L’atletica, la regina delle regine di tutti gli sport, ma in Italia è una sconosciuta.
Il vero fallimento dell’Italia alle Olimpiadi di Londra.
L'unica consolazione è arrivata dal bronzo nel salto triplo di Fabrizio Donato. Mentre Daniele Greco si è classificato solo quarto.
Ci è toccato accontentarsi dei risultati discreti di qualche giovane come Yuri Floriani nei 3.000 siepi o José Bencosme nei 400 ostacoli.
La Grenot, grandi capacià fisiche, è caraibica, ma ha poca voglia di lavorare, allenarsi.
Avesse un decimo della volontà di Josefa
L’atletica italiana del 2012. Un movimento senza troppe speranze né ambizioni. Che a Londra si è presentato con solo 37 atleti: il 38esimo avrebbe dovuto essere proprio Schwazer.
Credo sia il minimo storico delle Olimpiadi moderne.
Il budget della Fidal è altissimo.Intorno ai 21 milioni.Ha 170 mila tesserati. Il bilancio è in attivo.
Il problema è nel modo in cui vengono spesi questi fondi. Nel 2012 appena 120 mila euro sono stati destinati al settore tecnico alla voce “Progetto Azzurro Londra 2012”.Una vergogna.
Tutto il resto a favore di : “Rappresentanza Casa Italia”
A mantenere il funzionamento e l’organizzazione della «macchina» centrale della Fidal, quindi strutture, burocrati e funzionari. Mentre alle sezioni territoriali, dunque alle società e agli atleti, sono destinate le briciole rimanenti.
C’è un evidente squilibrio tra centro e periferia, tra poltrone e pista, tra dirigenti e atleti.
E allora non c’è da stupirsi che quasi tutti gli italiani in gara nell’atletica nella XXX Olimpiade facciano parte di gruppi sportivi militari o di polizia. Anche Schwazer, del resto, è era carabiniere.
Sono pochissimi quelli che gareggiano per società «civili».
Si cerca l’aiuto,l’intervento di Università o associazioni.
Confindustria, per esempio, finanzia la gloriosa Assindustria Sport Padova, club dell’unico maratoneta, Ruggero Pertile,che ci rappresenterà a Londra.
Viva l’Italia

