[O.T.] Crisi economica

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Painkiller
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Re: [O.T.] Crisi economica

#5011 Messaggio da Painkiller »

Capitanvideo ha scritto:Sono (siamo) con le pezze al culo, ora stanno vendendo l'oro del paese. Che spettacolo amisci, e questi sono dati della banca d'italia, mica pizza e fichi:

A scendere, in particolare, sono state le riserve in oro, diminuite in valore di 5,669 miliardi a 98,123 miliardi al 31 marzo 2012. Si vendono l’oro e senza dire niente ai cittadini! Dov’è finito quell’oro: venduto ai russi o ai cinesi, avidi compratori di riserve auree in questo momento? Oppure è andato in pegno alla Bce come collaterale di qualcosa, su richiesta della Bundesbank sempre più terrorizzata dalle perdite potenziale del programma Target 2? Una cosa è certa, l’operazione non nasce dall’emergenza. Lo scorso novembre, infatti, fecero scalpore per qualche ora le dichiarazioni del presidente della Commissione parlamentare per l’Europa del Parlamento tedesco, Gunther Krichbaum, in un’intervista al quotidiano “Rheinischen Post”: per ridurre il debito pubblico, l’Italia deve mettere in vendita una parte delle riserve auree.

La singolare proposta giunse dopo il netto no della Germania alla richiesta di vari Stati europei di un utilizzare le riserve auree della Banca centrale tedesca a ulteriore garanzia del cosiddetto Fondo salva Stati (Efsf) nel caso in cui la situazione economico-finanziaria peggiorasse. Pochi giorni dopo, si unì a questo coro anche Michael Fuchs, vicecapogruppo della Cdu, il partito di Angela Merkel, che al Bundestag tuonò: «Gli italiani devono mettere a posto i conti, quindi o portano a termine le privatizzazioni oppure vendono le loro riserve di oro». Un’opinione sottoscritta anche da Frank Schaeffler, dell’Fdp, che considerava «necessario» che gli Stati indebitati «vendano parte del loro oro o lo depositino a garanzia presso la Banca centrale europea». E l’Italia può in effetti contare su quasi 2.500 tonnellate di oro, la quarta riserva al mondo dopo Usa, Germania e il Fondo monetario internazionale, per un valore stimato intorno ai 102 miliardi di euro. In questo senso, la vendita del 20% del totale detenuto coprirebbe l’esborso richiesto dagli accordi internazionali.

Peccato che questo sarebbe un segnale di decadenza che avrebbe pesanti conseguenze sull’economia, sugli equilibri dei mercati e sulle valutazioni delle agenzie di rating: insomma, il governo dei tecnici bocconiani pare che abbia fatto come le famiglie indebite che portano catenine e fedi nuziali ai “Compro oro” per pagare le bollette scadute! E senza dire nulla a nessuno, ma soltanto seguendo pedissequamente le richieste tedesche. Il fatto è che quell’oro non è proprietà dello Stato italiano ma del popolo italiano, tanto che lo stesso Giulio Tremonti, quando nel 2009 voleva tassare le plusvalenze generate dalle riserve di Bankitalia, fu bloccato dal governatore della Bce, Jean-Claude Trichet, che disse in Parlamento «Siamo sicuri che l’oro sia della Banca d’Italia e non del popolo italiano?» e dallo stesso Mario Draghi, all’epoca a capo di Palazzo Koch, secondo cui «le riserve auree appartengono agli italiani e non a via Nazionale».

E queste pratiche non sono una novità nel nostro Paese. Nella primavera del 1976 a Palazzo Chigi c’era Aldo Moro e il Tesoro era nelle mani di Emilio Colombo. La crisi valutaria imperversava e fu inevitabile ricorrere all’aiuto del governo tedesco di Helmut Schmidt che concesse un prestito di due miliardi di dollari, chiedendo però in garanzia 540 tonnellate d’oro, che traslocarono contabilmente dai libri della Banca d’Italia di Paolo Baffi a quelli dell’Ufficio italiano cambi. Fino al 1997, quando il passaggio inverso determinò una gigantesca plusvalenza sulla quale Palazzo Koch pagò 3.400 miliardi di lire di imposte: una manna per il governo di Romano Prodi, impegnato nel tentativo di riportare il disavanzo pubblico sotto il 3% del Pil per poter agganciare l’ euro, visto che l’incasso imprevisto avrebbe contribuito ad abbattere di un altro 0,18% il rapporto fra deficit e Pil. Peccato che Bruxelles, dove già avevano detto no alla rivalutazione delle riserve auree tedesche e alla vendita dell’oro della Banca centrale del Belgio, non diede il proprio consenso. Come siamo entrati nell’euro, poi, è cosa nota a tutti.

Com’è, come non è, a febbraio di quest’anno il quotidiano britannico “The Independent” rilanciava la conferma di una forte pressione tedesca fin dall’inizio del 2012 affinché Roma mettesse mano alle sue riserve per incidere sullo stock di debito: insomma, dove non arrivò il governo Prodi – che propose inoltre la vendita di piccole quantità delle nostre riserve per incentivare lo sviluppo dell’economia nazionale – potrebbero essere arrivati i professori, i tecnici. Tanto che il 19 gennaio scorso i deputati Fabio Rampelli e Marco Marsilio presentarono un’interrogazione parlamentare (con richiesta di risposta scritta) indirizzata al ministro dell’Economia e delle Finanze – leggi Mario Monti – per chiedere lumi al riguardo. A tutt’oggi, che io sappia, si attende risposta.

Signore e signori, questi si vendono l’oro (può essere un’alternativa, ma è sempre l’ultima e comunque andrebbe quantomeno annunciata e discussa in Parlamento) mentre le banche incassano e gioiscono (e non pagano nemmeno l’Imu per le sedi delle Fondazioni, il vero cancro politico-economico del sistema): attenzione, la strada che abbiamo intrapreso è decisamente greca. E con la Spagna destinata a ristrutturare in parte il debito entro l’autunno, rischiamo davvero grosso.
l calo delle riserve auree della Banca d’Italia di poco meno di 6 miliardi registrata nell’ultimo dal Bollettino Statistico è dovuto interamente alla variazione del prezzo dell’oro. E’ quanto spiegano fonti della Banca d’Italia in merito a notizia di stampa. Le fonti fanno osservare che “il dato si riferisce alla variazione del valore dell’oro fra il 29 febbraio e il 31 marzo 2012 e che tale diminuzione è perciò interamente da attribuire al movimento di prezzo dell’oro contro euro, che è passato da circa 1.319 euro/oncia il 29 febbraio a 1.245 euro/oncia il 31 marzo”.
Inoltre, sottolineano le stesse fonti, “operazioni che dispongano un utilizzo delle riserve a garanzia collaterale dei prestiti della Bce o altre operazioni dispositive sulle riserve auree non sono mai state prese in considerazione, né tantomeno effettuate” (Ansa)

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Re: [O.T.] Crisi economica

#5012 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Secondo l'economista indipendente cinese Andy Xie il problema dell'Europa non è la Grecia o la Spagna...bensì l'Italia.

http://www.dagospia.com/rubrica-3/polit ... -37784.htm
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Re: [O.T.] Crisi economica

#5013 Messaggio da belnudo »

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Re: [O.T.] Crisi economica

#5014 Messaggio da belnudo »

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Re: [O.T.] Crisi economica

#5015 Messaggio da dboon »

in appena 3 mesi


Unioncamere: nel 2012 chiuse 146mila imprese

http://www.corriere.it/economia/12_apri ... f614.shtml

:073
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Re: [O.T.] Crisi economica

#5016 Messaggio da Capitanvideo »

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Re: [O.T.] Crisi economica

#5017 Messaggio da belnudo »

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Re: [O.T.] Crisi economica

#5018 Messaggio da belnudo »

EROE di Parma

Voi siete i nostri impiegati
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Re: [O.T.] Crisi economica

#5019 Messaggio da belnudo »

ecco a cosa servono le TASSE.
AGENZIA SPAZIALE italiana.
  • 1993 piano per acquistare un immobile come sede, costo € 40milioni, operazione bloccata.
    2000 Massimiliano Fuksas vince il concorso per il progetto, costo € 16,5milioni, 3 anni previsti di lavori.
    2005 Sergio Vetrella convoca conferenza stampa per la posa della prima pietra, costo € 42milioni, 2 anni di lavori.
    2007 Fuksas fa causa perché il progetto è affidato ad altri architetti, risarcimento milionario a Fuksas, il nuovo progetto costa ora € 90milioni.
    11 gennaio 2012 chiude il cantiere, ma mancano alcune opere accessorie.
    24 aprile 2012 nel frattempo si rimane nella vecchia sede e si paga l'affitto di € 2,7milioni l'anno.
partiti da € 16,5milioni arrivati a € 90milioni + risarcimenti vari tempo per l'operazione 19 anni, e l'Agenzia Spaziale è ancora nella vecchia sede!

:motosega: :motosega: :motosega:
e io PAGO
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Re: [O.T.] Crisi economica

#5020 Messaggio da marziano »

alcuni dati: come forse non tutti sanno la pressione fiscale e poi la spesa pubblica è misurata in rapporto al PIL.
come però sicuramente pochissimi sanno il PIL non è un dato vero e misurato, bensì, per una certa parte presunto.
sì perché il PIL ufficiale italiano tiene conto ed include anche il NERO il quale, per definizione, non è misurato e dunque non è affatto detto che sia il 20% dell'emerso.

Il problema drammatico è l’elevatissima spesa pubblica in rapporto al Pil alla quale siamo pervenuti in Italia.
Nel 2011 la spesa pubblica ha rappresentato metà del Pil italiano (il 49,9% per esattezza).
Siccome però sappiamo che
- una quota consistente del Pil ufficiale è in realtà rappresentata dal Pil sommerso (il quale non sostiene la spesa pubblica perché non contribuisce al pagamento delle imposte);
- Il PIL sommerso è stimato dalla Confindustria in un quinto del Pil totale, dall’Istat un po’ meno e dall’Eurispes e altre fonti un po’ di più.
si ha che prendendo come verosimile il dato del 20% osserviamo che la spesa pubblica grava per intero sul rimanente 80% di PIL emerso e il rapporto 50/80 è esattamente pari al 62,5%, una quota destinata a crescere con l’aumento della spesa per interessi conseguente all’aumento dei tassi.

Cioè la spesa pubblica in Italia e la correlata pressione fiscale non sono più aumentabili.
Quanto al nocciolo della questione Voi capirete che uno Stato che intermedia il 50% del PIL è, ovviamente, la prima ragione della corruzione nella PA: la sua elefantiasi, inefficenza e soprattutto la scarsa trasparenza che, appunto, sono il brodo di coltura della corruzione dato che per essa si intermedia metà della ricchezza.
La verginità è un ottima cosa perché capisci meglio cosa è vero e cosa invece è falso.

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Re: [O.T.] Crisi economica

#5021 Messaggio da Capitanvideo »

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Re: [O.T.] Crisi economica

#5022 Messaggio da zio »

belnudo ha scritto:EROE di Parma

Voi siete i nostri impiegati
si riferisce a quando l'assessore alle infrastrutture andò in piazzale della stazione a dire ai commercianti che chiudevano tutte le strade x i lavori alla stazione sine die.
quello è il barista già famoso per essere un tipo.
la strada non fu chiusa. ma non per il barista. solo per evidente buon senso.
"L'ho imparato molto tempo fa, non combattere mai con un maiale! Tu ti sporchi, e inoltre, al maiale piace". G. B. Shaw

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Re: [O.T.] Crisi economica

#5023 Messaggio da belnudo »

marziano ha scritto:..................................
Quanto al nocciolo della questione Voi capirete che uno Stato che intermedia il 50% del PIL è, ovviamente, la prima ragione della corruzione nella PA: la sua elefantiasi, inefficenza e soprattutto la scarsa trasparenza che, appunto, sono il brodo di coltura della corruzione dato che per essa si intermedia metà della ricchezza.
ma le anime belle insistono a dire che la soluzione dei mali dello Stato (ladro) sono le persone ONESTE :cry: :cry: :cry:

PS buoni tutti a essere onesti in una casa vuota.
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Re: [O.T.] Crisi economica

#5024 Messaggio da marziano »

belnudo ha scritto:
marziano ha scritto:..................................
Quanto al nocciolo della questione Voi capirete che uno Stato che intermedia il 50% del PIL è, ovviamente, la prima ragione della corruzione nella PA: la sua elefantiasi, inefficenza e soprattutto la scarsa trasparenza che, appunto, sono il brodo di coltura della corruzione dato che per essa si intermedia metà della ricchezza.
ma le anime belle insistono a dire che la soluzione dei mali dello Stato (ladro) sono le persone ONESTE :cry: :cry: :cry:
lo stato italiano è come lo scorpione che punge la rana che lo sta trasportando: muoiono entrambi.

Io non vogliamo più votare un partito ma programmi alternativi su tre punti che confronterò.

- quanto e come ridurre la spesa pubblica,
- quanto e come ridurre le tasse,
- quanto e come ridurre il debito pubblico.
La verginità è un ottima cosa perché capisci meglio cosa è vero e cosa invece è falso.

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Re: [O.T.] Crisi economica

#5025 Messaggio da dboon »

in Islanda han fatto cosi'

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