IL PAPA, IL FORUM E LA MORALE
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Re: IL PAPA, IL FORUM E LA MORALE
Che io sappia no, una donna non può diventare corazziere.
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Re: IL PAPA, IL FORUM E LA MORALE
No, una donna non può fare il corazziere, ne sono sicuro (ai tempi pensai di fare domanda, ma poi PER FORTUNA la mia vita prese un'altra piega)
Mi sento così rilassato, oggi. Così in pace con me stesso. Soddisfatto e senza pensieri. Cos'ho che non va?
Re: IL PAPA, IL FORUM E LA MORALE
uh, errata corrige, o forse no
sono andato a cercare e in effetti non si parla di sesso maschile o femminile...può essere che mi sia sbagliato e che una donna POSSA fare il corazziere
sono andato a cercare e in effetti non si parla di sesso maschile o femminile...può essere che mi sia sbagliato e che una donna POSSA fare il corazziere
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Re: IL PAPA, IL FORUM E LA MORALE
Alle donne manca uno dei requisiti fondamentali, ma non lo scrivo o mi linciano 

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Re: IL PAPA, IL FORUM E LA MORALE
Non vorrei risultare noioso, ma è quello che scrivi tu ad essere completamente sbagliato.El Diablo ha scritto:Non è proprio esatto, informatevi prima di scrivere cazzate.
Se in piazza gira il papa o è comunque presente, ci sono le guardie svizzere ad ogni angolo, anche in borghese.
La Guardia Svizzera si occupa della sicurezza del papa e della Città del Vaticano (quindi anche Piazza San Pietro), sorvegliando alloggi papali e mantenendo l'ordine durante le cerimonie religiose.
Che poi ci sia anche la Polizia Italiana o altre Forze dell'Ordine non significa che la pertinenza sia di queste.
La pubblica sicurezza e l'ordine pubblico (nonché le funzioni di polizia di frontiera, di polizia giudiziaria e di polizia della circolazione stradale) nel territorio dello Stato della Città del Vaticano sono di competenza della Gendarmeria vaticana (non delle guardie svizzere). Garantisce la sicurezza e l'ordine pubblico anche nelle zone extraterritoriali di proprietà della Santa Sede. Il 7 ottobre 2008 il Corpo è entrato a far parte dell'Interpol. La Gendarmeria risponde al Governatorato dello Stato della Città del Vaticano (G.S.C.V.) , (l'organismo di potere esecutivo - un po' come il Ministero degli Interni).
La Gendarmeria si avvale della collaborazione dell'Ispettorato di Pubblica Sicurezza "Vaticano", uno specifico ispettorato della Polizia di Stato italiana, nato nel marzo del 1945 come "Ufficio speciale di P.S. San Pietro", per quanto riguarda la protezione del Papa durante le sue visite in territorio italiano e della vigilanza di piazza San Pietro, d'intesa con le autorità della Santa Sede (collaborazione sancita dai Patti Lateranensi). Essendo ufficialmente privo di competenza territoriale, è posto alle dipendenze dirette del Dipartimento della Pubblica Sicurezza (il cui Capo della Polizia - Direttore Generale della Pubblica Sicurezza - è un prefetto, incaricato dal presidente della Repubblica su deliberazione del Consiglio dei Ministri e proposta del Ministro dell'Interno a dirigere la Polizia di Stato).
Le Guardie svizzere invece sono impegnate per due terzi del personale a montare la guardia agli ingressi del Palazzo Apostolico (nel Cortile di S. Damaso, nel Cortile del Belvedere, nei piani delle Logge, nella sala Regia, agli uffici della Segreteria di Stato e nell'appartamento privato del Papa), e i restanti agli ingressi esterni, ossia al Cancello Petriano dell'ex S. Ufficio, all'arco delle Campane, al Portone di Bronzo e alla Porta di Sant'Anna. È un corpo militare (o paramilitare), i requisiti di ammissione sono i classici requisiti per un corpo di questo tipo (si sta valutando di aprirlo anche alle donne) unitamente al criterio religioso (cattolicesimo). Esse non sono organo dipendente dal Vaticano ma rispondono direttamente al Papa, dispongono di una propria struttura e giurano «di servire fedelmente, lealmente e onorevolmente il Sommo Pontefice e i suoi legittimi successori, di dedicarsi a loro con tutte le forze, sacrificando, ove occorra, anche la vita per la loro difesa». Assumono altrettanti impegni riguardo al Sacro Collegio dei Cardinali per la durata della Sede vacante.
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Re: IL PAPA, IL FORUM E LA MORALE
Gambo non fare arrabbiare lo stuntman Mike, sennò aziona la sua macchina super accessoriata e ti fa fare la stessa fine di Jungle Julia.
Osservandola, perfino Ratzinger si convincerebbe di quanto sia necessario l'uso dei contraccettivi ( Matt Z Bass ).
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Re: IL PAPA, IL FORUM E LA MORALE
Fede , ci vuol pazienza, vediamo se con il neretto capisce meglio.
Gambo192 ha scritto:L'ordine su Piazza San Pietro è di pertinenza della Polizia di Stato. Quando papa Giovanni Paolo II fu colpito da Agca, l'attentatore fu arrestato dalla polizia italiana.Pasko ha scritto:Perchè per mantenere l'ordine nel loro stato di merda deve intervenire la polizia italiana? Si fottessero, hanno milioni su milioni, si organizzassero con un gruppo armato proprio e non spendessero le risorse dello stato italiano!
El Diablo ha scritto:Non è proprio esatto, informatevi prima di scrivere cazzate.
Se in piazza gira il papa o è comunque presente, ci sono le guardie svizzere ad ogni angolo, anche in borghese.
La Guardia Svizzera si occupa della sicurezza del papa e della Città del Vaticano (quindi anche Piazza San Pietro), sorvegliando alloggi papali e mantenendo l'ordine durante le cerimonie religiose.
Che poi ci sia anche la Polizia Italiana o altre Forze dell'Ordine non significa che la pertinenza sia di queste.
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Re: IL PAPA, IL FORUM E LA MORALE
Vediamo se col rosso capisci il tuo errore di fondoEl Diablo ha scritto:Fede , ci vuol pazienza, vediamo se con il neretto capisce meglio.
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Punto 1 - imprescindibile:
Gambo192 ha scritto:L'ordine su Piazza San Pietro è di pertinenza della Polizia di Stato.
Ed invece è esatto: è così, punto e basta. --> http://www.poliziadistato.it/articolo/view/11281/El Diablo ha scritto:Non è proprio esatto, informatevi prima di scrivere cazzate
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Le guardie svizzere sono presenti perché è presente il Papa in piazza. Sfido a trovarmi una guardia in piazza quando lui non c'è.El Diablo ha scritto:Se in piazza gira il papa o è comunque presente, ci sono le guardie svizzere ad ogni angolo, anche in borghese.
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Solita storia. Durante le cerimonie in cui è presente il Papa.El Diablo ha scritto:La Guardia Svizzera si occupa della sicurezza del papa e della Città del Vaticano (quindi anche Piazza San Pietro), sorvegliando alloggi papali e mantenendo l'ordine durante le cerimonie religiose.
Le guardie svizzere non sono preposte alla difesa della città ma alla difesa della persona del papa o dei cardinali. Per il mantenimento dell'ordine, c'è la Gendarmeria.
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La pertinenza della Piazza è di queste (vedi sopra). Che poi al seguito del Papa ci siano anche le guardie svizzere non significa che la pertinenza sia di queste.El Diablo ha scritto:Che poi ci sia anche la Polizia Italiana o altre Forze dell'Ordine non significa che la pertinenza sia di queste.
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Re: IL PAPA, IL FORUM E LA MORALE
Scemo io che ti sto anche a rispondere.
Dovresti fare il papa, forse capiresti.
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Re: IL PAPA, IL FORUM E LA MORALE
Diablo ma sei Matt?
Re: IL PAPA, IL FORUM E LA MORALE
Non cedete alle provocazioni: è quello che vogliono!
s'i fosse papa, allor serei giocondo, ché tutti i cristïani imbrigarei
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Re: IL PAPA, IL FORUM E LA MORALE
Berlusconi e Vaticano, senza parole
Alla crisi del berlusconismo il Vaticano arriva smarrito e disorientato. E muto. Anno dopo anno i vertici vaticani hanno sostenuto il Cavaliere nonostante la sua indecenza e la sua incapacità e soltanto il 22 settembre scorso, recandosi in Germania, papa Ratzinger ha segnalato al presidente Napolitano l’esigenza di un “sempre più intenso rinnovamento etico” per il bene dell’Italia. Poi Oltretevere non ha più disturbato il premier, lasciando che la situazione degenerasse. Le notizie della Minetti e altre pupe vestite da suore, pubblicate dal Fatto, stanno lì a testimoniare a chi il Vaticano stagione dopo stagione, a forza di contestualizzare, ha rinnovato la fiducia. Si è dovuto aspettare il 26 settembre perché il cardinale Bagnasco denunciasse a nome dell’episcopato l’ “aria ammorbata” dal regime berlusconiano e chiedesse discontinuità. Subito dopo, però, il segretario della Cei monsignor Crociata si è affrettato a comunicare che la Chiesa non fa i governi “e non li manda a casa”. Ennesimo aiutino mediatico alla tattica dilazionatrice di Berlusconi, disastrosa per il Paese.
E COSÌ ANCORA per settimane, mentre l’Italia rotolava verso la rovina, le gerarchie ecclesiastiche – a differenza della Confindustria che finalmente aveva imboccato la strada della pressione crescente per voltare pagina – hanno scelto di stare zitte invece di chiarire ulteriormente che il bene comune del-l’Italia richiedeva l’allontanamento urgente di Berlusconi. Nemmeno la constatazione che tre quarti degli italiani bocciano B. (come da sondaggio di Famiglia Cristiana) ha spinto i vescovi a farsi sentire. Paradossalmente è stato il Financial Times a lanciare l’esclamazione, che avrebbe potuto venire dai pulpiti: “In nome di Dio, dell’Italia e dell’Europa, Berlusconi vattene!”. In realtà, esaurita la stagione di Ruini che non a caso ha premuto finché ha potuto per far tornare Casini ad allearsi con Berlusconi, la Chiesa italiana non ha più una linea strategica su come affrontare la perigliosa e complicata transizione a quella che sarà la Terza Repubblica. Non ha una sua visione dell’Italia post-berlusconiana, ma non ha nemmeno il coraggio di affidare decisamente il timone ai cattolici impegnati in politica. A Todi il cardinale Bagnasco, pressato dal Vaticano, dagli atei devoti e dai conservatori ecclesiali, ha dovuto risfoderare la dottrina dei principi non negoziabili, Un diktat inadatto per qualsiasi moderno governo europeo, di destra o di sinistra. In queste settimane cruciali si è liquefatta anche l’ambizione della carovana di Todi di rappresentare quel “soggetto culturale e sociale” cattolico in grado di “interloquire con la politica”. È nel vivo della battaglia che si affermano i protagonisti. A cose fatte sono bravi tutti a chiedere rappresentanza. Nella crisi attuale un singolo democristiano come Pisanu ha rappresentato di più e meglio la tradizione del cattolicesimo politico moroteo di quanto non siano riusciti a fare i grandi oratori di Todi. Naturalmente la rete, messa in piedi con il convegno umbro, continuerà ad agire, ma per l’oggi – nelle ore drammatiche che l’Italia sta vivendo – si registra nuovamente la generale afasia dell’associazionismo cattolico. Unica eccezione le Acli, che dopo aver chiesto il mese scorso le dimissioni di Berlusconi sono tornate a ribadire fermamente la necessità del suo allontanamento. E la Cisl, che ha insistito sull’esigenza di un governo di larghe intese.
LA GERARCHIA ecclesiastica, nella tempesta in corso, è rimasta come acquattata sotto la bufera. Non si esprime. Sul piano sociale ha dalla sua una posizione più volte rimarcata di attenzione ai problemi del precariato giovanile e di denuncia dell’intollerabile evasione fiscale. Nonché l’aiuto economico prestato in questi anni da organizzazioni ecclesiali a tante famiglie in difficoltà. Questione del lavoro e tutela della famiglia sono temi sistematicamente toccati. L’immagine di Bagnasco con l’ombrello tra i disastrati di Genova mostra una Chiesa vicina alle angosce della gente. Ma sul piano politico la gerarchia ecclesiastica naviga a vista. Avrebbe visto di buon occhio un governo post-berlusconiano basato sull’alleanza Pdl-Lega-Udc. Ma anche in Vaticano hanno capito che è un’utopia. Adesso la Cei e i vertici vaticani sembrano affidarsi – loro malgrado – alla strategia di Casini per la creazione di un governo d’emergenza trasversale che vada dal Pdl ai Democratici. Più di ogni cosa il Vaticano teme nuove elezioni, che sancirebbero lo sfaldamento del partito berlusconiano, il ridimensionamento della Lega (con la sua ambigua difesa dei principi non negoziabili ratzingeriani) e l’emergere di un forte blocco di centrosinistra. Ancora una volta la stella polare sembra essere la tutela delle posizioni di privilegio economico-istituzionale conquistate. E soprattutto Oltretevere hanno il terrore di una maggioranza che sblocchi in Parlamento quelle leggi sulle coppie di fatto e il testamento biologico, che Berlusconi e i suoi alleati hanno sempre affossato.
da Il Fatto Quotidiano dell’8 novembre 2011
Alla crisi del berlusconismo il Vaticano arriva smarrito e disorientato. E muto. Anno dopo anno i vertici vaticani hanno sostenuto il Cavaliere nonostante la sua indecenza e la sua incapacità e soltanto il 22 settembre scorso, recandosi in Germania, papa Ratzinger ha segnalato al presidente Napolitano l’esigenza di un “sempre più intenso rinnovamento etico” per il bene dell’Italia. Poi Oltretevere non ha più disturbato il premier, lasciando che la situazione degenerasse. Le notizie della Minetti e altre pupe vestite da suore, pubblicate dal Fatto, stanno lì a testimoniare a chi il Vaticano stagione dopo stagione, a forza di contestualizzare, ha rinnovato la fiducia. Si è dovuto aspettare il 26 settembre perché il cardinale Bagnasco denunciasse a nome dell’episcopato l’ “aria ammorbata” dal regime berlusconiano e chiedesse discontinuità. Subito dopo, però, il segretario della Cei monsignor Crociata si è affrettato a comunicare che la Chiesa non fa i governi “e non li manda a casa”. Ennesimo aiutino mediatico alla tattica dilazionatrice di Berlusconi, disastrosa per il Paese.
E COSÌ ANCORA per settimane, mentre l’Italia rotolava verso la rovina, le gerarchie ecclesiastiche – a differenza della Confindustria che finalmente aveva imboccato la strada della pressione crescente per voltare pagina – hanno scelto di stare zitte invece di chiarire ulteriormente che il bene comune del-l’Italia richiedeva l’allontanamento urgente di Berlusconi. Nemmeno la constatazione che tre quarti degli italiani bocciano B. (come da sondaggio di Famiglia Cristiana) ha spinto i vescovi a farsi sentire. Paradossalmente è stato il Financial Times a lanciare l’esclamazione, che avrebbe potuto venire dai pulpiti: “In nome di Dio, dell’Italia e dell’Europa, Berlusconi vattene!”. In realtà, esaurita la stagione di Ruini che non a caso ha premuto finché ha potuto per far tornare Casini ad allearsi con Berlusconi, la Chiesa italiana non ha più una linea strategica su come affrontare la perigliosa e complicata transizione a quella che sarà la Terza Repubblica. Non ha una sua visione dell’Italia post-berlusconiana, ma non ha nemmeno il coraggio di affidare decisamente il timone ai cattolici impegnati in politica. A Todi il cardinale Bagnasco, pressato dal Vaticano, dagli atei devoti e dai conservatori ecclesiali, ha dovuto risfoderare la dottrina dei principi non negoziabili, Un diktat inadatto per qualsiasi moderno governo europeo, di destra o di sinistra. In queste settimane cruciali si è liquefatta anche l’ambizione della carovana di Todi di rappresentare quel “soggetto culturale e sociale” cattolico in grado di “interloquire con la politica”. È nel vivo della battaglia che si affermano i protagonisti. A cose fatte sono bravi tutti a chiedere rappresentanza. Nella crisi attuale un singolo democristiano come Pisanu ha rappresentato di più e meglio la tradizione del cattolicesimo politico moroteo di quanto non siano riusciti a fare i grandi oratori di Todi. Naturalmente la rete, messa in piedi con il convegno umbro, continuerà ad agire, ma per l’oggi – nelle ore drammatiche che l’Italia sta vivendo – si registra nuovamente la generale afasia dell’associazionismo cattolico. Unica eccezione le Acli, che dopo aver chiesto il mese scorso le dimissioni di Berlusconi sono tornate a ribadire fermamente la necessità del suo allontanamento. E la Cisl, che ha insistito sull’esigenza di un governo di larghe intese.
LA GERARCHIA ecclesiastica, nella tempesta in corso, è rimasta come acquattata sotto la bufera. Non si esprime. Sul piano sociale ha dalla sua una posizione più volte rimarcata di attenzione ai problemi del precariato giovanile e di denuncia dell’intollerabile evasione fiscale. Nonché l’aiuto economico prestato in questi anni da organizzazioni ecclesiali a tante famiglie in difficoltà. Questione del lavoro e tutela della famiglia sono temi sistematicamente toccati. L’immagine di Bagnasco con l’ombrello tra i disastrati di Genova mostra una Chiesa vicina alle angosce della gente. Ma sul piano politico la gerarchia ecclesiastica naviga a vista. Avrebbe visto di buon occhio un governo post-berlusconiano basato sull’alleanza Pdl-Lega-Udc. Ma anche in Vaticano hanno capito che è un’utopia. Adesso la Cei e i vertici vaticani sembrano affidarsi – loro malgrado – alla strategia di Casini per la creazione di un governo d’emergenza trasversale che vada dal Pdl ai Democratici. Più di ogni cosa il Vaticano teme nuove elezioni, che sancirebbero lo sfaldamento del partito berlusconiano, il ridimensionamento della Lega (con la sua ambigua difesa dei principi non negoziabili ratzingeriani) e l’emergere di un forte blocco di centrosinistra. Ancora una volta la stella polare sembra essere la tutela delle posizioni di privilegio economico-istituzionale conquistate. E soprattutto Oltretevere hanno il terrore di una maggioranza che sblocchi in Parlamento quelle leggi sulle coppie di fatto e il testamento biologico, che Berlusconi e i suoi alleati hanno sempre affossato.
da Il Fatto Quotidiano dell’8 novembre 2011
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
- jhonnybuccia
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Re: IL PAPA, IL FORUM E LA MORALE
se il papa interviene è ingerenza se non interviene è complicità.
regolare.

regolare.

incerto al 76%.
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Re: IL PAPA, IL FORUM E LA MORALE
Il problema Johnny è che la Chiesa interviene soltanto quando c'è di mezzo la sinistra (vedi i pax e i dico che stavano per far saltare il governo Prodi-bis).
Per contro, non interviene soltanto quando c'è di mezzo Berlusconi (il "buon padre di famiglia").
Un po' di par condicio porca pupazzola.
Per contro, non interviene soltanto quando c'è di mezzo Berlusconi (il "buon padre di famiglia").
Un po' di par condicio porca pupazzola.
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”
Re: IL PAPA, IL FORUM E LA MORALE
Parlare di "aria ammorbata" e di necessità di cambiamento non è intervenire.
YANKEE-Crew Official President: per la supremazia dell'erotismo occidentale - contro il pornopiattume delle melanzane, soviet e mangia-sushi!