Ecco, cerchio completato. Quoto in pieno. Ci vuole tanto?roccocop ha scritto:ho visto ora whore hotel... che dire lei è fantastica, genuina, belle tette, bel culo ottima performer se continua così nella produzione di film e di scene diventerà sicuramente la miglior pornostar italiana dall'era di Moana. Per quanto riguarda il suo blog e le minkiate che scrive non l'ho mai letto e credo che mai lo farò a me interessa solo vederla trombare, poichè è quello il suo lavoro
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Re: Valentina In Rocco's World
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Re: Valentina In Rocco's World
Ho controllato sul Vocabolario della Crusca, in quel contesto non vuol dire un cazzoscb ha scritto:Cazzo vuol dire "a sprezzo di querela"?
Intendi che chi le ha fatte se ne frega di beccare una querela?
@superflowerecc. e drogato
mi avete fatto morire

VolpeGrigia é un uomo che odora di muschio e cuoio, fuma la pipa e arrotola funi nei piccoli moli...
Insomma, é un uomo che sa vedere e guardare, guardare e capire le storie del mare...un uomo che sa capire il momento, godere la vita, giocare col vento... (Steiner)
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Re: Valentina In Rocco's World
ma lo avete capito che da quando ha "lasciato" questo forum si è salvata questo topic tra i favoriti e lo guarda sicuramente tutti i giorni? secondo me è palese come cosa
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Re: Valentina In Rocco's World
Ci manca solo di beccarmi una querela da chi ammira le foto dell'emilia in macerie e chi sputa sui suicidi..mi ritiro vita natural durante (o come cazzo si scrive)
"E' impossibile", disse il cervello.
"Provaci!", sussurrò il cuore.
"Vai via, brutto!", urlò la ragazza.
06/06/2019 FIRENZE LIBERA
https://www.youtube.com/watch?v=0Zp9AmCfWbI
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Re: Valentina In Rocco's World
Traducendo ed esponendo i contenuti in un linguaggio differente, esce fuori qualche ovvietà, un paio di banalità, ed in generale delle informazioni sul suo modo di vedere le cose.Matteone ha scritto:Questa meriterebbe un approfondimento....Un porno performer è molto più importante di un medico che va a fare le vaccinazioni in Africa.
Certo, entrambi esercitano una tekne. Ma la tekne del medico è una tekne “operaia”, poiché il suo gesto non coincide in maniera immediata col pensiero (in altre parole: il pensiero del come fare non coincide col fare stesso). Nel Gesto del porno performer (parlo ovviamente di un porno performer idealizzato) non vi è, in linea di principio, tale discrasia.
Il porno performer è un titano che compie sforzi ai limiti delle possibilità umane, in un eroico tentativo di attuare il compito impossibile di Agire il Pensiero dell’Agire (Gesto = Pensiero del Gesto), mediante una Pura Tecnica che è ben altro (e ben più) che arte (tuttalpiù vi si avvicina l’action painting).
Poche cose sono esteticamente più vigorose – o eticamente più rilevanti – di una pura performance porno.
Ma questa non è filosofia, e il primo assunto, così, solitario in alto, va inquadrato soltanto nell'ottica del lirismo compresso e claustrofobico, areovoro, che permea tutto lo scritto.
Un porno performer è molto più importante di un medico che va a fare le vaccinazioni in Africa.
E' una frase che in sè può essere considerata soltanto una cagata, e tralaltro nel resto del post non abbiamo argomentazioni a supporto dell'importanza, ma bensì di alcune qualità del fare che non sono strettamente collegate con il concetto di importanza. Che lei sa essere differente, per lei, da quello che è per il suo pubblico.
La sensazione che ne viene, dalla percezione di quest'immagine, è dissonante, un incrocio tra un colpo al cuore ed un tuffo allo stomaco, leggerissimi e coperti da una forte sensazione di stupore ottenuta attraverso l'assurdo e l'iperbole. Da qui gli insulti.
Il resto è un continuo viaggiare sull'onda dell'incipit, senza più nemmeno rivolgersi al pubblico ma piuttosto a sè stessa, godendo della sensazione di flusso creativo.
In parole povere siamo di fronte a Poesia ottenuta attraverso un vocabolario concettuale piuttosto che vocabolare. (Incipit successivo)
Guarda attentamente, poichè ciò che stai per vedere non è più ciò che hai appena visto.
Ho vissuto per molto tempo nell'oscurità perché mi accontentavo di suonare quello che ci si aspettava da me, senza cercare di aggiungerci qualcosa di mio.
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Re: Valentina In Rocco's World
premesso che, sicuramente per mia ignoranza, non ci ho capito un cazzo sui paragrafi centrali,Matteone ha scritto:Questa meriterebbe un approfondimento....Un porno performer è molto più importante di un medico che va a fare le vaccinazioni in Africa.
Certo, entrambi esercitano una tekne. Ma la tekne del medico è una tekne “operaia”, poiché il suo gesto non coincide in maniera immediata col pensiero (in altre parole: il pensiero del come fare non coincide col fare stesso). Nel Gesto del porno performer (parlo ovviamente di un porno performer idealizzato) non vi è, in linea di principio, tale discrasia.
Il porno performer è un titano che compie sforzi ai limiti delle possibilità umane, in un eroico tentativo di attuare il compito impossibile di Agire il Pensiero dell’Agire (Gesto = Pensiero del Gesto), mediante una Pura Tecnica che è ben altro (e ben più) che arte (tuttalpiù vi si avvicina l’action painting).
Poche cose sono esteticamente più vigorose – o eticamente più rilevanti – di una pura performance porno.
sarei invece curioso di sapere quali sarebbero quelle poche cose a cui si riferisce nell'ultima riga.
Mi sono innamorato di te perché il mio pisello non aveva niente da fare
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Re: Valentina In Rocco's World
Eppure io continuo a pensare che si diverta a incollare a capocchia parole a caso prese dal suo libro di filosofia del liceo...
Che cazzo azzecca l'etica con la pornografia lo saprà solo lei... cosa ci sarà di eticamente rilevante nello stare in ginocchio a succhiare un uccello?? Boh...
PAROLE COPIATE & INCOLLATE ALLA CAZZO DI CANE, niente di più, niente di meno...
Che cazzo azzecca l'etica con la pornografia lo saprà solo lei... cosa ci sarà di eticamente rilevante nello stare in ginocchio a succhiare un uccello?? Boh...
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Re: Valentina In Rocco's World
Un porno performer è molto più importante di un medico che va a fare le vaccinazioni in Africa.
RELATIVO: QUI SU SZ E' VERO, PER UNA MADRE O UN BAMBINO AFRICANI E' IL CONTRARIO.
Certo, entrambi esercitano una tekne. Ma la tekne del medico è una tekne “operaia”, poiché il suo gesto non coincide in maniera immediata col pensiero (in altre parole: il pensiero del come fare non coincide col fare stesso). Nel Gesto del porno performer (parlo ovviamente di un porno performer idealizzato) non vi è, in linea di principio, tale discrasia.
VERO: IL MIO E' UN TECNICISMO AUTOMATICO 99 VOLTE SU 100.
Il porno performer è un titano che compie sforzi ai limiti delle possibilità umane, in un eroico tentativo di attuare il compito impossibile di Agire il Pensiero dell’Agire (Gesto = Pensiero del Gesto), mediante una Pura Tecnica che è ben altro (e ben più) che arte (tuttalpiù vi si avvicina l’action painting).
PARZIALMENTE D'ACCORDO. IL PORNOPERFORMER E' UN INTERPRETE CREATIVO PER ME MOLTO SIMILE AL DANZATORE.
Poche cose sono esteticamente più vigorose – o eticamente più rilevanti – di una pura performance porno.
TRA QUESTE METTEREI SICURAMENTE LA DANZA. A PARITA' DI ALTEZZA DI LIVELLI DI SENSIBILITA'/ESPRESSIONE E CAPACITA' TECNICHE, OVVIO.
RELATIVO: QUI SU SZ E' VERO, PER UNA MADRE O UN BAMBINO AFRICANI E' IL CONTRARIO.
Certo, entrambi esercitano una tekne. Ma la tekne del medico è una tekne “operaia”, poiché il suo gesto non coincide in maniera immediata col pensiero (in altre parole: il pensiero del come fare non coincide col fare stesso). Nel Gesto del porno performer (parlo ovviamente di un porno performer idealizzato) non vi è, in linea di principio, tale discrasia.
VERO: IL MIO E' UN TECNICISMO AUTOMATICO 99 VOLTE SU 100.
Il porno performer è un titano che compie sforzi ai limiti delle possibilità umane, in un eroico tentativo di attuare il compito impossibile di Agire il Pensiero dell’Agire (Gesto = Pensiero del Gesto), mediante una Pura Tecnica che è ben altro (e ben più) che arte (tuttalpiù vi si avvicina l’action painting).
PARZIALMENTE D'ACCORDO. IL PORNOPERFORMER E' UN INTERPRETE CREATIVO PER ME MOLTO SIMILE AL DANZATORE.
Poche cose sono esteticamente più vigorose – o eticamente più rilevanti – di una pura performance porno.
TRA QUESTE METTEREI SICURAMENTE LA DANZA. A PARITA' DI ALTEZZA DI LIVELLI DI SENSIBILITA'/ESPRESSIONE E CAPACITA' TECNICHE, OVVIO.
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)
Re: Valentina In Rocco's World
L'atto sessuale è etico ma solo a determinate condizioni: è etico un rapporto consenziente, non è etico uno stupro, così come in un'ottica di civiltà è preferibile la DP ( che rimanda a un costume ambientale fatto per socializzare ) all'ingoio, che talvolta rappresenta l'ultimo baluardo di un'abitudine provinciale e egoista: chi non conosceva nel proprio quartiere almeno una che era solita bere tutto?VolpeGrigia ha scritto: cosa ci sarà di eticamente rilevante nello stare in ginocchio a succhiare un uccello?? Boh...
Ora, è pur vero che l'approccio a una cappella può essere variabile e, senza ovviamente fare di tutta l'erba un fascio ( è sempre sbagliato generalizzare ), bisogna considerare la motivazione che spinge un essere umano, in questo caso una ragazza giovane e carina, a approcciarsi al glande.
Se partiamo dal presuppusto che probabilmente in taluni casi la spontaneità dell'inchino al prepuzio viene meno a fronte di esigenze meramente artificiose quali ad esempio il solo bisogno di umettarsi le labbra, il gesto può essere comunque visto come etico, poiché è nel diritto di ognuno di noi abbeverarsi con ciò che più amiamo.
Osservandola, perfino Ratzinger si convincerebbe di quanto sia necessario l'uso dei contraccettivi ( Matt Z Bass ).
- CanellaBruneri
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Re: Valentina In Rocco's World
"This machine kills fascists" scritto su tutte le chitarre di Woody Guthrie
Ehi, campione, che cosa è il pugilato?..." la boxe...uhm....la boxe è quella cosa che tutti gli sport cercano di imitare" (S. Liston)
"Gli fuma gli fuma, va come gli fuma l'angelomario va, gli fuma , gli fuma, altroche'" (cit. ziggy7)
"Ho un'età elegante" (cit. Lilith, Miss Spring)
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Re: Valentina In Rocco's World
Carmelo bene.......un altro mentecatto....
A mountain man's a lonely man
And he leaves a life behind
It ought to have been different, but ofttimes you will find,
That the story doesn't always go that way you had in mind......
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Re: Valentina In Rocco's World
http://www.vialiberamc.it/2012/07/13/ka ... rnosophia/Kant e il problema della Pornosophia
Scritto da:
Giorgio Tintino
Ci sarebbe molto da riflettere intorno a Popsophia (http://www.popsophia.it/), cioè l’evento che da luglio ad agosto accenderà i weekend della cittadina di Civitanova Marche. Ci limiteremo in questa sede, però, a ragionare intorno alla pornosophia proposta da Valentina Nappi, pornoperformer che mescola Kant, Rocco Siffredi e passaggi di Debussy.
La pornoattrice, come si può benissimo evincere dal suo blog “In punta di capezzolo” (http://www.inpuntadicapezzolo.it/) o in questo articolo del Corriere della Sera (http://www.popsophia.it/images/stories/ ... _05_12.pdf
), rivendica per la pornoperformance un ruolo rivoluzionario, capace di generare l’evoluzione morale ed etica della società. In questo senso, la pornosophia è la via maestra per la trasformazione della nostra realtà poiché ne trasforma in profondità i valori e le condizioni. Pornosophia come prassi rivoluzionaria, come riscrittura di codici e nomadismo sessuale – ontologico.
Tutte cose giuste, ma un paio di generazioni fa. La pornografia, come pratica di liberazione e come conquista di sé, aveva un suo importantissimo senso nello sconvolgimento epocale che l’Occidente ha iniziato (o ha subìto?) subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Allora, infatti, la generale trasformazione dell’orizzonte storico-culturale ha coinvolto pure il nostro modo di vivere la sessualità e, così come ogni avanguardia, la pornografia ha contribuito a far guadagnare con la sua “eccezionalità” una nuova “normalità” (non so quanto ben utilizzata, ma questo è un altro discorso). Tutto lecito ma, ripeto, una quarantina di anni fa. Come stanno le cose oggi?
Oggi mi sembra che l’industria del porno porti ai massimi livelli la mercificazione del corpo e l’alienazione degli esseri umani nei confronti di un rapporto sessuale etico, giusto ed appagante. La pornografia, insomma, è entrata a pieno titolo nei meccanismi del sistema economico e, come tale, lo legittima e lo fortifica. Una legittimazione che non ha come obiettivo la liberazione della donna, dell’uomo e del loro rapporto, ma provoca una percezione alienante del sesso rendendoci inadeguati nel sentire e nel godere. I ragazzini si imbottiscono di pasticche in preda all’ansia da prestazione che la filmografia porno impone loro. Non potendo reggere il confronto, si riversano nella ben più consolante prostituta sotto casa (il cui “consumo”, appunto, è in crescita esponenziale) e si rendono costitutivamente incapaci di un giusto rapporto con sé e con la propria partner. Che dire, poi, della figura della donna, ridotta com’è a strumento della superpotenza erotica maschile, cioè inerte oggetto di un rituale che vive nel climax della ripetizione di scene preconfezionate. Una mercificazione che non è “altro” rispetto all’andamento della nostra società, ma si situa in modo determinante in esso. Insomma, è la cultura Occidentale ad aver mercificato l’umano e ad aver imposto ogni prassi non come atto vitale ma come pratica di consumo: l’immagine della donna che rimbalza nella nostra tv, per esempio, perpetua il ruolo di docile e servizievole oggetto nelle mani del maschio (o dei maschi) e giudicata in base alla qualità delle sue prestazioni.
Il problema ovviamente non è Popsophia o la Nappi, ma il confondere lo spettacolo con la cultura, l’accidente con l’essenza, la superficialità con la profondità. Oggi la pornografia non è rivendicazione di eccezionalità ma semmai esaltazione della banalità, di un sesso spersonalizzato e ingabbiato in uno schema già pronto per il suo consumo.
Senza nominare le feste private a cui siamo stati abituati dalla cronaca, dove sta l’eccezionalità del pornoattore quando è lo stesso potere che immette il sesso nei propri ingranaggi come fine e come mezzo? L’avanguardia è eccezionale proprio perché va al di là invece che omologarsi e mettersi al servizio dello status quo. Dovrebbe inaugurare un nuovo sentire (e nel caso del sesso un nuovo godere) e non legittimare lo scadimento della nostra condizione. Non basta mascherare con Kant o Debussy la pornoperformance per evitare la vacuità che sostiene tale maldestro e pericoloso tentativo di trasformare la realtà.
Per quanto mi riguarda, una pratica davvero rivoluzionaria sarebbe scardinare questa pornografia (che invece la Pornosophia inconsapevolmente propugna) affinché, come quarant’anni fa, si creino le condizioni per trasformare almeno un poco il sistema culturale imposto dalla nostra civiltà del consumo. Allora, anche Popsophia avrebbe un senso e non sarebbe una semplice accozzaglia di eventi che, invece di mostrare la vacuità delle nostre radici, allarga a dismisura l’abisso travestendosi da Cura.
Per concludere, una nota. Mi pare molto curioso voler fondare la possibilità di una pratica etica della pornografia nel filosofo che, fondamentalmente, ha fondato l’idea stessa di moralismo (aiutato nell’impresa dalla sua formazione pietista): non vedo come la metafisica della morale possa accordarsi con una sessione di sesso di gruppo ehm, pardon, pornoperformance. Insomma, credo ingenuamente che se Kant avesse avuto la possibilità di aprire un blog, non l’avrebbe intitolato “in punta di pene”.
P. S. Dire che un pornoperformer è più importante di un medico che fa vaccinazioni in Africa (http://www.inpuntadicapezzolo.it/un-por ... in-africa/) tradisce un provincialismo filosofico squisitamente Occidentale e marcatamente post-moderno. Una frase del genere può essere pronunciata solo se si crede davvero che i problemi di questo nostro e meschino spazio-tempo siano i problemi dell’Essere e che, dunque, tutta la realtà sia la nostra realtà e che risolvere le nostre ansiette da Occidentali panciuti, ben vestiti e imborghesiti equivalga a trasformare epocalmente il divenire delle cose. Sarebbe molto bello ma nel mondo, purtroppo, esistono cose che non possono essere risolte con una pornoperformance e che, queste sì, davvero umiliano la nuda carne di altri esseri viventi (umani e non-umani).
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Re: Valentina In Rocco's World
http://www.cronachemaceratesi.it/2012/0 ... ti/215629/La pornostar Valentina Nappi a Pornosophia
“Non mi concedo a un pubblico di bigotti”
L'attrice hard campana ha deluso il pubblico con un atteggiamento ostile nella prima serata di Popsopha a Civitanova Alta
Il primo sabato di Popsophia a Civitanova Alta ha registrato un successo di pubblico (forse oltre le 7000 mila persone del 2011) ma non sono mancate le polemiche. L’evento di punta, è stato quello al Chiostro di Sant’Agostino, non fosse altro per la singolarità dell’argomento. La serata dedicata alla Pornosophia, attesa tra polemiche e curiosità si è aperta con un provocatorio e sempre chiarissimo Simone Regazzoni che traccia, tra le altre cose, i nessi tra democrazia e pornografia, e si è conclusa con l’atteggiamento nietzschiano proteso tra parola e silenzio della pornostar Valentina Nappi. All’inizio del dibattito la 21enne attrice hard di natali campani ha aperto con una provocazione chiedendo al pubblico “Chi di voi si masturba?”. Solo due le mani alzate, una ripsota che ha provocato l’atteggiamento ostile della Nappi che si è rifiutata di parlare della sua esperienza sui set hard e tantomeno approfondire i rapporti tra filosofia e pornografia: “Non mi concedo a un pubblico di bigotti”. Alle domande di Lucrezia Ercoli – figlia del direttore artistico Evio Hermas - la Nappi ha risposto con superficialità e luoghi comuni per poi cercare di invertire i ruoli iniziando a fare lei dele domande. Ne è nato un battibecco, a tratti anche divertente, che però non ha fornito nulla al’approfondimento sul tema. L’attrice non ha parlato della sua esperienza e il pubblico un po’ deluso ha iniziato ad abbandonare il chiostro.
Ma se non altro Popsophia ha… risparmiato visto che su una breve nota stampa dell’organizzazione si legge: “L’attrice hard ha deciso di devolvere a favore del Festival il suo gettone di presenza (500 euro)”. E viste le difficoltà economiche con cui è nata questa edizione, poco non è.
Mi sembra un copione già visto....
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Re: Valentina In Rocco's World
http://www.popsophia.it/index.php?optio ... tina-nappiIl sito ufficiale di Popsophia ha scritto:Si fa fatica a raccontare quella che è stata ieri la serata al Chiostro Sant’Agostino con Valentina Nappi. Dopo l’intervento di Simone Regazzoni, infatti, il terreno era pronto per passare dalla teoria alla pratica, ossia per interfacciarsi col mondo del porno attraverso l’esperienza di chi questo mondo lo conosce e lo vive.
La giovane attrice hard di origini campane, ha scelto invece di raccontarsi non attraverso la parola ma attraverso l’essere.
Esattamente ricalcando un atteggiamento nietzschiano, la Nappi rifiuta in un certo qual modo di utilizzare il dialogo per incamminarsi verso la verità.
“Le parole ci impediscono il cammino. Ovunque i primitivi stabilivano una parola, credevano di avere fatto una scoperta. Ma come diversamente stavano le cose in verità! Essi avevano toccato un problema e, illudendosi di averlo risolto, avevano creato un ostacolo alla sua risoluzione.” Dice Nietzsche in “Aurora, pensieri sui pregiudizi morali”.
Fatto sta che della sua verità emerge giusto quel poco utile ad intendere ciò che segue alle poche parole pronunciate: “Io non sono pop”. E coerentemente non lo è stata. “Si pensa che il porno sia qualcosa che invece non è”. Eppure si rimane nel negativo dell’immagine: ciò che è il porno, lei non ce lo svela.
La Nappi ci introduce alla sua scelta esattamente come un pizzaiolo potrebbe parlare del proprio mestiere: pare non ci sia nulla da dire, nella sua scelta razionale lontana da pudori.
Accenna al fatto che non sia il piacere fisico a spingerla su questa strada, per lo meno non solo. “Non sono ninfomane. Quando sono stanca devo dosarmi, quando sono stanca il mio piacere passa da quello fisico a quello cerebrale”.
È un lavoro di intuizioni e completamenti quello che spetta al pubblico. La Nappi ci lascia così, in uno stato di sospensione tra cervello e corpo, forse ancora un po’ al buio su quei nessi cui accenna ma che non svolge come quelli tra musica e sesso, o tra cibo e erotismo.
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Re: Valentina In Rocco's World
Che pubblico moscio però, non ha avuto tutti i torti a essersi incupita. Nemmeno una pernacchia, se ne sono andati e basta. Spero che almeno l'evento sia stato gratis 

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