Drogato_ di_porno ha scritto:repeat ha scritto:Stai parlando con un ex-iscritto al partito radicale, zio.
In economia il partito Radicale è strenuo difensore del liberismo anglosassone. ed è un partito ferreamente europeista (europa federale, il loro modello implicito sono gli STATI UNITI D'AMERICA). come si può conciliare con Grillo che muove critiche radicali al sistema?
Infatti non si conia.
A parte il fatto che il partito radicale era un partito all'americana, all'interno del quale potevi trovare posizioni molto diverse, anche su questioni importanti; quindi il liberismo anglosassone di o alla Pannella molto spesszo non coincideva affatto con le posizioni socialiste di tanti altri militanti e dirigenti. Tieni anche conto che alcune posizioni "liberiste" finiviano per essere inconciliabili con l'anima ambientalista del movimento (che infatti, spesso, preferiva federarsi o allearsi elettoralmente con i verdi o con i socialisti).
Detto questo, i radicali per me sono un'esperienza morta e sepolta.
Del mio periodo radicale conservo l'antipartitismo, la vocazione libertaria, l'idea che lo Stato non è un poltronificio ma uno strumento LAICO per risolvere i problemi dei cittadini, l'amore per la democrazia diretta e partecipativa, un'idea del libero mercato che non sia in contrasto con l'ambiente.
Le altre conclusioni a cui sono arrivato, e che mi hanno portato su una sponda più "radicale", verso una critica totale al sistema, dipendono dal fatto che la mia sovranità (di cittadino e di stato) oggi è stata completamente svuotata dai Trattati europei, dalle Commissioni burocratiche europee, dalla finanza internazionale e da una politica ridotta al ruolo di cameriere e maggiordomo dei poteri forti.
La ripresa non si vede, ma è dentro di noi.
Il governo ha aggravato la crisi per favorire la crescita.