[O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
Non mi piace partecipare alle discussioni politiche, perchè tanto nessuno cambia mai idea.
credo però che l'editoriale di Stella sul Corriere di oggi sia condivisibile: Monti dovrebbe subito far piazza pulita dei privilegi che ha ricevuto pochi giorni fa e che non ha rifiutato:
Echi dalla palude
Il premier incaricato deve dimostrare subito che si cambia pagina. Mostri tagli veri a una politica ingorda
A fronte di un buco abissale di 14 miliardi, scegliere una stanza da 80 euro all'hotel «Pineta» (3 stelle, familiare, fiori di plastica) poteva essere vista come una scelta di superfluo francescanesimo. Chiamato a risanare Parmalat, però, Enrico Bondi non ebbe dubbi. E per anni, dopo esser arrivato al volante di una Punto, aver dismesso il jet da 45 milioni di dollari in leasing, appiedato i dirigenti facendosi consegnare le chiavi di tutte le auto blu in cortile, cancellato ogni spesa superflua citando Francesco Guicciardini (vale più un ducato in casa che uno speso male), ha mangiato alla mensa dei dipendenti e dormito lì, in quell'albergo pulito, accogliente ma di poche pretese. Aveva chiaro un punto: poteva farcela solo se tutti, lì, avessero creduto che faceva sul serio. Se tutti avessero capito che c'era una svolta vera. Radicale.
Il lavoro di risanamento che aspetta Mario Monti non è meno temerario. E mentre perfino una Regione più virtuosa di altre come la Lombardia boccia la proposta (di questi tempi!) di ridurre le auto blu degli assessori, anche lui ha bisogno di lanciare segnali netti. Tanto più che le regole della democrazia sono diverse da quelle che consentono al plenipotenziario di un'impresa in crisi libertà decisionali qui impensabili. Basti vedere come il rito delle consultazioni lo abbia risucchiato in una dimensione surreale, obbligandolo a incontrare, come spiegava un'agenzia, 34 gruppi tra cui «Io Sud», «Noi Sud», «Noi per il Partito del Sud», «Forza del Sud», «Alleati per il Sud», «Lega Sud Ausonia». È questa una democrazia sana? Tantissimi partiti, tantissima democrazia? C'è da dubitarne.
Ci passò già, in situazioni non meno drammatiche, Carlo Azeglio Ciampi, che vide sfilarsi i ministri pidiessini quando già era in Quirinale. Ci passò, andandosi ad arenare in una miriade di veti incrociati, Antonio Maccanico. Lo stesso Berlusconi, piombato nel '94 a Palazzo Chigi sull'onda di una travolgente campagna elettorale, si andò a impelagare in estenuanti trattative che spinsero Giuliano Ferrara a dire che «a far politica nel modo vecchio» gli altri «son più bravi di lui: in tre mesi se lo mangiano». Buttato giù, decise di diventare più bravo lui degli altri: ha finito per esser costretto a presentare i libri di Scilipoti.
Dicono i sondaggi Ipsos che gli italiani hanno fiducia in Monti nonostante il 93% sia convinto che chiederà sacrifici. Anzi, la maggior parte lo stima d'istinto proprio perché «non sa e non gli interessa sapere» se è un po' più di destra o di sinistra. È un patrimonio enorme, che sarebbe un delitto sprecare. Questione di stile. Credibilità. Serietà. Le sbandate della Borsa, gli attacchi speculativi, l'altalena degli spread , però, dicono che il premier incaricato deve dimostrare subito che si cambia pagina.
Gli buttano addosso l'accusa di essere già dentro la Casta? Se ne liberi rinunciando alle prebende pubbliche. Scelga di chiamarsi fuori da quelle posizioni di rendita, spalanchi le finestre, imponga la massima trasparenza, mostri ai cittadini tagli veri a una politica ingorda che in trent'anni ha moltiplicato per 41 volte i costi degli affitti di Montecitorio, punti su uomini che, non cercando consensi elettorali, sgobbino dove devono sgobbare e non passino le giornate (i dati sono dell'Osservatorio di Pavia) andando in tre anni 38 volte a Porta a Porta e spostandosi come trottole da un convegno a una inaugurazione, da un meeting a una sagra della zucca, della castagna o del peperoncino. Se la giochi fino in fondo. E vedrà che, rovesciando tutto, forse avrà più possibilità che non rovescino lui.
Gian Antonio Stella
credo però che l'editoriale di Stella sul Corriere di oggi sia condivisibile: Monti dovrebbe subito far piazza pulita dei privilegi che ha ricevuto pochi giorni fa e che non ha rifiutato:
Echi dalla palude
Il premier incaricato deve dimostrare subito che si cambia pagina. Mostri tagli veri a una politica ingorda
A fronte di un buco abissale di 14 miliardi, scegliere una stanza da 80 euro all'hotel «Pineta» (3 stelle, familiare, fiori di plastica) poteva essere vista come una scelta di superfluo francescanesimo. Chiamato a risanare Parmalat, però, Enrico Bondi non ebbe dubbi. E per anni, dopo esser arrivato al volante di una Punto, aver dismesso il jet da 45 milioni di dollari in leasing, appiedato i dirigenti facendosi consegnare le chiavi di tutte le auto blu in cortile, cancellato ogni spesa superflua citando Francesco Guicciardini (vale più un ducato in casa che uno speso male), ha mangiato alla mensa dei dipendenti e dormito lì, in quell'albergo pulito, accogliente ma di poche pretese. Aveva chiaro un punto: poteva farcela solo se tutti, lì, avessero creduto che faceva sul serio. Se tutti avessero capito che c'era una svolta vera. Radicale.
Il lavoro di risanamento che aspetta Mario Monti non è meno temerario. E mentre perfino una Regione più virtuosa di altre come la Lombardia boccia la proposta (di questi tempi!) di ridurre le auto blu degli assessori, anche lui ha bisogno di lanciare segnali netti. Tanto più che le regole della democrazia sono diverse da quelle che consentono al plenipotenziario di un'impresa in crisi libertà decisionali qui impensabili. Basti vedere come il rito delle consultazioni lo abbia risucchiato in una dimensione surreale, obbligandolo a incontrare, come spiegava un'agenzia, 34 gruppi tra cui «Io Sud», «Noi Sud», «Noi per il Partito del Sud», «Forza del Sud», «Alleati per il Sud», «Lega Sud Ausonia». È questa una democrazia sana? Tantissimi partiti, tantissima democrazia? C'è da dubitarne.
Ci passò già, in situazioni non meno drammatiche, Carlo Azeglio Ciampi, che vide sfilarsi i ministri pidiessini quando già era in Quirinale. Ci passò, andandosi ad arenare in una miriade di veti incrociati, Antonio Maccanico. Lo stesso Berlusconi, piombato nel '94 a Palazzo Chigi sull'onda di una travolgente campagna elettorale, si andò a impelagare in estenuanti trattative che spinsero Giuliano Ferrara a dire che «a far politica nel modo vecchio» gli altri «son più bravi di lui: in tre mesi se lo mangiano». Buttato giù, decise di diventare più bravo lui degli altri: ha finito per esser costretto a presentare i libri di Scilipoti.
Dicono i sondaggi Ipsos che gli italiani hanno fiducia in Monti nonostante il 93% sia convinto che chiederà sacrifici. Anzi, la maggior parte lo stima d'istinto proprio perché «non sa e non gli interessa sapere» se è un po' più di destra o di sinistra. È un patrimonio enorme, che sarebbe un delitto sprecare. Questione di stile. Credibilità. Serietà. Le sbandate della Borsa, gli attacchi speculativi, l'altalena degli spread , però, dicono che il premier incaricato deve dimostrare subito che si cambia pagina.
Gli buttano addosso l'accusa di essere già dentro la Casta? Se ne liberi rinunciando alle prebende pubbliche. Scelga di chiamarsi fuori da quelle posizioni di rendita, spalanchi le finestre, imponga la massima trasparenza, mostri ai cittadini tagli veri a una politica ingorda che in trent'anni ha moltiplicato per 41 volte i costi degli affitti di Montecitorio, punti su uomini che, non cercando consensi elettorali, sgobbino dove devono sgobbare e non passino le giornate (i dati sono dell'Osservatorio di Pavia) andando in tre anni 38 volte a Porta a Porta e spostandosi come trottole da un convegno a una inaugurazione, da un meeting a una sagra della zucca, della castagna o del peperoncino. Se la giochi fino in fondo. E vedrà che, rovesciando tutto, forse avrà più possibilità che non rovescino lui.
Gian Antonio Stella
"Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare un'intera via crucis con una semplice stretta di mano, od una visita ad un museo, e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi, e miliardi di parole d'amore..." (Andrea Pazienza)
"Se fai la tua scelta, cerca di perdere" (Lou Reed)
"Bisogna diventare ossessionati, e poi rimanerlo tutta la vita" (John Irving)
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
Non mi piace partecipare alle discussioni politiche, perchè tanto nessuno cambia mai idea.
credo però che l'editoriale di Stella sul Corriere di oggi sia condivisibile: Monti dovrebbe subito far piazza pulita dei privilegi che ha ricevuto pochi giorni fa e che non ha rifiutato:
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A fronte di un buco abissale di 14 miliardi, scegliere una stanza da 80 euro all'hotel «Pineta» (3 stelle, familiare, fiori di plastica) poteva essere vista come una scelta di superfluo francescanesimo. Chiamato a risanare Parmalat, però, Enrico Bondi non ebbe dubbi. E per anni, dopo esser arrivato al volante di una Punto, aver dismesso il jet da 45 milioni di dollari in leasing, appiedato i dirigenti facendosi consegnare le chiavi di tutte le auto blu in cortile, cancellato ogni spesa superflua citando Francesco Guicciardini (vale più un ducato in casa che uno speso male), ha mangiato alla mensa dei dipendenti e dormito lì, in quell'albergo pulito, accogliente ma di poche pretese. Aveva chiaro un punto: poteva farcela solo se tutti, lì, avessero creduto che faceva sul serio. Se tutti avessero capito che c'era una svolta vera. Radicale.
Il lavoro di risanamento che aspetta Mario Monti non è meno temerario. E mentre perfino una Regione più virtuosa di altre come la Lombardia boccia la proposta (di questi tempi!) di ridurre le auto blu degli assessori, anche lui ha bisogno di lanciare segnali netti. Tanto più che le regole della democrazia sono diverse da quelle che consentono al plenipotenziario di un'impresa in crisi libertà decisionali qui impensabili. Basti vedere come il rito delle consultazioni lo abbia risucchiato in una dimensione surreale, obbligandolo a incontrare, come spiegava un'agenzia, 34 gruppi tra cui «Io Sud», «Noi Sud», «Noi per il Partito del Sud», «Forza del Sud», «Alleati per il Sud», «Lega Sud Ausonia». È questa una democrazia sana? Tantissimi partiti, tantissima democrazia? C'è da dubitarne.
Ci passò già, in situazioni non meno drammatiche, Carlo Azeglio Ciampi, che vide sfilarsi i ministri pidiessini quando già era in Quirinale. Ci passò, andandosi ad arenare in una miriade di veti incrociati, Antonio Maccanico. Lo stesso Berlusconi, piombato nel '94 a Palazzo Chigi sull'onda di una travolgente campagna elettorale, si andò a impelagare in estenuanti trattative che spinsero Giuliano Ferrara a dire che «a far politica nel modo vecchio» gli altri «son più bravi di lui: in tre mesi se lo mangiano». Buttato giù, decise di diventare più bravo lui degli altri: ha finito per esser costretto a presentare i libri di Scilipoti.
Dicono i sondaggi Ipsos che gli italiani hanno fiducia in Monti nonostante il 93% sia convinto che chiederà sacrifici. Anzi, la maggior parte lo stima d'istinto proprio perché «non sa e non gli interessa sapere» se è un po' più di destra o di sinistra. È un patrimonio enorme, che sarebbe un delitto sprecare. Questione di stile. Credibilità. Serietà. Le sbandate della Borsa, gli attacchi speculativi, l'altalena degli spread , però, dicono che il premier incaricato deve dimostrare subito che si cambia pagina.
Gli buttano addosso l'accusa di essere già dentro la Casta? Se ne liberi rinunciando alle prebende pubbliche. Scelga di chiamarsi fuori da quelle posizioni di rendita, spalanchi le finestre, imponga la massima trasparenza, mostri ai cittadini tagli veri a una politica ingorda che in trent'anni ha moltiplicato per 41 volte i costi degli affitti di Montecitorio, punti su uomini che, non cercando consensi elettorali, sgobbino dove devono sgobbare e non passino le giornate (i dati sono dell'Osservatorio di Pavia) andando in tre anni 38 volte a Porta a Porta e spostandosi come trottole da un convegno a una inaugurazione, da un meeting a una sagra della zucca, della castagna o del peperoncino. Se la giochi fino in fondo. E vedrà che, rovesciando tutto, forse avrà più possibilità che non rovescino lui.
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credo però che l'editoriale di Stella sul Corriere di oggi sia condivisibile: Monti dovrebbe subito far piazza pulita dei privilegi che ha ricevuto pochi giorni fa e che non ha rifiutato:
Echi dalla palude
Il premier incaricato deve dimostrare subito che si cambia pagina. Mostri tagli veri a una politica ingorda
A fronte di un buco abissale di 14 miliardi, scegliere una stanza da 80 euro all'hotel «Pineta» (3 stelle, familiare, fiori di plastica) poteva essere vista come una scelta di superfluo francescanesimo. Chiamato a risanare Parmalat, però, Enrico Bondi non ebbe dubbi. E per anni, dopo esser arrivato al volante di una Punto, aver dismesso il jet da 45 milioni di dollari in leasing, appiedato i dirigenti facendosi consegnare le chiavi di tutte le auto blu in cortile, cancellato ogni spesa superflua citando Francesco Guicciardini (vale più un ducato in casa che uno speso male), ha mangiato alla mensa dei dipendenti e dormito lì, in quell'albergo pulito, accogliente ma di poche pretese. Aveva chiaro un punto: poteva farcela solo se tutti, lì, avessero creduto che faceva sul serio. Se tutti avessero capito che c'era una svolta vera. Radicale.
Il lavoro di risanamento che aspetta Mario Monti non è meno temerario. E mentre perfino una Regione più virtuosa di altre come la Lombardia boccia la proposta (di questi tempi!) di ridurre le auto blu degli assessori, anche lui ha bisogno di lanciare segnali netti. Tanto più che le regole della democrazia sono diverse da quelle che consentono al plenipotenziario di un'impresa in crisi libertà decisionali qui impensabili. Basti vedere come il rito delle consultazioni lo abbia risucchiato in una dimensione surreale, obbligandolo a incontrare, come spiegava un'agenzia, 34 gruppi tra cui «Io Sud», «Noi Sud», «Noi per il Partito del Sud», «Forza del Sud», «Alleati per il Sud», «Lega Sud Ausonia». È questa una democrazia sana? Tantissimi partiti, tantissima democrazia? C'è da dubitarne.
Ci passò già, in situazioni non meno drammatiche, Carlo Azeglio Ciampi, che vide sfilarsi i ministri pidiessini quando già era in Quirinale. Ci passò, andandosi ad arenare in una miriade di veti incrociati, Antonio Maccanico. Lo stesso Berlusconi, piombato nel '94 a Palazzo Chigi sull'onda di una travolgente campagna elettorale, si andò a impelagare in estenuanti trattative che spinsero Giuliano Ferrara a dire che «a far politica nel modo vecchio» gli altri «son più bravi di lui: in tre mesi se lo mangiano». Buttato giù, decise di diventare più bravo lui degli altri: ha finito per esser costretto a presentare i libri di Scilipoti.
Dicono i sondaggi Ipsos che gli italiani hanno fiducia in Monti nonostante il 93% sia convinto che chiederà sacrifici. Anzi, la maggior parte lo stima d'istinto proprio perché «non sa e non gli interessa sapere» se è un po' più di destra o di sinistra. È un patrimonio enorme, che sarebbe un delitto sprecare. Questione di stile. Credibilità. Serietà. Le sbandate della Borsa, gli attacchi speculativi, l'altalena degli spread , però, dicono che il premier incaricato deve dimostrare subito che si cambia pagina.
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Gian Antonio Stella
"Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare un'intera via crucis con una semplice stretta di mano, od una visita ad un museo, e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi, e miliardi di parole d'amore..." (Andrea Pazienza)
"Se fai la tua scelta, cerca di perdere" (Lou Reed)
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
Dunque riassumendo:
L'accusa di "comunismo " è un arcaismo bello e buono che alcuni si ostinano a perpetrare per crearsi un alibi e un nemico.
Però se critichi Marx,anche solo facendo una battuta per far notare l'incoerenza, ti arrivano molte repliche piccate.
Si può concludere che gli elettori della sinistra italiana vengono sicuramente dal marxismo, lo hanno abbandonato, e ripudiato a parole, ma rimangono senzaltro affezionati alle loro radici e conservano alcune peculiarità e metodi della lotta politica marxista.
Pan escluso.
L'accusa di "comunismo " è un arcaismo bello e buono che alcuni si ostinano a perpetrare per crearsi un alibi e un nemico.
Però se critichi Marx,anche solo facendo una battuta per far notare l'incoerenza, ti arrivano molte repliche piccate.
Si può concludere che gli elettori della sinistra italiana vengono sicuramente dal marxismo, lo hanno abbandonato, e ripudiato a parole, ma rimangono senzaltro affezionati alle loro radici e conservano alcune peculiarità e metodi della lotta politica marxista.
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
Hai toccato un punto controverso Pan, il rapporto tra scienza e morale nell'opera di Marx. In realtà quella di Marx non è scienza: uno dei problemi del suo pensiero è l'eccessivo tasso non di scientificità ma di scientismo, troppo rigidamente legato all'iper-razionalismo di scuola newtoniana e cartesiana. Marx emargina e considera superstizione oscurantistica qualsiasi forma di irrazionale. Il rapporto tra interiorità umana e realtà esteriore, soprattutto dopo l'affermarsi della fisica quanto-probabilistica (la probabilità in luogo della necessità), non può essere liquidato nei termini semplificati della rivoluzione scientifica del Seicento. La "sovrastruttura culturale" come mero derivato della struttura economica è un grave errore. L'uomo possiede una sfera autonoma dall'ambiente in cui vive (altrimenti sarebbe come dire che nell'evoluzione conta solo l'ambiente e non il DNA).pan ha scritto:Il marxismo non va confuso con il cristianesimo, non è un insieme di principi morali cui conformarsi per accedere alla felicità eterna. L'idea che il comunista debba essere povero è in contraddizione con una scienza che serve per elevare e migliorare la condizione di tutti.
Riguardo alla Morale, Marx sconfessò sempre tutte le ragioni etiche e umanitarie che lo portavano a perferire il Socialismo e mettersi dalla parte dei salariati. Si sforzava in tutti i modi di negare che i salariati fossero la parte eticamente migliore, ma che fosse la parte presa dalla dialettica nel suo movimento interamente deterministico. In sostanza non "sosteneva" il Socialismo, si limitava a profetizzarlo. Diceva che ogni movimento dialettico fosse un progresso ma in senso "impersonale" e che il Socialismo una volta stabilitosi avrebbe portato la Felicità all'uomo più del capitalismo. Il che è una contraddizione. Le parole Progresso e Felicità implicano un giudizio morale e di valore, un "meglio" e un "peggio", un "più giusto" e "più ingiusto". Infatti occasionalmente Marx abbandona la calma profezia per vigorose esortazioni alla ribellione. La base emotiva del suo pronosticare ostentatamente scientifico è implicita e lampante. È solo per la convinzione dell'inevitabilità del progresso che credeva di poter fare a meno di considerazioni etiche. Se stiamo andando verso il socialismo questo DEVE essere un miglioramento. Quindi sì, il marxismo è nient'altro che una versione laicizzata del Cristianesimo e della Provvidenza. Il pensiero pre-cristiano greco era di tipo cosmologico, quindi circolare. Il pensiero Cristiano è di tipo antropo-te(le)ologico, quindi lineare. È dal Cristianesimo che deriva questa concezione per cui ciò che viene dopo è sempre meglio di ciò che c'era prima. La "morale" è il fondamento di ogni filosofia, diffidate di chi ammanta le sue argomentazioni di un carattere scientifico. Nasconde sempre un intento extra-razionale.
Come tutti noi di sinistra, Marx era indignato dalla terrificante crudeltà del sistema industriale inglese di 200 anni fa, che aveva conosciuto attraverso Engles ed i rapporti delle Commissioni reali. Non è il caso di Helmut che noi condanniamo a morte in quanto sostenitore del laissez-faire settecentesco. Noi deceretiamo l'annientamento di Helmut perchè il suo animo è troppo meschino per sollevarsi alla Morale, a quel sacro fuoco che infiamma di supremo amore lo spirito di noi sinistroidi. Helmut è uno di quelli che sputa nel piatto dove mangia perchè se le condizioni in cui lavora sono di un certo tipo lo deve anche alle lotte dei partiti e delle ideologie di sinistra. Se a 4 anni fosse finito in una miniera sarebbe diventato più comunista di Bertinotti dopo 30 secondi.
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
bah, mi sa che sei un po' fuori stradaOSCAR VENEZIA ha scritto:Dunque riassumendo:
L'accusa di "comunismo " è un arcaismo bello e buono che alcuni si ostinano a perpetrare per crearsi un alibi e un nemico.
Però se critichi Marx,anche solo facendo una battuta per far notare l'incoerenza, ti arrivano molte repliche piccate.
Si può concludere che gli elettori della sinistra italiana vengono sicuramente dal marxismo, lo hanno abbandonato, e ripudiato a parole, ma rimangono senzaltro affezionati alle loro radici e conservano alcune peculiarità e metodi della lotta politica marxista.
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all'elettore medio di sinistra, anzi direi al 99,9% degli elettori di sinistra (non dico neanche di centrosinistra) di Marx non gliene può fregare di meno, anzi di norma non sanno neanche chi è, se non per sentito dire
certo non hanno letto neanche il manifesto o il capitale, non voglio dire la critica dell'economia politica
prendi me: l'unico marx che se tocchi mi incazzo è groucho... (beh, no, in realtà anche chico, harpo, gummo e zeppo...)
E sorridi! (Earl J. Hickey)
Di regole io ne conosco una sola: bisogna essere buoni, cazzo (K. Vonnegut)
Chi è senza peccato non ha un cazzo da raccontare (V. Costantino)
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
Complimenti per il post.Drogato_ di_porno ha scritto:Hai toccato un punto controverso Pan, il rapporto tra scienza e morale nell'opera di Marx. In realtà quella di Marx non è scienza: uno dei problemi del suo pensiero è l'eccessivo tasso non di scientificità ma di scientismo, troppo rigidamente legato all'iper-razionalismo di scuola newtoniana e cartesiana. Marx emargina e considera superstizione oscurantistica qualsiasi forma di irrazionale. Il rapporto tra interiorità umana e realtà esteriore, soprattutto dopo l'affermarsi della fisica quanto-probabilistica (la probabilità in luogo della necessità), non può essere liquidato nei termini semplificati della rivoluzione scientifica del Seicento. La "sovrastruttura culturale" come mero derivato della struttura economica è un grave errore. L'uomo possiede una sfera autonoma dall'ambiente in cui vive (altrimenti sarebbe come dire che nell'evoluzione conta solo l'ambiente e non il DNA).pan ha scritto:Il marxismo non va confuso con il cristianesimo, non è un insieme di principi morali cui conformarsi per accedere alla felicità eterna. L'idea che il comunista debba essere povero è in contraddizione con una scienza che serve per elevare e migliorare la condizione di tutti.
Riguardo alla Morale, Marx sconfessò sempre tutte le ragioni etiche e umanitarie che lo portavano a perferire il Socialismo e mettersi dalla parte dei salariati. Si sforzava in tutti i modi di negare che i salariati fossero la parte eticamente migliore, ma che fosse la parte presa dalla dialettica nel suo movimento interamente deterministico. In sostanza non "sosteneva" il Socialismo, si limitava a profetizzarlo. Diceva che ogni movimento dialettico fosse un progresso ma in senso "impersonale" e che il Socialismo una volta stabilitosi avrebbe portato la Felicità all'uomo più del capitalismo. Il che è una contraddizione. Le parole Progresso e Felicità implicano un giudizio morale e di valore, un "meglio" e un "peggio", un "più giusto" e "più ingiusto". Infatti occasionalmente Marx abbandona la calma profezia per vigorose esortazioni alla ribellione. La base emotiva del suo pronosticare ostentatamente scientifico è implicita e lampante. È solo per la convinzione dell'inevitabilità del progresso che credeva di poter fare a meno di considerazioni etiche. Se stiamo andando verso il socialismo questo DEVE essere un miglioramento. Quindi sì, il marxismo è nient'altro che una versione laicizzata del Cristianesimo e della Provvidenza. Il pensiero pre-cristiano greco era di tipo cosmologico, quindi circolare. Il pensiero Cristiano è di tipo antropo-te(le)ologico, quindi lineare. È dal Cristianesimo che deriva questa concezione per cui ciò che viene dopo è sempre meglio di ciò che c'era prima. La "morale" è il fondamento di ogni filosofia, diffidate di chi ammanta le sue argomentazioni di un carattere scientifico. Nasconde sempre un intento extra-razionale.
Come tutti noi di sinistra, Marx era indignato dalla terrificante crudeltà del sistema industriale inglese di 200 anni fa, che aveva conosciuto attraverso Engles ed i rapporti delle Commissioni reali. Non è il caso di Helmut che noi condanniamo a morte in quanto sostenitore del laissez-faire settecentesco. Noi deceretiamo l'annientamento di Helmut perchè il suo animo è troppo meschino per sollevarsi alla Morale, a quel sacro fuoco che infiamma di supremo amore lo spirito di noi sinistroidi. Helmut è uno di quelli che sputa nel piatto dove mangia perchè se le condizioni in cui lavora sono di un certo tipo lo deve anche alle lotte dei partiti e delle ideologie di sinistra. Se a 4 anni fosse finito in una miniera sarebbe diventato più comunista di Bertinotti dopo 30 secondi.
I was having fish n chips with my dad this week. He had cod, I had plaice. He said: good cod! I said, space is the plaice! - Sun Ra
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
Personalmente non ho ripudiato proprio nulla.OSCAR VENEZIA ha scritto:Dunque riassumendo:
L'accusa di "comunismo " è un arcaismo bello e buono che alcuni si ostinano a perpetrare per crearsi un alibi e un nemico.
Però se critichi Marx,anche solo facendo una battuta per far notare l'incoerenza, ti arrivano molte repliche piccate.
Si può concludere che gli elettori della sinistra italiana vengono sicuramente dal marxismo, lo hanno abbandonato, e ripudiato a parole, ma rimangono senzaltro affezionati alle loro radici e conservano alcune peculiarità e metodi della lotta politica marxista.
Pan escluso.
I was having fish n chips with my dad this week. He had cod, I had plaice. He said: good cod! I said, space is the plaice! - Sun Ra
Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
Mi associo ai complimenti.Plo Style ha scritto:Complimenti per il post.Drogato_ di_porno ha scritto:Hai toccato un punto controverso Pan, il rapporto tra scienza e morale nell'opera di Marx. In realtà quella di Marx non è scienza: uno dei problemi del suo pensiero è l'eccessivo tasso non di scientificità ma di scientismo, troppo rigidamente legato all'iper-razionalismo di scuola newtoniana e cartesiana. Marx emargina e considera superstizione oscurantistica qualsiasi forma di irrazionale. Il rapporto tra interiorità umana e realtà esteriore, soprattutto dopo l'affermarsi della fisica quanto-probabilistica (la probabilità in luogo della necessità), non può essere liquidato nei termini semplificati della rivoluzione scientifica del Seicento. La "sovrastruttura culturale" come mero derivato della struttura economica è un grave errore. L'uomo possiede una sfera autonoma dall'ambiente in cui vive (altrimenti sarebbe come dire che nell'evoluzione conta solo l'ambiente e non il DNA).pan ha scritto:Il marxismo non va confuso con il cristianesimo, non è un insieme di principi morali cui conformarsi per accedere alla felicità eterna. L'idea che il comunista debba essere povero è in contraddizione con una scienza che serve per elevare e migliorare la condizione di tutti.
Riguardo alla Morale, Marx sconfessò sempre tutte le ragioni etiche e umanitarie che lo portavano a perferire il Socialismo e mettersi dalla parte dei salariati. Si sforzava in tutti i modi di negare che i salariati fossero la parte eticamente migliore, ma che fosse la parte presa dalla dialettica nel suo movimento interamente deterministico. In sostanza non "sosteneva" il Socialismo, si limitava a profetizzarlo. Diceva che ogni movimento dialettico fosse un progresso ma in senso "impersonale" e che il Socialismo una volta stabilitosi avrebbe portato la Felicità all'uomo più del capitalismo. Il che è una contraddizione. Le parole Progresso e Felicità implicano un giudizio morale e di valore, un "meglio" e un "peggio", un "più giusto" e "più ingiusto". Infatti occasionalmente Marx abbandona la calma profezia per vigorose esortazioni alla ribellione. La base emotiva del suo pronosticare ostentatamente scientifico è implicita e lampante. È solo per la convinzione dell'inevitabilità del progresso che credeva di poter fare a meno di considerazioni etiche. Se stiamo andando verso il socialismo questo DEVE essere un miglioramento. Quindi sì, il marxismo è nient'altro che una versione laicizzata del Cristianesimo e della Provvidenza. Il pensiero pre-cristiano greco era di tipo cosmologico, quindi circolare. Il pensiero Cristiano è di tipo antropo-te(le)ologico, quindi lineare. È dal Cristianesimo che deriva questa concezione per cui ciò che viene dopo è sempre meglio di ciò che c'era prima. La "morale" è il fondamento di ogni filosofia, diffidate di chi ammanta le sue argomentazioni di un carattere scientifico. Nasconde sempre un intento extra-razionale.
Come tutti noi di sinistra, Marx era indignato dalla terrificante crudeltà del sistema industriale inglese di 200 anni fa, che aveva conosciuto attraverso Engles ed i rapporti delle Commissioni reali. Non è il caso di Helmut che noi condanniamo a morte in quanto sostenitore del laissez-faire settecentesco. Noi deceretiamo l'annientamento di Helmut perchè il suo animo è troppo meschino per sollevarsi alla Morale, a quel sacro fuoco che infiamma di supremo amore lo spirito di noi sinistroidi. Helmut è uno di quelli che sputa nel piatto dove mangia perchè se le condizioni in cui lavora sono di un certo tipo lo deve anche alle lotte dei partiti e delle ideologie di sinistra. Se a 4 anni fosse finito in una miniera sarebbe diventato più comunista di Bertinotti dopo 30 secondi.
Niente da dire: Drughy ha una "marcia in più" di tutti gli altri, te ne rendi conto appena lo leggi (indipendentemente dalle idee politiche).
E leggere interventi così documentati e complessi su un sito che ha come asset il porno, è semplicemente stupefacente.
Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
la mia tesi, che risale ai tempi in cui non ero neanche iscritto a sz, è che drughy insegni filosofia morale all'università vita-saluteBARNEY ha scritto: Mi associo ai complimenti.
Niente da dire: Drughy ha una "marcia in più" di tutti gli altri, te ne rendi conto appena lo leggi (indipendentemente dalle idee politiche).
E leggere interventi così documentati e complessi su un sito che ha come asset il porno, è semplicemente stupefacente.
E sorridi! (Earl J. Hickey)
Di regole io ne conosco una sola: bisogna essere buoni, cazzo (K. Vonnegut)
Chi è senza peccato non ha un cazzo da raccontare (V. Costantino)
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
rufus t. firefly ha scritto:la mia tesi, che risale ai tempi in cui non ero neanche iscritto a sz, è che drughy insegni filosofia morale all'università vita-saluteBARNEY ha scritto: Mi associo ai complimenti.
Niente da dire: Drughy ha una "marcia in più" di tutti gli altri, te ne rendi conto appena lo leggi (indipendentemente dalle idee politiche).
E leggere interventi così documentati e complessi su un sito che ha come asset il porno, è semplicemente stupefacente.



Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
Drogato_ di_porno ha scritto: Hai toccato un punto controverso Pan, il rapporto tra scienza e morale nell'opera di Marx. In realtà quella di Marx non è scienza: uno dei problemi del suo pensiero è l'eccessivo tasso non di scientificità ma di scientismo, troppo rigidamente legato all'iper-razionalismo di scuola newtoniana e cartesiana. Marx emargina e considera superstizione oscurantistica qualsiasi forma di irrazionale. Il rapporto tra interiorità umana e realtà esteriore, soprattutto dopo l'affermarsi della fisica quanto-probabilistica (la probabilità in luogo della necessità), non può essere liquidato nei termini semplificati della rivoluzione scientifica del Seicento. La "sovrastruttura culturale" come mero derivato della struttura economica è un grave errore. L'uomo possiede una sfera autonoma dall'ambiente in cui vive (altrimenti sarebbe come dire che nell'evoluzione conta solo l'ambiente e non il DNA).
Riguardo alla Morale, Marx sconfessò sempre tutte le ragioni etiche e umanitarie che lo portavano a perferire il Socialismo e mettersi dalla parte dei salariati. Si sforzava in tutti i modi di negare che i salariati fossero la parte eticamente migliore, ma che fosse la parte presa dalla dialettica nel suo movimento interamente deterministico. In sostanza non "sosteneva" il Socialismo, si limitava a profetizzarlo. Diceva che ogni movimento dialettico fosse un progresso ma in senso "impersonale" e che il Socialismo una volta stabilitosi avrebbe portato la Felicità all'uomo più del capitalismo. Il che è una contraddizione. Le parole Progresso e Felicità implicano un giudizio morale e di valore, un "meglio" e un "peggio", un "più giusto" e "più ingiusto". Infatti occasionalmente Marx abbandona la calma profezia per vigorose esortazioni alla ribellione. La base emotiva del suo pronosticare ostentatamente scientifico è implicita e lampante. È solo per la convinzione dell'inevitabilità del progresso che credeva di poter fare a meno di considerazioni etiche. Se stiamo andando verso il socialismo questo DEVE essere un miglioramento. Quindi sì, il marxismo è nient'altro che una versione laicizzata del Cristianesimo e della Provvidenza. Il pensiero pre-cristiano greco era di tipo cosmologico, quindi circolare. Il pensiero Cristiano è di tipo antropo-te(le)ologico, quindi lineare. È dal Cristianesimo che deriva questa concezione per cui ciò che viene dopo è sempre meglio di ciò che c'era prima. La "morale" è il fondamento di ogni filosofia, diffidate di chi ammanta le sue argomentazioni di un carattere scientifico. Nasconde sempre un intento extra-razionale.
Come tutti noi di sinistra, Marx era indignato dalla terrificante crudeltà del sistema industriale inglese di 200 anni fa, che aveva conosciuto attraverso Engles ed i rapporti delle Commissioni reali. Non è il caso di Helmut che noi condanniamo a morte in quanto sostenitore del laissez-faire settecentesco. Noi deceretiamo l'annientamento di Helmut perchè il suo animo è troppo meschino per sollevarsi alla Morale, a quel sacro fuoco che infiamma di supremo amore lo spirito di noi sinistroidi. Helmut è uno di quelli che sputa nel piatto dove mangia perchè se le condizioni in cui lavora sono di un certo tipo lo deve anche alle lotte dei partiti e delle ideologie di sinistra. Se a 4 anni fosse finito in una miniera sarebbe diventato più comunista di Bertinotti dopo 30 secondi.
Eccellente intervento, drugat. Come al solito, del resto.
Ecco, consiglierei ai "destrorsi" una seria e serena riflessione soprattutto sulla parte più scherzosa (ma mica tanto) del tuo intervento, quella che ho evidenziato.
Molti di loro, infatti, pensano che il capitalismo sia nato buono e bello e solidale e tollerante e rispettoso della natura e degli uomini... e non capiscono (o fanno finta di non capire), invece, che per ammansirlo un po' sono stati necessari rivoluzioni, guerre, scioperi, anni e anni di battaglie.
Per il solo fatto di aver costretto il capitalismo a fare i conti con l'uomo, e non solo con il profitto, Marx andrebbe benedetto e rispettato da tutti.
La ripresa non si vede, ma è dentro di noi.
Il governo ha aggravato la crisi per favorire la crescita.
Il governo ha aggravato la crisi per favorire la crescita.
Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
OSCAR VENEZIA ha scritto:Dunque riassumendo:
L'accusa di "comunismo " è un arcaismo bello e buono che alcuni si ostinano a perpetrare per crearsi un alibi e un nemico.
Però se critichi Marx,anche solo facendo una battuta per far notare l'incoerenza, ti arrivano molte repliche piccate.
Si può concludere che gli elettori della sinistra italiana vengono sicuramente dal marxismo, lo hanno abbandonato, e ripudiato a parole, ma rimangono senzaltro affezionati alle loro radici e conservano alcune peculiarità e metodi della lotta politica marxista.
Pan escluso.
Io sono "un elettore della sinistra" e non "vengo" dal marxismo. La mia formazione è liberale. Liberalsocialista, per dirla con Norberto Bobbio. Radicale. Laica. Libertaria.
Il comunismo non l'ho mai conosciuto, ammirato o frequentato.
Ma siccome tu sei un berlusconiano del cazzo e di politica non puoi capire un'emerita cippa, credi che il termine "sinistra" coincida con il termine "comunista": come ti ha spiegato il tuo Padrone coi tacchi.
Non mi stupisce, ti dirò, visto che per forma mentis siete già abituati a far coincidere i termini "donna" ed "escort", "politica" e "affari", "libertà" e "libertà di fare quello che cazzo vi pare", "pluralismo" e "Pensiero Unico".
Andate al diavolo... una volta per tutte!
La ripresa non si vede, ma è dentro di noi.
Il governo ha aggravato la crisi per favorire la crescita.
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- OSCAR VENEZIA
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Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
Più che liberal/socialista alla Norberto Bobbio tu mi sembri Isterico/esauritorepeat ha scritto:OSCAR VENEZIA ha scritto: Ma siccome tu sei un berlusconiano del cazzo e di politica non puoi capire un'emerita cippa, credi che il termine "sinistra" coincida con il termine "comunista": come ti ha spiegato il tuo Padrone coi tacchi.
Non mi stupisce, ti dirò, visto che per forma mentis siete già abituati a far coincidere i termini "donna" ed "escort", "politica" e "affari", "libertà" e "libertà di fare quello che cazzo vi pare", "pluralismo" e "Pensiero Unico".
Andate al diavolo... una volta per tutte!
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- Iscritto il: 03/01/2008, 13:16
Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
patetico lagnone, te ne ha dette ancora poche.OSCAR VENEZIA ha scritto:Più che liberal/socialista alla Norberto Bobbio tu mi sembri Isterico/esauritorepeat ha scritto:OSCAR VENEZIA ha scritto: Ma siccome tu sei un berlusconiano del cazzo e di politica non puoi capire un'emerita cippa, credi che il termine "sinistra" coincida con il termine "comunista": come ti ha spiegato il tuo Padrone coi tacchi.
Non mi stupisce, ti dirò, visto che per forma mentis siete già abituati a far coincidere i termini "donna" ed "escort", "politica" e "affari", "libertà" e "libertà di fare quello che cazzo vi pare", "pluralismo" e "Pensiero Unico".
Andate al diavolo... una volta per tutte!
Re: [O.T.] BERLUSCONI: "SONO IL MESSIA"
Mi spieghi allora come mai il sistema capitalista, pur con tutti gli orrori testè descritti, gode di ampio consenso elettorale in gran parte dei parlamenti "borghesi" del Pianeta, Paesi ex-comunisti compresi...???pan ha scritto:proprio nel momento in cui non si può più fingere di non vedere chiaramente in quali termini di violenza e ferocia il Capitale impone la sua dittatura a classi subalterne, a Paesi interi e adesso non più solo a quelli in via di sviluppo

Ultima modifica di Helmut il 16/11/2011, 13:40, modificato 1 volta in totale.
"Innalzare templi alla virtù e scavare oscure e profonde prigioni al vizio."