le prostitute cinesi-prima esperienza
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
10 euro e' lo stesso prezzo cinese per la prestazione in "negozio" (questo a cixi..non in citta' piu grandi..).
Ma credo sia un prezzo "per cinesi"...non credo a voi chiedano lo stesso...
Io non usufrusico da un bel po, ma oggettivamente dove sono ora e' un DELIRIO di mignotte..dietro casa ce en saranno 70/80..(tutte di livello fisico medio alto per la media degli shoppettini...
guardare ma non toccare...ci riusciro'?????
Ma credo sia un prezzo "per cinesi"...non credo a voi chiedano lo stesso...
Io non usufrusico da un bel po, ma oggettivamente dove sono ora e' un DELIRIO di mignotte..dietro casa ce en saranno 70/80..(tutte di livello fisico medio alto per la media degli shoppettini...
guardare ma non toccare...ci riusciro'?????
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
le cinesine fanno anche anal??
le donnre amarle tutte, ma non sposarne nessuna
Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
no...o almeno e' rarissimo....
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
Fatti mandare dalla Mamma a prenderee il Latte.............
Scoperta casa per appuntamenti
I profilattici nascosti dentro il latte
Arrestata la maitresse, una cittadina di origine cinese. Il materiale utilizzato per le prestazioni sessuali era nascosto nei posti più vari. Anche nelle bottiglie del latte
MESTRE (Venezia) - Un postribolo in pieno centro. Il giro di vite voluto dal Cosp, comitato per l'ordine pubblico e sicurezza, sulla zona più discussa e "a rischio” di Mestre continua a dare risultati. Ultima operazione in ordine cronologico è la scoperta da parte dei carabinieri di una casa chiusa gestita da cinesi all'angolo tra via Piave e via De Amicis. I militari stavano tenendo d'occhio la zona da alcuni giorni: il viavai di “clienti” da quell'appartamento adibito a postribolo, aveva messo in allarme gli investigatori tanto da convincerli a predisporre servizi di appostamento e monitoraggio in borghese. All'ultimo piano del complesso edilizio, i carabinieri hanno individuato un appartamento sospetto in cui durante il giorno si davano il cambio diverse ragazze di nazionalità cinese. All’interno i militari vi hanno trovato un paio di prostitute gestite da una terza donna, Y.D., 42enne, residente a Milano ma domiciliata a Mestre, che provvedeva a mantenere i contatti con i clienti ed a garantire il supporto “logistico” alle sfruttate, irregolari e prive di documenti.
All'interno dell'appartamento, la maitresse teneva tutto il necessario per ogni genere di prestazione sessuale. I preservativi erano nascosti in frigo, dentro alcune bottiglie per il latte, per nascondere l'attività in caso di controllo improvviso delle forze dell'ordine. I prezzi della casa chiusa variavano dai dieci ai cento euro a secondo della prestazione, i militari hanno sequestrato anche i proventi dell'organizzazione, circa 650 euro. Sequestrato anche l'appartamento in questione. Y.D. è stata arrestata per sfruttamento della prostituzione e trasferita al carcere femminile della Giudecca a Venezia.
Via Piave, messa sotto torchio dalle forze dell'ordine, sta mostrando tutti i suoi lati più “oscuri”. Dagli spacciatori di eroina agli stabili abbandonati occupati da senzatetto e tossicodipendenti, passando per le case chiuse, che non sempre appaiono nella forma classica del postribolo. A volte si nascondono dietro a dei centri benessere specializzati in massaggi “ambigui”, con misteriose prestazioni fuori listino definite «massaggio romantico». La polizia municipale, inoltre, circa un mese fa, al civico 161 di via Piave, proprio di fronte alla stazione, aveva smascherato un'altra casa a luci rosse in cui il proprietario, un titolare cinese, dava in concessione il proprio appartamento alle prostitute (non cinesi, ma africane e dell'est Europa) che reclutavano i loro clienti in strada. Gli interessati, pagavano una quota per la prestazione sessuale e una seconda quota per il noleggio della stanza. In pratica, l'anello di congiunzione tra la prostituzione “indoor” e quella “outdoor”.
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I profilattici nascosti dentro il latte
Arrestata la maitresse, una cittadina di origine cinese. Il materiale utilizzato per le prestazioni sessuali era nascosto nei posti più vari. Anche nelle bottiglie del latte
MESTRE (Venezia) - Un postribolo in pieno centro. Il giro di vite voluto dal Cosp, comitato per l'ordine pubblico e sicurezza, sulla zona più discussa e "a rischio” di Mestre continua a dare risultati. Ultima operazione in ordine cronologico è la scoperta da parte dei carabinieri di una casa chiusa gestita da cinesi all'angolo tra via Piave e via De Amicis. I militari stavano tenendo d'occhio la zona da alcuni giorni: il viavai di “clienti” da quell'appartamento adibito a postribolo, aveva messo in allarme gli investigatori tanto da convincerli a predisporre servizi di appostamento e monitoraggio in borghese. All'ultimo piano del complesso edilizio, i carabinieri hanno individuato un appartamento sospetto in cui durante il giorno si davano il cambio diverse ragazze di nazionalità cinese. All’interno i militari vi hanno trovato un paio di prostitute gestite da una terza donna, Y.D., 42enne, residente a Milano ma domiciliata a Mestre, che provvedeva a mantenere i contatti con i clienti ed a garantire il supporto “logistico” alle sfruttate, irregolari e prive di documenti.
All'interno dell'appartamento, la maitresse teneva tutto il necessario per ogni genere di prestazione sessuale. I preservativi erano nascosti in frigo, dentro alcune bottiglie per il latte, per nascondere l'attività in caso di controllo improvviso delle forze dell'ordine. I prezzi della casa chiusa variavano dai dieci ai cento euro a secondo della prestazione, i militari hanno sequestrato anche i proventi dell'organizzazione, circa 650 euro. Sequestrato anche l'appartamento in questione. Y.D. è stata arrestata per sfruttamento della prostituzione e trasferita al carcere femminile della Giudecca a Venezia.
Via Piave, messa sotto torchio dalle forze dell'ordine, sta mostrando tutti i suoi lati più “oscuri”. Dagli spacciatori di eroina agli stabili abbandonati occupati da senzatetto e tossicodipendenti, passando per le case chiuse, che non sempre appaiono nella forma classica del postribolo. A volte si nascondono dietro a dei centri benessere specializzati in massaggi “ambigui”, con misteriose prestazioni fuori listino definite «massaggio romantico». La polizia municipale, inoltre, circa un mese fa, al civico 161 di via Piave, proprio di fronte alla stazione, aveva smascherato un'altra casa a luci rosse in cui il proprietario, un titolare cinese, dava in concessione il proprio appartamento alle prostitute (non cinesi, ma africane e dell'est Europa) che reclutavano i loro clienti in strada. Gli interessati, pagavano una quota per la prestazione sessuale e una seconda quota per il noleggio della stanza. In pratica, l'anello di congiunzione tra la prostituzione “indoor” e quella “outdoor”.
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
Nikkone pensi che se ne occuperà il Bastone Rosso?
http://www.confestetica.it/punto-esteti ... -estetici/
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MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
NON SOLO MASSAGGI… BORDELLO CINESE CHIUSO A MONTEBELLUNA
Si trovava in un appartamento di piazza Vienna. Clienti anche da Milano, trovato un prontuario delle parole del sesso
MONTEBELLUNA – Nei giornali locali da mesi continuavano ad apparire annunci in cui si parlava di coreane o giapponesi che facevano messaggi erotici a Montebelluna: il numero di telefono era sempre lo stesso, i carabinieri hanno voluto vederci chiaro.
Un militare si è finto cliente, quando è arrivato nell’appartamento in piazza Vienna come stabilito al telefono ha richiesto un massaggio. Ma la donna cinese che l’ha accolto gli ha detto di attendere, dando per scontato che fosse lì per avere un rapporto sessuale. «La ragazza è occupata - le ha detto la cinese che l’ha accolto – Intanto io posso fare un massaggio…». Effettivamente si è limitata a quello, ma poi, quando si è liberata l’altra ragazza, l’ha fatto entrare in camera, dopo aver contrattato la prestazione: 80 euro a fronte dei 100 richiesti inizialmente.
A quel punto il carabiniere ha palesato di essere un militare, la ragazza, 22 anni, ha ammesso di prostituirsi. Secondo il suo racconto era lì da appena cinque giorni, dopo essere arrivata da Milano. Per ogni sua prestazione riceveva il compenso di appena 20 euro. La ragazza ha dichiarato di non sapere quanto andasse all’altra donna.
Le prestazioni, come testimoniato da un quaderno per lo più in cinese, variavano dai 100 ai 200 euro. I soldi venivano incassati dalla cinese che aveva accolto il carabiniere, la quale ha a sua volta ha dichiarato di lavorare per un’altra cinese ancora, a fronte di un compenso di 800 euro ogni due settimane. Su quest’altra donna i carabinieri stanno effettuando accertamenti. Nei suoi confronti si profilerebbe l’accusa di sfruttamento della prostituzione. Per la cinese che accoglieva i clienti, 29 anni, invece, è già scatta una denuncia per sfruttamento, che potrebbe diventare di favoreggiamento, nel caso in cui il suo racconto fosse effettivamente veritiero e ricevesse un compenso fisso dall’altra donna per il suo lavoro.
All’interno del bordello, dove da tempo veniva portata avanti una fiorente attività, oltre agli “attrezzi del mestiere”, manette, frustini e quant’altro, è stato trovato anche un quaderno simile ad un prontuario con scritte le frasi tipiche da pronunciare quando si rispondeva ai clienti al telefono, oppure quando si presentavano di persona. C’era anche una sorta di vocabolario dei sinonimi e contrari, dov’erano indicati tutti i nomi con cui chiamare le parti intime femminili e quelle maschili, ma anche i tipi di prestazione.
La clientela era variegata: tanti italiani, ma anche tanti cinesi, un po’ di tutte le età, anche se la fascia prevalente era dai 50 in su. I carabinieri hanno riscontrato come tempo fa, quando nell’appartamento di piazza Vienna lavorava una cinese definita bellissima, arrivavano perfino da Milano per incontrarla. L’appartamento è stato posto sotto sequestro. Il proprietario, un uomo della zona di Montebelluna, non rischia nulla: c’è un contratto con un cinese, pure lui al momento irreperibile, il cui prezzo è ritenuto congruo in base al valore di mercato.
Si trovava in un appartamento di piazza Vienna. Clienti anche da Milano, trovato un prontuario delle parole del sesso
MONTEBELLUNA – Nei giornali locali da mesi continuavano ad apparire annunci in cui si parlava di coreane o giapponesi che facevano messaggi erotici a Montebelluna: il numero di telefono era sempre lo stesso, i carabinieri hanno voluto vederci chiaro.
Un militare si è finto cliente, quando è arrivato nell’appartamento in piazza Vienna come stabilito al telefono ha richiesto un massaggio. Ma la donna cinese che l’ha accolto gli ha detto di attendere, dando per scontato che fosse lì per avere un rapporto sessuale. «La ragazza è occupata - le ha detto la cinese che l’ha accolto – Intanto io posso fare un massaggio…». Effettivamente si è limitata a quello, ma poi, quando si è liberata l’altra ragazza, l’ha fatto entrare in camera, dopo aver contrattato la prestazione: 80 euro a fronte dei 100 richiesti inizialmente.
A quel punto il carabiniere ha palesato di essere un militare, la ragazza, 22 anni, ha ammesso di prostituirsi. Secondo il suo racconto era lì da appena cinque giorni, dopo essere arrivata da Milano. Per ogni sua prestazione riceveva il compenso di appena 20 euro. La ragazza ha dichiarato di non sapere quanto andasse all’altra donna.
Le prestazioni, come testimoniato da un quaderno per lo più in cinese, variavano dai 100 ai 200 euro. I soldi venivano incassati dalla cinese che aveva accolto il carabiniere, la quale ha a sua volta ha dichiarato di lavorare per un’altra cinese ancora, a fronte di un compenso di 800 euro ogni due settimane. Su quest’altra donna i carabinieri stanno effettuando accertamenti. Nei suoi confronti si profilerebbe l’accusa di sfruttamento della prostituzione. Per la cinese che accoglieva i clienti, 29 anni, invece, è già scatta una denuncia per sfruttamento, che potrebbe diventare di favoreggiamento, nel caso in cui il suo racconto fosse effettivamente veritiero e ricevesse un compenso fisso dall’altra donna per il suo lavoro.
All’interno del bordello, dove da tempo veniva portata avanti una fiorente attività, oltre agli “attrezzi del mestiere”, manette, frustini e quant’altro, è stato trovato anche un quaderno simile ad un prontuario con scritte le frasi tipiche da pronunciare quando si rispondeva ai clienti al telefono, oppure quando si presentavano di persona. C’era anche una sorta di vocabolario dei sinonimi e contrari, dov’erano indicati tutti i nomi con cui chiamare le parti intime femminili e quelle maschili, ma anche i tipi di prestazione.
La clientela era variegata: tanti italiani, ma anche tanti cinesi, un po’ di tutte le età, anche se la fascia prevalente era dai 50 in su. I carabinieri hanno riscontrato come tempo fa, quando nell’appartamento di piazza Vienna lavorava una cinese definita bellissima, arrivavano perfino da Milano per incontrarla. L’appartamento è stato posto sotto sequestro. Il proprietario, un uomo della zona di Montebelluna, non rischia nulla: c’è un contratto con un cinese, pure lui al momento irreperibile, il cui prezzo è ritenuto congruo in base al valore di mercato.
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
Casino di Sanremo
Da tempo, in città, circolava la voce che in un Centro Massaggi, gestito da due cittadini cinesi, si eseguissero 'particolari prestazioni', che poco o nulla avevano a che vedere con tecniche di rilassamento, riabilitative o comunque fisioterapiche. La Polizia di Stato e la Guardia di Finanza hanno deciso di verificare, iniziando tutta una serie di attività di osservazione, supportata anche da intercettazioni telefoniche e riprese video all’interno dei locali. Nel frattempo, dalle indagini, si apprendeva che pure a Sanremo operava un analogo Centro specializzato nelle stesse pratiche.
In poco tempo le due Forze di Polizia appuravano che, a fronte di un pagamento di 50 euro, le 4 ragazze cinesi, che operavano all’interno dei locali imperiesi, come del resto le loro 'colleghe sanremesi' con le quali si alternavano, offrivano prestazioni sessuali che si svolgevano su di un lettino destinato, in origine, ai massaggi veri e propri. Le immagini e le numerosissime dichiarazioni, rese dai clienti contattati, non lasciano dubbi sulla reale attività praticata, la quale veniva gestita, tra Sanremo ed Imperia, da una coppia di cinesi che si davano da fare per reclutare nuove 'massaggiatrici' per rendere sempre più appetibile e frequentata la loro struttura, avvalendosi anche di Social Network cinesi, dai quali, in base alle foto pubblicate, potevano effettuare una prima selezione per poi potere essere avviate a 'colloqui di lavoro' pro forma.
Nel corso della mattinata odierna i due gestori sono stati arrestati ponendo fine ad un’attività che ormai stava assumendo dimensioni sempre più rilevanti. Interessante anche il 'volume d’affari' del Centro imperiese, il quale incassava circa 170/200 mila euro all’anno, mentre, circa la metà veniva incassato da quello di Sanremo che, a causa della infelice ubicazione, non garantiva sufficiente anonimato. Inoltre la Polizia di Stato sta valutando la posizione delle ragazze cinesi per quanto attiene la normativa sul soggiorno all’interno del territorio nazionale, mentre la Guardia di Finanza procederà al recupero a tassazione delle somme sottratte al Fisco.
Da tempo, in città, circolava la voce che in un Centro Massaggi, gestito da due cittadini cinesi, si eseguissero 'particolari prestazioni', che poco o nulla avevano a che vedere con tecniche di rilassamento, riabilitative o comunque fisioterapiche. La Polizia di Stato e la Guardia di Finanza hanno deciso di verificare, iniziando tutta una serie di attività di osservazione, supportata anche da intercettazioni telefoniche e riprese video all’interno dei locali. Nel frattempo, dalle indagini, si apprendeva che pure a Sanremo operava un analogo Centro specializzato nelle stesse pratiche.
In poco tempo le due Forze di Polizia appuravano che, a fronte di un pagamento di 50 euro, le 4 ragazze cinesi, che operavano all’interno dei locali imperiesi, come del resto le loro 'colleghe sanremesi' con le quali si alternavano, offrivano prestazioni sessuali che si svolgevano su di un lettino destinato, in origine, ai massaggi veri e propri. Le immagini e le numerosissime dichiarazioni, rese dai clienti contattati, non lasciano dubbi sulla reale attività praticata, la quale veniva gestita, tra Sanremo ed Imperia, da una coppia di cinesi che si davano da fare per reclutare nuove 'massaggiatrici' per rendere sempre più appetibile e frequentata la loro struttura, avvalendosi anche di Social Network cinesi, dai quali, in base alle foto pubblicate, potevano effettuare una prima selezione per poi potere essere avviate a 'colloqui di lavoro' pro forma.
Nel corso della mattinata odierna i due gestori sono stati arrestati ponendo fine ad un’attività che ormai stava assumendo dimensioni sempre più rilevanti. Interessante anche il 'volume d’affari' del Centro imperiese, il quale incassava circa 170/200 mila euro all’anno, mentre, circa la metà veniva incassato da quello di Sanremo che, a causa della infelice ubicazione, non garantiva sufficiente anonimato. Inoltre la Polizia di Stato sta valutando la posizione delle ragazze cinesi per quanto attiene la normativa sul soggiorno all’interno del territorio nazionale, mentre la Guardia di Finanza procederà al recupero a tassazione delle somme sottratte al Fisco.
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
Squadra Mobile di Trieste ha chiuso un centro massaggi in via Rismondo, nel centro del capoluogo giuliano, dove giovani ragazze cinesi fornivano prestazioni sessuali a pagamento.
A seguito di numerose segnalazioni dei residenti infastiditi da continuo andirivieni di clienti fino a tarda sera, gli investigatori hanno fermato nei giorni scorsi numerosi frequentatori del centro che dichiaravano di aver effettuato massaggi “a luci rosse”.
Nel primo pomeriggio di oggi scattava il blitz che ha portato al sequestro del centro denominato “New Moon”, dove venivano fermate quattro massaggiatrici cinesi e alcuni clienti.
Il titolare, un cittadino cinese di quarant’anni residente a Trieste, è stato denunciato per il reato di favoreggiamento della prostituzione, mentre sono ancora in corso i controlli delegati dal pm Federico Frezza nelle abitazioni delle giovani massaggiatrici.
Nei confronti di tutti gli stranieri coinvolti scatteranno accertamenti sull’impiego di manodopera illegale e sulla gestione “in nero” della redditizia attività, che fruttava al titolare del centro migliaia di euro al giorno, che in parte finivano nelle tasche delle giovani massaggiatrici.
Dall’inizio dell’ anno, la Polizia di Stato di Trieste ha chiuso quattro centri a “luci rosse” , denunciando alla Procura della Repubblica del capoluogo giuliano dieci cittadini cinesi per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.
A seguito di numerose segnalazioni dei residenti infastiditi da continuo andirivieni di clienti fino a tarda sera, gli investigatori hanno fermato nei giorni scorsi numerosi frequentatori del centro che dichiaravano di aver effettuato massaggi “a luci rosse”.
Nel primo pomeriggio di oggi scattava il blitz che ha portato al sequestro del centro denominato “New Moon”, dove venivano fermate quattro massaggiatrici cinesi e alcuni clienti.
Il titolare, un cittadino cinese di quarant’anni residente a Trieste, è stato denunciato per il reato di favoreggiamento della prostituzione, mentre sono ancora in corso i controlli delegati dal pm Federico Frezza nelle abitazioni delle giovani massaggiatrici.
Nei confronti di tutti gli stranieri coinvolti scatteranno accertamenti sull’impiego di manodopera illegale e sulla gestione “in nero” della redditizia attività, che fruttava al titolare del centro migliaia di euro al giorno, che in parte finivano nelle tasche delle giovani massaggiatrici.
Dall’inizio dell’ anno, la Polizia di Stato di Trieste ha chiuso quattro centri a “luci rosse” , denunciando alla Procura della Repubblica del capoluogo giuliano dieci cittadini cinesi per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
Herlock Sholmes
Modena, 7 ottobre 2011 - Gli agenti della sezione di Polizia Giudiziaria Polizia Municipale di Formigine, Sassuolo, Fiorano e Maranello hanno scoperto e messo fine ad una fiorente attività di prostituzione di giovani donne di nazionalità cinese che proseguiva da tempo in un appartamento di Colombaro, a due passi dalla Nuova Estense.
Al vaglio degli inquirenti la posizione di due cittadini cinesi indagati per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e soprattutto gli eventuali legami di quest’ultimi con gli altri connazionali denunciati nelle scorse settimane in occasione dell’apposizione dei sigilli agli appartamenti di Fiorano e Sassuolo.
Le modalità operative utilizzate dall’organizzazione criminale sono infatti le stesse già evidenziate nel corso delle precedenti indagini: “teste di legno” utilizzate per l’intestazione dei contratti e delle utenze, mobilità delle ragazze che ogni 15 giorni venivano sostituite, una sorta di call-center per gestire e veicolare la clientela ed un’ampia diffusione pubblicitaria con inserzioni su riviste e giornali e attraverso la rete internet.
“Siamo convinti che queste attività d’indagine della Polizia Municipale siano fondamentali per garantire la qualità della vita che caratterizza le nostre comunità - afferma il Sindaco Franco Richeldi - Dobbiamo pertanto tenere alto il livello di guardia per prevenire e contrastare questi episodi criminali che incidono in modo negativo sulla convivenza civile. Credo infine, che sia importante l’impegno di tutti, nei rispettivi ruoli, a partire dall’Amministrazione. E’ questo lo spirito del Patto Civico per la Legalità che Formigine ha sottoscritto a luglio insieme a tutti gli attori economico-sociali del territorio comunale”.
“L’esistenza di locali di meretricio negli aggregati urbani - commenta il Comandante Mario Rossi - è sempre e comunque foriera di problematiche di vario profilo: dall’insidia per l’ordine e la sicurezza locale al declino della moralità pubblica. In ogni caso rappresenta sempre un fattore di degrado e svilimento del buon vivere cittadino. Si tratta di ambiti operativi assai delicati che richiedono alta professionalità e profondo impegno, qualità che connotano senz’altro il nostro nucleo comprensoriale di Polizia Giudiziaria, per il quale non posso che avere parole di elogio per l’efficienza e l’efficacia dimostrata anche in questa circostanza”.
Modena, 7 ottobre 2011 - Gli agenti della sezione di Polizia Giudiziaria Polizia Municipale di Formigine, Sassuolo, Fiorano e Maranello hanno scoperto e messo fine ad una fiorente attività di prostituzione di giovani donne di nazionalità cinese che proseguiva da tempo in un appartamento di Colombaro, a due passi dalla Nuova Estense.
Al vaglio degli inquirenti la posizione di due cittadini cinesi indagati per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e soprattutto gli eventuali legami di quest’ultimi con gli altri connazionali denunciati nelle scorse settimane in occasione dell’apposizione dei sigilli agli appartamenti di Fiorano e Sassuolo.
Le modalità operative utilizzate dall’organizzazione criminale sono infatti le stesse già evidenziate nel corso delle precedenti indagini: “teste di legno” utilizzate per l’intestazione dei contratti e delle utenze, mobilità delle ragazze che ogni 15 giorni venivano sostituite, una sorta di call-center per gestire e veicolare la clientela ed un’ampia diffusione pubblicitaria con inserzioni su riviste e giornali e attraverso la rete internet.
“Siamo convinti che queste attività d’indagine della Polizia Municipale siano fondamentali per garantire la qualità della vita che caratterizza le nostre comunità - afferma il Sindaco Franco Richeldi - Dobbiamo pertanto tenere alto il livello di guardia per prevenire e contrastare questi episodi criminali che incidono in modo negativo sulla convivenza civile. Credo infine, che sia importante l’impegno di tutti, nei rispettivi ruoli, a partire dall’Amministrazione. E’ questo lo spirito del Patto Civico per la Legalità che Formigine ha sottoscritto a luglio insieme a tutti gli attori economico-sociali del territorio comunale”.
“L’esistenza di locali di meretricio negli aggregati urbani - commenta il Comandante Mario Rossi - è sempre e comunque foriera di problematiche di vario profilo: dall’insidia per l’ordine e la sicurezza locale al declino della moralità pubblica. In ogni caso rappresenta sempre un fattore di degrado e svilimento del buon vivere cittadino. Si tratta di ambiti operativi assai delicati che richiedono alta professionalità e profondo impegno, qualità che connotano senz’altro il nostro nucleo comprensoriale di Polizia Giudiziaria, per il quale non posso che avere parole di elogio per l’efficienza e l’efficacia dimostrata anche in questa circostanza”.
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
Prato, 9 ottobre 2011 - VIA DEL CAMPO ai tempi della Globalizzazione è un pezzo del centro di Prato fra piazza Mercatale e piazza della Stazione. Nei caruggi genovesi cantati da De Andrè, le graziose dagli occhi color di foglia stavano la notte sulle loro soglie; qui, le graziose venute dall’oriente, coi loro occhi ovali passeggiano aspettando i clienti, pensionati o giovani attratti dal low cost della prestazione: 20 euro, anche se pure fra loro c’è chi fa dumping. Qualche settimana fa la polizia ha fatto irruzione in un centro massaggi beccando un ragazzo sposato di 25 anni: «Chiedevano dieci euro, così...».
Via del Campo ai tempi della Globalizzazione è un sorta di supermercato orientale del sesso, senza più misteri tantomeno poesia. Dopo aver conquistato il business del tessile, adesso i cinesi stanno allargandosi anche al terziario, mettendo le mani perfino sul mestiere più vecchio del mondo. Stime parlano di qualche centinaio di prostitute per un fatturato che sfiora i 20 milioni annui.
LORO, le Bocche di Rosa cinesi, le riconosci per le calze a rete e la bicicletta alla mano con la quale passeggiano sulle piste ciclabili. Un look che, in verità, rimanda più a Zandegù che non alla bella Otero. Tant’è: dalle scarpe Addas ai telefonini Ci-Phone, i cinesi han sempre puntato più sulla concorrenzialità dei prezzi che non sulla precisione dei dettagli. Perché stupirsi se lo fanno anche con la prostituzione?
Via del Campo ai tempi della Globalizzazione è un sorta di supermercato orientale del sesso, senza più misteri tantomeno poesia. Dopo aver conquistato il business del tessile, adesso i cinesi stanno allargandosi anche al terziario, mettendo le mani perfino sul mestiere più vecchio del mondo. Stime parlano di qualche centinaio di prostitute per un fatturato che sfiora i 20 milioni annui.
LORO, le Bocche di Rosa cinesi, le riconosci per le calze a rete e la bicicletta alla mano con la quale passeggiano sulle piste ciclabili. Un look che, in verità, rimanda più a Zandegù che non alla bella Otero. Tant’è: dalle scarpe Addas ai telefonini Ci-Phone, i cinesi han sempre puntato più sulla concorrenzialità dei prezzi che non sulla precisione dei dettagli. Perché stupirsi se lo fanno anche con la prostituzione?
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
giuro che un giorno ci vado e mi lancio col mio cinese per farmi due risate(cosi come faccio qua...oramai non faccio piu niente, ma faccio solo conversazione..)
scherzi a parte, 10 euro=30min di conversazione/corso cinese e' un prezzo concorrenzialissimo!!!!!!!
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Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
Cinque arresti su ordinanza di custodia cautelare, per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, ed una sesta persona tuttora irreperibile, 35 indagati e ben 20 case d'appuntamento individuate tra Alba Adriatica e Martinsicuro in un'operazione, denominata "Red Lantern".
La squadra mobile della questura di Teramo negli ultimi mesi aveva già arrestato altre nove persone, fermate in flagranza di reato. I provvedimenti, eseguiti la scorsa notte, sono stati emessi, dal giudice per le indagini preliminari Giovanni de Rensis e richiesti dal pubblico ministero Irene Scordamaglia. Di nazionalità cinese le persone finite in carcere: Xiaolan Chen, 38 anni, Jinshuang Hu 23 anni, Renquan Pei 36 anni, Ting Peng 29 anni, Yunxia Fang 28 anni.
In alcuni casi l'accusa è di favoreggiamento alla permanenza in Italia di clandestini. L'indagine era scattata nel novembre dello scorso anno e ha permesso di far luce su una quasi perfetta organizzazione cinese che gestiva la prostituzione lungo la costa vibratiana. I clienti, tutti italiani, dopo aver contattato i numeri di un call center, ricevevano da parte delle ragazze, vere e proprie centraliniste, precise indicazioni sull’ubicazione degli appartamenti in cui si dovevano recare per consumare la prestazione sessuale concordata. Ad attenderli all’interno delle abitazioni vi erano le prostitute che dopo la consumazione del rapporto sessuale ricevevano direttamente l’importo di 50 euro. Le richieste venivano smistate sulla base delle disponibilità e dell'agenda della prostitute, in 20 diversi appartamenti a disposizione dell'organizzazione, affittati da connazionali compiacenti.
Le prostitute - ne sono state identificate una trentina, quasi tutte clandestine in Italia - dovevano dare all'organizzazione il 60% degli incassi. Una parte dei proventi veniva trasferita in Cina utilizzando i passaporti di diverse persone in modo da effettuare trasferimenti di piccoli importi non soggetti a verifiche fiscali. Nel corso di nove mesi di indagine sono state tratte in arresto in flagranza di reato 9 persone per violazione di reati sull’immigrazione. Nel corso dei vari controlli sono state identificate 30 prostitute cinesi, diciotto delle quali sono state munite di provvedimenti di espulsione.
24/10/2011 14.23
La squadra mobile della questura di Teramo negli ultimi mesi aveva già arrestato altre nove persone, fermate in flagranza di reato. I provvedimenti, eseguiti la scorsa notte, sono stati emessi, dal giudice per le indagini preliminari Giovanni de Rensis e richiesti dal pubblico ministero Irene Scordamaglia. Di nazionalità cinese le persone finite in carcere: Xiaolan Chen, 38 anni, Jinshuang Hu 23 anni, Renquan Pei 36 anni, Ting Peng 29 anni, Yunxia Fang 28 anni.
In alcuni casi l'accusa è di favoreggiamento alla permanenza in Italia di clandestini. L'indagine era scattata nel novembre dello scorso anno e ha permesso di far luce su una quasi perfetta organizzazione cinese che gestiva la prostituzione lungo la costa vibratiana. I clienti, tutti italiani, dopo aver contattato i numeri di un call center, ricevevano da parte delle ragazze, vere e proprie centraliniste, precise indicazioni sull’ubicazione degli appartamenti in cui si dovevano recare per consumare la prestazione sessuale concordata. Ad attenderli all’interno delle abitazioni vi erano le prostitute che dopo la consumazione del rapporto sessuale ricevevano direttamente l’importo di 50 euro. Le richieste venivano smistate sulla base delle disponibilità e dell'agenda della prostitute, in 20 diversi appartamenti a disposizione dell'organizzazione, affittati da connazionali compiacenti.
Le prostitute - ne sono state identificate una trentina, quasi tutte clandestine in Italia - dovevano dare all'organizzazione il 60% degli incassi. Una parte dei proventi veniva trasferita in Cina utilizzando i passaporti di diverse persone in modo da effettuare trasferimenti di piccoli importi non soggetti a verifiche fiscali. Nel corso di nove mesi di indagine sono state tratte in arresto in flagranza di reato 9 persone per violazione di reati sull’immigrazione. Nel corso dei vari controlli sono state identificate 30 prostitute cinesi, diciotto delle quali sono state munite di provvedimenti di espulsione.
24/10/2011 14.23
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
Massaggio in centro cinese a Milano zona c.so Buenos Aires 30 euro con sega incorporata fatto da una minuta cinesina davvero deliziosa, non mi sono esposto nel trombarla perchè non aveva tempo nè lei (lavorando) nè io pausa pranzo, comunque mi ha lasciato il numero per qualcosa di più spinto e presto la chiamero'!!
Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
Ti sfrutto un po
se ti fidi stampalo (senza tradurlo su google) e faglielo leggere la prossima volta.
Si fara minimo una risata..
. Io non ho usato il traduttore, pero' garantisco capiscono. Non e; nulla di volgare...
你好性感宝贝。
我喜欢你!! 我想我们一起谁家!但是我没有钱。。我不开心
se ti fidi stampalo (senza tradurlo su google) e faglielo leggere la prossima volta.
Si fara minimo una risata..

你好性感宝贝。
我喜欢你!! 我想我们一起谁家!但是我没有钱。。我不开心
E' la vecchia guardia e i suoi interventi sul darkside sono imprescindibili, affronta il lato oscuro del sesso estremo con l'approccio dostojeschiano dell'uomo che soffre, mitizza e somatizza.UN DEMONE
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
Now I lay me down to sleep,Pray the lord my soul to keep.And if I die before I wake pray the lord my soul to take.
Re: le prostitute cinesi-prima esperienza
Ti va di mandarmi il numero o il link dell'annuncio?fredelux ha scritto:Massaggio in centro cinese a Milano zona c.so Buenos Aires 30 euro con sega incorporata fatto da una minuta cinesina davvero deliziosa, non mi sono esposto nel trombarla perchè non aveva tempo nè lei (lavorando) nè io pausa pranzo, comunque mi ha lasciato il numero per qualcosa di più spinto e presto la chiamero'!!

...e la ragazzina abbassò lo sguardo accorgendosi di non essere ancora una donna... (Heth)
"se ne parlava sul forum..." (frase ricorrente tra amici quando salta fuori un argomento qui trattato)
cristo sono in ritardo per il dominative fetish threesome del mercoledì!!!! dove ho messo la divisa da poliziotto sovietico? (Balkan Wolf)
"se ne parlava sul forum..." (frase ricorrente tra amici quando salta fuori un argomento qui trattato)
cristo sono in ritardo per il dominative fetish threesome del mercoledì!!!! dove ho messo la divisa da poliziotto sovietico? (Balkan Wolf)