Concordo su tutto.
Le donne più attraenti in un privè sono le donne "di tutti i giorni", le professoresse, le casalinghe, le impiegate che viste nel loro ambiente magari ti dicono poco, ma in un privè diventano molto più desiderabili proprio perchè non dovrebbero essere lì. E non diresti mai, vedendole fuori, che un giorno le potresti incontrare in un privè.
Certamente molto più intriganti, dal mio punto di vista, delle ragazze molto più giovani che animavano la serata inizialmente sulla pista del krystal. Forse proprio perchè queste ultime erano nel loro ambiente e non scatenavano nessuna fantasia: troppo scontate.
Come fare a coinvolgere, a far socializzare, prima del privè, ad inizio serata, queste donne, queste coppie? Questo mi chiedevo. Delle giovani ragazze che giocano e si spogliano forse funzionano meglio con i maschi ed in particolare quelli di 20-30 anni, Ma in una serata generalista dedicata alle coppie, forse qualcosa di diverso può essere pensato. Non credo che serva poi tanto. Si tratta solo di far rompere il ghiaccio, far si che si inizi a parlare. Quello che in termine tecnico si chiama "facilitatore". Una musica assordante e soprattutto delle giovani ragazze che si spogliano possono forse paradossalmente ottenere l'effetto opposto: inibire. Mi metto nei panni della coppia media, con donna casalinga o impiegata, vestita come se dovesse andare alla Coop e penso che lei forse non si senta all'altezza, e quindi si limiti a fare da spettatrice insieme al compagno magari più arrapato dalla situazione, il quale compagno poi magari rapidamente la porta nel privè.
Certo il pubblico del sabato è di tutti i tipi e di tutte le età e non credo esista una chiave valida per tutti.Ma qualcosa, anche di molto semplilce, può essere provato, magari ottenendo risultati insospettati.
Jeronim ha scritto:Il Krystal, come altri locali italiani recensiti spesso in questa discussione, è un locale generalista: il sabato è frequentato più o meno da 150 coppie. Con questi numeri è naturale che la tipologia dei frequentatori sia la più eterogenea.
Per me è uno degli aspetti positivi. In quanti altri tipi di locali persone di diversa età, ceto sociale, provenienza, hanno la possibilità, non solo di incontrarsi e divertirsi, ma soprattutto di liberarsi dalle inibizioni e dalle convenzioni della vita di tutti i giorni?
Quindi sono in completo disaccordo con Redbaron che censurerebbe le signore di mezza età (perché i signori no?) non in perfetta forma fisica. Per me il pepe alle serate lo danno soprattutto le persone “vere””(donne o uomini) a prescindere dal loro aspetto fisico. Mi viene spontaneo essere indulgente sulla cellulite e la pancia, quando manifestano personalità, simpatia, gioia, spontaneità. Quando poi si lasciano andare, magari scoprendo un esibizionismo ed un’intraprendenza che nemmeno loro avrebbero mai sospettato di avere, diventano, in molti casi, anche estremamente eccitanti. Non vorrei scivolare nel luogo comune, ma spesso la bellona, consapevole di esserlo, è troppo concentrata su se stessa e, con le dovute eccezioni, mi risulta più fredda ed asettica. E’ la differenza che c’è tra un film porno con attrici professioniste ed un bel film girato in casa con gente comune, oppure tra un calendario “photoshoppato” della velina di turno e le foto sexy della vicina di casa che ci turba il sonno da anni. Sono d’accordo con coppia_co: ogni donna ha il suo profumo, in tutte le sue splendide sfumature!
A maggior ragione quando, in un post precedente, parlavo di dress code non intendevo certo auspicare delle regole di omologazione o, peggio, invitare le persone ad attenersi sempre ad un abbigliamento consono al proprio fisico ed età. Oltre la provocazione ed il “divertissement” nel descrivere alcuni siparietti, quello che intendevo era solo il richiamo ad una certa “attenzione”. Far sì che il look per la serata al privè non sia il risultato della casualità, ma di una scelta ed anzi, faccia parte anch’esso del divertimento e della complicità (adoro vedere la mia compagna che si prepara!). Quello che non mi piace è la sciatteria.
Parimenti sono contrario al salotto con la musica soft. Si potrebbe calibrare con maggior attenzione il volume della musica permettendo il dialogo a chi si allontana dalla pista, ma sono d’accordo con Lady K sul benefico ”effetto stordimento che libera i freni inibitori”.
Senza voler dare una risposta – impossibile!- alla madre di tutte le domande :”cosa cerca veramente la gente in un privè?” potrei però provare a rimodularla, chiedendo se è auspicabile, oppure no, uno sforzo, da parte dei gestori, per far sì che la serata viva di varie fasi, funzionali una all’altra, in un crescendo di partecipazione, socializzazione, disinibizione. Io penso che ne valga la pena. La mia modesta esperienza mi dice infatti che le coppie (per i singoli ovviamente è diverso) che si rintanano subito nel privè difficilmente sono dei frequentatori abituali: passano una serata al club, magari dopo aver discusso tra loro per settimane, con lui che ha convinto lei prendendola per stanchezza. Ben sapendo che per un’altra opportunità dovrà aspettare a lungo, lui non vuole perdere neanche un minuto ed abbandona il privè solo quando la stanchezza è tale da procurargli le prime apparizioni oniriche! Ho assistito a scene tragicomiche da “baruffe chiozzotte” nel privè. Baruffe con sicuri strascichi plurimensili.
Non si tratta di coppie nate per l’occasione o “improbabili”, con lui anziano e lei giovanissima e bella, si tratta di quelle coppie vere e ”normali” che, a mio giudizio, dovrebbero costituire il miglior target per un club. L’esempio fatto è, volutamente, un po’ al limite ma, con sfumature e gradazioni diverse, credo che molte coppie ci si possano riconoscere.
Si tratta probabilmente di riuscire a rilassare queste persone, far loro prendere i tempi giusti. La cadenza della serata, lo ripeto, credo sia importante: i tempi morti e la noia giocano in favore della fuga veloce verso il privè.
Con la mia compagna abbiamo cominciato ad apprezzare a pieno e a divertirci veramente da quando siamo riusciti a non farci prendere dalle eccessive aspettative e dall’ansia, apprezzando anche gli aspetti legati al “prima” del privè vero e proprio. Le sensibilità, maschile e femminile, hanno modo di prendere il passo giusto e ritrovare quella complicità che ritengo sempre il requisito fondamentale.
Da ultimo mi concedo una nota un po’ utilitaristico-maschilista: le signore, quando si divertono e diventano euforiche in pista, poi, nel privè, sono delle bombe!
Democrazia è 2 lupi ed 1 agnello che votano per cosa si mangia a pranzo.