Barabino ha scritto:
In quella utopia liberale, il risparmiatore (che ovviamente e' un homo economicus razionale, con perfetta informazione e soprattutto con delle palle esagonali)...
Appunto, assunzioni realistiche.
Le tesi austriache hanno grande seguito su internet e nessuno in accademia perchè sono sostanzialmente una bella narrazione, come il marxismo. Molta chiacchiera (spesso espressa in linguaggio astruso) e pochi modelli matematici, che sono la condizione imprescindibile per fare scienza sociale oggi. Senza contare che alcuni suoi asserti erano già previsti dalle teorie neoclassiche. Dovrebbero anche insospettire questi continui (e soli) riferimenti ai testi sacri, come fanno gli adepti di una setta. Che dopo ottanta anni non si siano fatti progressi dai testi sacri di personaggi dallo spessore discutibile -fatta eccezione per Hayek- la dice lunga su quanto la "scuola austriaca", qualsiasi cosa sia, possa essere considerata scienza.
E poi lo sviluppo dell'ultima crisi li smentisce. La politica di bassi tassi della Fed non ha incrementato lo stock di capitale, come previsto dagli austriaci, ma ha gonfiato il mercato immobiliare e accresciuto i consumi con relativo crollo del risparmio. Questa dinamica si è invertita durante la crisi, tutto l'opposto di quanto prevedevano.
...mostrando la medaglia appuntata al bavero: "Il Duce m'ha fatto l'onore di darmi questo grande titolo. E io me ne fregio". (Ettore Petrolini)
[url=http://www.youtube.com/watch?v=b63FTD58nKU]Un posticino tutto speciale[/url]
Quando si parla di previsioni si fa riferimento a scenari, si indagano cause e conseguenze di eventi. Cioè, sotto alcune ipotesi a, b, c... si verificano x, y, z con con probabilità...
I sistemi economici non sono deterministici. Se le previsioni fossero sicure il mercato utilizzerebbe queste informazioni per reagire di conseguenza falsificandole. Non c'è economia senza rischio.
...mostrando la medaglia appuntata al bavero: "Il Duce m'ha fatto l'onore di darmi questo grande titolo. E io me ne fregio". (Ettore Petrolini)
[url=http://www.youtube.com/watch?v=b63FTD58nKU]Un posticino tutto speciale[/url]
Dopo il "principio di indeterminazione di Helmut" propongo: dopo la Libia ci aspetta una guerra all'Iran per uscire dalla crisi?
OBAMA IGNORA O A FA FINTA DI NON CAPIRE CHE LA DEBOLEZZA DELL’EURO NON È LA CAUSA MA L’EFFETTO DEL PROGRESSIVO PEGGIORAMENTO DELLA MONETA AMERICANA. IN REALTÀ ALLE SUE SPALLE CONTINUA L’OFFENSIVA DEI SIGNORI DEL DOLLARO CHE COMBATTONO L’EURO NELLA SPERANZA DI SALVARSI PER SALVARE I LORO TESORI E I LORO INTERESSI - 2- NON A CASO I SIGNORI DEL DOLLARO HANNO SCELTO COME BRACCIO ARMATO DELLA LORO POLITICA IL PARTITO REPUBBLICANO E FANNO LEVA SUGLI AMBIENTI CHE DIFENDONO CON AGGRESSIVITÀ LE RAGIONI DI ISRAELE NEI CONFRONTI DELL’IRAN DOVE ESISTONO ENORMI GIACIMENTI DI RISORSE CHE AIUTEREBBERO GLI INTERESSI PETROLIFERI DELLE COMPAGNIE E POTREBBERO ALLEVIARE DI MOLTO L’ECONOMIA AMERICANA
NEI CIRCOLI DI WASHINGTON SI GIOCA UNA PARTITA INTERNAZIONALE
L'incontro dei due presidenti europei Barroso e Van Rompuy con Obama, Hillary Clinton e Timothy Geithner, non sembra aver prodotto grandi risultati.
L'Amministrazione americana continua a insistere per cambiare il ruolo della BCE dove Mario Draghi deve vedersela con i tedeschi prima di avere via libera per replicare, almeno in parte, il modello della Federal Reserve americana.
In realtà dietro le parole ufficiali si capisce che Obama è in buona fede, ma è strabico. Vede la debolezza dell'euro come la possibile causa di un peggioramento del dollaro ma continua a ignorare o a far finta di non capire che la debolezza dell'euro non è la causa ma l'effetto del progressivo peggioramento della moneta americana. In realtà alle sue spalle continua l'offensiva dei signori del dollaro che combattono la moneta unica europea nella speranza di salvarsi per salvare i loro tesori e i loro interessi.
Pur di raggiungere questo risultato e di portare avanti questa strategia, vorrebbero che oltre all'intervento micidiale della merchant bank e delle agenzie di rating contro i debiti sovrani dell'eurozona, si alzasse il tiro fino a convincere Obama a passare dalla guerra delle monete a una guerra vera e propria magari contro l'Iran.
Non a caso i signori del dollaro hanno scelto come braccio armato della loro politica il Partito Repubblicano e fanno leva sugli ambienti che difendono con aggressività le ragioni di Israele nei confronti dell'Iran dove esistono enormi giacimenti di risorse che aiuterebbero gli interessi petroliferi delle compagnie e potrebbero alleviare di molto l'economia americana.
Da qui le pressioni nei confronti di paesi come la Turchia per disinnescare la minaccia atomica di Teheran, e in questa luce vanno interpretate anche le difficoltà di scegliere come leader in Egitto un uomo come El Baradei, l'ex-direttore dell'Agenzia internazionale dell'Energia che non è mai riuscito a mettere sotto accusa Teheran.
Nei circoli di Washington si gioca una partita internazionale che andrebbe spiegata anche alla luce di questo scenario dove i signori del dollaro, arroccati nelle loro roccaforti finanziarie, fanno circolare notizie su presunti interventi di salvataggio del Fondo Monetario Internazionale. A cascare nel loro gioco è stata anche "La Stampa" di Torino con il servizio esplosivo di lunedì mattina in cui annunciava un intervento di 600-800 miliardi di dollari per salvare l'Italia.
L'autore del presunto scoop è Maurizio Molinari, il giornalista romano che ha studiato all'università ebraica di Gerusalemme e di Oxford e ha scritto il libro "Gli ebrei di New York", una guida eccellente per capire chi c'è dietro i signori del dollaro.
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
certo che sto Obama ne ha di grattacapi: qualunque cosa faccia non va bene
SE CROLLA L’EURO, TRACOLLA ANCHE OBAMA. SE INVECE L’EURO DIMEZZA IL PROPRIO VALORE, IL DOLLARO RISORGE E OBAMA RIACCHIAPPA LA CASA BIANCA - EL NEGRITO, IN SOCCORSO DELL’EUROZONA, OFFRE UN ‘PATTO DI COLLABORAZIONE’ (CIOÈ MONETA CASH DEL FMI) - BARACK DEVE IMPEDIRE CHE UNO SFALDAMENTO DELL’UE TRASCINI IL MONDO INTERO NELLA RECESSIONE: CHI COMPRA POI IPAD E VESTITI, MACCHINE E CAZZETTI VARI?…
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
Brum Brum Brum! Si scaldano i motori ragazzi! Oggi assaltata l'ambasciata britannica a Tehran, si farà la guerra all'Iran (ricco di gas e petrolio). Una scusa (quella del nucleare) s'inventa sempre. Così la Cina interverrà per difenderlo e scoppierà la guerra mondiale. L'umanità tornerà all'età della pietra e noi comunisti rifaremo l'Ottobre 1917. Nelle giornate di anarchia il primo che farò fuori è Helmut:
Nucleare Iran: esercitazioni aeree Israele
Tra uranio e gas. La scorsa settimana in Sardegna si sono svolte esercitazioni aeree congiunte tra l'aviazione militare israeliana e quella italiana. Obiettivo: bombardamenti di obiettivi posti a grande distanza, con rifornimento in volo. Anche se Netanyahu ha smentito uno strike contro l'Iran (anche per la possibile reazione armata cinese), l'Iran resta al centro della crisi geopolitica mondiale, sia per la sua minaccia nucleare contro Israele, sia per le sue ricchezze in gas e petrolio. Le forniture dal Mar Caspio e dall'Iraq-Iran sono infatti un'alternativa al duopolio russo-algerino.
Helmut preparati! Dostum metti sotto la musichetta del PMLI.
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)
Drogato_ di_porno ha scritto:Brum Brum Brum! Si scaldano i motori ragazzi! Oggi assaltata l'ambasciata britannica a Tehran, si farà la guerra all'Iran (ricco di gas e petrolio). Una scusa (quella del nucleare) s'inventa sempre. Così la Cina interverrà per difenderlo e scoppierà la guerra mondiale. L'umanità tornerà all'età della pietra e noi comunisti rifaremo l'Ottobre 1917. Nelle giornate di anarchia il primo che farò fuori è Helmut:
Nucleare Iran: esercitazioni aeree Israele
Tra uranio e gas. La scorsa settimana in Sardegna si sono svolte esercitazioni aeree congiunte tra l'aviazione militare israeliana e quella italiana. Obiettivo: bombardamenti di obiettivi posti a grande distanza, con rifornimento in volo. Anche se Netanyahu ha smentito uno strike contro l'Iran (anche per la possibile reazione armata cinese), l'Iran resta al centro della crisi geopolitica mondiale, sia per la sua minaccia nucleare contro Israele, sia per le sue ricchezze in gas e petrolio. Le forniture dal Mar Caspio e dall'Iraq-Iran sono infatti un'alternativa al duopolio russo-algerino.
Drogato_ di_porno ha scritto:Brum Brum Brum! Si scaldano i motori ragazzi! Oggi assaltata l'ambasciata britannica a Tehran, si farà la guerra all'Iran (ricco di gas e petrolio). Una scusa (quella del nucleare) s'inventa sempre. Così la Cina interverrà per difenderlo e scoppierà la guerra mondiale. L'umanità tornerà all'età della pietra e noi comunisti rifaremo l'Ottobre 1917. Nelle giornate di anarchia il primo che farò fuori è Helmut:
Nucleare Iran: esercitazioni aeree Israele
Tra uranio e gas. La scorsa settimana in Sardegna si sono svolte esercitazioni aeree congiunte tra l'aviazione militare israeliana e quella italiana. Obiettivo: bombardamenti di obiettivi posti a grande distanza, con rifornimento in volo. Anche se Netanyahu ha smentito uno strike contro l'Iran (anche per la possibile reazione armata cinese), l'Iran resta al centro della crisi geopolitica mondiale, sia per la sua minaccia nucleare contro Israele, sia per le sue ricchezze in gas e petrolio. Le forniture dal Mar Caspio e dall'Iraq-Iran sono infatti un'alternativa al duopolio russo-algerino.
Minchia Alex, sei di un millenarismo veramente apocalittico!
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
Gia'. Teniamoci tutti liberi... E cantiamo tutti in coro! E speriamo che in Paradizo ci attendano 100 ragazze... E nessuna Vergine (Se no sai che fatica?) HAHAHAHA!
I principali governi del mondo sono in procinto di abbattere il valore del denaro detenuto dai loro cittadini. Il 16 novembre il Cato Institute ha ospitato, come ogni anno, la sua Monetary Conference. Tra i relatori, alcuni funzionari di vertice della Federal Reserve e accademici esperti in campo monetario, think tanks e istituzioni finanziarie. C’è stata una convergenza unanime sul fatto che il sistema monetario mondiale è in grave pericolo, cosa che è ovvia a chiunque si tenga aggiornato. È più facile osservare il problema che trovare una soluzione.
Gli economisti definiscono la moneta come dotata delle seguenti caratteristiche:
Un’unità di conto, che significa che per mezzo di essa possiamo definire il valore dei beni e dei servizi;
Un mezzo di scambio, che significa che gli altri accetteranno i tuoi soldi (per esempio U.S.D.) in cambio di merci e servizi;
Un deposito di valore, che significa che la moneta mantiene il proprio valore intrinseco.
Dal 1914, inizio del sistema della Fed, il dollaro americano è risultato un pessimo deposito di valore.
Oggi un dollaro vale appena un ventiduesimo di quanto valeva nel 1913 e solo meno di un quarto del valore che aveva ancora nel 1971, quando gli Stati Uniti recisero ufficialmente l’ultimo legame del dollaro all’oro. Nonostante ciò, in tutto il mondo si continua ad acquistare la valuta americana, in quanto appare meno soggetta all’inflazione rispetto alla maggior parte delle altre valute più importanti. Al momento il dollaro sta perdendo valore a un tasso di circa il 4% all’anno.
L’inflazione si verifica quando la banca centrale – la Fed negli Stati Uniti o la Banca Centrale Europea in Europa – emette moneta a un ritmo più elevato di quello con cui aumenta la fornitura di beni e servizi. I cambiamenti nella velocità con cui le persone spendono il denaro (che gli economisti indicano come cambiamenti nella velocità del denaro) influenzano anche l’inflazione nel breve termine. Se le persone conservassero il denaro anziché spenderlo, l’inflazione scenderebbe e viceversa. La Banca Centrale può controllare la quantità di moneta ma non le variazioni di velocità. Negli Stati Uniti, la velocità ha subito un forte abbassamento perché i regolatori hanno elevato i parametri per la concessione di prestiti, quindi, in molti casi, le banche non possono più concedere neanche quei prestiti che, a loro giudizio, sarebbero opportuni. Inoltre, i regolatori hanno aumentato la quantità di riserve che le banche sono tenute a mantenere. Il risultato è che, anche se la Fed ha aumentato rapidamente la quantità di moneta, molta di questa è trattenuta nelle banche piuttosto che destinata a nuovi investimenti o consumi. Ciò nonostante, l’aumento di emissione di moneta è stato superiore rispetto a quello di nuovi beni e servizi; di qui l’attuale inflazione.
Alle democrazie è connaturato un difetto intrinseco: è abbastanza normale che i regimi democratici cerchino di usare la politica per trasferire la ricchezza da alcuni soggetti ad altri. Questo porta a livelli controproducenti di spesa pubblica. Nel contempo, alle persone non piace pagare le tasse. Dunque, i politici tendono a spendere più di quanto frutti la riscossione delle imposte e questo eccesso di spesa è finanziato dalla vendita di titoli di Stato. In un regime di gold standard classico, le vendite di titoli di stato da parte del governo era limitata dalle riserve di cui disponeva lo stato, oltre che dalla quantità di oro che, a giudizio degli acquirenti di obbligazioni, le autorità pubbliche avrebbero potuto comprare con il gettito fiscale previsto se ciò si fosse reso necessario.
Oggi, quasi tutto il denaro emesso dagli stati è “moneta per decreto” (fiat money), ossia non esiste alcun bene reale esplicitamente a garanzia della moneta, come l’oro, se non la quantità di beni e servizi reali che il governo può obbligare i cittadini a pagare attraverso il fisco o altri mezzi. Il problema della “moneta per decreto” è che non c’è limite alla sua emissione da parte dello stato. Di conseguenza, la storia dimostra che le “monete per decreto” alla fine si svalutano attraverso un eccesso di emissione e il loro valore nominale aumenta vertiginosamente. Tre anni fa, la svalutazione della valuta in Zimbabwe raggiunse un punto in cui lo stato stampava banconote del valore di ben 100.000 miliardi di dollari che, in effetti, non avevano quasi alcun valore. A quel punto gli abitanti dello Zimbabwe hanno cercato di convertire il più rapidamente possibile i loro soldi in dollari americani o in altre valute forti e il sistema finanziario dello Zimbabwe è crollato.
Sembra che le classi politiche in Europa, negli Stati Uniti e persino in Cina non siano disposte a riportare la spesa pubblica al livello che può essere sostenuto dalle loro economie. Così, aumenterà la pressione sulle banche centrali per coprire sempre più debito stampando moneta, operazione definita con l’ingannevole eufemismo “alleggerimento quantitativo” (quantitative easing). Quando una banca centrale emette più denaro per comprare buoni del Tesoro, che si tratti di titoli greci o italiani, nel caso europeo, o titoli statunitensi, non viene generata alcuna nuova ricchezza. tutto quello che si ottiene è ridurre il valore monetario reale della ricchezza esistente (di fatto si tratta di un’imposta patrimoniale occulta). A un certo punto ne deriveranno livelli di inflazione politicamente insostenibili o la stagnazione economica. Questo costringerà a una massiccia contrazione monetaria oppure al ritorno al gold standard o a qualche altra copertura reale per il denaro. Gli Stati Uniti possiedono più di 8,000 tonnellate d’oro, con un valore corrente pari a quasi un 500 miliardi di dollari, che sarebbe sufficiente per passare ad una forma di regime aureo. Il gold standard non è un rimedio per tutti i mali, ma è di gran lunga migliore di un indisciplinato sistema di “fiat standard”.
La vera soluzione al dilemma monetario è che i governi cedano il monopolio dell’emissione di moneta e consentano una libera concorrenza che stabilisca chi produce il miglior denaro. Se menti innovative come quelle di Thomas Edison e Steve Jobs fossero state libere di generare ricchezza reale (“denaro vero”), credo che molti dei nostri problemi monetari sarebbero diventati cimeli del passato.
“Il più bravo, anche se è il più bravo e ne si ammiri il talento, non può prendersi tutto”
Il genio del marketing di Steve Jobs applicato all'indurre il consumatore a tenere i soldi sotto il materasso per tenere bassa l'inflazione invece che spenderli in iPods e canzoni???
"Non siate affamati di novita', non siate folli !"