[O.T.] La peggiore sinistra del mondo

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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#781 Messaggio da repeat »

zio ha scritto:cosa ne pensate del discorso di Dipietro alla camera sulla fiducia al governo?
Ineccepibile.

Di Pietro, in questo momento, sembra essere l'unico nello schieramento di centro-sinistra ad aver capito che non basta battere berlusconi (che, per altro, è oramai un cadavere che cammina...)... perché poi bisogna porsi il problema di governare.

E quindi... PROGRAMMA, ALLEANZA, LEADER.

Sta ripetendo queste richieste da più di un mese.
Ha perfettamente ragione.

Si sta perdendo tempo... siamo in una situazione in cui si potrebbe andare improvvisamente al voto, visto la debolezza del governo; e questi, invece di organizzarsi, stappano ancora bottiglie di champagne per le vittorie alle amministrative o ai referendum.
La ripresa non si vede, ma è dentro di noi.
Il governo ha aggravato la crisi per favorire la crescita.

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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#782 Messaggio da repeat »

Un'analisi che condivido in larga parte.
...................................................

Berlusconi stia tranquillo. Ci pensano loro.

di Andrea Scanzi


Soltanto loro potevano, e possono, salvarlo. Dopo le amministrative, dopo i referendum, questo era il pensiero che in tanti, me compreso, avevano espresso. “Loro”, ovviamente, è il centrosinistra. Non sono passate neanche due settimane dal plebiscito referendario, e già sembra tutto così lontano.
Ricapitolando.
Subito dopo il successo dei Sì, Pier Luigi Bersani rilascia una fastidiosissima conferenza stampa in cui fa lo sborone e si appropria della vittoria. Ma anche no. Bersani era favorevole, come tutto il Pd, al nucleare. Poco e nulla ha fatto, come tutto il Pd, contro il legittimo impedimento. E riguardo all’acqua pubblica, gioverebbe riascoltare quel discorso di Carpi in cui esortava ad affidare l’acqua alla Veolia. Chiedendo al suo amico ministro Mastella, peraltro, di zittire i medici che si permettevano di dire quanto gli inceneritori fossero dannosi per la salute dei cittadini.

Massimo D’Alema, in quei giorni, ha detto a Ballarò: “E’ curioso. Se perdiamo è colpa nostra, se vinciamo è merito della società civile. Noi non vinciamo mai. Ahahahahah”.
Ahahahahah. Ride lui, rido io: è l’unica cosa condivisibile detta dal Presunto Intelligente negli ultimi 62 anni. Già, D’Alema. Un altro che esultava, dopo quei referendum che, fino a Fukushima e ai successi delle amministrative, erano sgraditi poiché “facevano il gioco di Berlusconi” (cioè rubavano il lavoro al Pd). E con lui esultavano Casini, e Fini, e Rutelli. Tutta gente che, anche dopo il disastro in Giappone, era favorevole al nucleare (e Casini, già che c’era, si era adoperato di persona per il legittimo impedimento).

I rutelliani, in una delle molte sintesi panecicoriesche che li hanno resi mitici, hanno aggiunto che il loro appello a votare ai referendum è stato aritmeticamente decisivo per la vittoria dei Sì. Considerando che di rutelliani, in Italia, ce ne sono sì e no 7, evidentemente non mi sono accorto che il quorum è stato raggiunto per un nonnulla.

Ma torniamo a D’Alema. E’ lui uno dei primi rianimatori berlusconiani. Da sempre e non solo per la Bicamerale. Nessuno ha mai capito bene se sia ingenuo, tonto, in malafede o un infiltrato berlusconiano nelle file della “sinistra” italiana. Non si sa, però lui ci ha tenuto a far sapere che sulle intercettazioni su Bisignani e la P4 “Leggiamo una valanga di intercettazioni che nulla hanno a che vedere con vicende penali e sgradevolmente riferiscono vicende private delle persone”. Una sintesi garantista, peraltro riassumibile col sempiterno Sticazzi, a cui non era arrivato neanche il ministro (va be’) Alfano.

Berlusconi è finito. Si telefona da solo, la base leghista lo strozzerebbe, nessuno lo sostiene davanti ai Tribunali. Lo schifa anche la serva. E’ però qui che il Pd, solerte, lo aiuta. Da una parte sostenendo tesi inaccettabili (per chi dice di essere alternativo al premier), dall’altra fermandosi sempre un attimo prima – anzi, molto prima – di portare l’ultimo colpo al pugile rivale. La maggioranza barcolla, e loro si nascondono. Sono già tornati mansueti. E Bersani ha smesso di farsi rappresentare da Crozza nei discorsi importanti: peccato, ci aveva guadagnato in cipiglio e credibilità.

Il sistematico bocca a bocca del centrosinistra al governo non si limita però al Partito Democratico. E’ di questi giorni la rutilanza di Antonio Di Pietro, uno dei reali vincitori del referendum. Più cauto, più moderato, più trattenuto. E già questo aveva infastidito qualcuno. La sua chiacchierata a Montecitorio con Berlusconi ha poi fatto inferocire molti internauti. Una polemica patetica, che dimostra come la Rete sia sì straordinaria, ma permetta anche a qualsiasi frustrato di sfogare bile e rabbia sul personaggio famoso di turno. Ergendosi a duro e puro che insulta, protetto da anonimato, il “traditore”. Che colpe ha Di Pietro? Che doveva fare? “Menargli”, come ha ironizzato lui? “Inciucio” de che? Non scherziamo, via. L’episodio dimostra piuttosto quanto sia messo male il Premier. “Un signore” - ha raccontato Di Pietro - mi si avvicina e mi dice ‘Buongiorno’… Poi mi domanda: ‘Visto quanto è bello il mio discorso’?”. Berlusconi è così solo da andare dal suo peggior nemico per ricevere un complimento. Poveraccio. Di Pietro ha fatto benissimo a parlarci, dicendogli quello che lui dichiara di avergli detto (“La cosa migliore per il Paese è che lei se ne vada a casa”). Il problema non è questo, ma casomai la sua nuova veste di Pifferaio Magico dei delusi destrorsi.

Basta leggere l’intervista di stamani a La Stampa, fatta da Fabio Martini. Legittima la svolta moderata, legittimo il sottolineare quanto in Parlamento la vera opposizione l’abbia fatta (quasi) soltanto l’Italia dei Valori. Ci sta anche la sverniciata al Retore Supercazzolico Vendola :lol: (“Lui vuole le primarie, ma per fare cosa? Per capire cosa farebbe il candidato Vendola, potrei guardare in Puglia. Ma cosa sta facendo? Niente. O comunque nulla di rivoluzionario”).

Facile anche l’attacco al Pd: “E’ un pachiderma. E’ finito per loro il tempo di sentire applausi. L’unica cosa che hanno fatto, dopo averci sparato addosso per i referendum, è stata quella di metterci il cappello sopra. Si sentono sempre i primi della classe, ma si devono dare da fare. Riconosco che il motore debba essere costituito dal partito di maggioranza relativa, però suono la sveglia”. Meno condivisibile accusare il Pd di aver detto sempre “no”, come l’asino di Buridano che poi morì di fame (sempre ruspante, Di Pietro, quando ricorre ai paragoni): di “no”, il Pd ne ha detti pochi. Troppo pochi. E i risultati si vedono.

E’ però la sintesi finale a non convincere. “Con il crollo del Cavaliere c’è tutto un elettorato che va riportato sulla retta via. Ce lo hanno già detto i referendum: sono andati a votare 27 milioni di italiani, molti di più dei 17 che votarono centrosinistra alle Politiche”. Poi: “Io non voglio morire di inedia in attesa che il Terzo polo decida che fare. Nel sistema bipolare gli elettori liberaldemocratici che non vogliono buttare il proprio voto, se votano centrosinistra sanno di trovare nell’Idv un riferimento ben strutturato. Noi siamo una realtà liberaldemocratica che vuole dialogare con la sinistra ma non essere ghettizzati ideologicamente a sinistra. Lo Stato sociale va difeso ma il libero mercato non è un nemico da abbattere. Difendiamo i lavoratori, ma senza imprese i lavoratori non ci stanno. L’assistenzialismo fine a sé stesso non porta da nessuna parte”. Quindi: “Dobbiamo intercettare i voti in uscita da destra”.

I politologi l’hanno definita svolta moderata dell’Idv. E non si scopre oggi che Di Pietro non sia mai stato un uomo di sinistra. Casomai, il fatto che lui e Grillo continuino a intercettare gli Orfani Sinistri dà la misura di quanto la nomenklatura di sinistra sia impresentabile – e per fortuna gli elettori del Pd sono molto superiori a chi dovrebbe rappresentarli.

La sintesi politica del “nuovo” Di Pietro suona però raffazzonata. Un po’ MoVimento 5 Stelle, un po’ Casini , un po’ D’Alema. Poche idee e confuse. Volere intercettare i voti della destra è leit motiv antico. Lo sostiene il bolscevico Follini, lo ripete nell’ultimo numero di MicroMega il grillino Favia, affermando che nessuno può riuscirci tranne loro (falso: Gunny De Magistris a Napoli c’era riuscito eccome. Infatti, come premio, adesso lo stanno lasciando tutti solo).

E’ chiaro che esiste una fetta di elettorato fluttuante, quasi sempre centrista tendente alla destra. C’è sempre stata. Ciò che Di Pietro non capisce, è che se spinge verso destra, forse può intercettare parte dei mitologici “2 milioni di voti” che servono per vincere le elezioni, ma al tempo stesso ne perde altrettanti – se non di più – a sinistra. E’ la classica coperta corta. Di Pietro ha avuto successo proprio per i suoi toni netti, duri, a volte manichei. Nel momento esatto in cui esce dall’arena per entrare goffamente nella realpolitik, diventa un “ex sbirro” qualsiasi. Un Casini fuori tempo massimo. Un D’Alema di destra (cioè un D’Alema 2).

Amministrative e referendum hanno dimostrato che il centrosinistra vince quando non si vergogna di essere tale. Quando propone persone credibili, quando se ne sbatte dei diktat dall’alto. Quando si impegna in battaglie “felicemente bipartisan”. Quando non scimmiotta veltronianamente il finto moderatismo del centrodestra. Di Pietro si è appena iscritto all’esercito smandruppato di quelli che inseguono il centro, e nel frattempo perdono la base. Viene da chiedersi: e se la soluzione fosse convincere non i delusi di destra, bensì intercettare – ancora di più – quegli orfani di sinistra che nel 2008 si astennero, ma due settimane fa sono stati i primi a votare quattro Sì?

Stia tranquillo, Berlusconi. Ci pensano loro, a rianimarla un’altra volta. Stanno già cominciando.

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Il Fede
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#783 Messaggio da Il Fede »

repeat ha scritto: Si sta perdendo tempo... siamo in una situazione in cui si potrebbe andare improvvisamente al voto, visto la debolezza del governo; e questi, invece di organizzarsi, stappano ancora bottiglie di champagne per le vittorie alle amministrative o ai referendum.
Che poi non vedo cosa abbiano da stappare. La vittoria dei referendum è una cosa che riguarda le persone che si sono stufate di questo modo generale di fare politica, non è certo una vittoria del PD.
Osservandola, perfino Ratzinger si convincerebbe di quanto sia necessario l'uso dei contraccettivi ( Matt Z Bass ).

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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#784 Messaggio da repeat »

Di Pietro, la road map per le primarie


CAMPOBASSO - Dalla sua Montenero Antonio Di Pietro lancia l'Italia dei Valori. Per l'ex pm, il suo partito si sente pronto "a partecipare alle primarie del centrosinistra per la scelta del leader da candidare alla guida del governo". Il percorso però deve essere chiaro: prima il programma e la coalizione e poi l'uomo che la condurrà. "In questo caso - dice Di Pietro - parteciperemo con un nostro candidato, altrimenti facciamo le primarie per candidati alla Vendola, e questo non aiuta".

Il leader di Sel, però, non è d'accordo e, in un'intervista al Manifesto, critica l'ex pm: "Sbaglia ad attaccare Bersani e me, e a chiedere una convocazione politicistica di leader per scrivere un programma nelle stanze chiuse. E' l'opposto del messaggio che ci viene dai referendum. Costruiamo momenti anche simbolici in cui ascoltiamo dalla nostra piazza i punti dell'agenda". (vendolese puro! :lol: )

Ma Di Pietro si sente forte. Galvanizzato dal successo nei referendum ("che ci propone come uno strumento di alternativa di valori") sembra aver dismesso i panni del focoso oppositore. In quest'ottica, dopo anni di durissime polemiche con il centrodestra e con Berlusconi, adesso Di Pietro punta sul confronto con gli avversari politici perché, dice, "vediamo un metro più lontano rispetto agli altri alleati i quali pensano che l'unico problema sia Berlusconi".

Il presidente dell'Italia dei Valori ribadisce la collocazione del partito nel centrosinistra e il diritto-dovere del
Pd ad esprimere la leadership, ma a una sola condizione: "Che la eserciti". "Se non riescono a farlo - osserva ancora l'ex pm - lo facciamo noi. Ho notato un certo fastidio da parte di alcuni dirigenti dell'aspirante coalizione in prova di fronte all'attivismo dell'Idv. Non so se si tratta di invidia. Io accetto la sfida a chi fa meglio, ma rifiuto quella di chi sta più alla finestra e aspetta che cada il governo Berlusconi per governare. Di questo i cittadini sono stufi. A questi alleati dico di uscire dalla supponenza e dalla saccenza e di lavorare per il bene del Paese. Agli alleati con la puzza sotto il naso io dico di pulirsi il naso e respirare meglio. Insomma, di darsi da fare".

Vendola, invece, vede nelle mosse dipietriste una manovra tutta elettorale: "Capisco il problema di Di Pietro: vede esaurito lo spazio della rincorsa a sinistra. E sceglie di ricollocarsi come ala destra del centrosinistra. In sostanza torna al moderatismo radicale delle origini. Intendiamoci, non è trasformismo: solo un riposizionamento".

Infine Di Pietro replica a chi, come molti elettori del centrosinistra prima e Pancho Pardi su Repubblica poi, avevano criticato la scelta della liquidazione dell'antiberlusconismo, puntando il dito contro l'ormai famoso colloquio alla Camera tra Di Pietro e il Cavaliere 1: "Su questa cosa è stata fatta un'inutile dietrologia. Di fronte al presidente del Consiglio che mi è venuto a segnalare le cose fatte dal suo governo, cosa avrei dovuto fare? Picchiarlo? Fuggire? In privato non ci parlerei mai ma in quell'occasione gli ho detto di dimettersi".

Però l'Idv, conclude l'ex pm, "è un partito che ha l'obiettivo di diventare un movimento di massa, e come tale non può parlare solo ad alcuni e non può parlare solo agli amici di Pancho Pardi".

(La Repubblica)

......................................................

Allora, fermo restando che Di Pietro dice cose assolutamente condivisibili e ragionevoli, e bene fa a spostare l'asticella più in alto o più avanti, non credo che il "riposizionamento" - per dirla con Vendola - dell'IDV verso il centro o alla destra del centro-sinistra (dove, per altro, già è) sortirà gli effetti elettorali sperati da Tonino. Comunque, è un tentativo legittimo... e che non smentisce la scelta di campo (il centro-sinistra, appunto).

Credo, però, che sia molto più importante saper motivare le proprie truppe... tutte, anche quelle che negli anni scorsi, sfiduciati da un centro-sinistra improponibile e confusionario, non hanno votato o lo hanno fatto senza convinzione.
Per motivare il popolo di centro-sinistra ci vogliono un'alleanza chiara e un programma di centro-sinistra. 8)

Sembra la scoperta dell'acqua calda... ma da qui, come supplica Di Pietro, bisogna partire!

Il Programma lo si può scrivere tutti insieme (opzione da preferire) o separatamente, nel qual caso ogni partito presenterà al tavolo di lavoro le sue istanze specifiche o principali. Da quel tavolo, in ogni caso, deve uscir fuori una sintesi politicamente credibile e spendibile sul mercato dei voti.

"I momenti simbolici in cui ascoltiamo dalla nostra piazza i punti dell'agenda" è una frase che mi puzza di perdita di tempo e di movimentismo cronico.
Le piazze hanno già parlato. Ci hanno già rappresentato il disagio dei precari, la protesta studentesca, quella della ricerca, gli scioperi degli operai licenziati o in cassa integrazione, il movimento delle donne, la voglia di partecipazione e di riappropriarsi della cosa pubblica. Attraverso i referendum la piazza ha già dettato l'agenda ai politici (di destra e di sinistra).

Non ci vuole un genio per capire cosa voglia il "popolo di sinistra". Se nel corso di tutti questi anni, invece di inciuciare e di correr dietro a Dini e a Mastella, l'avessero ascoltato, il berlusconismo, forse, sarebbe terminato da un bel po'.
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dostum
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#785 Messaggio da dostum »

Antonchik ha scritto:
Barabino ha scritto:
pan ha scritto:
Bara, prova a chiedere a una badante ukraina cinquantenne se oggi sta meglio. O a un manovale romeno che lavora in nero. Fatti raccontare da loro come la sospirata democrazia borghese li ha licenziati e sbattuti letteralmente in strada quando i palazzoni stalinisti sono diventati di proprietà privata.
Ma veramente parli per partito preso e non li hai mai ascoltati davvero: si lamentano sempre che sparirono i posti di lavoro, della casa non ne parlano quasi mai... in tanti continuano ad avere la stessa di un tempo...
Non sono mai pareri oggettivi, si dividono semplicemente in due categorie: filorussi e anti-russi.

I filorussi godono per come sono andate a puttane le varie "rivoluzioni arancioni", e inneggiano a questo motto "libertà, a che prezzo?", gli anti-russi espongono le tue teorie.

Alla fin dei conti il discorso è semplicemente un altro, il socialismo reale ha portato nelle loro vite qualcosa in più (e sottolineo qualcosa) del feudalesimo.

In questo qualcosa c'era la promessa di un futuro, che non è affatto poco.

cito Galimberti: "I problemi dei più giovani sono il segno visibile della crisi della cultura occidentale fondata sulla promessa del futuro come redenzione laica. Si continua a educarli come se questa crisi non ci fosse, ma la fede nel progresso è sostituita dal futuro cupo, dalla brutalità che identifica la libertà con il dominio di sé, del proprio ambiente, degli altri."

Invidio un giovane della CCCP che, terminati i pesanti studi (un giovane russo, anche oggi, a 16 anni è abituato ad una mole di studio superiore a quella di un 18-19enne europeo, lo dico perchè ho parlato con i giovani russi) si interroga su dove andrà: l'assolata e a tratti selvaggia Krimea, le distese del Kazakhstan o la cosmopolita (cosmista? :roll: :lol: ) Moskvà. Ma lui sa che andrà da qualche parte. :blankstare:

Tra poco devo andare a fare un colloquio per un lavoro impiegatizio, a patto che mi prendano, sarò fortunato se mi convincerò che è giusto sperare di mantenermi un lavoro del genere, senza alcuno sbocco, per quanto più tempo il possibile.

Ma in effetti è un problema relativo.

E' importante affrontare questo punto: Erodoto ci disse che i Lidi superarono una crisi di 18 anni di carestia inventando una vasta serie di giochi. Giochi da fare in singolo, in gruppo, giochi di abilità, giochi di fisicità. Un giorno giocavano e un giorno cercavano cibo, ed in questo modo riuscirono a sopravvivere alla grande.

Per cui forse invece di struggermi su quanto stia sprecando la mia vita, con i suoi anni più belli ormai già andati, dovrei semplicemente piazzarmi con una consolle portatile in mano e cazzeggiare sperando che tutto finisca. Dovremmo farlo tutti, giusto per impiegare, senza ossessionarci, quel tempo che è stato tolto alle nostre vite in quanto la libertà sembra acquistabile soltanto attraverso i soldi, e questi non sono dominio di tutti.

Mi sarebbe piaciuto invece fare qualcosa tipo filosofia o lettere, e poi diventare un insegnante, con il mio stipendio, basso, ma le mie ore libere, il mio obiettivo di prendermi cura dei miei studenti, dare qualcosa, aiutarli per quel che potevo.

Meanwhile, in the Western Block...
Anton E' un post vagamente baalkaaniano.Le cosidette Rivoluzioni colorate non sono ancora state sconfitte (vedi Siria)dovrebbero usare gli Hind su quei maniaci religiosi.

MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI

Baalkaan hai la machina targata Sassari?

VE LA MERITATE GEGGIA

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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#786 Messaggio da Giulio Tremonti »

Questa rende bene l'idea del personaggio Vendola. Pensare che potrebbe diventare il prossimo Presidente del Consiglio...

«Nessun taglio alle bollette dell'acqua»
Vendola «cancella» referendum su tariffe

Il governatore: «Occorre fare i conti con la realtà
Perché non l'ho detto prima? Nessuno me lo ha chiesto»

BARI - «È indispensabile fare i conti con la realtà per non precipitare nei burroni della demagogia: sull’Acquedotto Pugliese abbiamo deciso di intraprendere la strada dell’efficientamento e su quella proseguiremo. Per questo non abbasseremo le tariffe». È un Nichi Vendola con i piedi per terra quello che annuncia, a margine dell’assemblea dell’Acquedotto Pugliese (che ha approvato il bilancio 2010 - chiuso con 37 milioni di utili - e il piano industriale 2011-2014 che prevede investimenti per 674 milioni di euro con un indebitamento che raddoppierà da 219 a 402 milioni) l’impossibilità di adeguarsi a quanto deciso dal recente referendum sull’acqua appoggiato dallo stesso governatore pugliese: nonostante i «sì» abbiano abrogato la norma (riguardante non solo i gestori privati, ma anche quelli pubblici) che consente «al gestore di ottenere profitti garantiti sulla tariffa, caricando sulla bolletta dei cittadini un 7% a remunerazione del capitale investito, senza alcun collegamento a qualsiasi logica di reinvestimento per il miglioramento qualitativo del servizio», il taglio del 7% delle tariffe non ci sarà mai.

IL TECNICISMO - Il motivo tecnico lo ha spiegato l’assessore alle Opere pubbliche Fabiano Amati con un ossimoro ragioneristico: «In Puglia la remunerazione del capitale investito del 7% è un costo: quello che pagheremo ogni anno fino al 2018 sul bond in sterline pari al 6,92% contratto durante la gestione dell’era Fitto». «In Puglia - aggiunge Vendola - in realtà non siamo di fronte alla scelta di abbassare la tariffa del 7% e di conseguenza gli investimenti perché quella remunerazione non è utilizzata, come dovrebbe, per gli stessi investimenti, ma rappresenta la copertura di un debito e quindi dal punto di vista finanziario un costo». Resta, però, il problema politico: perché queste cose non sono state spiegate agli utenti prima del referendum? Lapidaria la risposta di Vendola: «Nessuno me le ha chieste». Né erano scritte nel quesito.
...mostrando la medaglia appuntata al bavero: "Il Duce m'ha fatto l'onore di darmi questo grande titolo. E io me ne fregio". (Ettore Petrolini)

[url=http://www.youtube.com/watch?v=b63FTD58nKU]Un posticino tutto speciale[/url]

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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#787 Messaggio da bocha »

ma dell'amico assicuratore di d'alema arrestato nello scandalo p4?

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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#788 Messaggio da Stef »

dostum ha scritto:
Giuro , mi sei mancato.
"Per vivere con onore bisogna struggersi, turbarsi, battersi, ricominciare da capo e buttare via tutto,
e di nuovo ricominciare a lottare e perdere eternamente."

"Un gourmet che pensa alle calorie è come una puttana che guarda l'orologio."

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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#789 Messaggio da criptico »

Cambiano le sigle, ma sempre moralisti restano, questi del PD!
E' di pochi giorni fa la notizia delle polemiche suscitate dal manifesto della Festa dell'Unità di Roma:

Immagine

Il manifesto ha infatti suscitato le reazioni del comitato nazionale «Se non ora quando»: «L'abbinamento tra lo slogan e l'ennesima immagine strumentale del corpo femminile ci lascia stupite e attonite. Il comitato protesta ancora una volta di fronte all'uso del corpo delle donne come veicolo di messaggi che nulla hanno a che fare con esso, e invita il Pd romano a ritirare la campagna, anche per rispetto verso milioni di donne italiane il cui voto è stato fondamentale nelle amministrative e nei referendum nazionali del 12 e 13 giugno».
Anche la Conferenza regionale e romana delle donne democratiche è intervenuta nella polemica: «Il Pd di Roma ha sempre prestato grande cura all'immagine della donna. Sorprende lo scivolone realizzato con il manifesto della Festa di quest'anno».
«Ci dissociamo da questa campagna - hanno concluso le donne democratiche - ribadendo che l'uso strumentale del corpo delle donne è bandito dalla nostra cultura e azione politica».
La replica del Pd romano non si è fatta attendere. «Un paio di gambe sono automaticamente equiparabili a un'immagine offensiva o volgare come quelle delle "olgettine" che circolano sul web?», scrive in una lettera aperta al movimento «Se non ora quando».
In provincia di Pisa, invece, ieri una segretaria di un circolo del PD, gira un film hard e scoperta, si dimette perché malgrado una mascherina è stata riconosciuta in paese dal confronto con le foto del suo profilo facebook.
Divideva la passione per la politica con quella dei film hard, così una giovane segretaria di un circolo Pd della provincia di Pisa ha deciso di girare un film porno. Nonostante la mascherina indossata durante le scene roventi è stata riconosciuta da alcune persone che hanno messo a confronto le immagini del film intitolato "E' venuto a saperlo mia madre" con quelle del suo profilo su Facebook. Sulla sua bacheca sono così arrivati i primi post ammiccanti, poi sempre più espliciti.
La giovane ha così deciso di dimettersi dal ruolo che ricopriva nel circolo. Il Pd in una nota fa sapere di non aver sospeso la ragazza, ma di aver accolto le sue dimissioni. Precisa anche di "non aver discusso in nessuno dei suoi organismi della vicenda della giovane di cui parlano oggi i giornali locali nelle cronache di San Miniato" e che lei risulta "tuttora regolarmente iscritta al partito".
"In passato - prosegue una nota - ha ricoperto anche l’incarico di segretaria di circolo e di membro della Segreteria Comunale del PD di San Miniato. Da alcuni mesi si è allontanata, senza che sia intervenuta nessuna rottura politica, per motivi personali, anche di studio: tra l’altro, anche se i giornali non hanno riportato questa notizia, si è laureata pochi giorni fa. Noi consideriamo sbagliato e anche un po’ disgustoso il clamore che si sta facendo su questa vicenda. Pensiamo che una giovane donna di venticinque anni, che non ha coinvolto altri che se stessa nelle proprie azioni e che deve risponderne solo a se stessa, abbia il diritto di essere lasciata in pace e semmai aiutata da persone amiche e solidali a riflettere sulle proprie scelte e sul loro senso".
"Penso che abbia capito di aver commesso una leggerezza, ma la speranza adesso è che non ne risenta la sua vita privata. Anche se non sarà facile", ha commentato Simone Giglioli, capogruppo del Pd in consiglio comunale a San Miniato.
La voce che avesse partecipato alle riprese di un film porno amatoriale girava da tempo fra gli abitanti della cittadina. "Sapevamo che si parlava di questa cosa a San Miniato e dintorni - ammette Giglioli - anche se speravo che non venisse fuori. Personalmente temevo che questo fatto avrebbe messo in difficoltà il partito, ma ormai la frittata è fatta".
Sarebbe bello averla tra gli iscritti a SZ. :gomma:
La via in su è la via in giù. (Eraclito)

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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#790 Messaggio da Drogato_ di_porno »

"Se non ora quando" è la frase che Ruby diceva a quelli che le ricordavano di essere minorenne.
"Non devo essere io ad insegnarvi che avete nemici ed in gran numero, che non sanno perché lo siano, ma che come cani bastardi di villaggio, si mettono ad abbaiare quando i loro simili lo fanno" (Shakespeare, Enrico VIII)

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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#791 Messaggio da Capitanvideo »

Caso Pronzato: nel pizzino c’è anche una “K. Marini”. Il Pd trema, lei smentisce

La citazione nel foglio di Paganelli potrebbe essere riferita alla governatrice dell'Umbria. Interpellata dal Fatto, smentisce: "Mai ricevuti soldi da questo signore che non conosco"


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“K. Marini 20.000”. Il foglietto che angoscia il Pd continua a colpire. Dopo il responsabile nazionale (ora dimesso) del partito per il trasporto aereo, Franco Pronzato, arrestato per corruzione; dopo la Fondazione ItalianiEuropei di Massimo D’Alema, invischiata in un giro di finanziamenti privati leciti e di voli offerti da imprenditori che poi hanno ammesso mazzette ad amici dell’ex presidente Pd, ora tocca al presidente della Regione Umbria, la 43enne Catiuscia Marini.

Al Fatto Quotidiano risulta che sull’appunto sequestrato dal nucleo valutario della Guardia di Finanza coordinato dal generale Leandro Cuzzocrea a Viscardo Paganelli, l’uomo arrestato per le mazzette a Pronzato, si legge un’iscrizione che fa pensare alla governatrice: “K.Marini 20 mila euro”. Catiuscia Marini è iscritta all’anagrafe con la “C” e non con la “K”. Chiunque sia, “K. Marini” si trova, però, nello stesso elenco dove i Paganelli – secondo i pm – avevano annotato il nome di un politico pd che aveva preso una mazzetta (“Franco Pronzato 40 mila euro”) e un contributo lecito (“Fondazione ItalianiEuropei 30.000”).

Al Fatto, il presidente dell’Umbria risponde: “Non ho mai ricevuto 20 mila euro da questo signor Paganelli che non conosco”. Quando il cronista ricorda che era un amico di Vincenzo Morichini, e chiede se la Marini abbia mai sentito parlare di una società che voleva operare con voli sull’Umbria, la presidente prima ride e poi attacca. Luciano Virga, il suo avvocato, comunica: “Ho ricevuto mandato dalla presidente di tutelare in sede giudiziaria la sua immagine in merito alle notizie che circolano, perché Catiuscia Marini è totalmente estranea alla vicenda”. Quel “K. Marini 20.000” quindi resta un mistero. A prescindere dalla valenza penale, comunque, la sequenza dei nomi nel “pizzino” sequestrato agli imprenditori aeronautici Paganelli è imbarazzante per il Pd: Pronzato è il manager Enac, consigliere di Pier Luigi Bersani e Claudio Burlando, arrestato lunedì. ItalianiEuropei è la Fondazione che fa capo a D’Alema che aveva incaricato Morichini di reperire finanziamenti. E l’Umbria è la regione nella quale Morichini vantava entrature al massimo livello.

Il giallo presto sarà risolto la prossima settimana quando Viscardo Paganelli sarà interrogato dal pm Paolo Ielo sui suoi affari con Morichini. Ieri Paganelli è stato sentito dal Gip Elvira Tamburello. L’imprenditore difeso da Pasquale Bartolo e Severino D’Amore ha ammesso: “Ho consegnato 40 mila euro a Morichini perché li desse a Pronzato”. Secondo Paganelli, il versamento era una gratificazione per il consigliere dell’Enac che aveva aiutato la sua compagnia aerea Rotkopf ad avere il certificato COLA necessario per il collegamento con l’Elba.

Le conferme di Paganelli arrivano dopo le ammissioni di Morichini e Pronzato. Per ritrovare l’Umbria bisogna risalire all’innesco dell’indagine del pm Ielo: le dichiarazioni dell’imprenditore delle telecomunicazioni Pio Piccini che ha raccontato di aver concordato il versamento al dalemiano Vincenzo Morichini e alla Fondazione ItalianiEuropei di Massimo D’Alema del 5% per cento del totale dei fatturati ottenuti grazie a Morichini con Finmeccanica. L’obiettivo dichiarato da Piccini, che aveva già versato 30 mila euro registrati alla Fondazione ItalianiEuropei, era quello di ottenere un subappalto di 8 milioni di euro all’anno nel settore delle intercettazioni.
Il quadro dell’inchiesta si era poi allargato all’Enac (con l’arresto di Pronzato) e quindi al Gse (Gestore Servizi Elettrici) dove il gruppo avrebbe replicato lo schema d’azione messo in atto per l’Enac. E ora ecco la pista umbra.

Pronzato è accusato di aver facilitato le pratiche della Rotkopf per volare all’Elba. Ma la famiglia Paganelli (azionista della Rotkopf) era interessata anche ai voli verso Lampedusa, Bergamo e, appunto, l’Umbria. Pronzato contatta i dirigenti dello scalo lombardo. E per l’Umbria Vincenzo Morichini al telefono dice: “Adesso chiudiamo anche l’aereo in Umbria”.

Proprio dell’Umbria parla a lungo anche Piccini: “La parte interessante era l’Umbria, dove si potevano portare e clonare le stesse attività che erano state fatte per la Regione Lombardia e a tal proposito Morichini mi presenta il dottor Adolfo Orsini”.

Piccini in Lombardia aveva ottenuto un appalto per informatizzare le cartelle cliniche e l’Umbria era la sua nuova frontiera. Con Morichini parla anche di appalti nell’agricoltura e dell’intervento di un esponente di primo piano del centrosinistra, Adolfo Orsini, che oggi è manager pubblico dell’agenzia regionale agricola ARUSIA, ma anche socio privato del dalemiano Morichini. E in questa veste duplice (pubblica e privata) presenta all’imprenditore Pio Piccini tutti i dirigenti sanitari della Regione Umbria. In questo quadro si parla di contributi che (su suggerimento del segretario del presidente della Regione Catiuscia Marini, Valentino Valentini) l’imprenditore avrebbe dovuto versare al festival Umbria Jazz.

Piccini racconta: “Morichini mi presentò Orsini come interlocutore per l’Umbria e Roma”. Orsini risulta socio di Morichini in due società: una dedicata alle energie rinnovabili (altro filone dell’inchiesta), ma soprattutto nella SDB, la società di Morichini al centro dell’inchiesta dei pm. “Con Orsini”, prosegue Piccini, “stavamo verificando se, vista la nostra esperienza anche nell’agricoltura, era possibile fare qualcosa lì”.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/07 ... 9D/136050/
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#792 Messaggio da tiffany rayne »

Non si fa in tempo a scrivere bene di Bersani che poi il PD combina la solita cazzata. Che tatticismi del cazzo sulla questione delle province.

http://beta.partitodemocratico.it/doc/2 ... essiva.htm

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Helmut
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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#793 Messaggio da Helmut »

Tranquilli:

prossimo governo: LEGA+PD+TERZO POLO+DI PIETRO

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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#794 Messaggio da super_super »

Helmut ha scritto:Tranquilli:

prossimo governo: LEGA+PD+TERZO POLO+DI PIETRO

presidente del consiglio: CASINI
vicepresidente: BERSANI
TREMONTI resterà al dicastero economico.
è un film dell'orrore ?

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Re: [O.T.] La peggiore sinistra del mondo

#795 Messaggio da Helmut »

super_super ha scritto: è un film dell'orrore ?
No, è quello che sta studiando lo staff di Bersani da mesi. :o

Come mai il PD si è astenuto facendo naufragare l'abolizione delle province...???

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Ultima modifica di Helmut il 07/07/2011, 17:56, modificato 1 volta in totale.
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