[O.T.] Crisi economica
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Re: [O.T.] Crisi economica
Mmmmm.....notizia che lascia molto perplessi: flop della vendita dei titoli di stato tedeschi.
Non credo sia mai successa una cosa simile. Che il mercato cominci a sospettare anche dei conti della Germania?
Non credo sia mai successa una cosa simile. Che il mercato cominci a sospettare anche dei conti della Germania?
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Re: [O.T.] Crisi economica
più che altro vendere titoli con scadenza 2044 è stato "troppo" anche per loro
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Re: [O.T.] Crisi economica
Però sono avanzati un po anche di quelli a 10 anni.bocha ha scritto:più che altro vendere titoli con scadenza 2044 è stato "troppo" anche per loro
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Re: [O.T.] Crisi economica
E sempre a proposito di debito:
Standard&Poor's declassa il debito spagnolo
Doccia fredda per Madrid, anche l'outlook è negativo
MILANO - Standard&Poor's ha abbassato il rating a lungo termine sul credito sovrano della Spagna, che così è passato da A a BBB+. Inoltre, ha abbassato il rating a breve termine da A1 a A2. La previsione (outlook) sul rating a lungo termine è negativa. L'abbassamento, spiega l'agenzia, riflette i timori di un aumento dei rischi della posizione finanziaria della Spagna, dovuto in particolare al «deterioramento della traiettoria del deficit di bilancio per il periodo 2011-2015 in contrasto con le precedenti previsioni» e alla «probabilità che il governo debba fornire un nuovo sostegno finanziario al settore bancario».
Standard&Poor's declassa il debito spagnolo
Doccia fredda per Madrid, anche l'outlook è negativo
MILANO - Standard&Poor's ha abbassato il rating a lungo termine sul credito sovrano della Spagna, che così è passato da A a BBB+. Inoltre, ha abbassato il rating a breve termine da A1 a A2. La previsione (outlook) sul rating a lungo termine è negativa. L'abbassamento, spiega l'agenzia, riflette i timori di un aumento dei rischi della posizione finanziaria della Spagna, dovuto in particolare al «deterioramento della traiettoria del deficit di bilancio per il periodo 2011-2015 in contrasto con le precedenti previsioni» e alla «probabilità che il governo debba fornire un nuovo sostegno finanziario al settore bancario».
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Re: [O.T.] Crisi economica
Si, sempre ottimista cmq. Chi lo ripaga il debito di un paese allo sfascio col 25% di disoccupazione?bocha ha scritto:BBB+ è una bella botta....
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Re: [O.T.] Crisi economica
IL VECCHIO CONTINENTE E' ORAMAI FOTTUTO E NOI CON LUI
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Re: [O.T.] Crisi economica
giusto così, per 500 anni gli europei hanno fottuto e inculato gli altri 4 continentifredelux ha scritto:IL VECCHIO CONTINENTE E' ORAMAI FOTTUTO E NOI CON LUI
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
Re: [O.T.] Crisi economica
Eppure l'idea dei baroni di Francoforte é proprio questa, ripagare il debito europeo.Capitanvideo ha scritto:Chi lo ripaga il debito di un paese allo sfascio col 25% di disoccupazione?
L'accordo "fiscal compact" va in questa direzione.
Uno dei principali è l’obbligo di manovre annuali pari ad 1/20 del debito pubblico eccedente la quota del 60% del Pil. Per l’Italia, 45 miliardi di euro ogni anno per 20 anni. Per gli altri Paesi, in proporzione al loro debito.
Il pare prossimo presidente francese Hollande ha fatto la sua fortuna (i babbi di sinistra ancora non capiscono la differenza tra bubbole da campagna elettorale e real politik, infatti continuano a pappagallare slogan del calibro - e scrivo calibro perché trattasi di pistola

Mentre in realtà vuole solo diluirlo nel tempo. Ovvero tentare di pagare i debiti in 30 anni anziché in 20.
La sostanza non cambia.
Pagare.

"Innalzare templi alla virtù e scavare oscure e profonde prigioni al vizio."
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Re: [O.T.] Crisi economica
Mi ricordano molto le condizioni attribuite ai perdenti delle guerre.
La mia domanda, a voi, è: quando è cominciata questa guerra finanziaria, chi l'ha vinta, visto il delinearsi di tali "sanzioni" sta finendo?
La mia domanda, a voi, è: quando è cominciata questa guerra finanziaria, chi l'ha vinta, visto il delinearsi di tali "sanzioni" sta finendo?
Guarda attentamente, poichè ciò che stai per vedere non è più ciò che hai appena visto.
Ho vissuto per molto tempo nell'oscurità perché mi accontentavo di suonare quello che ci si aspettava da me, senza cercare di aggiungerci qualcosa di mio.
Ho vissuto per molto tempo nell'oscurità perché mi accontentavo di suonare quello che ci si aspettava da me, senza cercare di aggiungerci qualcosa di mio.
Re: [O.T.] Crisi economica
"Guerra" intesa come tensioni economiche dovute a ineguale sviluppo mondiale ci sarà sempre.Antonchik ha scritto:La mia domanda, a voi, è: quando è cominciata questa guerra finanziaria, chi l'ha vinta, visto il delinearsi di tali "sanzioni" sta finendo?
E' nella natura di questo sistema.

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Re: [O.T.] Crisi economica
La intendi come un grande terremoto d'assestamento dell'economia cartacea, chiaro.Helmut ha scritto:"Guerra" intesa come tensioni economiche dovute a ineguale sviluppo mondiale ci sarà sempre.Antonchik ha scritto:La mia domanda, a voi, è: quando è cominciata questa guerra finanziaria, chi l'ha vinta, visto il delinearsi di tali "sanzioni" sta finendo?
E' nella natura di questo sistema.
Gli altri che ne pensano?
Guarda attentamente, poichè ciò che stai per vedere non è più ciò che hai appena visto.
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Re: [O.T.] Crisi economica
52 GIORNI
al pagamento dell'acconto IMU

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STATO LADRO & RAPINATORE
La ricchezza è solo un boccaglio in un mare di merda (N. Balasso)
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Re: [O.T.] Crisi economica
GODO

da Il Corriere della Sera
AL CONFINE DI DUE REALTÀ IL VIAGGIO FENOMENO D’ OLTREFRONTIERA: GLI ABITANTI SONO 4.000 E I FRONTALIERI 4.800
Il paese del boom industriale (cento metri fuori dall’ Italia)
Prospettive La linea ferroviaria Lugano-Malpensa permetterà di avere una via diretta per spedire merci in tutto il mondo In coda Il Comune riceve una domanda a settimana da imprenditori che vogliono trasferire l’ attività qui Stabio, Svizzera: solo 40 giorni per aprire e tasse al 25%
DAL NOSTRO INVIATO STABIO (Svizzera) – Di spazio per costruire nuovi capannoni non ce n’ è quasi più; chi vuole aprire un’ azienda da queste parti deve contendersi terreni a 450 euro il metro quadro, il triplo rispetto alla media del mercato.E la disoccupazione? Sparita dal vocabolario.
Il paese del nuovo boom industriale si trova ad appena 50 chilometri da Milano; solo che giunti al quarantanovesimo chilometro e novecento metri vi si para davanti il confine italo-svizzero. Benvenuti a Stabio, primo comune appena attraversata la frontiera tra Lombardia e Ticino: quattromila sono i residenti, 4 mila e 800 gli addetti delle aziende che arrivano ogni giorno dall’ Italia. Il paesaggio dice già tutto: la strada che porta qui da Varese è affiancata da edifici industriali dismessi e con le scritte «vendesi» e «affittasi» in bella vista; ma appena attraversata la dogana ecco una fila ininterrotta di capannoni nuovi, nuovissimi o in costruzione.
Il primo a scoprire questo eldorado fu negli anni ‘ 70 il gruppo tessile Zegna; ma la vera esplosione è molto più recente: hanno piantato qui le tende gli americani di VF (sempre settore moda), i tedeschi della Mes (macchine industriali), i lombardi della Cazzani (materie plastiche), i liguri della Iboco (logistica) tutti a colpi di 200-300 posti di lavoro alla volta. E appresso a loro una miriade di piccole aziende meccaniche, tessili, dei servizi che fanno di Stabio un piccolo fenomeno. Solo chi è qui da tempo può spiegare il boom industriale a 100 metri dall’ Italia. Michael Stumm, metà tedesco e metà milanese è amministratore delegato della Montanstahl, azienda di lavorazione dei metalli, una delle prime che si incontra venendo dall’ Italia: «Qui è come essere in Italia e in Svizzera allo stesso tempo; ci sono il clima e la qualità della vita del Belpaese e c’ è soprattutto la manodopera specializzata proveniente dal Varesotto, dal Comasco.
Senza i frontalieri l’ economia di questa zona non starebbe in piedi, non solo perché la manodopera italiana costa meno ma anche perché ha capacità che qui non si trovano. Poi ci sono la pace sociale e la stabilità politica della Svizzera: il diritto è una cosa certa, le controversie legali non durano dieci anni, la burocrazia non è nemica. E poi c’ è la pressione fiscale». Già, le tasse. In Ticino gli utili delle aziende sono tassati al 9%, a cui va aggiunta un’ imposta comunale che a Stabio è il 65% di quel 9, una delle più basse delle zona e che ha contribuito senza ombra di dubbio a richiamare qui imprese e lavoro.
«A conti fatti a Stabio la pressione fiscale non supera il 20- 25% – afferma Claudio Cavadini, sindaco del paese -, e grazie alla presenza delle aziende noi copriamo il 50% del nostro fabbisogno finanziario. Da parte nostra rispondiamo con la qualità dei servizi: massimo 40 giorni e chi vuole aprire un’ attività qui si vede rilasciati tutti i permessi». E poi c’ è il treno, che sta invogliando altre industrie ad arrivare a Stabio; da qui passerà la nuova linea da Lugano a Malpensa, e le aziende potranno caricare sui vagoni le loro merci e indirizzarle in tutta Europa. Passando da Chiasso e Lugano, però, perché per l’ Italia quella linea può servire solo per il traffico passeggeri. Come dire che ciò che da questa parte della rete di confine è un’ opportunità, fatti pochi metri diventa un intralcio.
In questa situazione succede che il municipio sta ricevendo una richiesta alla settimana da imprenditori che chiedono di trasferirsi a Stabio. Ma la vera febbre da lavoro la si misura negli uffici della Drima, agenzia di lavoro interinale che, fiutando le opportunità, ha aperto qui una sede da un anno: «In una mattina capita di esaminare anche 40 curricula – racconta Monica Giudici, impiegata della sede – e con la crisi che c’ è in Italia arriva di tutto. Spesso anche chi non sa fare niente ma ormai vede nel Ticino l’ unica speranza di lavoro».
http://www.stabio.ch/

da Il Corriere della Sera
AL CONFINE DI DUE REALTÀ IL VIAGGIO FENOMENO D’ OLTREFRONTIERA: GLI ABITANTI SONO 4.000 E I FRONTALIERI 4.800
Il paese del boom industriale (cento metri fuori dall’ Italia)
Prospettive La linea ferroviaria Lugano-Malpensa permetterà di avere una via diretta per spedire merci in tutto il mondo In coda Il Comune riceve una domanda a settimana da imprenditori che vogliono trasferire l’ attività qui Stabio, Svizzera: solo 40 giorni per aprire e tasse al 25%
DAL NOSTRO INVIATO STABIO (Svizzera) – Di spazio per costruire nuovi capannoni non ce n’ è quasi più; chi vuole aprire un’ azienda da queste parti deve contendersi terreni a 450 euro il metro quadro, il triplo rispetto alla media del mercato.E la disoccupazione? Sparita dal vocabolario.
Il paese del nuovo boom industriale si trova ad appena 50 chilometri da Milano; solo che giunti al quarantanovesimo chilometro e novecento metri vi si para davanti il confine italo-svizzero. Benvenuti a Stabio, primo comune appena attraversata la frontiera tra Lombardia e Ticino: quattromila sono i residenti, 4 mila e 800 gli addetti delle aziende che arrivano ogni giorno dall’ Italia. Il paesaggio dice già tutto: la strada che porta qui da Varese è affiancata da edifici industriali dismessi e con le scritte «vendesi» e «affittasi» in bella vista; ma appena attraversata la dogana ecco una fila ininterrotta di capannoni nuovi, nuovissimi o in costruzione.
Il primo a scoprire questo eldorado fu negli anni ‘ 70 il gruppo tessile Zegna; ma la vera esplosione è molto più recente: hanno piantato qui le tende gli americani di VF (sempre settore moda), i tedeschi della Mes (macchine industriali), i lombardi della Cazzani (materie plastiche), i liguri della Iboco (logistica) tutti a colpi di 200-300 posti di lavoro alla volta. E appresso a loro una miriade di piccole aziende meccaniche, tessili, dei servizi che fanno di Stabio un piccolo fenomeno. Solo chi è qui da tempo può spiegare il boom industriale a 100 metri dall’ Italia. Michael Stumm, metà tedesco e metà milanese è amministratore delegato della Montanstahl, azienda di lavorazione dei metalli, una delle prime che si incontra venendo dall’ Italia: «Qui è come essere in Italia e in Svizzera allo stesso tempo; ci sono il clima e la qualità della vita del Belpaese e c’ è soprattutto la manodopera specializzata proveniente dal Varesotto, dal Comasco.
Senza i frontalieri l’ economia di questa zona non starebbe in piedi, non solo perché la manodopera italiana costa meno ma anche perché ha capacità che qui non si trovano. Poi ci sono la pace sociale e la stabilità politica della Svizzera: il diritto è una cosa certa, le controversie legali non durano dieci anni, la burocrazia non è nemica. E poi c’ è la pressione fiscale». Già, le tasse. In Ticino gli utili delle aziende sono tassati al 9%, a cui va aggiunta un’ imposta comunale che a Stabio è il 65% di quel 9, una delle più basse delle zona e che ha contribuito senza ombra di dubbio a richiamare qui imprese e lavoro.
«A conti fatti a Stabio la pressione fiscale non supera il 20- 25% – afferma Claudio Cavadini, sindaco del paese -, e grazie alla presenza delle aziende noi copriamo il 50% del nostro fabbisogno finanziario. Da parte nostra rispondiamo con la qualità dei servizi: massimo 40 giorni e chi vuole aprire un’ attività qui si vede rilasciati tutti i permessi». E poi c’ è il treno, che sta invogliando altre industrie ad arrivare a Stabio; da qui passerà la nuova linea da Lugano a Malpensa, e le aziende potranno caricare sui vagoni le loro merci e indirizzarle in tutta Europa. Passando da Chiasso e Lugano, però, perché per l’ Italia quella linea può servire solo per il traffico passeggeri. Come dire che ciò che da questa parte della rete di confine è un’ opportunità, fatti pochi metri diventa un intralcio.
In questa situazione succede che il municipio sta ricevendo una richiesta alla settimana da imprenditori che chiedono di trasferirsi a Stabio. Ma la vera febbre da lavoro la si misura negli uffici della Drima, agenzia di lavoro interinale che, fiutando le opportunità, ha aperto qui una sede da un anno: «In una mattina capita di esaminare anche 40 curricula – racconta Monica Giudici, impiegata della sede – e con la crisi che c’ è in Italia arriva di tutto. Spesso anche chi non sa fare niente ma ormai vede nel Ticino l’ unica speranza di lavoro».
http://www.stabio.ch/
“Il più bravo, anche se è il più bravo e ne si ammiri il talento, non può prendersi tutto”
Re: [O.T.] Crisi economica
Beh sì dai, si ricomincia ad emigrare...imprenditori compresi, ormai qui in Italia non c'è più nulla....solo Monti con le sue tasse...