cinico ha scritto:
Husker, sulla ricetta che proponi avrei qualcosa da dire (al di là del problema di perdere voti o meno).
1) liberalizzazioni ok, ma in quali settori e in quali termini? (cito la svendita di Telecom e delle frequenze tv, per richiamare due funesti esempi)
2) pensioni da toccare ok, se intendi rivedere quelle più ricche. Abbiamo già affrontato almeno un paio di riforme, che dovevano garantire una stabilità duratura del sistema. E poi come crei posti di lavoro e ricambio generazionale?
3) costi della politica ok, ma non a scapito della democrazia (in particolare per le autonomie locali)
4) anche la spesa pubblica va certo ridotta drasticamente, ma se è vero (come leggo) che senza gli interessi sul debito il bilancio sarebbe quasi in pareggio, forse si deve studiare un modo per colpire lì
Sono d'accordo con te che non occorre andare con l'accetta su tutto allo stesso modo. Tuttavia, liberalizzazioni in quasi tutta la struttura economica italiana (come auspicato da Draghi), quindi dai servizi locali, agli ordini professionali, alle privatizzazioni etc. etc. Sulle privatizzazioni il rischio di fare cappelle c'e' sempre, tuttavia un governo tecnico puo' essere meno corruttibile di un governo politico (ovvio non ho certezze).
Le pensioni vanno toccate quasi tutte purtroppo. Partendo ovviamente da quelle piu' ricche a parita' di contributi, etc. etc.
Tra il 2000 ed il 2010 la spesa per prestazioni sociali e' aumentata del 25% (circa) a fronte di una crescita economica vicina allo 0%. Questo non e' accettabile e qualcosa va fatto.
La spesa per stipendi pubblici e' aumentata del 13% dal 2000 al 2010, senza vera giustificazione. Questo entra nei costi della politica, etc. etc.
Occorre avere delle priorita' in cosa tagliare, ma quando decidi devi andare giu' dritto. Il che e' sempre un problema dal punto di vista politico e sociale.
Se il tasso di interesse torna ai livelli pre-crisi, ti salvi senza problemi perche' praticamente risparmi una finanziaria corposa all'anno.
Problema: come fai a ritornare a quei livelli se prima non metti in ordine i conti pubblici con misure di austerity efficaci?
Il tasso di interesse sul debito non e' sotto il diretto controllo del paese, ma e' definito dai mercati e dal rischio che tali mercati percepiscono nel detenere debito italiano.