[O.T.] Crisi economica

[Drogato_ di_porno]

Dopo la Camusso, anche Confcommercio si oppone all'aumento dell'IVA:

Fisco: Sangalli; no aumento Iva, sale inflazione e cala Pil

ROMA (MF-DJ)--Confcommercio e' "assolutamente contraria" a uno scambio fra la riduzione dell'Irpef e l'aumento dell'Iva.

Lo afferma il presidente Carlo Sangalli, nel corso dell'Assemblea annuale, spiegando che "tra i principi della annunciata riforma fiscale, vi e' il graduale spostamento dell'asse del prelievo fiscale, dalle imposte dirette alle imposte indirette. Se con cio' si vuol dire che occorre concentrarsi sul recupero di un'evasione Iva pari a circa 2,5 punti di Pil, siamo assolutamente d'accordo. Se, invece -prosegue Sangalli- si ipotizza una sorta di scambio, ad esempio, tra la riduzione delle aliquote Irpef e l'innalzamento delle aliquote Iva, siamo assolutamente contrari".

Secondo Sangalli, in questo caso, "alimenteremmo inflazione, colpiremmo i consumi delle famiglie, e maggiormente i consumi delle famiglie con livelli di reddito medio-bassi, indurremmo evasione Iva. A chi gioverebbe una simile manovra? Non gioverebbe alla crescita ed all'occupazione, che, al contrario, avrebbero necessita' di una piu' robusta dinamica della domanda interna, e particolarmente dei consumi delle famiglie". Confcommercio stima infatti che lo spostamento di gettito da Irpef e Iva per circa un punto di Pil determinerebbe un calo dell'1% dei consumi e una riduzione del Pil di oltre lo 0,6%.

Confcommercio chiede di proseguire "lungo la strada della riduzione dell'evasione e della spesa pubblica", e affrontare "anche la questione di una tassazione delle rendite finanziarie di standard europeo. E traduciamo tutto cio' - chiarendo tempi e tappe - in una progressiva riduzione delle aliquote legali. Progressiva ma certa. Fissando intanto, annualmente e per legge -conclude Sangalli- la frazione di gettito derivante dalla lotta all'evasione ed all'elusione da destinare, nell'esercizio fiscale successivo, a riduzione delle aliquote legali".

[Tasman]

http://www.boston.com/bigpicture/2011/0 ... risis.html

[Capitanvideo]

http://www.boston.com/bigpicture/2011/0 ... risis.html

Impressionante. Era tutto così tanquillo quando ci sono passato, solo tre sett. fa.

Un disastro. E questo e' niente, mi sa. Quando alcuni risparmi dei cittadini diventeranno carta straccia?

[Capitanvideo]

Moody's continua a cacare il cazzo:

Rating sovrano, enti e ora le banche: Moody's "assedia" l'Italia

ROMA, 23 GIU – Prima il rating sovrano, poi quello degli enti locali e delle societa' partecipate dallo Stato, e ora l'allarme tocca le principali banche italiane. E anche la Cassa Depositi e Prestiti. Moody's prende di mira il sistema creditizio nel giorno in cui lo 'spread' del debito italiano si avvicina al record, e minaccia: siamo pronti a tagliare il merito di credito di 16 banche.

L'agenzia di rating americana – si legge in una nota – ha messo ''sotto revisione per un possibile downgrade'' il rating sul debito di 16 banche italiane, di pari passo con quanto fatto con il rating 'Aa2' della Repubblica italiana venerdi' scorso. Fra gli istituti Intesa Sanpaolo, Cassa di risparmio di Firenze, Montepaschi, Cassa depositi e prestiti, Banco popolare, Bnl, Cassa di risparmio di Parma e Piacenza. E, ancora, Friuladria, Carige, Banca Sella e altri istituti di minori dimensioni.

Per altre 13 banche – avverte poi Moody's – le prospettive sul rating passano da 'stabili' a negative'. A rischiare il downgrade piu' nel lungo termine sono Ubi, Italease, Credito Emiliano, Credito Valtellinese, Banca popolare di Spoleto e altre. Unicredit, Banca popolare di Milano, Dexia, Efibanca e altri istituti – avverte poi Moody's – avevano gia' il rating sui depositi con prospettive negative o sotto revisione per un possibile downgrade: ''di conseguenza – si legge nella nota – il rating di lungo termine sul debito e i depositi potrebbe essere abbassato''.

I rating di alcuni istituti – e' la motivazione dell'agenzia in una nota – sono sensibili a cambiamenti anche relativi ''nell'affidabilita' creditizia del governo e nella sua capacita' di sostenere le banche''. Sul debito non garantito di alcune banche, poi, pesano i nuovi orientamenti internazionali in tema di fallimenti bancari. Fra le ragioni addotte da Moody's, poi, si cela un ragionamento sulla minore ''volonta' dei governi di sostenere il debito senior (garantito) delle banche piu' piccole e meno importanti dal punto di vista sistemico'', anche se in Italia l'orientamento politico ''non e' tale da giustificare un peggioramento del rating in questo momento''. In ogni caso i rating di 34 banche italiane ''sono messi a rischio da un simile cambiamento a livello governativo nel lungo termine'': fra queste, Banca Monte dei Paschi di Siena, Banco popolare, Bnl, Cassa di risparmio di Parma e Piacenza, Mps Capital Services, Carige, Banca Sella, Friuladria. Infine anche la Cassa Depositi e prestiti viene messa sotto controllo per un possibile downgrade del rating di lungo termine attualmente pari ad Aa2.

La doccia fredda arriva il giorno dopo l'allarme ''rosso'' lanciato da Jean-Claude Trichet, presidente della Banca centrale europea, sulla stabilita' finanziaria europea. La crisi greca sta mettendo a nudo la connessione sempre piu' stretta fra tenuta dei bilanci pubblici e solidita' delle banche, che spesso e volentieri hanno in pancia ingenti quantita' di titoli di Stato. In Italia, dopo il rating sovrano, era toccato lunedi' a Enel, Eni, Finmeccanica, Poste e Terna; poi a ben 23 enti locali, anch'essi messi sotto esame. A maggio era stata Standard & Poor's a mettere in negativo il rating sull'Italia e, successivamente, su Mediobanca, Bnl, Findomestica e Intesa Sanpaolo.

[bocha]

l'attendibilità delle case di rating è andata a farsi benedire dopo l'ultim, e ancora attuale, crisi

[dboon]

praticamente il Governo
per far ripartire i consumi
sta pensando di aumentare l'IVA


non so se ridere o piangere



intanto disinvestito quei 2 soldi in banca
li investo nel Monte di Venere

[Capitanvideo]

E nel frattempo i tassi salgono:

Salgono i rendimenti all'asta Btp ma il decennale resta sotto il 5%

Rendimento in leggera salita oggi all'asta marginale dei Btp italiani triennali e decennali. I Btp triennali, cedola 3%, scadenza 1/4/2014, sono stati assegnati con un rendimento lordo annuo del 3,68% (+0,25 punti rispetto alla precedente asta). Importo assegnato 2,644 miliardi di euro, importo richiesto 3,663 miliardi.
articoli correlati
I Btp decennali, cedola 4,75%, scadenza 1/9/2021, sono stati assegnati con un rendimento lordo annuo del 4,94% (+0,21 punti rispetto alla precedente asta). Importo assegnato 3 miliardi, importo richiesto 4 miliardi.

[CanellaBruneri]

l'attendibilità delle case di rating è andata a farsi benedire dopo l'ultim, e ancora attuale, crisi

In un mondo perfetto, bocha, in un mondo perfetto. Dopo la coltellata di Moody's sono schizzati in alto gli spread con i titoli di Stato Tedeschi, e via a speculare.


naturalmente, per me le agenzie di rating non dovrebbero occuparsi di Stati sovrani, ma piuttosto delle imprese private, ma io sono un povero sinistronzo

[bocha]

no no cannella, hai ragione....le agenzie hanno perso credibilità con le grandi aziende...figuriamoci se si mettono a guardare gli stati....
@ dboon: a parte la scure sulle spese della politca devono sempre trovare quei miliardi che mancano.....se l'aumento dell'iva serve a rimodulare l'irpef che venga

[marziano]

il concetto di crisi economica (individuale) si concretizza in una stagnazione delle proprie entrate in relazione ad una maggiorazione del costo della vita.
io, per esempio, non riesco a concepire il prezzo delle automobili se non come soddisfazione di metabisogni per i quali le persone evidentemente sono disposte pagare.
(dove per metabisogno leggasi, anche, la figa, non il bisogno del trasporto). ciò genera però comportamenti non intelligenti dei consumatori.

quanto ai rating: a parte il concetto di stato sovrano che oggi come oggi è in quantomai in bilico. rilevo che o gli stati sono debitori come gli altri oppure il rischio di azzardo economico dei governi diventerebbe ancora maggiore.

[repeat]

no no cannella, hai ragione....le agenzie hanno perso credibilità con le grandi aziende...figuriamoci se si mettono a guardare gli stati....
@ dboon: a parte la scure sulle spese della politca devono sempre trovare quei miliardi che mancano.....se l'aumento dell'iva serve a rimodulare l'irpef che venga

Fammi capire: cos'è, un ricatto?


Cioè, "rimoduliamo" l'IRPEF però solo se aumentiamo l'IVA?

L'IVA (così come tutte le altre imposte indirette) è ingiusta. Colpisce indiscriminatamente tutti: dal disoccupato o dal pensionato fino al miliardario o all'industriale.
Aumentare l'IVA significa, soprattutto, aumentare le tasse a chi non può pagarle... non perchè le evade, ma perché non ha proprio i soldi.

Dovrebbero, casomai, "rimodulare" le tasse in senso contrario: abbassando le imposte indirette (IVA, le Accise, le imposte di bollo etc...) ed aumentando quelle dirette sui redditi medio-alti e le ritenute fiscali sulle rendite finanziarie. E non basta: ci vuole anche una patrimoniale (dal milione di euro in su...).

Fatto questo, si può passare ai tagli. E qui, se hanno i coglioni e un minimo di senso dello Stato, devono usare il machete... perché di tagli e di sprechi nel bilancio pubblico ce ne sono per milioni e milioni di migliaia di euro.

[bocha]

non è un ricatto, è la mia visione delle cose; l'aumento di iva di un punto, se può servire a rimodulare l'irpef, alzando l'area no tax (perchè c'è molta gente che non ce la fa ad andare avanti) e correggendo le aliquote ben venga (mio parere personale)
Le ritenute sulle rendite finanziarie sono giuste per patrimoni consistenti (diciamo sopra i 500.000) la patrimoniale non puoi pensare di farla fare ad un governo di dx

[repeat]

non è un ricatto, è la mia visione delle cose; l'aumento di iva di un punto, se può servire a rimodulare l'irpef, alzando l'area no tax (perchè c'è molta gente che non ce la fa ad andare avanti) e correggendo le aliquote ben venga (mio parere personale)
Le ritenute sulle rendite finanziarie sono giuste per patrimoni consistenti (diciamo sopra i 500.000) la patrimoniale non puoi pensare di farla fare ad un governo di dx

Allora, facciamo un esempio.
Io ho un lavoro precario... diciamo da 500 euro al mese. Fanno 6000 euro l'anno. Sono già nella fascia "no tax" e ho le pezze al culo (perché con 6.000 euro all'anno riesco appena a mangiare e a pagare le bollette di luce, gas e telefono).

Il governo che fa?
Mi aumenta l'IVA... di un punto (che in un anno, per me, significa quasi un centinaio di euro in più).
E in cambio cosa mi dà?
NIENTE!
Diminuisce le tasse agli altri, a chi può pagarle, cioè, e soprattutto ai miliardari.

Grande idea!
Molto giusta!

[dostum]

l'attendibilità delle case di rating è andata a farsi benedire dopo l'ultim, e ancora attuale, crisi

In un mondo perfetto, bocha, in un mondo perfetto. Dopo la coltellata di Moody's sono schizzati in alto gli spread con i titoli di Stato Tedeschi, e via a speculare.


naturalmente, per me le agenzie di rating non dovrebbero occuparsi di Stati sovrani, ma piuttosto delle imprese private, ma io sono un povero sinistronzo

Le agenzie di rating falsificano le condizioni dei bilanci statali prendiamo gli USA come possono avere AAA se le casse federali contengono solo ragnatele?

[dboon]

ma che aumentino l'iva
sui SUV, le barche e minchiate varie

mica sul pane e sulla pasta ad esempio