[O.T.] Crisi economica

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belnudo
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Re: [O.T.] Crisi economica

#4906 Messaggio da belnudo »

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LeiPerversa
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Re: [O.T.] Crisi economica

#4907 Messaggio da LeiPerversa »

per l'imu... occorre farsi avanti in comune e chiedere quanto occorrerà pagare oppure bisognerà attendere una comunicazione dal comune con quanto dover pagare?
DANA REGNA!!!
Secondo Sigmund Freud la perversione è la tensione al puro godimento, liberando questo termine dalla sua accezione puramente negativa.

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belnudo
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Re: [O.T.] Crisi economica

#4908 Messaggio da belnudo »

LeiPerversa ha scritto:per l'imu... occorre farsi avanti in comune e chiedere quanto occorrerà pagare oppure bisognerà attendere una comunicazione dal comune con quanto dover pagare?
:nerd: :nerd: :nerd:
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Re: [O.T.] Crisi economica

#4909 Messaggio da LeiPerversa »

bisogna mettersi in testa un cappellino con l'elica?
DANA REGNA!!!
Secondo Sigmund Freud la perversione è la tensione al puro godimento, liberando questo termine dalla sua accezione puramente negativa.

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belnudo
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Re: [O.T.] Crisi economica

#4910 Messaggio da belnudo »

LeiPerversa ha scritto:bisogna mettersi in testa un cappellino con l'elica?
per raffreddare il cervello alle prese con aliquote e valutazioni catastali
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Giulio Tremonti
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Re: [O.T.] Crisi economica

#4911 Messaggio da Giulio Tremonti »

Chiusa la banca di Verdini. Un intreccio tipicamente italiota di interessi pubblici e privati.

http://www.notiziarioitaliano.it/index. ... -sua-banca
...mostrando la medaglia appuntata al bavero: "Il Duce m'ha fatto l'onore di darmi questo grande titolo. E io me ne fregio". (Ettore Petrolini)

[url=http://www.youtube.com/watch?v=b63FTD58nKU]Un posticino tutto speciale[/url]

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Re: [O.T.] Crisi economica

#4912 Messaggio da belnudo »

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Masuka
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Re: [O.T.] Crisi economica

#4913 Messaggio da Masuka »

in momenti di crisi spunta fuori ogni tipo di ipotesi

http://affaritaliani.libero.it/milano/s ... 80312.html
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Re: [O.T.] Crisi economica

#4914 Messaggio da belnudo »

Masuka ha scritto:in momenti di crisi spunta fuori ogni tipo di ipotesi
http://affaritaliani.libero.it/milano/s ... 80312.html
magico matrimonio :P

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Capitanvideo
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Re: [O.T.] Crisi economica

#4915 Messaggio da Capitanvideo »

La superstar da 500.000 euro l'anno:

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– 27 MARZO 2012: Un imbianchino di 49 anni si lancia dal balcone a Trani perchè da tempo non riusciva a trovare un posto di lavoro. È solo l’ultimo di una lunga scia di casi che hanno visto coinvolti imprenditori, artigiani, operai e disoccupati, travolti dai debiti, da prestiti negati, da ritardi nei pagamenti. Ecco alcuni dei casi più recenti.

Un imprenditore di 44 anni si impicca con una corda legata a un carrello elevatore nel capannone dell’azienda di cui era socio. Succede a Cepagatti, nel pescarese. Il suo corpo viene trovato dai dipendenti. Il gesto dell’uomo sarebbe legato a motivi economici: sembra che la ditta avesse problemi finanziari.

– 21 MARZO 2012: A Crispiano, in provincia di Taranto, un uomo di 60 anni, disoccupato da due anni e invalido civile, a causa dello sconforto per le precarie condizioni economiche, si rinchiude nello sgabuzzino della propria abitazione e tenta il suicidio impiccandosi. La moglie, non vedendolo più in casa e notando la porta del ripostiglio chiusa a chiave, si preoccupa e telefona ai carabinieri e tra grida e lacrime chiede il loro aiuto. Grazie all’intervento dei carabinieri e del personale del 118 l’uomo viene salvato.

– 20 MARZO 2012: Un uomo di 53 anni, residente in provincia di Belluno, a Sospirolo, viene trovato senza vita, impiccato, in una baracca dietro alla sua abitazione. Il 53enne, imprenditore edile, sarebbe un ennesima vittima della crisi: da qualche tempo infatti era in difficoltà economiche non riuscendo a incassare alcuni crediti. Il gesto estremo è maturato dopo che l’uomo è stato multato e si è visto sequestrare l’auto per guida senza patente.

Una donna di 37 anni tenta il suicidio per aver perso il lavoro in provincia di Lucca. La vittima ingerisce del liquido per sgorgare gli scarichi, un prodotto fortemente tossico, e finisce in ospedale.

– 9 MARZO 2012: Un commerciante di 60 anni, in provincia di Taranto, durante la notte si toglie la vita impiccandosi in contrada ‘Ciaurrò, nella Marina della cittadina jonica. La causa del gesto è da attribuirsi a problemi di natura economica.

Un falegname di 60 anni si toglie la vita a Noventa di Piave (Venezia) per motivazioni riconducibili a problemi di carattere sia economico che personale. L’uomo lascia una lettera prima di compiere il folle gesto con una corda recuperata in azienda.

– 27 FEBBRAIO 2012: A Verona un piccolo imprenditore edile, dicendo di vantare crediti con vari clienti per circa 34mila euro, si presenta in banca chiedendo un prestito di 4mila euro. L’uomo, un 50enne titolare di un’impresa edile, vistosi negare il prestito dalla sua banca, verso cui era già debitore, esce dalla filiale e si cosparge di alcol tentando il suicidio. I carabinieri della Compagnia di Verona, intervenuti sul posto lo salvano.

Un imprenditore si toglie la vita impiccandosi nel capannone della sua ditta, in provincia di Firenze. Il cadavere viene trovato dai famigliari. All’origine del gesto le preoccupazioni dell’uomo, 64 anni, per la crisi economica che aveva investito la sua azienda: questo il senso del messaggio lasciato dall’imprenditore in un biglietto ritrovato accanto al corpo. L’uomo si impicca con una corda a una trave del capannone.

– 21 FEBBRAIO 2012: Un piccolo imprenditore trentino, oppresso dai debiti, cerca di suicidarsi gettandosi sotto un treno merci, nei pressi della stazione ferroviaria di Trento. Viene salvato dal tempestivo intervento di agenti.

– 15 FEBBRAIO 2012: A Paternò, in provincia di Catania, un imprenditore 57enne si uccide impiccandosi in preda alla disperazione a causa dei debiti della sua azienda. Il cadavere viene rinvenuto in un capannone in un deposito di proprietà della ditta della quale era titolare.

Un imprenditore si suicida per problemi economici a Vigonza, nel padovano. Prima di uccidersi con un colpo di pistola nel suo ufficio lascia un biglietto sulla scrivania con scritto: «Perdonatemi non ce la faccio più». Soffriva perchè costretto ad accettare la cassa integrazione per i suoi dipendenti a causa di mancanza di liquidità.

-10 FEBBRAIO 2011: Un commerciante si toglie la vita impiccandosi nel suo negozio situato al centralissimo corso Umberto a Napoli. È il figlio a fare la tragica scoperta. Prima di suicida rsi l’uomo lascia un biglietto ai suoi famigliari: «Perdonatemi, non ce la faccio più».

– 13 SETTEMBRE 2010: Troppi debiti. Questa la motivazione che spinge un imprenditore 57enne a bruciare nella notte, a Firenze, il ristorante che gestiva da tre anni, e poi a togliersi la vita impiccandosi nel gazebo esterno al locale. L’uomo, secondo quanto emerso, aveva uno scoperto di 18mila euro in banca. Prima di compiere il tragico gesto, invia degli sms ai suoi collaboratori, scrivendo: «Mi avete ammazzato con le vostre pretese, non riceverete più una lira, addio, arrangiatevi». L’imprenditore doveva ai suoi dipendenti degli stipendi arretrati.

– 2 MARZO 2010 – Un imprenditore si suicida a Camposampiero, nel padovano, per le difficoltà della sua azienda.
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Re: [O.T.] Crisi economica

#4916 Messaggio da Blif »

Per i più distratti: mancano 81 giorni all'acconto IMU.

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Capitanvideo
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Re: [O.T.] Crisi economica

#4917 Messaggio da Capitanvideo »

I Tibetani ci fanno una sega. Ormai è giornaliera la cosa:

Operaio marocchino si da' fuoco a Verona, e' grave

Il 27enne, di origine marocchina, si è cosparso di benzina davanti al municipio di Verona

29 marzo, 13:11

- Un operaio edile di 27 anni di origine marocchina si è dato fuoco davanti al municipio di Verona perché senza stipendio da quattro mesi.

E' grave, ma non è in pericolo di vita. E' stato ricoverato all'ospedale di Verona con ustioni alla testa e alle gambe.

Proprio la difficile situazione economica sarebbe all'origine del gesto.

L'uomo e' un operaio edile di un consorzio cooperativo di servizi di impresa. Stamattina si i è cosparso di benzina, dandosi fuoco alle gambe e alla testa.

Il tentato suicidio è avvenuto durante un presidio di protesta organizzato davanti a Palazzo Barbieri, sede del municipio, da alcuni genitori per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'operato del Tribunale dei minori di Venezia e degli assistenti sociali. Provvidenziale l'intervento dei Carabinieri della Compagnia di Verona che, impegnati nel servizio di ordine pubblico disposto in occasione del presidio, hanno prontamente spento le fiamme utilizzando un drappo dei manifestanti. I militari dell'Arma, dopo aver prestato i primi soccorsi, hanno anche recuperato l'accendino utilizzato e la bottiglietta nella quale il marocchino, residente in Verona, aveva versato la benzina. L'uomo è ricoverato all'ospedale di Borgo Trento.
“Il più bravo, anche se è il più bravo e ne si ammiri il talento, non può prendersi tutto”

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Re: [O.T.] Crisi economica

#4918 Messaggio da Masuka »

belnudo ha scritto:
Masuka ha scritto:in momenti di crisi spunta fuori ogni tipo di ipotesi
http://affaritaliani.libero.it/milano/s ... 80312.html
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per quanto riguarda la lombardia c'è pure una petizione
http://www.petizionionline.it/petizione ... zzera/6595
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dboon
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Re: [O.T.] Crisi economica

#4919 Messaggio da dboon »

il Ministro dello Sviluppo Economico
Passera ha detto che la crisi durera' tutto l'anno


:073
"Gli italiani corrono sempre in aiuto del vincitore." Ennio Flaiano
“Cercava la rivoluzione e trovò l'agiatezza.” Leo Longanesi

Giulio Tremonti
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Re: [O.T.] Crisi economica

#4920 Messaggio da Giulio Tremonti »

Una vicenda esemplare: provincialismo italiano e (le rare) multinazionali che voglio investire in Italia, qui.
[Scopri]Spoiler
«Con una battuta potremmo dire che l'Ikea si avvia a diventare la nuova autobiografia di una nazione (l'Italia). A leggere le cronache che arrivano dalle città di provincia sembra quasi che la multinazionale svedese stia catalizzando su di sé tutti gli epifenomeni della nostra vita associata. Al Sud ci si mette in coda per es- ser assunti ma allo stesso tempo a Treviso il centrodestra si è a lungo spaccato nel tentativo di impedire l'apertura di un nuovo punto vendita.
Anche nel Torinese e nel Pisano è successo qualcosa di simile, protagoniste in entrambi i casi le amministrazioni di centrosinistra.
L'ultima nuova viene dall'Abruzzo, da San Giovanni Teatino e narra di un politico locale di centrodestra che ha premuto sull'Ikea per pilotare le assunzioni e si è trovato in mano una formale lettera di protesta dell'azienda. La verità è che l'Ikea in Italia ormai è quasi dappertutto, nonostante la recessione continua a macinare ricavi e profitti, è una delle poche multinazionali che assumono ed è riuscita a far soldi persino con il food. Grazie ai ristoranti che ha aperto dentro i suoi punti vendita e che servono mirtilli, polpette svedesi con la marmellata e salmone in tutte le salse. La nostra politica locale si è accorta dell'onnipresenza Ikea e ha capito che le decisioni che riguardano gli svedesi sono elettoralmente sensibili, vengono analizzate al microscopio dalle varie constituency e possono decidere della sorte di un sindaco.

Prendiamo i commercianti. Sicuramente non amano l'Ikea e tendono a premere sugli enti locali per dire no. A Casale sul Sile, in provincia di Treviso, i negozianti - tendenzialmente elettori di centrodestra - si sono trovati a fianco di ambientalisti, vendoliani e grillini in un'alleanza inedita pur di premere sul sindaco contro un insediamento Ikea da 1.300 nuovi posti di lavoro. Il responsabile della Confcommercio, Guido Pomini, ha tuonato contro «gli incalcolabili danni all'ambiente e alla viabilità» e ha messo in guardia «dalla nuova cementificazione». L'offensiva dei commercianti ha creato molti mal di pancia in casa leghista e solo lunedì 24 marzo il consiglio provinciale di Treviso ha dato il via libera per la prima pietra di un nuovo centro commerciale dopo mesi di impasse.

I produttori di mobili del Nord est in una prima fase erano rimasti anche loro tremebondi davanti all'avanzata svedese, ora invece fanno a gara per essere fornitori della multinazionale. Così tra il centro commerciale di Villesse sulla A4 e il nuovo di Treviso si sta formando una specie di distretto Ikea, aziende italiane che fanno la stragrande maggioranza del fatturato vendendo agli scandinavi e ne vanno fiere. I margini di profitto sono bassissimi perché l'Ikea avrà pure un'immagine sobria ed elegante ma quando si tratta di contratti non regala un euro a nessuno e così capita che in qualche riunione di artigiani la cosa venga fuori.

Del resto quando si nominano gli svedesi davanti a una platea di industriali e artigiani del mobile brianzoli seguono sempre sorrisini imbarazzati. Perché lo straordinario successo della multinazionale gialloblù rappresenta per il made in Italy un clamoroso autogoal. Se c'era un sistema Paese che avrebbe dovuto dotarsi di una catena commerciale capace di attirare nei propri saloni consumatori di tutti i target questo è sicuramente il nostro. Siccome non abbiamo una sufficiente cultura della vendita retail abbiamo preso un ceffone dagli svedesi, poi un altro dai francesi (Decathlon/articoli sportivi) e un altro ancora dagli spagnoli (Zara/abbigliamento). E speriamo di fermarci qui.

I piani dell'Ikea per l'Italia sono ambiziosi: investimenti per 700 milioni e una dozzina di nuove aperture in una congiuntura in cui i posti di lavoro valgono oro. Già più di un anno fa a Catania davanti a un bando di 240 assunzioni si erano registrate 24 mila domande in sole 72 ore. Calcolarono che avendo Catania e dintorni una popolazione di 600 mila persone almeno il 13% degli etnei coltivava il sogno di diventare commesso, magazziniere, telefonista, contabile, cameriere dell'Ikea. A Bari e Salerno le cose negli anni precedenti non erano andate diversamente, nel primo caso i candidati erano stati 30 mila per 262 posti e nel secondo 21 mila per 210 assunzioni. Con questo potenziale «bellico» è evidente che i manager dell'Ikea hanno un potere di condizionamento fortissimo sugli enti locali. I concorrenti italiani raccontano di favoritismi ottenuti qua e là lungo la penisola addirittura per ridisegnare le strade di accesso ai magazzini gialloblù. La cosiddetta variante Ikea sarebbe la prima richiesta che un sindaco si trova davanti e alla quale - sostengono sempre i rivali - non riesce mai a dir di no. In Abruzzo nei giorni scorsi i posti in palio erano 200 e sul sito Ikea sono stati 30.446 abruzzesi a candidarsi. L'idea che è venuta agli amministratori di San Giovanni Teatino è stata quella di inaugurare un nuovo tipo di scambio italo-svedese. Ma evidentemente i politici abruzzesi devono aver sottovalutato i rapporti di forza e così sono stati messi alla berlina.

Se i designer di grido raccontano come gli scandinavi siano dei gran copioni, bravi solo a sguinzagliare in giro per il mondo i propri trendsetter per cercare nuove idee da replicare, la multinazionale dell'arredamento aggiorna continuamente la sua immagine di responsabilità sociale e modernità. Di recente ha addirittura sponsorizzato la prima indagine realizzata in Italia sull'inclusione di gay, lesbiche, bisex e transessuali (acronimo: Gblt) nel mondo del lavoro. A presentarla a Milano c'era Ivan Scalfarotto, è venuto fuori che tra i 500 lavoratori Ikea che avevano risposto al questionario il 14% si dichiarava Gblt e i manager Ikea hanno potuto concludere che «si può partire dal luogo di lavoro per costruire quell'idea di comunità e reciproca attenzione che negli ultimi anni in Italia è stata picconata». Per chiudere il cerchio manca solo che a qualcuno, nella crisi delle ideologie, venga in mente di lanciare il Partito Ikea. Giustizia e comodità.
»
...mostrando la medaglia appuntata al bavero: "Il Duce m'ha fatto l'onore di darmi questo grande titolo. E io me ne fregio". (Ettore Petrolini)

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