[O.T] Deepwater Horizon: La morte nera.
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Re: [O.T] Deepwater Horizon: La morte nera.
Ma quale furbetto, lo scrivevo due mesi fa rispondendo proprio a te.
Il materiale ad alta attività costituisce solo il 5% delle scorie radioattive e data la modesta quantità viene tenuto presso le centrali. Il restante a bassa radioattività viene stoccato nei depositi e torna al livello attività originale dopo circa 300 anni.
p.s. Ma questo è diventato il topic sul nucleare? Forse bisognerebbe modificare il titolo.
Il materiale ad alta attività costituisce solo il 5% delle scorie radioattive e data la modesta quantità viene tenuto presso le centrali. Il restante a bassa radioattività viene stoccato nei depositi e torna al livello attività originale dopo circa 300 anni.
p.s. Ma questo è diventato il topic sul nucleare? Forse bisognerebbe modificare il titolo.
...mostrando la medaglia appuntata al bavero: "Il Duce m'ha fatto l'onore di darmi questo grande titolo. E io me ne fregio". (Ettore Petrolini)
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Re: [O.T] Deepwater Horizon: La morte nera.
continua lo stoccaggio di rifiuti radioattivi alla homer simpson. abbiamo già scuole e strade radioattive, così di notte sono fluorescenti e si risparmia sull'illuminazione. Le lastre di eternit sparse nei prati le hanno mostrate ieri in tv

A Napoli sequestrati rifiuti radioattivi
Al Giornale Radio la copia del verbale di fermo di un autocompattatore diretto alla discarica di Terzigno
Materiale radioattivo frammisto ai rifiuti urbani indifferenziati raccolti in questi giorni a Napoli. Questa la nuova emergenza che si aggiunge a quella al centro del confronto tra il capoluogo campano e i Comuni dell'area vesuviana che contestano l'ipotesi di apertura di una seconda discarica sul territorio di Terzigno.
Lo scorso 18 settembre, come attestato nel verbale venuto in possesso del Giornale Radio e pubblicato sul nostro sito Internet, un auto compattatore della ditta ?ASIA Napoli S.p.A.' è stato sottoposto a fermo cautelativo presso la discarica 'Cava Sari' di Terzigno per, è scritto nel documento: "La presenza a bordo di rifiuti radioattivi". Una cinquantina di quintali di materiale ad alto rischio, probabilmente residui sanitari, raccolti insieme ai rifiuti indifferenziati prodotti quotidianamente dalla cittadinanza di Napoli.
Rifiuti/ Verdi Campania: In sito Terzigno rifiuti radioattivi
Borrelli: Verificare con urgenza tenuta stagna della discarica
La presenza di materiale radioattivo nella discarica di Terzigno è stata denunciata dai Verdi della Campania. In una nota, il commissario regionale, Francesco Saverio Borrelli, sottolinea come un "autocompattatore, adibito al trasporto di rifiuti urbani indiferrenziati" sia stato "posto in fermo cautelativo presso la discarica 'cava Sari' di Terzigno per la presenza di rifiuti radioattivi". I Verdi asseriscono, inoltre, che questo "non sia l'unico caso" invocando "con urgenza l'immediata verifica della tenuta stagna della discarica e il controllo da parte dell'Arpac del livello di contaminazione interna dovuta a eventuale presenza di rifiuti speciali". In particolare, i Verdi chiedono il controllo della presenza di amianto, "disseminato anche per la strada che porta alla discarica, di materiali radioattivi, solventi e prodotti chimici presenti nel sito".

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Re: [O.T] Deepwater Horizon: La morte nera.
vedi Napoli e poi muori... o_O
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Re: [O.T] Deepwater Horizon: La morte nera.
Il famoso vendicatore della Troma armato di scopettone si rivela napoletano!


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Re: [O.T] Deepwater Horizon: La morte nera.
lo ricordo benissimo...che film assurdo! 

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Re: [O.T] Deepwater Horizon: La morte nera.
Il fango tossico raggiunge il Danubio
Sull'Ungheria la minaccia ambientale
Il rischio è la contaminazione
dell'intero ecosistema fluviale
Il primo bilancio è di 4 morti,
oltre 120 feriti e 3 dispersi

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Re: [O.T] Deepwater Horizon: La morte nera.
Come li fan bene i disastri in est europa nessuno, z'habbiam provato col lambro ma niente di che alla fine.
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Re: [O.T] Deepwater Horizon: La morte nera.
Maroni aveva spostato i referendum (quindi anche quello sul nucleare) a giugno per impedirgli di raggiungere il quorum. Il tutto smenandoci soldi. Secondo voi i fatti giapponesi solleveranno un'onda emotiva che spingerà la gente a votare come nel 1987 dopo Chernobyl?
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Re: [O.T] Deepwater Horizon: La morte nera.
L'ESPERTO NUCLEARE ACCUSA: TOKYO NON DICE LA VERITÀ
Masashi Goto, in una conferenza stampa a Tokyo di cui da' notizia la Bbc, ha detto che per il Giappone si prospetta una crisi gravissima, che uno dei reattori dell'impianto di Fukushima-Daiichi e' "altamente instabile" e che le conseguenze di un'eventuale fusione sarebbero "tremende".
Un ex progettista di centrali nucleari giapponesi ha accusato il governo giapponese di non dire tutta la verita' sulla situazione degli impianti atomici danneggiati dal terremoto. Masashi Goto, in una conferenza stampa a Tokyo di cui da' notizia la Bbc, ha detto che per il Giappone si prospetta una crisi gravissima, che uno dei reattori dell'impianto di Fukushima-Daiichi e' "altamente instabile" e che le conseguenze di un'eventuale fusione sarebbero "tremende".
Finora il governo giapponese ha detto che un'eventuale fusione non porterebbe al rilascio di dosi significative di materiale radioattivo. Goto e' di diverso avviso: secondo lui i reattori di Fukushima-Daiichi sono sottoposti a aumenti di pressioni ben oltre i livelli previsti quando sono stati costruiti. C'e' il grave rischio di una esplosione con materiale radioattivo 'sparato' su un'area molto vasta, ben oltre l'area di evacuazione di venti chilometri imposta dalle autorita'.
Goto ha detto che nel reattore 3 di Fukushima-Daiichi, dove la pressione sta salendo a rischio esplosione, e' stato usato un tipo di combustibile chiamato Mox (un misto di ossido di plutonio e ossido di uranio): il fallout radioattivo potrebbe essere due volte peggio. L'esperto nucleare ha accusato il governo di nascondere deliberatamente informazioni vitali: "Non e' stato detto abbastanza su come e' stato ventilato l'idrogeno". Goto ha anche descritto come "altamente inconsueto e pericoloso" l'uso dell'acqua di mare per raffreddare i reattori di Fukushima-Daiichi.
Descrivendo lo scenario peggiore, l'esperto ha detto che vi sarebbe "la fusione del nucleo. Se le barre cadono e si mescolano con l'acqua il risultato e' un'esplosione di materiale solido, come un vulcano che diffonde materiale radioattivo. Vapore o una esplosione dell'idrogeno possono disperdere le scorie oltre 50 chilometri. E il tutto rischia di essere moltiplicato: ci sono molti reattori nella zona, cosi' ci potrebbero essere molte Cernobyl".
Fonte: http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=150951
Masashi Goto, in una conferenza stampa a Tokyo di cui da' notizia la Bbc, ha detto che per il Giappone si prospetta una crisi gravissima, che uno dei reattori dell'impianto di Fukushima-Daiichi e' "altamente instabile" e che le conseguenze di un'eventuale fusione sarebbero "tremende".
Un ex progettista di centrali nucleari giapponesi ha accusato il governo giapponese di non dire tutta la verita' sulla situazione degli impianti atomici danneggiati dal terremoto. Masashi Goto, in una conferenza stampa a Tokyo di cui da' notizia la Bbc, ha detto che per il Giappone si prospetta una crisi gravissima, che uno dei reattori dell'impianto di Fukushima-Daiichi e' "altamente instabile" e che le conseguenze di un'eventuale fusione sarebbero "tremende".
Finora il governo giapponese ha detto che un'eventuale fusione non porterebbe al rilascio di dosi significative di materiale radioattivo. Goto e' di diverso avviso: secondo lui i reattori di Fukushima-Daiichi sono sottoposti a aumenti di pressioni ben oltre i livelli previsti quando sono stati costruiti. C'e' il grave rischio di una esplosione con materiale radioattivo 'sparato' su un'area molto vasta, ben oltre l'area di evacuazione di venti chilometri imposta dalle autorita'.
Goto ha detto che nel reattore 3 di Fukushima-Daiichi, dove la pressione sta salendo a rischio esplosione, e' stato usato un tipo di combustibile chiamato Mox (un misto di ossido di plutonio e ossido di uranio): il fallout radioattivo potrebbe essere due volte peggio. L'esperto nucleare ha accusato il governo di nascondere deliberatamente informazioni vitali: "Non e' stato detto abbastanza su come e' stato ventilato l'idrogeno". Goto ha anche descritto come "altamente inconsueto e pericoloso" l'uso dell'acqua di mare per raffreddare i reattori di Fukushima-Daiichi.
Descrivendo lo scenario peggiore, l'esperto ha detto che vi sarebbe "la fusione del nucleo. Se le barre cadono e si mescolano con l'acqua il risultato e' un'esplosione di materiale solido, come un vulcano che diffonde materiale radioattivo. Vapore o una esplosione dell'idrogeno possono disperdere le scorie oltre 50 chilometri. E il tutto rischia di essere moltiplicato: ci sono molti reattori nella zona, cosi' ci potrebbero essere molte Cernobyl".
Fonte: http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=150951
Re: [O.T] Deepwater Horizon: La morte nera.
Sai, mi sono posto anche io una domanda...premetto che sono a favore del nucleare primo per non "acquistare energia dall'estero" e poi perchè abbiamo la vicina francia...però mi stavo chiedendo, ma siamo sicuri che sono così affidabili in termini di sicurezza?! Non parlo dell'errore umano, ma in casi catastrofici come questo in giappone o magari anche di un semplice terremoto, un alluvione etc... la centrali posso reggere?!Drogato_ di_porno ha scritto:Maroni aveva spostato i referendum (quindi anche quello sul nucleare) a giugno per impedirgli di raggiungere il quorum. Il tutto smenandoci soldi. Secondo voi i fatti giapponesi solleveranno un'onda emotiva che spingerà la gente a votare come nel 1987 dopo Chernobyl?
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Re: [O.T] Deepwater Horizon: La morte nera.
Primo: i referendumo sono una farsa (altra presa per il culo della democrazia)Drogato_ di_porno ha scritto:Maroni aveva spostato i referendum (quindi anche quello sul nucleare) a giugno per impedirgli di raggiungere il quorum. Il tutto smenandoci soldi. Secondo voi i fatti giapponesi solleveranno un'onda emotiva che spingerà la gente a votare come nel 1987 dopo Chernobyl?
Secondo: giap o non giap, la gente avrebbe votato contro.
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Re: [O.T] Deepwater Horizon: La morte nera.
quindi ritieni che senza il giappone e malgrado lo spostamento a giugno, si sarebbe cmq raggiunto il quorum?Capitanvideo ha scritto:Secondo: giap o non giap, la gente avrebbe votato contro.
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Re: [O.T] Deepwater Horizon: La morte nera.
Uppo questo topic finito nel dimenticatoio, si parla di Nucleare, inceneritori e di Italia merda:
I collettivisti italiani usano spesso la Svezia come esempio di “welfare all’avanguardia e funzionante”, quando si tratta di temi energetici, al contrario, non la nominano mai. Non penso che gli abitanti di quel regno del nord siano così tarati da essere dei masochisti tecnologici. Eppure, nel 2010, l’energia nucleare ha generato il 38,03% dell’ energia elettrica prodotta in tutto il paese e “l’impiego dei rifiuti per la produzione di energia si è fortemente sviluppato negli ultimi dieci anni ed attualmente sono ben 40 i Comuni che possiedono o sono soci di impianti di termovalorizzazione”, come riportato sul quotidiano “la Stampa” di ieri.
La notizia, che non sta facendo troppo clamore e viene silenziata, è apparsa sulla scorta delle vicende napoletane che – De Magistris o meno – continuano a fare del capoluogo campano la capitale mondiale della rumenta on the road.
Come conseguenza, ad Halmstad – nel sud della Svezia– stanno gioendo, dato che la società energetica locale brucerà, nel suo termovalorizzatore, qualche migliaio di tonnellate in arrivo dal meridione d’Italia, facendosi pagare, giustamente, 40 euro a tonnellata! (tanto paga Panatalone…)
Sempre dal “la Stampa”: “La «monnezza» italiana rappresenta una fonte di combustibile che fa risparmiare alla società Hem circa 3 milioni di euro all’anno per l’acquisto di cascami di legno, oltre a procurare notevoli introiti per ogni tonnellata di rifiuti immessa nel termovalorizzatore. Lars Bernhardsen della Hem spiega: «La nostra società brucia circa 30.000 tonnellate di rifiuti all’anno e perciò alla prima aliquota se ne aggiungeranno forse altre. Ma sono esclusi rifiuti organici come resti di cibo e simili. Il trasporto si svolge per mare e quindi con un impatto minimo sull’ambiente. L’energia ricavata dalla combustione dei rifiuti viene distribuita agli utenti di Halmstad sia direttamente come riscaldamento centrale sia come elettricità». Molte nazioni sono lontane dai metodi sviluppati in Scandinavia per l’utilizzazione di cascami e rifiuti di ogni genere. Ad Halmstad, ad esempio, la monnezza» prima di essere bruciata viene selezionata per il recupero di materie prime quali vetro, carta, metalli e plastiche che vengono riciclate in appositi impianti. Ed è anche per questa ragione che gli svedesi faticano a capire l’opposizione che si è creata in Italia contro i termovalorizzatori ed il riciclo differenziato”.
La conclusione di questa vicenda – che dovrebbe servire da insegnamento ai fanatici ambientalisti ricoloriti, la lasciamo alle parole di Gunnar Svensso, un tecnico dell’inceneritore di Halmstad: “Credevo che gli italiani fossero piú furbi. Adesso ci pagano per liberarsi di un problema che li potrebbe invece fare ricchi se lo risolvessero in casa loro. Non dico che siano scemi, ma farebbero meglio ad informarsi sull’utilizzo dei rifiuti. Ma come facevano i vostri vecchi? I contadini? Mica buttavano via tutto! E allora imparate da loro!”.
Per la cronaca, la stessa cosa potrebbe valere per le colture biotech, altresì definite ogm.
I collettivisti italiani usano spesso la Svezia come esempio di “welfare all’avanguardia e funzionante”, quando si tratta di temi energetici, al contrario, non la nominano mai. Non penso che gli abitanti di quel regno del nord siano così tarati da essere dei masochisti tecnologici. Eppure, nel 2010, l’energia nucleare ha generato il 38,03% dell’ energia elettrica prodotta in tutto il paese e “l’impiego dei rifiuti per la produzione di energia si è fortemente sviluppato negli ultimi dieci anni ed attualmente sono ben 40 i Comuni che possiedono o sono soci di impianti di termovalorizzazione”, come riportato sul quotidiano “la Stampa” di ieri.
La notizia, che non sta facendo troppo clamore e viene silenziata, è apparsa sulla scorta delle vicende napoletane che – De Magistris o meno – continuano a fare del capoluogo campano la capitale mondiale della rumenta on the road.
Come conseguenza, ad Halmstad – nel sud della Svezia– stanno gioendo, dato che la società energetica locale brucerà, nel suo termovalorizzatore, qualche migliaio di tonnellate in arrivo dal meridione d’Italia, facendosi pagare, giustamente, 40 euro a tonnellata! (tanto paga Panatalone…)
Sempre dal “la Stampa”: “La «monnezza» italiana rappresenta una fonte di combustibile che fa risparmiare alla società Hem circa 3 milioni di euro all’anno per l’acquisto di cascami di legno, oltre a procurare notevoli introiti per ogni tonnellata di rifiuti immessa nel termovalorizzatore. Lars Bernhardsen della Hem spiega: «La nostra società brucia circa 30.000 tonnellate di rifiuti all’anno e perciò alla prima aliquota se ne aggiungeranno forse altre. Ma sono esclusi rifiuti organici come resti di cibo e simili. Il trasporto si svolge per mare e quindi con un impatto minimo sull’ambiente. L’energia ricavata dalla combustione dei rifiuti viene distribuita agli utenti di Halmstad sia direttamente come riscaldamento centrale sia come elettricità». Molte nazioni sono lontane dai metodi sviluppati in Scandinavia per l’utilizzazione di cascami e rifiuti di ogni genere. Ad Halmstad, ad esempio, la monnezza» prima di essere bruciata viene selezionata per il recupero di materie prime quali vetro, carta, metalli e plastiche che vengono riciclate in appositi impianti. Ed è anche per questa ragione che gli svedesi faticano a capire l’opposizione che si è creata in Italia contro i termovalorizzatori ed il riciclo differenziato”.
La conclusione di questa vicenda – che dovrebbe servire da insegnamento ai fanatici ambientalisti ricoloriti, la lasciamo alle parole di Gunnar Svensso, un tecnico dell’inceneritore di Halmstad: “Credevo che gli italiani fossero piú furbi. Adesso ci pagano per liberarsi di un problema che li potrebbe invece fare ricchi se lo risolvessero in casa loro. Non dico che siano scemi, ma farebbero meglio ad informarsi sull’utilizzo dei rifiuti. Ma come facevano i vostri vecchi? I contadini? Mica buttavano via tutto! E allora imparate da loro!”.
Per la cronaca, la stessa cosa potrebbe valere per le colture biotech, altresì definite ogm.
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Re: [O.T] Deepwater Horizon: La morte nera.
un boss seppelliva i rifiuti sotto il giardino dove abitava e ci ha lasciato le penne (è morto di tumore). Quando gli dicevano che i fanghi tossici avrebbero inquinato la falda acquifera rispondeva "tanto noi beviamo acqua minerale"....
scorie e fanghi avvelenati nella capitale dei casalesi
Andrea Palladino
ECOMAFIE Trovata una discarica nella prima periferia di Casal di Principe, in provincia di Caserta. Larga quasi un ettaro, profonda più di dieci metri, piena di veleni. A poca distanza abitava il padre di un boss, morto anni fa di tumore.
Via Circonvallazione a Casal di Principe è più di un confine. Qui finiscono le case di quell’immenso agglomerato di cemento che, allungandosi verso la zona sud, arriva fino ad Aversa. Pochi metri più in là, a nord della città, passa la superstrada che raggiunge Nola, nella zona del vesuviano, sfiorando il principale centro della logistica del sud Italia. E poi la campagna, quei quadrati minuscoli che – visti dall’alto – formano una sorta di scacchiere, o una tovaglia quadrettata, di quelle che una volta erano stese nelle masserie, le fattorie di Terra di lavoro. La strada è costellata da tanti piccoli pezzi di terra in gran parte apparentemente abbandonati. Difficile trovare anche un solo piccolo orticello. Ci sono i depositi dei magazzini edili, che da queste parti non conoscono crisi. E c’è un terreno di circa un ettaro, di proprietà della curia di Aversa, che era stato ceduto alla famiglia casalese più conosciuta nel mondo, il clan Schiavone.
è bastato scavare qualche metro, rompendo una suola di cemento per trovare la memoria del sottosuolo di questa provincia: fanghi irrespirabili, bidoni di acciaio ormai consumati. Rifiuti, scorie pericolose, resti delle industrie del nord che dal 1989 in poi hanno investito nel cartello di Casal di Principe, nel gruppo criminale che ha difeso con le stragi il diritto di avvelenare la propria popolazione.
Non è una discarica qualsiasi quella scoperta ieri dalla Polizia di stato seguendo una soffiata di un collaboratore. Cercavano forse il posto dove erano state interrate tre vittime delle faide di Camorra, picciotti torturati, uccisi e fatti sparire nelle terre dell’agro di Aversa. Quei veleni trovati a pochi metri sotto probabilmente hanno già ucciso. Una delle vittime conosceva molto bene da dove veniva il cancro che lo ha consumato. Era il padre di Alessandro Cirillo - killer del gruppo di fuoco di Setola, arrestato nel 2008 – che abitava a poca distanza da quella discarica sotterranea. Quante volte avrà bevuto l’acqua della falda che sfiora i fusti tossici, prima di ammalarsi e morire. Questione di corsi e ricorsi, di destini bizzarri, e, soprattutto, di una buona dose di arroganza, in pieno stile casalese.
Ora l’Arpa della Campania sta analizzando quelle terre contaminate classificando i veleni, che dopo anni si sono mischiati, modificati, trasformati in sostanze che rappresentano una vera sfida per la chimica. Nulla, probabilmente, sarà rimasto sui fusti ad indicare lo stabilimento chimico da dove partirono. Non serve però tanta fantasia: qui di grandi stabilimenti in grado di sfornare veleni non ce ne sono. Puoi trovare i provoloni, le bufale, le caciotte: i grandi principi dell’industria all’italiana da queste parti non hanno mai messo piede.
Il terreno dove sono stati interrati i fusti e i fanghi probabilmente di origine industriale ha una storia curiosa. Fa parte delle proprietà dell’Istituto di sostentamento del clero della Curia di Aversa e dato in affitto negli anni ‘80 al padre, deceduto, del genero di Carmine Schiavone. Dagli uffici dell’Istituto non vogliono commentare: «Non abbiamo ancora ricevuto nessuna comunicazione ufficiale – spiega l’unico funzionario presente – ma probabilmente quel terreno è nostro. Di più non possiamo dire, dobbiamo verificare». Impossibile sapere di più.
Scoprire una nuova discarica tossica nascosta nel sottosuolo di Casal di Principe è un pessimo segno. Potrebbe essere la punta di un nuovo iceberg di veleni, mai contabilizzato nelle dichiarazioni di Gaetano Vassallo, il boss che per vent’anni ha nascosto i rifiuti del nord in provincia di Caserta. Nelle sue dichiarazioni disegnò la mappa dei veleni, indicando con precisione i luoghi degli interramenti. La zona della circonvallazione di Casal di Principe non rientrava nei siti che aveva gestito per conto del cartello.
La discarica scoperta ieri è stata indicata da un nuovo collaboratore dei casalesi, Roberto Vargas, che fino a pochi mesi fa era detenuto in regime speciale, uno dei sicari del gruppo Schiavone. L’ultimo collaboratore – in ordine di tempo – dei clan aveva a lungo parlato dei rapporti con la politica. Nelle tante pagine dei verbali che riportano i racconti di Vargas al Pm della Dda di Napoli Antonello Ardituro, il collaboratore racconta di una mediazione di uno Schiavone tra Michelangelo Madonna, assessore all’ambiente di Casal di Principe e Nicola Cosentino. Parole che stanno facendo tremare molte persone in provincia di Caserta. La scoperta della discarica potrebbe avvalorare ancora di più la sua testimonianza, aggiungendo elementi oggettivi e riscontrabili. Su questo versante ovviamente nessuna indiscrezione esce dagli investigatori, segno di indagini ancora assolutamente aperte.
Sarà ora importante ricostruire la storia di quelle scorie tossiche trovate alle porte di Casal di Principe, collocando temporalmente lo sversamento. Per ora l’ipotesi è che si tratti di rifiuti nascosti nei primi anni ‘90, quando erano in piena attività i traffici gestiti da Gaetano Vassallo. C’è un’ipotesi che qualcuno azzarda: forse quel deposito è molto più recente, forse potrebbe risalire agli anni 2000. Segno di avvelenamento che ancora continua, mentre Casale conta i morti di tumore. Anche tra i boss, punitori di se stessi.
http://www.terranews.it/news/2011/09/sc ... i-casalesi
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Re: [O.T] Deepwater Horizon: La morte nera.
Ci sarebbe stata un'esposione in un sito nucleare in Francia.
http://www.lefigaro.fr/flash-actu/2011/ ... rcoule.php
Un four a explosé ce lundi sur le site nucléaire de Marcoule dans le Gard, entraînant un risque de fuite radioactive, ont indiqué les pompiers et la préfecture.
Selon France 3 - Languedoc-Roussillon, il y aurait 1 mort et 3 blessés. L'accident se serait produit à la suite d'un feu dans un site de stockage de déchêts radioactifs. Un périmètre de sécurité est en place.
http://www.repubblica.it/esteri/2011/09 ... ef=HREC1-1
http://www.lefigaro.fr/flash-actu/2011/ ... rcoule.php
Un four a explosé ce lundi sur le site nucléaire de Marcoule dans le Gard, entraînant un risque de fuite radioactive, ont indiqué les pompiers et la préfecture.
Selon France 3 - Languedoc-Roussillon, il y aurait 1 mort et 3 blessés. L'accident se serait produit à la suite d'un feu dans un site de stockage de déchêts radioactifs. Un périmètre de sécurité est en place.
http://www.repubblica.it/esteri/2011/09 ... ef=HREC1-1