggio ( e dato il personaggio,credo di non perder niente) ma ti dico perchè per me non è facile vedere le paralimpiadi.Gamberone ha scritto:non è facile, sono d'accordoOrtheus ha scritto:Riprendo un atto il concetto sfiorato da parakarro e ribadito da defender.
Guardare le paralimpiadi non è facile...
spero, però, che tu non sia d'accordo con quello che ha detto Paolo Villaggio pochi giorni fa
(da quello che ho letto, nei tuoi commenti e più in generale sul forum, non credo affatto tu sia in linea con quello che ha detto Villaggio, spero di non sbagliarmi...)
Questi ragazzi hanno trovato nello sport una ragione di vita . Alcuni di loro hanno handicap dalla nascita, altri dopo un incidente o una malattia. Lo sport è una pratica che consente già di per sè un inserimento sociale e in questo caso, ancor di più.
Però credo che per loro non ci sia vera gioia in una vittoria, intendo vera gioia.
Oppure sia una cosa molto effimera e che dura lo spazio di un ricordo.
Perchè poi rientrano nella vita di tutti i giorni e lì sono cazzi amari.
Specie per chi vive in Nazioni incivili come la nostra.
Ecco, io vedo tristezza anche in una vittoria,in un podio.
E mi intristisco molto anche io.
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Re: [O.T.] PECHINO 2008 e LONDRA 2012
Ortheus, per me è l'esatto opposto.
Ascoltando le piccole interviste fatte dagli inviati di sky, spesso mandate in onda tra una gara e un'altra, mi sono fatto un'idea.
Gente che ha veramente i coglioni di dimensioni notevoli, che non si è abbattuta quasi mai e che vuole a tutti costi partecipare a questa competizione. Emblematico è il caso di un' atleta australiana. Molto carina e giovane, diceva che già alcune ore dopo l'amputazione della gamba si ritrovò a pensare assiduamente alle paralimpiadi.
O la frase di un atleta tedesco, che diceva più o meno così : "Ci ritroviamo qui tutti assieme, consapevoli del nostro handicap e di essere tutti nella stessa situazione. Questo ci porta a considerarci normali , a lottare ad armi pari."
Le gare trasudano agonismo, questi ragazzi danno proprio tutto e non esiste fallimento. Il vero stile decoubertiniano insomma. Alle paralimpiadi loro possono combattere.
Dovrebbero diventare un grandissimo esempio per tutti gli atleti normodotati, dopati e cazzi vari
Ascoltando le piccole interviste fatte dagli inviati di sky, spesso mandate in onda tra una gara e un'altra, mi sono fatto un'idea.
Gente che ha veramente i coglioni di dimensioni notevoli, che non si è abbattuta quasi mai e che vuole a tutti costi partecipare a questa competizione. Emblematico è il caso di un' atleta australiana. Molto carina e giovane, diceva che già alcune ore dopo l'amputazione della gamba si ritrovò a pensare assiduamente alle paralimpiadi.
O la frase di un atleta tedesco, che diceva più o meno così : "Ci ritroviamo qui tutti assieme, consapevoli del nostro handicap e di essere tutti nella stessa situazione. Questo ci porta a considerarci normali , a lottare ad armi pari."
Le gare trasudano agonismo, questi ragazzi danno proprio tutto e non esiste fallimento. Il vero stile decoubertiniano insomma. Alle paralimpiadi loro possono combattere.
Dovrebbero diventare un grandissimo esempio per tutti gli atleti normodotati, dopati e cazzi vari
Ultima modifica di Defender il 05/09/2012, 18:11, modificato 1 volta in totale.
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Re: [O.T.] PECHINO 2008 e LONDRA 2012
Qui le dichiarazioni di Paolo Villaggio sulle Paralimpiadi...Gamberone ha scritto:non è facile, sono d'accordoOrtheus ha scritto:Riprendo un atto il concetto sfiorato da parakarro e ribadito da defender.
Guardare le paralimpiadi non è facile...
spero, però, che tu non sia d'accordo con quello che ha detto Paolo Villaggio pochi giorni fa
(da quello che ho letto, nei tuoi commenti e più in generale sul forum, non credo affatto tu sia in linea con quello che ha detto Villaggio, spero di non sbagliarmi...)
http://sport.virgilio.it/altri-sport/pa ... llate.html
"La mia non è crudeltà ma è crudele esaltare una finta pietà. Questo è ipocrita"
Questa frase di Villaggio direi che merita una riflessione profonda, condividendone o meno il senso.
Diciamo però che quando si parla di disabilità è sempre molto difficile esprimere le proprie idee "fuori dal coro" poiché si rischia (non sempre a ragione) di passare per razzista o intollerante. E come tutte le cose il "pensiero unico" non è una buona cosa.
Su una cosa Villaggio ha ragione, le paralimpiadi mettono tristezza.
Per quel che mi riguarda il senso di tristezza è provocato dalla consapevolezza che in una competizione sportiva c'è chi vince e chi perde e da sempre provo un senso di tristezza per chi perde, tanto più se il perdente è una persona che nella vita ha dovuto affrontare immani disgrazie. Sicuramente il "partecipare" per alcuni è la vera vittoria, io però non riesco a vederla così. L'altro giorno vedevo una gara di atletica (non ricordo di quale distanza) il vincitore ha impiegato 53 secondi, un atleta di colore delle Vanatu è arrivato in 1'07". Non nascondo che vedendo la gara ho provato un profondo senso di tristezza per l'ultimo arrivato. Poi magari lui sarà stato super contento di partecipare, ma dalla mia prospettiva il senso di tristezza c'è lo stesso.
Detto ciò le paralimpiadi sono un evento importante, che va preservato e se possibile ancor più valorizzato. Anche se, come per Pistorious, bisogna dare la possibilità a chi vuole (e in ragione del proprio handicap può farlo) di partecipare alle olimpiadi.
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Re: [O.T.] PECHINO 2008 e LONDRA 2012
neanche tra loro è tutto oro quel che luce. In passato ne ho conosciuti parecchi, ed ho lavorato con qualcuno di loro. C'è un vero razzismo tra le varie categorie di invalidità (mi ricordo che i paraplegici ed i tetraplegici non si potevano soffrire, chi usava le carrozzine da corsa era nettamente contrario alle hand bike, e piacevolezze simili). Facevo parte dell'organizzazione di una gara di corsa su strada. Per ragioni di sicurezza, la gara per disabili era fatta a titolo promozionale. Ma loro ricevevano gli stessi rimborsi e i pacchi gara degli atleti che, tra i normodotati gareggiavano in competizione ufficiale. Specifico che le gare erano a monte premi, l'ingaggio era solo per un atleta di richiamo per sponsor e media. Gli altri, dovevano guadagnarselo in corsa. Alla fine, abbiam dovuto cancellare la gara disabili. Perché sono iniziati i discorsi tipo "Guarda, sono campione del mondo in quattro o cinque discipline, se mi vuoi, mi devi pagare l'ingaggio che voglio io, sulla fiducia". Ovvero, poi, in gara, faccio il cazzo che mi pare, se ho voglia mi impegno, se no, ciccia.Defender ha scritto:Ortheus, per me è l'esatto opposto.
Ascoltando le piccole interviste fatte dagli inviati di sky, spesso mandate in onda tra una gara e un'altra, mi sono fatto un'idea.
Gente che ha veramente i coglioni di dimensioni notevoli, che non si è abbattuta quasi mai e che vuole a tutti costi partecipare a questa competizione. Emblematico è il caso di un' atleta australiana. Molto carina e giovane, diceva che già alcune ore dopo l'amputazione della gamba si ritrovò a pensare assiduamente alle paralimpiadi.
O la frase di un atleta tedesco, che diceva più o meno così : "Ci ritroviamo qui tutti assieme, consapevoli del nostro handicap e di essere tutti nella stessa situazione. Questo ci porta a considerarci normali , a lottare ad armi pari."
Le gare trasudano agonismo, questi ragazzi danno proprio tutto e non esiste fallimento. Il vero stile decoubertiniano insomma. Alle paralimpiadi loro possono combattere.
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Alla fine, le differenze sono meno di quelle che sembrano. Nessuno ha mai pensato di far loro l'elemosina. Ma nemmeno pretendere di essere trattati come primedonne.
Sul discorso Pistorius, la caduta di stile è stata evidente. Forse gli han fatto male i troppi elogi e l'essere stato trasformato in un idolo. MA questo è responsabilità dei media, come sempre. Oggi ho letto un articolo a firma Andrea Malaguti, su "La Stampa" di Torino, talmente pieno di sarcasmo, che mi sarebbe piaciuto dargli una testata in mezzo agli occhi. Prima ti creano, poi ti mandano a razzolare tra i rifiuti. Sul fatto che uno debba scegliere o l'olimpiade o le paraolimpiadi, non sono del tutto d'accordo. Anni fa, c'è stato un tiratore con l'arco che gareggiava tranquillamente con i normodotati (era su sedia a rotelle). Poi, si cimentava con gli altri disabili. Se sei portatore di handicap e desideri provare entrambe le esperienze, non dovrebbero esserci barriere.
Re: [O.T.] PECHINO 2008 e LONDRA 2012
Semplice, perchè Pistorius era l'unico atleta portatore di handicap ad aver ottenuto il minimo A per poter gareggiare all'Olimpiade, tra l'altro ottenuto nell'ultima gara disponibile.Defender ha scritto:Non mi è chiara una cosa, perchè Pistorius ha potuto partecipare ad entrambe le olimpiadi mentre molti suoi pari handicap no?
C'è la possibilità per tutti gli atleti di scegliere?
A me pare un controsenso che qualche atleta possa partecipare ad entrambe le competizioni.
Edit : parak mi ha bruciato sul tempo
Devi sapere che all'Olimpiade non ci vanno cani e porci, per poter partecipare, bisogna aver ottenuto dei tempi minimi ( A / B ) nella propria specialità.
Bravo così me piaci, quando ridi me stai più simpatico. Ah Robbè, che te frega delle tristezze, lo sai qual'è l'età più bella? Te lo dico io qual'è. E' quella che uno c'ha. Giorno per giorno. Fino a quanno schiatta se capisce ( Il sorpasso )
La felicità è reale solo se condivisa ( Into the Wild )
Qui non si fanno distinzioni razziali.
Qui si rispetta gentaglia come negri, ebrei, italiani o messicani!
(Full Metal Jacket-Sergente Hartman)
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