Mavco Pizellonio ha scritto:Porca puttana quanto cazzo costano i master.
C'è quello in Editoria Cartacea e Multimediale organizzata dalla Scuola Superiore di Studi Umanistici diretta da Umberato Eco eccetera eccetera che sarebbe il mio sogno.
Ma per accedervi richiedono almeno 30 crediti suddivisi fra vari settori di lettere e filosofia.
Benissimo! Che problema c'è?
Per accedere alle classi di concorso per l'insegnamento ho dato in questi anni tanti crediti da riempirci almeno due carriere accademiche.
NO. Loro vogliono fra le altre cose 10 crediti di una cosa inutile che si fa solo al dams (sociologia dei processi culturali e comunicativi) e 10 di informatica (ma non avevo dato DUE esami di informatica? Si! Andiamo a recuperare la mia carriera studente... eccoli! Ma non fanno riferimento a nessun "codice", non valgono un cazzo).
Insomma per pagare gli oltre 10.000 di iscrizione al master (ammesso e non concesso che possa permettermeli, e non posso: ma c'è la possibilità di una borsa di studio) prima dovrei pagare credo una cosa come 600 euro per riaprire il libretto e dare una merdosissima materia che ogni punkabbestia di bologna ha dato al dams, magari lamentandosi perché nonostante non avesse aperto libro "quel fascista pezzo di merda mi ha messo 28 porco d°°" (da pronunciarsi con voce nasale e strascicata).
Ma anche voi case editrici, per dire, come fate a non capire che avete bisogno di ME!?!
Scherzi, Piz?
Non voglio disilluderti, ma credo che una casa editrice sia, lavorativamente parlando, il luogo più inaccessibile del creato.
Vi si entra quasi esclusivamente tramite conoscenze.
E non è il lamento dell'escluso. È la cruda realtà.
Ps1: Nove anni fa ho "conseguito" un Master (in verità, molto meno costoso del tuo) in "Traduzione letteraria ed editing dei testi". Ho fatto un tirocinio presso una casa editrice, la
Nottetempo (non so nemmeno se esiste ancora), fianco a fianco con Ginevra Bompiani (donna con le contropalle) a correggere bozze.
L'unica cosa che mi ha dato è stata - scusa l'autocompiacimento - l'esser citato in un capitolo di una tesi di laurea (per una traduzione, eh, non per la correzione di bozze).
Adesso faccio tutt'altro.
Ps2: Però - e questo è il
varco - un mio omologo napoletano era entrato alla
Pironti (dove aveva svolto il tirocinio)
Ps3: Un "in bocca al lupo" assolutamente non ironico
