Plo Style ha scritto:Ho visto spesso sostenere che, il gioco di Enrique, votato all'attacco, non sia nulla di nuovo. Nella maggior parte dei casi, per suffragare questa tesi, si tira in ballo il buon vecchio Zeman. Ritengo però che il calcio di Enrique sia molto diverso da quello del boemo. Un gioco che, perlomeno in Italia, non ha eguali. Ciò non significa che sia un metodo vincente, ma una rivoluzione è tale a prescindere dai risultati. E da noi, il perseguire bellezza di gioco, ha come unico precedente Sacchi.
Nel dettaglio:
- Zeman vuole che si giochi a 100 all'ora per novanta minuti, LE no, vuole il possesso palla che abbassi i ritmi e valorizzi le caratteristiche tecniche dei singolo.
- Zeman punta attraverso il gioco alla porta, LE punta alla mezzaluna dell'area di rigore
- Zeman difende con quattro giocatori, i terzini devono sempre fare la fase difensiva e spesso si trovano al centro quando chiudono gli spazi, con LE i terzini lasciano campo libero spesso confidando nel terzo centrale
- con Zeman se il terzino va avanti, il mediano deve fare due passi indietro, si può ritrovare a fare il terzino, con LE, ad esempio Pjanic, non ci va mai
- con Zeman la punta taglia e fa la punta, con LE la fa "mascherata" e fa da ponte fra i reparti
- Con LE il centrale di centrocampo si avvicina ai centrali difensivi, la fase difensiva con Zeman è più affidata ai mediani laterali, uno dei quali deve stringere se quello centrale fa qualche passo in avanti
- Zeman vuole che il campo di gioco si apra, vuole le ali larghissime in fase di ripartenza, LE ha un'idea di gioco di campo corto e stretto, in cui lo spazio non viene aggredito, è la palla che deve avvicinarsi alla porta
- con Zeman il fuorigioco è studiato a livelli maniacali, con LE attualmente viene fatto a palla scoperta.
Se va cercato un modello, direi Van Gaal.
"Fai venire gente allo stadio e fai che si diverta..
Quando guardi un certo modo di giocare
..tutti possono giocare:
prendi la palla, trattala, lascia che sia tua amica.
Quando ci vedevano giocare, tutti erano felici,
andavano a casa ridendo...
E se puoi ridere e divertirti.. E’ una delle cose più belle nella vita."
Johan Cruyff
Ovviamente ci sono delle diversità. L.E. è un prodotto della cantera del Barça e come tale cerca di replicare quel tipo di gioco.
E' chiaro che L.E. non è Zeman. Il mister (di mister ce ne uno solo ed è Z.Z.) gioca 4-3-3. L.E. non ha un suo modulo di riferimento ma utilizza prevalentemente il 4-3-1-2.
L'idea di calcio di L.E. (imporre il proprio gioco contro chiunque) non è assolutamente rivoluzionaria. Nel calcio odierno non ci si può inventare nulla. Il tecnico spagnolo ha una maggiore attenzione ad alcuni particolari, ma da qui a dire che sia un "rivoluzionario del calcio" (per un paio di stagioni sulla panchina del Barcellona B e per MEZZA stagione su quella della Roma) ce ne passa davvero tanta di strada.
Per quanto riguarda l'analisi tattica del gioco di Z.Z. tutto giusto tranne l'analisi sui terzini.
Nelle squadre di Zeman i terzini spingono tantissimo (nel Pescara Balzano-Zanon si sovrappongo con tantissimo e sfornano, vedi Crotone, tantissimi cross e potenziali assist).