Stickman ha scritto:Siamo ancora alla 29^ giornata, il calo fisiologico è dietro l'angolo, parlo del Torino del Pescara del Verona ma soprattutto del Torino, che regala sempre grandi soddisfazioni. Agli altri.
Prot.
Noi il calo lo abbiamo già avuto, e siamo primi nonostante 6 mesi senza il nostro goleador e senza l'acquisto più pesante, cioè Guberti.
Se passiamo anche col Verona (sarebbe doppia soddisfa con quei razzisti di merda) direi che abbiamo un piede in A.
Toccata di coglioni, ma dipende solo da noi.
Molti dipende dai risultati delle altre (Sassuolo, in questo caso). Ma anche in caso di vittoria con il Verona dire o pensare di avere un piede in serie A a 12 partite dalla fine è pura utopia. Ci sono troppi punti a disposizione per sbilanciarsi.
Caccia al tesoro: 45 milioni per il Torino in serie A
È il giro d'affari granata in caso di promozione
TORINO - C’è un tesoro dietro l’angolo e nel Torino ai piani alti c’è anche chi ha già cominciato a far di conto. C’è un tesoro dietro l’angolo. Anzi, ce ne sono due: il secondo è potenziale, ma non meno concreto. Il primo tesoro è un tesoro vero: soldi, fatturato, giro d’affari. Il secondo è una possibilità, la chance per Cairo non solo di rimontare la contestazione (peraltro non più andata in scena nell’ultima partita in casa contro la Sampdoria, che ha anche segnato il nuovo record stagionale di spettatori). Di più, molto di più: con l’agognato ritorno in A il presidente avrebbe davanti agli occhi l’opportunità di mostrare di aver imparato davvero dagli errori del passato, dando continuità al nuovo percorso parzialmente già intrapreso nella stagione in corso. Un esempio per tutti? Aver finalmente consegnato all’allenatore la squadra quasi interamente allestita per l’inizio del ritiro estivo in quota ha rappresentato la prima vera differenza rispetto alle abitudini del passato. E quanto sia stato importante (fin decisivo) per Ventura aver potuto operare subito sulla stragrande maggioranza dei giocatori è sotto gli occhi di tutti: per seminare e raccogliere occorre tempo. Il lavoro non si improvvisa. Come non si improvvisa un fatturato da 40, 45 milioni di euro: eccolo, il primo tesoro.
Stickman ha scritto:Caccia al tesoro: 45 milioni per il Torino in serie A
È il giro d'affari granata in caso di promozione
TORINO - C’è un tesoro dietro l’angolo e nel Torino ai piani alti c’è anche chi ha già cominciato a far di conto. C’è un tesoro dietro l’angolo. Anzi, ce ne sono due: il secondo è potenziale, ma non meno concreto. Il primo tesoro è un tesoro vero: soldi, fatturato, giro d’affari. Il secondo è una possibilità, la chance per Cairo non solo di rimontare la contestazione (peraltro non più andata in scena nell’ultima partita in casa contro la Sampdoria, che ha anche segnato il nuovo record stagionale di spettatori). Di più, molto di più: con l’agognato ritorno in A il presidente avrebbe davanti agli occhi l’opportunità di mostrare di aver imparato davvero dagli errori del passato, dando continuità al nuovo percorso parzialmente già intrapreso nella stagione in corso. Un esempio per tutti? Aver finalmente consegnato all’allenatore la squadra quasi interamente allestita per l’inizio del ritiro estivo in quota ha rappresentato la prima vera differenza rispetto alle abitudini del passato. E quanto sia stato importante (fin decisivo) per Ventura aver potuto operare subito sulla stragrande maggioranza dei giocatori è sotto gli occhi di tutti: per seminare e raccogliere occorre tempo. Il lavoro non si improvvisa. Come non si improvvisa un fatturato da 40, 45 milioni di euro: eccolo, il primo tesoro.
Che il Toro in A prende sui 40 milioni è storia nota.
Il problema è che qualcuno pensa che questa squadra sia da serie A.
Ma se non si comprano 4 giocatori BUONI per una spesa di 20-25 milioni si torna giù in un lampo.
Uno per reparto. Sopratutto un terzino sinistro, un centrocampista col cervello e una punta.
“Il più bravo, anche se è il più bravo e ne si ammiri il talento, non può prendersi tutto”
Comunque sarebbe il caso di dare onore e merito a Ventura, uno dei tecnici piu' sottovalutati del calcio italiano. Il suo Bari 2009-10 in certi momenti era la piu' bella squadra da vedere in serie A.
Il suo Torino è meno bello ma direi anche giustamente visto che la squadra non ha valori tecnici cosi elevati da potersi permettere di giocare come quel Bari e fare dei risultati. Il Torino delle ultime stagioni al primo periodo di crisi affondava, questo invece è ripartito con lo spirito giusto. L'allenatore conta e si vede.
Rimane il fattore Cairo ma forse dalle brutte esperienze degli ultimi anni qualcosa di calcio ha imparato anche lui.
Due sono i problemi principali che il Torino dovrà affrontare in caso di risalita in serie A : un numero elevato di giocatori che non sono di proprietà (prestiti, svincolati, compartecipazioni da riscattare) diversi dei quali non sarebbero comunque in grado di essere titolari per una serie A senza patemi e l'avidità del suo presidente.
Ciruzzo nostro non è un coglione totale : solo nel calcio si è dimostrato un pessimo imprenditore, come spacciatore di reclames ed editore di giornalacci ha continuato a portare a casa un sacco di danè anche durante la crisi.
Se si trovasse sul tavolo una cinquantina di milioni (diritti televisivi, sponsor, abbonamenti, vendita di Ogbonna) qui a Torino ben pochi sono convinti che ne reinvestirebbe almeno il 75% per mettere in piedi una squadra da metà classifica.
Nonostante sprechi e tanti soldi buttati per inesperienza e ignoranza, il Torino ha rappresentato per Cairo un affare enorme in questi ultimi 5 anni : ha preso una società senza debiti per 100.000 euro, le uscite sono state poco oltre le entrate (diritti TV e vendita dei vari Rosina, Dzemaili, Grella, ecc..), fiscalmente le perdite hanno giovato alla grande alla sua holding e si ritrova ora con una società che, in serie A, varrebbe come minimo 30 milioni anche se schierasse la stessa formazione che vinse lo scudetto del'76 (intendo 11 sessantenni). Infine, per essere un uomo che lavora nella comunicazione, potete immaginare voi quali vantaggi abbia ricavato rispetto a quando Cairo, per il 99.99% degli italiani, era solo una città in Egitto.
Maturità e depravazione battono sempre gioventù e bellezza
donegal ha scritto:Due sono i problemi principali che il Torino dovrà affrontare in caso di risalita in serie A : un numero elevato di giocatori che non sono di proprietà (prestiti, svincolati, compartecipazioni da riscattare) diversi dei quali non sarebbero comunque in grado di essere titolari per una serie A senza patemi e l'avidità del suo presidente.
Ciruzzo nostro non è un coglione totale : solo nel calcio si è dimostrato un pessimo imprenditore, come spacciatore di reclames ed editore di giornalacci ha continuato a portare a casa un sacco di danè anche durante la crisi.
Se si trovasse sul tavolo una cinquantina di milioni (diritti televisivi, sponsor, abbonamenti, vendita di Ogbonna) qui a Torino ben pochi sono convinti che ne reinvestirebbe almeno il 75% per mettere in piedi una squadra da metà classifica.
Nonostante sprechi e tanti soldi buttati per inesperienza e ignoranza, il Torino ha rappresentato per Cairo un affare enorme in questi ultimi 5 anni : ha preso una società senza debiti per 100.000 euro, le uscite sono state poco oltre le entrate (diritti TV e vendita dei vari Rosina, Dzemaili, Grella, ecc..), fiscalmente le perdite hanno giovato alla grande alla sua holding e si ritrova ora con una società che, in serie A, varrebbe come minimo 30 milioni anche se schierasse la stessa formazione che vinse lo scudetto del'76 (intendo 11 sessantenni). Infine, per essere un uomo che lavora nella comunicazione, potete immaginare voi quali vantaggi abbia ricavato rispetto a quando Cairo, per il 99.99% degli italiani, era solo una città in Egitto.
pensavo....avendo il Toro una tifoseria estremamente compatta, se non fosse possibile sperimentare il modello real o barcellona, in cui il Presidente viene eletto direttamente dai tifosi. E' comunque un esperimento che prima o poi si dovrà fare in Italia
"This machine kills fascists" scritto su tutte le chitarre di Woody Guthrie
Ehi, campione, che cosa è il pugilato?..." la boxe...uhm....la boxe è quella cosa che tutti gli sport cercano di imitare" (S. Liston)
"Gli fuma gli fuma, va come gli fuma l'angelomario va, gli fuma , gli fuma, altroche'" (cit. ziggy7)
"Ho un'età elegante" (cit. Lilith, Miss Spring)
donegal ha scritto:Due sono i problemi principali che il Torino dovrà affrontare in caso di risalita in serie A : un numero elevato di giocatori che non sono di proprietà (prestiti, svincolati, compartecipazioni da riscattare) diversi dei quali non sarebbero comunque in grado di essere titolari per una serie A senza patemi e l'avidità del suo presidente.
Ciruzzo nostro non è un coglione totale : solo nel calcio si è dimostrato un pessimo imprenditore, come spacciatore di reclames ed editore di giornalacci ha continuato a portare a casa un sacco di danè anche durante la crisi.
Se si trovasse sul tavolo una cinquantina di milioni (diritti televisivi, sponsor, abbonamenti, vendita di Ogbonna) qui a Torino ben pochi sono convinti che ne reinvestirebbe almeno il 75% per mettere in piedi una squadra da metà classifica.
Nonostante sprechi e tanti soldi buttati per inesperienza e ignoranza, il Torino ha rappresentato per Cairo un affare enorme in questi ultimi 5 anni : ha preso una società senza debiti per 100.000 euro, le uscite sono state poco oltre le entrate (diritti TV e vendita dei vari Rosina, Dzemaili, Grella, ecc..), fiscalmente le perdite hanno giovato alla grande alla sua holding e si ritrova ora con una società che, in serie A, varrebbe come minimo 30 milioni anche se schierasse la stessa formazione che vinse lo scudetto del'76 (intendo 11 sessantenni). Infine, per essere un uomo che lavora nella comunicazione, potete immaginare voi quali vantaggi abbia ricavato rispetto a quando Cairo, per il 99.99% degli italiani, era solo una città in Egitto.
pensavo....avendo il Toro una tifoseria estremamente compatta, se non fosse possibile sperimentare il modello real o barcellona, in cui il Presidente viene eletto direttamente dai tifosi. E' comunque un esperimento che prima o poi si dovrà fare in Italia
Azionariato popolare. A Roma se ne parla da anni, senza mai concretizzare nulla.
CanellaBruneri ha scritto:pensavo....avendo il Toro una tifoseria estremamente compatta, se non fosse possibile sperimentare il modello real o barcellona, in cui il Presidente viene eletto direttamente dai tifosi. E' comunque un esperimento che prima o poi si dovrà fare in Italia
donegal ha scritto:Due sono i problemi principali che il Torino dovrà affrontare in caso di risalita in serie A : un numero elevato di giocatori che non sono di proprietà (prestiti, svincolati, compartecipazioni da riscattare) diversi dei quali non sarebbero comunque in grado di essere titolari per una serie A senza patemi e l'avidità del suo presidente.
Ciruzzo nostro non è un coglione totale : solo nel calcio si è dimostrato un pessimo imprenditore, come spacciatore di reclames ed editore di giornalacci ha continuato a portare a casa un sacco di danè anche durante la crisi.
Se si trovasse sul tavolo una cinquantina di milioni (diritti televisivi, sponsor, abbonamenti, vendita di Ogbonna) qui a Torino ben pochi sono convinti che ne reinvestirebbe almeno il 75% per mettere in piedi una squadra da metà classifica.
Nonostante sprechi e tanti soldi buttati per inesperienza e ignoranza, il Torino ha rappresentato per Cairo un affare enorme in questi ultimi 5 anni : ha preso una società senza debiti per 100.000 euro, le uscite sono state poco oltre le entrate (diritti TV e vendita dei vari Rosina, Dzemaili, Grella, ecc..), fiscalmente le perdite hanno giovato alla grande alla sua holding e si ritrova ora con una società che, in serie A, varrebbe come minimo 30 milioni anche se schierasse la stessa formazione che vinse lo scudetto del'76 (intendo 11 sessantenni). Infine, per essere un uomo che lavora nella comunicazione, potete immaginare voi quali vantaggi abbia ricavato rispetto a quando Cairo, per il 99.99% degli italiani, era solo una città in Egitto.
pensavo....avendo il Toro una tifoseria estremamente compatta, se non fosse possibile sperimentare il modello real o barcellona, in cui il Presidente viene eletto direttamente dai tifosi. E' comunque un esperimento che prima o poi si dovrà fare in Italia
Azionariato popolare. A Roma se ne parla da anni, senza mai concretizzare nulla.
donegal ha scritto:Due sono i problemi principali che il Torino dovrà affrontare in caso di risalita in serie A : un numero elevato di giocatori che non sono di proprietà (prestiti, svincolati, compartecipazioni da riscattare) diversi dei quali non sarebbero comunque in grado di essere titolari per una serie A senza patemi e l'avidità del suo presidente.
Ciruzzo nostro non è un coglione totale : solo nel calcio si è dimostrato un pessimo imprenditore, come spacciatore di reclames ed editore di giornalacci ha continuato a portare a casa un sacco di danè anche durante la crisi.
Se si trovasse sul tavolo una cinquantina di milioni (diritti televisivi, sponsor, abbonamenti, vendita di Ogbonna) qui a Torino ben pochi sono convinti che ne reinvestirebbe almeno il 75% per mettere in piedi una squadra da metà classifica.
Nonostante sprechi e tanti soldi buttati per inesperienza e ignoranza, il Torino ha rappresentato per Cairo un affare enorme in questi ultimi 5 anni : ha preso una società senza debiti per 100.000 euro, le uscite sono state poco oltre le entrate (diritti TV e vendita dei vari Rosina, Dzemaili, Grella, ecc..), fiscalmente le perdite hanno giovato alla grande alla sua holding e si ritrova ora con una società che, in serie A, varrebbe come minimo 30 milioni anche se schierasse la stessa formazione che vinse lo scudetto del'76 (intendo 11 sessantenni). Infine, per essere un uomo che lavora nella comunicazione, potete immaginare voi quali vantaggi abbia ricavato rispetto a quando Cairo, per il 99.99% degli italiani, era solo una città in Egitto.
pensavo....avendo il Toro una tifoseria estremamente compatta, se non fosse possibile sperimentare il modello real o barcellona, in cui il Presidente viene eletto direttamente dai tifosi. E' comunque un esperimento che prima o poi si dovrà fare in Italia
Azionariato popolare. A Roma se ne parla da anni, senza mai concretizzare nulla.
E' vero: l'azionarato in Italia, serve per lo più a scucire soldi ai piccoli azionisti. E se invece delle azioni, votassero gli abbonati?
Sicuramente una buona idea.
Il problema è che in Italia le principali squadre sono legate a gruppi imprenditoriali che difficilmente lascerebbero alla gente spazio e potere decisionale.
Non ho mai approfondito come funziona il vero azionariato popolare stile Barcellona, ma i risultati mi sembrano evidenti.
I was having fish n chips with my dad this week. He had cod, I had plaice. He said: good cod! I said, space is the plaice! - Sun Ra
CanellaBruneri ha scritto:
pensavo....avendo il Toro una tifoseria estremamente compatta, se non fosse possibile sperimentare il modello real o barcellona, in cui il Presidente viene eletto direttamente dai tifosi. E' comunque un esperimento che prima o poi si dovrà fare in Italia
Ci stanno provando, ma ormai siamo sfasciati anche come tifosi. Io non credo possa realizzarsi.